Tutti vogliono la banana
Oggi
è il primo giorno primaverile e sono felice.
Presto
dovrò abbandonare i grandi maglioni invernale per indossare
canottiere e pantaloncini. A dir il vero questo fatto non mi rallegra
un granché, amo i larghi maglioni che nascondono la ciccia.
Essendo
il primo giorno primaverile significa che presto arriveranno le
vacanze estive, questo sì che mi rallegra. Sono pervasa da
una
contentezza calibrata, in fondo la fine della scuola non è
così
vicina, lo dimostra il fatto che sono qua, in classe.
<<
Ragazze! >> cosa succede? Elena si è messa al
centro dell'aula
, sembra felice e sono le otto del mattino, come si può
essere così
entusiasti?
<<
Ho un annuncio da farvi! > ci vuole annunciare che oggi
è il
primo giorno primaverile? Eh sì, sono contenta anche io ma
Elena
dovrebbe calibrare il suo entusiasmo, quando arriverà Giugno
cosa
farai? Ballerai la Macarena saltellando sui banchi?
Forse
non ci vuole annunciare questo dato di fatto. Di che cosa si tratta?
Non mi dirai che vuoi istituire una nuova riunione contro di me? Non
mi dirai che la professoressa Leone oggi non c'è? Beh,
questa
sarebbe una buona notizia
<<
Ieri sera ho perso la Verginità! >> dato che
le ovaie le ho
perse parecchio tempo fa, con questa rivelazione mi casca la
mascella. Tutte la circondano e le dicono
<<
Che bello >>,
<< Ora sei una donna >>
<<
Stasera dobbiamo festeggiare >>
Stasera
anziché organizzare un party in onore della fioritura
primaverile,
festeggeranno la deflorazione vaginale di Elena. Che tristezza.
La
professoressa Leone per qualche arcano motivo, ha deciso di mostrarci
un film anziché regalarci una delle sue solite lezione del
cazzo. Il
film s'intitola “in nome della rosa”, è
abbastanza noioso ma
guardo il lato positivo della faccenda: grazie alla luce soffusa
posso chiudere gli occhi e magari dormire. Mi sono sistemata anche
nell'ultima fila così nessuno si accorgerà del
mio possibile
pisolino. Inoltre, se necessito un cuscino, posso appoggiarmi sulla
morbida spalla di Diana.
La
campanella suona?! Bene, così possiamo alzarci, è
l'ora
dell'intervallo e necessito di una sigaretta. Perché nessuna
si
alza? In genere quando suona la campana dell'intervallo, tutte si
dirigono verso l'uscita come una mandria di bufali inferocita.
<<
Ragazze, è suonata la campanella >> visto? Ce
lo ricorda
persino la Leonessa, perciò mi alzo eppure sono l'unica,
tutte hanno
gli occhi incollati allo schermo. Perchè? Il film
è una palla, però
mi devo rimettere a sedere, alcune mie compagne mi hanno rivolto
un'occhiata truce. Il mondo nel piccolo televisore è
così
interessante?
Ah,
capisco. In questo momento sullo schermo appare la famosa scena di
“sesso”, sono delle assatanate! Non viene mostrato
un granché,
si vede solamente questa ragazza con le tette al vento che muove il
bacino sopra al ragazzetto. Niente di eccitante, anzi i loro
movimenti impacciati smuovono una certa tenerezza .
Vorrei
tanto dire a queste ragazze che se si vogliono eccitare, possono
farlo nella intimità di casa. E' molto semplice, basta
accendere il
computer, aprire la finestra Google, digitare “ Free PornHub
“ e
il gioco è fatto.
Bah,
certe cose non le comprenderò mai, mi volto verso Diana alla
ricerca
d'un qualche conforto emotivo, NO! Anche tu hai gli occhi incollati
alla televisione, perché mi deludi in questo modo? No, in
verità me
l'aspettavo ...
Un
giorno venne a farci lezione una sessuologa, proveniente dal
consultorio pubblico. La signora consegnò a ognuna di noi
una
banana e un preservativo . La sessuologa mostrò come
infilare il
lattice. Tutte le mie compagne espertissime, imitarono i gesti
pratici della donna e in batter d'occhio le loro banane erano
rivestite. Io ho avuto qualche problema, il lattice era troppo
scivoloso così mi scappò dalle dita e
finì per terra. Svelta lo
raccolsi, non volevo attirare l'attenzione delle mie compagne. Il
tentativo fu invano perchè quelle cominciarono a ridacchiare
ed
emisero commenti soffocati, uno giunse alle mie orecchie
<<
Che rimbambita, come è possibile a diciassette anni non
riuscire a
infilare un preservativo >>.
Come
se il tutto non fosse abbastanza umiliante, la sessuologa si
avvicinò
al mio banco
<<
Ti faccio vedere >> il suo tono era dolce e cordiale,
estrasse
un nuovo preservativo dalla tasca del bianco camice. Mi
mostrò lentamente i gesti, ma non me ne
fregava niente. Se
mai mi ritrovassi in una situazione intima, dovrebbe essere l'uomo a
infilarselo, mica io. Noi donne abbiamo così tanti problemi
come il
ciclo mestruale, l'igiene intima, le infezioni vaginali …
dobbiamo
anche preoccuparci del preservativo?! Eh no, a quello ci pensano loro
Non
avendo altra scelta riprovai a vestire la banana, sotto l'occhio
attento dell'esperta dottoressa.
<<
Brava! >> cordiale mi sorride, eppure mi sentii un
ritardata.
<<
Ragazze! >> la donna dal camice bianco si
piazzò al centro
dell'aula
<<
Vado un secondo al gabinetto, torno fra pochi minuti >>
Uscì
e voilà, nell'aria volarono commenti, storie, esperienze che
purtroppo percepii
<<
Il mio ragazzo ce l'ha così! >>
<<
No davvero?! Deve aver fatto male >>
<<
Sì, mi ha lacerata! Sembrava che qualcuno avesse sgozzato un
maiale
>>
Esasperata da quelle confessioni
indecenti, mi voltai verso Diana alla ricerca
d'un conforto satirico, ma lei era troppo impegnata per notare la mia
esasperazione. Tra le mani reggeva due banane dalle dimensioni
diverse
<<
Sofia … secondo te Dennis ce l'ha grande come questa banana
o come
quest'altra ?>>
Già, non potevo pretendere un comportamento civile da Diana
Grazie
a quelle stronze arrapate, la pausa sigaretta è andata a
benedirsi, ora sono a casa, mamma non c'è perciò
mi fumerò un' intero
pacchetto di sigarette per rimediare al misfatto.
Valeria
è in cucina? Strano, mamma ieri sera aveva annunciato
<< Ragazze, starò via due giorni perché la nonna non sta bene, necessita di cure >>
Pensavo che Valeria ne avrebbe approfittato e sarebbe andata chissà dove con Giusi, invece è seduta al tavolo e sta mangiando la lasagna direttamente dalla teglia
Prima
di uscire di casa mamma ci chiamò in cucina
<<
Ragazze, dentro al frigo ho lasciato tre teglie di lasagne, due
pentole di pasta fredda, due vassoi di verdure grigliate. Inoltre ho
preparato quattro torte di mele >>
<<
Scusa mamma ma quanto stai via? >> chiesi impressionata
dalla
quantità di cibo elencato
<<
Due giorni. Ma se doveste rimanere senza scorte di cibo ho lasciato
nel comodino 100 euro >>
<<
Ok >>
<<
Ciao Valeria, come mai a casa >>
<<
Che domanda del cazzo, ci vivo, non ricordi? >> mmmm
… queste
sue precisazioni mi fanno saltare le ovaie
<<
Non sei con Giusi? >>
<<
Ci esco stasera, poi verrà a dormire nella mia camera
>> alza
la testa dalle lasagne e mi scruta con due grandi occhi minacciosi
<<
Ovviamente non dirai niente a mamma, giusto? >>
<<
Se non mi disturberete, non dirò niente >>
<<
Bene, anche perché uscirai con noi >>
<<
Perché? Che c'entro io con il tuo ragazzo >>
non vorrà
coinvolgermi in un menage a trois? Bleh, che schifo!
Vedo
mia sorella nuda praticamente tutti i giorni, senza alcun tipo di
pudore gira per casa sventolando quelle grandi tette; nonostante
ciò
non ho alcuna intenzione di unirmi in un rapporto carnale con quei
due.
<<
Giusi stasera porta con sé un amico, ti ho organizzato
appuntamento
>> lo dice con una tale naturalezza da farmi incazzare,
lo sa
che odio gli appuntamenti al buio
<<
No >> nemmeno per sogno, ho già avuto
abbastanza appuntamenti
combinati per capire una cosa: gli uomini che Valeria mi presenta
sono sempre stupidi, cretini e arrapati
<<
Perché? Ormai ho organizzato tutto. Si chiama Simone
è carino, gentile, educato >>
Certo,
come l'ultimo? Purtroppo ricordo bene l'ultimo appuntamento al buio
Eravamo
in un pub, le luci soffuse a stento illuminavano il tavolino di fronte
a noi stracolmo di bottiglie. Valeria e il suo moroso, non era
Giusi, Chi era? Forse Gabriele, non ricordo, comunque sia erano seduti
sul divanetto di pelle accanto a me e si scambiamo effusioni a
dir poco oscene. Accanto a me c'era questo tizio, non era brutto ma
nemmeno carino, un ragazzo nella media. Non parlava così
cominciai a
porre qualche domanda, giusto per rompere il ghiaccio
<<
Che scuola frequenti? >>
<<
Ragioneria, tu? >>
<<
Scienze sociali >>
Lui
rise di gusto, come se avessi raccontato una barzelletta sporca
<<
Perché ridi? >>
<<
Scusa, non è per te è che sono strafatto, se vuoi
un po' di fumo
possiamo andare fuori e ci rulliamo una canna. >>
<<
No, grazie >>
<<
Ahahah … pensa che sono talmente strafatto che vedo sul tuo
viso
una grande chiazza nera … ahahah >>
<<
Sì, sei decisamente strafatto >> commentai
acida
<<
No, non ne ho voglia >> devo calmare i nervi,
perciò mi
accendo una meravigliosa Marlboro
<<
Sofia, tu non esci mai con nessuno, e la cosa mi preoccupa
>>
Che
palle! Anche se non sono arrapata come te o come le mie compagne di
classe, non vuol dire che sono un caso patologico. Cosa c'è
di
sbagliato? Gli uomini non mi interessano, anzi il sesso non mi
interessa, sono capace di vivere anche senza la banana.
<<
Guarda che non devi per forza fare sesso, voglio solo che ti diverta
>>
<<
Non ne ho bisogno >>
<<
Davvero? Senti che cosa hai fatto l'ultimo sabato? Sei stata a casa,
quello prima? Sei stata a casa a leggere fumetti, quello prima ancora
.. >>
<<
Sì, sì, ho afferrato il concetto >>
in effetti non ha tutti i
torti, in apparenza potrei sembrare una diciassettenne depressa,
però
Valeria non sa il motivo per cui preferisco stare a casa. La mia
camera è come un'oasi, nessuno mi disturba o mi domanda
“che hai
fatto alla faccia?”. Non avere gli occhi addosso per una sera
è un
sollievo.
<<
Andiamo al cinema, ridanno il film di Quetin Tarantino,
“Grinddhause
a prova di morte”. E' un film che ti piace, perciò
non puoi
rifiutare … >> mia sorella sorride, come se
m'avesse
incastrato. In effetti è vero, vedere sul grande schermo il
mio film
preferito è una cosa che m'attizza e non poco
<<
Dai, non puoi dire di no! >> ecco, adesso mostra pure gli
occhioni da cerbiatto, come posso dire no ai quei languidi occhi
color nocciola?
<<
A che ora comincia il film? >>
Eccoci
qua, seduti sulle poltrone del cinema accanto a me Valeria si
sbaciucchia con Giusi, all'altro lato c'è Simone, il
presunto
gentiluomo. Ora ci tengo ad analizzare i termini che ha utilizzato
mia sorella per descrivere Simone:
Carino
: a parte il fatto che ha la testa troppo grossa rispetto al corpo
ossuto, non è così brutto. La sua fronte
è talmente spaziosa che
potrei piantare una tenda, accamparmici e accendere un fuocherello.
Se dovessi associare Simone a un animale, direi che assomiglia a un
polipo.
Gentiluomo
: Direi proprio di no. Appena le luci della sala si sono spente ha
posato il tentacolo sulla mia spalla. Ogni
minuto che passa il viscido tentacolo scende giù. Ho cercato
di
fargli capire che deve levare via quella manaccia dalla spalla
scrollandola gentilmente via. Credo non abbia recepito il
messaggio subliminale oppure lo ha ignorato.
Sono
venuta per guardarmi un film, non per essere molestata da un
polipone. Eccolo, parte all'attacco, la mano è scesa di un
centimetro, presto arrivarà sulla tetta. Che faccio? Per il
momento
me ne sto buona buona, ma se il tentacolo arriva nel posto sbagliato
so cosa devo fare ...
il tentacolo
violento s'attorciglia attorno al mio seno, a quel punto mi volto e gli
tiro
un pugno sul naso.
<<
Che cazzo fai? >> Mi alzo in piedi di scatto
<<
Hey stai calma, è solo una palpatina >>
<<
Solo una palpatina!? >> estraggo il mio coltello e lo
punto sul
suo tremante pomo d'Adamo
<<
Se mi tocchi di nuovo ti sgozzo! >>
No, accidenti! Non posso farlo, Valeria mi ha disarmata ...
Il
campanello suonò
<<
Giusi è arrivato, andiamo! >>
<<
Sì, un secondo … >> mi recai in
cucina aprii il cassetto
delle posate ed estrassi il coltello. Contempali la lama affilata
sotto la luce del lampadario
<<
Sofia? Che stai facendo? >> balzai all'indietro per lo
spavento, non l'avevo sentita entrare in cucina
<<
Metto il coltello in borsa >>
<<
Perché? >>
<<
Per difendermi >>
<<
No, lascialo lì >>
<<
Sì ma Simone è uno sconosciuto, se mi volesse
violentare? >>
<<
Ma che dici? Lascialo lì! Non fare la pazza >>
Dato che sono disarmata non ho altra scelta che uscire da qui, non voglio subire un violento palpeggiamento. Non che ci sia molto da toccare, credo rimarrebbe deluso dato che si ritroverebbe a toccare il cotone dell'imbottitura del reggiseno, in sostanza non c'è niente. Beh meglio alzarsi, tanto Valeria non si accorgerà della mia assenza, è impegnata ad amoreggiare con Giusi.
Finalmente
sono fuori dal cinema, visto che ci sono mi accendo una sigaretta.
<<
Hey, dove vai? >> cazzo, il polipone mi ha seguita
<<
Sono venuta fuori a fumarmi una sigaretta >>
sì, e poi me ne
vado dato che m'impedisci di guardare il film. Ho il dvd a casa, lo
guarderò sola nella mia tranquillità senza essere
molestata.
<<
Vedo, però non dovresti, il fumo fa male >>
<<
Lo so >> oh, che palle! La predica sul fumo proprio non
la
tollero. “Il fumo fa male”, secondo te non lo so?!
Certo che fa
male, ogni giorno me lo ripete
il
pacchetto di sigarette con quelle scritte minacciose “il fumo
uccide, il fumo provoca il cancro …" ma non me
ne frega
niente. No, non è vero. In realtà ho una dannata
paura d'ammalarmi,
però sono giovane e magari un giorno smetterò.
Per il momento
lasciatemi fumare in santa pace.
Sorride,
perché?
<<
Senti, voglio essere diretto e sincero … >> Oh
porco polipo,
cosa c'è? Vuoi palparmi la tetta? Non c'è bisogno
che me lo dici,
l'hai fatto capire benissimo nella sala.
Si
sta avvicinando pericolosamente, che vuole? Giuro
che se mi salti addosso ti alito il fumo in faccia, così ti
faccio
aspirare una bella quantità di fumo passivo.
<<
Tua sorella mi ha detto che hai questo nevo …
>> tocca la
parte del mio viso scura, come osa allungare quel tentacolo?
<<
Non mi da fastidio, per una botta e via va più che bene
>> una
botta e via? Mi hai preso per una puttana? Come ti permetti, io sono
una ragazza troppo carina per te. Dovresti pregare Buddha, Allah,
Shiva, e chissà quale altre divinità per
ritrovarti in un letto
assieme a te. Meglio scostarsi da questo stronzo, non vorrei subire
un assalto sessuale.
<<
Te ne vai? Ti sei offesa? >> no no, figurati,
perché dovrei
offendermi? Hai detto che il mio fisico è più che
passabile per una
scopatina,, ma non diventeresti mai il fidanzato di una ragazza
difettosa come me.
<<
Vado a casa >>
<<
Da sola? È pericoloso, ti accompagno >>
<<
No, non è pericoloso >> in questo momento sei
tu l'unico
individuo pericoloso
<<
Sicura? Tutta sola? >>
<<
Sì, ci sono abituata >>
M'incammino
nell'oscurità illuminata a singhiozzo da qualche lampione,
il
piccolo cinema dista solamente dieci minuti da casa mia, se mi muovo
c'impiegherò cinque minuti. Mi volto per vedere se
l'arrapato
polipone mi segue, no! Perfetto, posso continuare la mia camminata
indisturbata.
A
casa sana e salva. Mi levo via le Snickers, le ripongo accuratamente
nel porta scarpe dell'ingresso, m'infilo le ciabatte rispettando
un'ordine della mamma
“ Mai camminare sul parquet con le scarpe “
Percorro tutto il corridoio di legno con le mie ciabattine, salgo i grandini, apro la porta della mia stanza e sprofondo nel mio morbido materasso. Ripenso a quell'osceno quanto volgare invito sessuale. Perchè non l'ho accettato? In fondo potevo andarci a letto con lui. Non sono una di quelle ragazze che considera la verginità come una “res sacra”. Non mi sono mai persa in fantasticherie a riguardo . Forse sono una delle poche che la pensa in questo modo, persino Diana ha un'idea ben precisa di come e quando perderla, me lo confidò l'estate scorsa.
Eravamo
sedute su una panchina immersa nel verde del parco di Fiorino, per
sconfiggere quel caldo soffocante ci stavamo gustando una glaciale
granita.
<<
Tu hai già progettato come deve essere il tuo primo rapporto
sessuale? >> chiese Diana mentre sorseggiava la sostanza
granulosa dal color verde.
La
guardai sorpresa: poco fa stavamo discutendo su quale potesse essere
la granita più buona del mondo
<<
No, tu? >>
Gli
occhi di Diana s'illuminarono
<<
Certo! Allora innanzitutto deve essere con Dennis >> non
rimasi
stupita da questa dichiarazione
<<
Per quanto riguarda il contesto ecco come me lo immagino …
>>
inspirò profondamente
<<
Dennis dopo aver litigato con la sua fidanzata, vaga per le strade di
Fiorino >>
<<
Scusa se intervengo, ma Dennis non abita a Fiorino >>
Diana
sbuffò
<<
Sofia è la mia fantasia, non deve essere per forza fondata
su basi
logiche. Posso continuare? >>
<<
Sì, certo >> ammutolita ascoltai.
<<
Stavo dicendo … giusto! Dennis affranto con le spalle
incurvate,
gira per le strade di Fiorino quando improvvisamente urta contro una
ragazza, quella ragazza ovviamente sono io, mi riconosce e
così ci
sediamo su una panchina … >>
<< Come fa a riconoscerti, non vi siete mai rivolti una
parola >>
<<
Sofia?! Cosa ti ho detto >>
Con
un cenno del capo la invitai a continuare
<<
Allora ci sediamo su una panchina, lui mi racconta del disastroso
litigio e gli scappa persino qualche lacrimuccia. Allora io afferro
il suo viso, gli asciugo le lacrime e gli dico “ oh, non
piangere “
a quel punto prendo la sua mano e la pongo sul mio seno per poi
dirgli “ so io come rimarginare la ferita del tuo
cuore” >>
Scoppiai
in una gloriosa risata
<<
Sofia non ridere, questo è un racconto romantico, non
comico. >>
Dato
che non mi sono mai fatta chissà quale viaggio romantico,
perchè
non andare a letto con il primo che capita? Potrei fare sesso con
quel polipone, che me ne importa? La verginità è
una cosa
sopravvalutata: come può essere romantico perderla? Secondo
me è
solamente un'esperienza dolorosa quanto imbarazzante, e dovrei vivere
questa esperienza con un uomo che amo? No, meglio sbarazzarsene
subito
Perché
no? Potrei lasciarmi andare e perdere questa stupida
verginità, così
le mie compagne di classe organizzeranno un party deflorativo
in mio onore. Magari rientrando in quella classe dicendo “ho
perso
la verginità”, tutte si alzano, mi danno pacche
sulla spalla
dicendomi sono “ che bello, ora sei una donna”.
.No,
non è vero, la verità è che andrebbe a
finire così ...
<<
Ho perso la mia verginità! >>
Annuncio
saltando sul banco attirando l'attenzione di tutte le donne.
Silenzio
di tomba, la mia dichiarazione le ha sconcertate. Diana, situata
all'angolo della classe, mi volge uno sguardo interrogativo.
Il
silenzio viene spezzato da Elena,
<<
Non ci credo, insomma chi diamine si scoperebbe una donna dal volto
tumefatto? >> qualcuna comincia ridacchiare,
accondiscendenti
le teste si muovono su è giù.
<<
No, è vero, ve lo giuro! >> dico disperata ma
più insisto,
più quelle ridono. Elena si riprende dalla goliarda risata
asciugandosi gli occhi umidi
<< Beh ragazze, c'è da dire che i miracoli
esistono: se ogni tanto
compare la vergine Maria, Sofia può aver scopato.
Però vogliamo le
prove, portaci il lenzuolo insanguinato e noi ti crediamo e
organizziamo il party della deflorazione >> Elena mi
guarda con
uno sguardo di sfida e a quel punto crollo davanti
all'ovvietà di
quella situazione: anche se le avessi portato un lenzuolo impregnato
di sangue, non mi avrebbero mai creduta. Una come me non può
attirare uomini.
<<
No, non importa >> con le spalle curve scendo dal banco
che
poco fa fungeva da piedistallo, mi siedo acconto a Diana
<<
Sofia! Hai perso la verginità e non me lo hai detto?
Perché? Siamo
amiche, dovevi dirmelo subito! >>
Che
cosa me ne frega di quelle oche? Loro non mi considerano come una
ragazza, mi guardano come se fossi uno stupido fenomeno da baraccone,
infatti non mi hanno nemmeno inserito in quella stupida lista delle
“belle”.
Questa
uscita mi ha messo di cattivo umore, non dovevo dare ascolto a
Valeria. Ho voglia d'insultare qualcuno, forse avrei dovuto insultare
quello stupido polipone arrapato che mi ha trattato come un pezzo di
carne avariata ma faccio sempre così, per superare il
momento e
mostrarmi superiore non dico niente e scappo.
Dai,
meglio non pensarci, adesso tiro fuori il mio Saiyuki così
mi
rallegro, oh! E' caduto un pezzetto di carta, è quello che
Gio mi ha
lasciato dentro al volume.
… se mai volessi insultarmi chiama 333 7789006.
Mmmm
… voglio spargere insulti gratuiti, perciò lo
chiamo.
Digitiamo
il numero, ecco il telefono squilla, ma poi cosa gli dico? Non posso
dirgli che è un ladro di manga, perché alla fine
me lo ha
restituito, non posso nemmeno dirgli che è un pervertito.
<<
Pronto >>
<<
Sei uno stronzo >> è il primo insulto che mi
è venuto in
mente
<<
Come? >> dall'altra parte del telefono si sente un gran
frastuono, forse è dentro un pub o una discoteca
<<
Sei uno stronzo >>
<<
Aspetta un secondo che esco, non ti sento >> la musica di
sotto
fondo cessa, ora potrà sentirmi?
<<
Sei uno stronzo >>
<<
Ah, ok. Sai me lo dicono in tanti, però almeno mi puoi
spiegare il
motivo >>
Boh,
perché è uno stronzo?
<<
Perché sei un maschio, hai l'uccello in mezzo alle gambe.
Voi
maschi trattate le donne come se fossero pezzi di carne con un buco
>> l'ho detto per davvero, oddio! L'ho pensato ma non
volevo
dirlo ad alta voce. Chissà cosa penserà,
probabilmente che sono
affetta da una grave forma d'androfobia.
<<
Beh, probabilmente hai ragione. Sai ho letto su Focus qualche mese fa
che gli uomini pensano al sesso all'incirca una volta ogni sette
secondi, quindi delle volte trattiamo le donne come oggetti pervasi
da un attacco d'eccitazione.
Per quanto mi riguarda non lo so. Se mi succede non ci faccio caso
>>
Sono
sbalordita. Un ragazzo normale avrebbe cominciato a insultarmi
dicendomi che sono una “bastarda, stronza, troia”,
invece Gio ha
beatamente accettato l' insulto senza nemmeno surriscaldarsi
<<
Scusa, ma chi sei? >>
<<
Ah, sono Sofia >> l'ho insultato senza nemmeno
presentarmi.
Sono proprio una maleducata
<<
Sofia … ah! Sei la ladra di manga! >> Cosa? La
ladra?
<<
No, io non ho rubato proprio niente, sei tu che l'hai estorto dalle
mie mani >>
<<
Ah, questa è bella! Guarda che io lo stavo per afferrare,
quando sei
intervenuta come una rompipalle >>
<<
No, non è vero! Il rompipalle della situazione eri tu!
>>
<<
Senti Sofia, devo tornare dentro, però ci sentiamo
>>
<<
Ok >>
<<
Ciao >>
Strana
conversazione.
Piccole note :
-
androfobia: paura del sesso maschile
-
“… gli uomini pensano al sesso all'incirca una volta ogni sette secondi … “
Questo luogo comune è stato smentito, se volete informarvi ecco il link: http://salute24.ilsole24ore.com/articles/13862-gli-uomini-pensano-al-sesso-il-doppio-delle-donne-ma-non-1-volta-ogni-7-secondi