Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Kathys    01/01/2009    8 recensioni
[Estratto del Capitolo I]
"Non mi muovo,
sebbene mi accorgo che non accenni a fermarti.
Mi sento sempre più debole,
per la mancanza di sangue.
Quel sangue di cui ti stai nutrendo."
[Estratto del Capitolo XII]
"Una piccola lacrima scese piano sulla mia guancia,
mentre il ricordo di ciò che era stato
tornava a lenire il mio cuore...
«Su. Andiamo.» disse secca, una voce alle mie spalle.
Riaprii gli occhi,
asciugandomi la lacrima solitaria che era scesa.
Basta soffrire.
Basta tormentarsi.
In quel momento,
mentre varcavo la soglia del mio destino,
chiusi a chiave il mio cuore.
E gettai la chiave nelle fauci del demonio,
i Volturi."
_____________________________________________________________________
Quella che è stata la mia Prima One-shot e poi s'è trasformata in una Long-fic.
Dopo più di venti capitoli continua ad esser seguita come al primo:
Grazie Ragazze
Un Bacio.
Ary
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Allora.

Mi scuso per il ritardo con cui s’è fatto attendere questo capitolo, tra l’altro cortissimo.

Premetto che sono veramente tentata di Chiudere questa ff e di rivederla dall’inizio. Eppure, visto che mancan pochi capitoli alla conclusione, preferisco lasciar perdere.

 

Non rispondo, data l’ora tarda (Son le 2 di notte ç_ç) a tutti i Vostri commenti, per questa Volta.

 

Un Grazie a tutti Voi.

 

Bacioli.

 

 

 

 

 

Capitolo XX: Escape & Conditions

 

-Pov Bella-

 

Lasciai Aro lì dov'era, per correre verso la mia stanza.

Fredde lacrime salate iniziarono a scorrer dai miei occhi, ma non ci feci caso. Chissà perchè io potevo piangere, a differenza di tutti gli altri vampiri.

I miei piedi si muovevano autonomamente, la direzione era dettata dal mio cuore. Sebbene ogni passo facesse male come una pugnalata, ero felice.

 

Stavo tornando da Melanie.

Era quella la cosa a cui dovevo pensare.

 

Svoltai l'ultimo angolo delle segrete, trovandomi dinnanzi alla porta della mia stanza. Dietro questa, sentivo la mia piccola camminare su e giù, in preda ad un'ansia inadatta alla sua età apparente.

 

Sorrisi, asciugandomi con il polso le lacrime. Dovevo recitare l'ultima parte della mia recita, e portarla fuori da lì.

Solo questo mi era richiesto. E questo avrei fatto.

 

Aprii la porta, forse un po'incerta, non appena le lacrime si furono fermate.

E nell'istante in cui misi piede nella stanza una bambina mi saltò letteralmente in braccio, stringendosi a me.

 

« Ho avuto così tanta paura, Bella! » singhiozzò, abbracciandomi.

Le cinsi le spalle con le braccia, tentando d'infonderle un calore a noi vietato.

« Shh.. » le sussurrai all'orecchio, dolce. Materna. Non da me.

Mel singhiozzò ancora per pochi istanti, per poi scostarsi ed osservarmi in volto.

 

« Che hai? » mi domandò dubbiosa, con la voce incrinata.

Esibii un sorriso, prima di rispondere.

« Ce ne andiamo, sei contenta? Jane è morta e la guardia s'è allentata. Fuggiamo, andiamo da Edward. »

 

Ci mise un po' a realizzare quello che le avevo appena detto. Aprì e richiuse le palpebre una decina di volte, il visino buffamente inclinato sulla destra come quando un bambino guarda qualcosa che non sa cos'è.

Immobile, completamente immobile.

 

Poi mi saltò in braccio.

« Sì! » esclamò, con una vocina contenta e viva, la voce che non aveva da anni « Sì! Sì! Sì! ».

Si scostò leggermente ed iniziò a saltellare felice.

Una bimba a Natale.

 

Sorrisi, prendendola per la vita e tenendola stretta a me.

« Ora calmati, tesoro mio, o farai un buco nella stanza. » lei sorrise, ridacchiando sincera.

« Oh, quasi me ne dimenticavo.. » aggiunsi poco dopo, porgendole il sacchetto « questo è per te».

 

Lei, che fino a pochi istanti prima saltellava felice, si fermò di colpo. Sorpresa. Incredula.

« Per me? » domandò, tendendo incerta le manine verso di me.

Ridacchiai, lasciando cadere la bambola sulle sue mani sottili.

Spalancò gli occhi, e, se avesse potuto, avrebbe pianto.

 

Subito la portò al petto, stringendola come se fosse un tesoro prezioso. Con un affetto che le si addiceva, la osservò per pochi istanti.

Infine tornò tra le mie braccia.

 

« E' s t u p e n d a ! » disse, calcando bene l'ultima parola. Si strinse a me, in un abbraccio a tre. Io, la bambola e lei. Stretta con affetto a me, mormorò una parola: « Luna ».

Restai immobile, in quell'attimo di pace completo, per poi sussurrarle.

« Cos'hai detto? ».

Lei sorrise, scostandosi appena da me.

« Lei è Luna. » indicò il mio regalo « Ha la pelle chiara come la luna. E come la mia mamma. »

 

M'abbassai, andando a donarle un bacio sulla fronte. La mia piccolina.

« Su, va a preparare una piccola borsa con le tue cose. Partiremo al tramonto. » mormorai, immensamente colpita dal soprannome che mi aveva donato.

 

Lei annuì, ostentando ancora un po' di incredulità, ma ubbidì.

 

Edward, stiamo arrivando.

 

 

 

 

-Pov Edward-

 

 

Alice si rivolse al neonato, chiamandolo per nome. Cristopher.

E solo quando pronunciò quella parola, i miei muscoli si rilassarono in automatico, e la bestia di ritrasse, impaurita dalla decisione della mia parte razionale.

 

« Cristopher? » mormorai, incredulo.

Alice sbuffò sonoramente, lasciandomi rivedere nella sua mente la visione in cui Bella, la Mia Bella, parlava con questo vampiro.

Non mi mossi, anche perchè fu Alice a parlare, al cenno affermativo di Cristopher.

 

« Sappiamo che Bella ti ha mandato da noi. » esordì. Il Neonato annuì incerto.

« Ah, finalmente scopro il suo nome. » disse palesemente soddisfatto.

« Sì. Sappi che la proposta che ti ha fatto è ben accetta, sei il benvenuto. ».

Lui annuì nuovamente, ma non pareva colpito in modo particolare da quelle parole.

 

« L'ho seguita. » aggiunse poco dopo, dando una spiegazione al vago interessamento della sua sorte.

Gli occhi color rubino osservarono la nostra reazione. Stupita, sopra ogni dove. Incredula in seguito.

Perchè un neonato che aveva solo incontrato di sfuggita mia moglie si era messo in pericolo per lei?

 

« L'ho vista introdursi nelle segrete del palazzo dei Priori, a Volterra, dopo aver comprato una bambola di pezza. »

 

Solo io ed Alice ascoltavamo con semitranquillità. La visione di Alice ci aveva già illustrato praticamente tutto.

 

« Poi ha parlato con un vecchio vampiro, uno con la mantella uguale alla sua. » schioccai i denti. Questa parte mi era nuova e non sapevo cosa si fossero detti Bella e Aro, dall'immagine che stava ricreando nella mente il vampiro.

« Parlarono di quello che era successo ad una certa Jane, la ragazzina mandata con il compito di distruggermi credo, e del fatto che io avevo il compito di avvertirvi che... Bella stava Bene. » disse con una lieve incertezza il suo nome. L'aveva sentito solo pochi istanti prima per la prima volta.

 

Quindi Aro sapeva del tradimento di Bella a quella Nana. E come l'aveva presa?

L'avrebbe punita? Rinchiusa per sempre da qualche parte?

Dovevo fare qualcosa.

Percepii chiaramente Alice che si concentrava per individuare il destino di Bella.

Ma prima che riuscisse a trovare qualsiasi predizione, Cristopher rispose alle nostre domande inespresse.

 

« Sembrava felice del compito assegnatomi da Bella. E la promosse a capo delle guardie, se non erro. »

Spalancammo gli occhi, sorpresi. Nel frattempo, Carlisle e gli altri avevano raggiunto Alice e me.

Com'era possibile che Aro avesse promosso Bella per un tradimento?

 

Via via che la mia mente analizzava ogni aspetto della situazione, una parte recondita del mio cervello individuò la risposta.

Ognuno dei passi che aveva condotto Bella al suo destino componeva la stretta trama di un avvenire ingegnato da quello sporco Volturo.

E la morte di Jane era solo ed unicamente un insignificante tassello

di quel quadro.

 

« Bella non può aver accettato! » sibilò con ferocia Rosalie. Lei, la mia sorella tutta d'un pezzo, gridò con ferocia la sua rabbia per il destino di mia moglie.

 

Cristopher scosse il capo, e ghiacciai al suo stesso pensiero.

« Ho sentito solo che gli ha proposto un accordo. Avrebbe accettato se avesse soddisfatto due sue richieste. » sospirò, prima d'aggiungere « sono riuscito a sentire solo la prima, poi sono dovuto scappare. »

 

Avanzai istintivamente d'un passo.

« Cos'ha chiesto? » mormorai, in un sibilo. Accanto a me, Alice fremette, incerta se trattenermi o no.

 

« La vostra vita. » replicò, come se fosse una cosa assurda  «   Ha voluto che ogni tipo di controllo fosse tolto alla vostra famiglia, e che nessuno vi torcesse un capello.».

Ci osservò uno ad uno. Nella sua mente, lessi chiaramente la domanda che anche io mi stavo ponendo.

 

"Chi eravamo, per meritare tanta bontà da Bella? ".

 

Alice chiuse gli occhi, concentrandosi.

Cosa sarebbe accaduto?

________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Di seguito Riporto, qualora v'interessasse darvi un'occhiata, le mie altre fan fiction:

- La fine di Ogni Cosa...

- La pace...

- Ti dico Grazie...

- La Promessa...

- Di cosa hai Paura? «-- NEW

- GoodBye My LoveFriend «-- NEW

- I Must Hold! «-- NEW «-- PARTECIPA AD UN CONCORSO.

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Kathys