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Autore: AlessiaOUAT96    10/05/2015    0 recensioni
(prequel di "Una serata indimenticabile. Non è necessario che leggiate la One-shot)
"All’inizio alla signora Stéphanie sembrava di essersi immaginata tutto ma quel pianto non accennava a smettere. Tornò sui suoi passi e, nascosto dietro un bidone della spazzatura, notò qualcosa che si muoveva e strillava. Un neonato, più precisamente una neonata. "
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Portò Rose in uno dei salotti che l’orfanotrofio aveva a disposizione, venne subito accolta dalla sorella e dagli altri bambini, in particolar modo dai due gemelli.
-Stéphy, cos’hai?- chiese la signora Emma.
-Nulla, non preoccuparti. Piuttosto dove hai messo gli abiti pesanti per i neonati? La vorrei portare fuori a farle vedere la neve-
-Te li vado a prendere-
Nel frattempo, la signore Stépahanie si era seduta con la bambina in braccio, le si avvicinarono i gemelli e Lawrence chiese: -Come sta Rose?-
-Sta bene, non preoccuparti, piuttosto, com’è che sai il suo nome?-
-Me lo ha detto Luke..-

Il bambino prese la manina di Rose, la quale le afferrò un dito e sorrise. Non aveva ancora i dentini, ma il suo sorriso era ugualmente bello e dolce. Arrivò la signora Emma che porse i vestiti alla sorella.
-Sembra un bambolotto!- esclamò Luke. Effettivamente l’aspetto era quello: guance paffute e rosee, completino da neve rosso, scarpine dello stesso colore e cappellino bianco.
Uscirono fuori nel giardino ancora imbiancato, dal cielo si poteva capire che avrebbe ancora nevicato, le nuvole erano bianche come il cielo, faceva freddo ma non c’era un soffio di vento.
-Fa freddo!- esclamò un bambino che era appena uscito.
-Siamo in Canada..qua fa sempre freddo in inverno- rispose la signore Emma che nel frattempo stava sistemando la sciarpa al bimbo.

Da poco cominciarono a cadere piccoli fiocchi di neve che fecero entusiasmare i bambini. Si sentivano urla di felicità e si vedevano bambini e bambine che giocavano a palle di neve, mentre altri rientravano perché sentivano freddo o perché dovevano andare a lezione.
-Bene Rose, questa è la neve.. dovrai abituartici finchè rimarrai in Canada..-

Non appena Rose sentì sulla sua pelle il freddo della neve sorrise e cominciò a prendere i fiocchi tra le sue manine, sembrava li volesse prendere tutti, le sue mani si muovevano a scatti come se appena il fiocco si scioglieva, volesse provare la stessa sensazione con un altro. Quella era la sua prima volta sulla neve insieme a qualcuno.





Rose era seduta fuori in giardino mentre nevicava, erano passati quattro anni dopo la sua prima volta e lei, ogni anno andava fuori per godersi lo spettacolo invernale. Era vestita molto pesante tant’è che le si potevano solo vedere gli occhi color nocciola, osservare gli altri orfani, giocare sulla neve. Diede un leggero  calcio contro un mucchietto di neve, poi si alzò e si ripulì dalla neve che le si era appiccicata sui vestiti.
-Ehi tu! Vieni a giocare con noi!- gli urlò un bambino.

Era la prima volta che qualcuno la invitava, di solito se ne stava sempre sulle sue a fantasticare sul suo futuro, ogni volta diverso; così accettò e raggiunse il piccolo gruppetto.
Il gruppo era formato da cinque bambini, due femmine e tre maschi, lei esclusa.
-A cosa giochiamo?- chiese Rose.
-Battaglia di neve, maschi contro femmine, il gruppo che perde dovrà fare una penitenza.. ci stai?- chiese il bambino al centro. Aveva sentito che si chiamava Sean, quindi il resto del gruppo doveva essere formato dai suoi amici: Jimmy e Richard, mentre le femmine dovevano essere Lia e Lucy. Non avevano una buona reputazione, venivano sempre sgridati a causa di qualche guaio. Se non eri tra la loro cerchia, non avevi molte possibilità di “popolarità”; infatti tutti gli stavano alla larga, era meglio non avere rapporti con loro.
Non sapeva se era una buona idea accettare, ma doveva comunque provarci e quindi acconsentì.
-Bene, voi femmine state di là- disse indicando un cumulo di neve vicino al muretto- Mentre noi stiamo qua. Chi viene colpito due volte viene eliminato-

Le ragazze corsero verso la loro postazione e prepararono le munizioni.
-Rose, giusto? Se perdiamo sarà tutta colpa tua!- disse Lucy, una bambina dai capelli rossi.
-Cosa? Perché colpa mia?-
-Perché sei la nuova arrivata è ovvio.. di solito noi non perdiamo contro di loro, quindi vedi di non farci fare brutta figura..-
Rose pensò subito che fossero davvero antipatiche e di certo non biasimava chi le odiava con tutto il gruppo. Non capiva perché fossero così, in fondo era solo un gioco. Non le sembrava giusto, sapeva che i grandi ogni tanto facevano così, ma lei o meglio loro, avevano solo quattro anni!
-Ok..- rispose Rose un po’ spaventata.

La battaglia cominciò quando Jimmy fece cadere un fazzoletto rosso in mezzo al campo. Cominciarono subito a lanciarsi palle di neve, Rose schivava tantissimo colpi della squadra nemica ed ogni tanto se le sentiva dire dalla compagne. Lanciò una palla che colpì direttamente in faccia Sean, che si arrabbiò tantissimo. –Come hai osato colpirmi? Questa me la paghi!-
-Non dovevi colpirlo- le disse Lia, la bambina dai capelli neri.
“Ma non è una battaglia questa? “
Rose capì il gioco che volevano fare, volevano far perdere le femmine, così che lei avrebbe fatto chissà quale penitenza: -Voi volete perdere per farmi fare la penitenza, non è così?-
-Ma che brava, hai capito vedo..- rispose Lia.
Le compagne di squadra fecero un segno agli “avversari” che cominciarono lanciarle palle di neve a raffica.

 Rose perse la pazienza ed escogitò un piano: corse verso un albero e vi si arrampicò aspettando che il gruppo le fosse sotto, per permetterle di seppellirli sotto la neve. Ci riuscì e quando scese dall’albero vittoriosa il gruppetto cominciò a piangere, attirando l’attenzione di alcune lavoratrici.
-Ma che succede?- chiese una di loro.
-Rose ci ha buttato tutta questa neve sopra!- disse singhiozzando Sean- Ma noi non le abbiamo fatto niente!- continuò.

I compagni lo imitarono, cominciando ad incolpare Rose che guardava la scena incredula. Sapeva che mentivano solo per scaricarle la colpa addosso, cominciò a preoccuparsi della punizione che le avrebbero dato.
-Lei è cattiva!- disse Jimmy.
-Guardate cosa ci ha fatto!- continuò Richard.

Nel frattempo si erano radunate parecchie persone, molte delle quali guardavano Rose che si allontanò alla svelta. Sentiva i suoi passi sulla neve e le risate delle “vittime” che le urlavano “Codarda!” oppure “Adesso scappi eh?”. Rose corse subito dentro, ma venne fermata dalle due sorelle.
-Non credere che non sappiamo cosa hai fatto, Rose- disse la signora Emma.
-Io..io l’ho fatto solo per vendicarmi di quello che mi stavano facendo- rispose abbassando lo sguardo. Delle lacrime cominciarono a rigarle il viso. La signora Stéphanie si abbassò, per essere alla sua altezza e la abbracciò, lasciando sorpresa la bambina che continuava a piangere.
-Vieni con me- le sussurrò- intanto Emma, occupati degli altri-

La signora Stéphanie prese Rose in braccio e la portò nella loro camera da letto. La bambina aveva smesso di piangere ma era comunque preoccupata.
La adagiò a terra delicatamente e le porse una coperta. Si sedette davanti a lei con le gambe incrociate così che potessero guardarsi negli occhi e parlare faccia a faccia.
L'espressione della signora traspariva dolcezza e questo fece sì che Rose si tranquillizzasse. Non voleva essere sgridata per qualcosa che non fosse proprio per colpa sua. In fondo voleva solo difendersi
-Mi dispiace mamma Stéphanie ma…-
-Ti perdono Rose, ma non farlo mai più. La vendetta non è una cosa buona. Lo so cosa stava succedendo, vi abbiamo osservati. Sappiamo chi sono, ma perché hai accettato?-
-Perché volevo provare…-poi sbadigliò.
-è sera ormai, vieni a cena e poi andiamo a dormire, a proposito, non potrai stare con noi tutto il tempo. Dovremmo trovarti dei compagni di stanza, sei abbastanza grande da dormire da sola ormai..-

Scesero giù in mensa dove Rose prese un piatto di minestra dove ci mise del pane, ed una fettina di carne. Si sedette lontano dal gruppetto con cui aveva giocato nel pomeriggio e si mise vicino ad un’altra bambina.
La cena fu tranquilla e quando misero tutto a posto, Rose andò a dormire con le due sorelle.
 



n.d.a: vorrei fare una precisazione.. la signora Stéphanie a cui ho dedicato il capitolo precedente, non è un personaggio a caso.. ho voluto dirvelo perché poteva sembrarvi noioso ma.. capirete più avanti..
Ringrazio le persone che leggono la mia storia anche se non siete in molti, vi ringrazio comunque.. se volete lasciare recensioni fate pure.. non mi offendo se sono negative..
Alessia
   
 
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