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Autore: AlexisRose    10/05/2015    2 recensioni
Questa é una storia sui Nightwish e sulla nuova cantante Floor Jansen. Premetto che la storia non conterrá fatti veritieri, il tutto per romazare la storia.
" Da quando tre anni prima Floor aveva rotto la sua amicizia con Tuomas la sua vita non era stata più la stessa. Serate brave e notti alcoliche avevano contornato gli ultimi anni. D'altronde il primo amore non si scorda mai. Lui però aveva la sua musica, mentre lei... non si bastava. Ora però stava ricostruendo pezzo per pezzo la sua vita, cercando di recuperare l'amicizia con il tastierista e facendosi strada nel mondo della musica. Certo, mai si sarebbe aspettata di trovare il lupacchiotto fuori dalla sua porta quella mattina..."
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jukka Nevalainen, Marko Hietala, Nuovo personaggio, Tuomas Holopainen
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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01/01/2014 ~ Helsinki, Finland.      Ore 3:59 a.m.


 

Avevo rubato l'auto di Marko.

Avevo rubato l'auto di Marko ed ero scappata da Kitee.

Avevo rubato l'auto di Marko ed ero scappata da Kitee dopo che Tuom aveva detto di amarmi.

Lui mi amava?

No!       SI!         NO!       SI!

 

Queste era il discorso che mi stavo facendo mentalmente mentre spingevo il piede sull'accelleratore. Dopo la dichiarazione di Tuomas avevo deciso di aver bisogno d'aria. Decisi di andare in cittá con la scusa di Will. Arrivai all'aereoporto di Helsinki senza nemmeno essermene resa conto. Mancavano 4 ore all'arrivo del mio amico ed io ero qui, a notte fonda immersa in una cittá addormentata.

Presi il cellulare dalla tasca e lo accesi.

4 messaggi whatsapp. 

39 chiamate senza risposta: 30 da +358 566 76457 ~ Scrooge

                                                   5 da +358 897 23123 ~ Hieti

                                                   4 da +358 454 98624 ~ Puccio

 

Da: Escapist

Dove sei finita?!?! E soprattutto DOVE CAZZO HAI IL TELEFONO?!?

 

Da: M@rkø

Kukka, stai bene? Tuomas é fuori di se, dice che te ne sei andata. 

P.s. Se la mia Audi A6 torna con un solo graffio inizia a comprarti un funerale!

 

Da: Pooh

Jansen. L'hai promesso. La famiglia resta unita. 

Porta il culo a casa.

 

Da: Pooh

Per casa intendo Kitee. 

 

In quel momento il cellulare riprese a suonare e risposi immediatamente 

pron... - provai a dire

- dove cazzo sei? -  urló 

- Tuomas sono ad Helsinki. Sono all'aereoporto - gli dissi asciugandomi le lacrime dagli occhi.

....

....

....

-  te ne stai andando? - chiese Tuomas placidamente e con tono distaccato.

no. Non me ne sto andando. Ne parleremo. Non adesso peró e soprattutto non per telefono. Ho bisogno d'aria e sono venuta qua per prendere Will. Arriva oggi. Torno per cena, credo. - gli dissi passandomi le mani tra i capelli, confusa

ok. Fai attenzione. - disse Tuomas chiudendo subito dopo la chiamata.


Mancava molto tempo prima che Will arrivasse, cosí parcheggiai in aereoporto e spensi il motore. Impostai la sveglia al cellulare e lo riposi sul sedile del passeggero, decidendo di concedermi tre ore di sonno.

Rapidamente caddi tra le braccia di Morfeo, cullata dalle dolci note del nuovo cd.
Ripresi conoscenza qualche ora dopo, subito prima che la sveglia suonasse.
I ricordi riaffiorarono e con essi il senso di colpa. 
Io amo Tuomas. Lui ama me. Per quale diavolo di motivo non ero rimasta? Per quale assurdo motivo ero scappata? 


Davvero non te ne rendi conto? Persino il tuo subconscio si è fatto una mezza idea di come era ridotto Tuomas...

e come era ridotto scusa?
...Puzzava tremendamente di alcool...


Sospirai rassegnata e smontai dall'auto, dirigendomi all'interno dell'aeroporto.
Passai in bagno a sciacquarmi il viso e sistemarmi i capelli.
Lo specchio mostrava una Floor Jansen distrutta. Più pallida del solito, più magra, occhi spenti e contornati da occhiaie profonde. Questa non ero io. 
Distolsi lo sguardo e andai a recuperare il mio amico.

Appena raggiunsi gli arrivi nazionali Will uscii dalla porta a vetri.
Gli corsi incontro e mi fiondai letteralmente su di lui.
- Will! - dissi mentre gli saltavo addosso
- Piccola! Ahia.. Mi fai male...- disse lui prendendomi al volo con l'unica mano libera.
- mi sei mancato Will.. - dissi scoppiando in lacrime
- oh mio dio, la situazione é più grave di quel che pensassi. Andiamo a fare colazione, così mi spieghi tutto. - disse lui mettendomi a terra.

Uscimmo dall'aeroporto e ci addentrammo nel centro di Helsinki alla ricerca di un bar.
Pochi minuti dopo, seduti in una delle caffetterie più in della capitale, vuotai il sacco con Will, raccontandogli tutto.
- quindi lui ha detto di amarti. - disse lui pensieroso ed io annuii
- e tu lo ami. - disse lui passandosi una mano tra i capelli.
- si. - risposi
- CHE DILEMMA DEL CAZZO JANSEN! Spiegami cosa diavolo ci facciamo ancora qui! Sei un idiota. Prendi la borsa, ce ne andiamo. - disse lui trascinandomi fuori dal locale bruscamente.

Qualche ora più tardi eravamo a Kitee.
Non feci in tempo a chiudere la portiera che Marko uscí subito dalla casa per controllare la macchina. Dopo cinque minuti di ispezione ad interni ed esterni, notando che nessuno aveva rovinato o sporcato nulla, posó il suo sguardo su di me.

- ti é andata bene Jansen. Non farlo mai più! - disse lui puntandomi l'indice sul naso
- s s scusa Marko...- dissi abbassando lo sguardo e balbettando
- fa niente. Vieni qua Kukka , ci hai fatto prendere un colpo - disse e in un attimo mi trovai stretta tra le sue braccia.
Entrammo in casa e vidi Emmpu seduto sul divano. Annuí nella mia direzione e io ricambiai.
Presentai Will ai ragazzi e preparai il pranzo. Di Tuomas neanche l'ombra.
- se stai cercando Scrooge sappi che é al lago. Vai da lui, finsco io qui - disse Emppu avvicinandosi e togliendomi il mestolo dalle mani. Sorrisi e andai da Will, dicendogli che dovevo parlare con Tuomas. 
- se vuoi, vai in camera mia e sistema le valige, é la terza porta sulla sx, quella in fondo é il bagno - dissi baciandogli una guancia prima di togliermi il grembiule e avviarmi verso il lago.

L'aria era gelida e io avevo dimenticato di prendere i guanti, così ficcai le mani in tasca e raggiunsi le rive del lago semi ghiacciato.
Lo vidi seduto sulla solita panchina, con le mani giunte per sostenere il capo. Il su sguardo era lontano, distante... Palesemente triste.
Mi avvicinai e mi inginocchiai davanti a lui, prendendogli le mani. Lui mi guardò sorpreso, sicuramente mi aspettava per cena. Non disse nulla e io mi decisi che questa volta la parola spettava a me.
- hai detto di amarmi... - disse flebilmente cercando il suo sguardo
- si - disse lui evitando i miei occhi
- ed io sono scappata... - dissi io abbassando lo sguardo
Lui prese il mio mento e mi costrinse a guardarlo.
- giá - disse lui puntando il suo sguardo su di me

- forse ora sai come ci si sente quando qualcuno che ami scappa da te... - dissi io pungente
- anche questo é vero - disse lui lasciando il mio mento e alzandosi.
Vidi con la coda dell'occhio che se ne stava andando, ma non ebbi il coraggio di alzarmi e corrergli incontro. Scoppiai a piangere accasciandomi sulla panchina.

Perché ogni volta dovevo rovinare tutto? 

Perché ogni volta che cercavo di avvicinarlo finivo er allontanarlo ancora di più? 

Perché ogni volta che facevamo un passo avanti io ne facevo due indietro? 

Cercai di calmarmi invano, presa in contropiede da me stessa. 

Perché ogni volta che gli parlavo finivo sempre per aggredirlo e farlo scappare?

Perché mi amava? 

Perché lo amavo? 
 

Perché lui è la tua vita, Floor e senza di lui non saresti te stessa.

Ma è altrettanto vero che questo é il momento più sbagliato per iniziare una storia. 
 

Lascialo andare...


Tuomas! - lo chiamai alzandomi di scatto e raggiungendolo

Lui si voltò e del suo sguardo capii immediatamente che sapeva giá cosa stavo per dirgli.

- le parole che mi hai detto... - iniziai, ma venni subito interrotta
- Floor.... É stato l'alcool, l'emozione per il disco e tutto...per quanto riguarda il resto, beh... Ovviamente provo dell'attrazione fisica nei tuoi confronti, come é sempre stato. Non volevo feriti. Scusami - disse lui guardandomi dritto negli occhi. 
Capii che era sincero. Tuomas non era capace a mentire.

All'udire quelle parole mi sentii morire.


Dentro andai in pezzi.
 

Questa volta non mi aveva spezzato il cuore. Me lo aveva strappato dal petto.


Una voragine si fece largo dentro di me e mi sentii risucchiare l'anima.


Ero dilaniata.

 

Ero svuotata.

 

Fuori, però, rimasi impassibile e dopo un paio di secondi annuii.


- meglio cosí - riuscii a dire in tono convincente

- non abbiamo bisogno di complicazioni in questo momento, e l'ultima cosa della quale abbiamo bisogno sono i melodrammi. Lasciamoci questa storia alle spalle e pensiamo a rilassarci in vista del tour. Che ne dici? - dissi sforzandomi di sorridere
- affare fatto - disse lui sorridendo e stringendomi la mano. 
Iniziammo ad incamminarci verso casa lentamente ed in silenzio. 


In quel momento avrei voluto mettermi a correre e scappare il più lontano possibile da lui.

Correre cosí veloce da sentire i polmoni bruciare per il freddo e lo sforzo.

Avrei voluto provare del dolore fisico che mi distraesse dal dolore che avevo dentro di me.

Se fosse stato fisico,il dolore sarebbe stato reale.

Con i sentimenti non ci si può rapportare concretamente.

Con il dolore fisico, si.

Non basta disinfettare la ferita e mettere un cerotto. 

Non basta ricollegare due estremitá come quando ti rompi un osso. 

Non basta prendere un antidolorifico per non sentire più dolore.

Non basta farsi coraggio,stringere i denti pensando che il dolore passerá, che é solo momentaneo.

Avevo bisogno di spazio. Di aria. Di tempo. 

Dovevo stare lontano da lui, e così, su due piedi, presi la mia decisione.

 

- mi ero dimenticata di dirti che io e Will domani andiamo via. Andiamo ad Helsinki. Il disco é uscito e le prime 10 interviste devi farle tu. Il tour inizia a fine Maggio e il primo impegno che ho con voi é ad Aprile. Pensavo di concedermi una vacanza, é un problema? - dissi di getto

- nessun problema. Anche gli altri staranno con le loro famiglie. Avvisami solo se esci dal paese, per favore. - disse lui serio
- certo - risposi meccanicamente.

Entrammo in casa e subito andai a cercare Will per dirgli della fuga strategica.

Bussai alla porta ed entrai senza aspettare una risposta.  

La vista che mi si presentò davanti mi spiazzó.

Will era nudo. (E aveva anche un gran bel culo, oltretutto!)

Tirai un urletto e mi girai di scatto

- Flora!!!! Ti ho detto di aspettare!- disse lui mentre lo sentivo aprire la valigia per infilarsi qualcosa.
- scusa Will... Ero soprappensiero - dissi diventando rossa come un peperone
- girati, sono vestito. Dimmi, com'é andata con Holacacca?- chiese lui ammiccante

Sospirai per farmi coraggio e gli raccontai tutto.


- domani mattina torniamo a Helsinki. Ho bisogno di stare lontana da lui e dal gruppo. Dovrò sopportare due anni di tour con loro e ho davvero bisogno di prendere aria e rimettermi in sesto. Ho bisogno di te Will...aiutami, ti prego...- dissi esasperata.

Lui subito mi abbracciò ed io affondai il viso nel suo petto, lasciandomi confortare.
Will era stato colui che mi aveva aiutato a non impazzire per Tuomas anni fa.
Era l'unico che poteva aiutarmi.
Questa volta però, ero diversa.
Non versai una lacrima, trattenendo tutto il dolore dentro di me.
Questa volta, nonostante l'aiuto di Will, dovevo uscirne da sola... A testa alta ma soprattutto con le mie gambe. 

- cancello subito il volo di ritorno. - disse il mio amico, come se mi stesse leggendo la mente.
- no. Una settimana basterá. Per il resto devo cavarmela da sola. Ho solo bisogno di una spinta per riuscire ad ingranare...capisci? - chiesi staccandomi dall'abbraccio e prendendogli le mani.
- ok. Se cambi idea, non esitare a dirmelo però. Io ci sono. Sempre. - disse lui baciandomi la fronte e abbracciandomi di nuovo.
Annuii e rimanemmo li in silenzio.

Qualche tempo dopo, Emppu, Jukka e Marko bussarono alla porta chiedendomi di parlare. 
Lasciai Will e seguii i ragazzi nella stanza di Tuomas. Marko chiuse la porta a chiave.
Non mi sentii in trappola però. Al contrario, mi sentii libera e circondata da amici.
- ditemi- dissi spezzando il silenzio per prima.
Emppu si schiarí la voce ed iniziò a parlare.

- innanzitutto, grazie per averci ascoltati e essere tornata. Jukka passava di li e ha sentito il vostro discorso di ieri sera. Quanto al resto... Abbiamo visto Tuomas e abbiamo capito tutto. É un idiota, lo sappiamo, ma i sentimenti non vanno a comando. Ci dispiace, ma se davvero non doveva funzionare, é meglio che sia successo ora piuttosto che in tour. Per questo motivo, capiamo benissimo che la situazione é difficile e ti consigliamo di prenderti una vacanza. Riordinare i pensieri. Rimetterti in sesto... - 

- dimenticarlo... - concluse Jukka

- domani parto per Helsinki. Starò via fino a Aprile-Maggio. Proverò con sotto le basi strumentali e tutto andrá bene. Sarò pronta e spero tutta intera. Vi voglio bene, lo sapete, ma ora come ora ho bisogno di star sola. Devo solo riprendermi un attimo, quindi ragazzi, non vi preoccupate. Andrá tutto bene.- dissi convinta

Kukka, ci dispiace. Pensavamo tutti che Tuomas ti am...- disse Marko ma subito lo interruppi. Non potevo sentire quella parola. 

Tutto ma non quella parola. 

Non quella parola in quella frase rapportata al suo nome. MAI PIÙ.

- non lo é - risposi secca.

Non volevo essere dura con i ragazzi. Ma in quel momento dovevo mettere dei paletti.

- non lo é e va bene così. Ora, per favore, non parliamone più. Ho bisogno solo di spazio, ricaricarmi e prepararmi mentalmente per il tour. Se avete bisogno qualcosa, il cellulare sará sempre acceso. Vi chiedo giá da subito il favore di non farmi piazzate. Marko non fare quela faccia, vi conosco come le mie tasche e siete un libro aperto. Non presentatevi ad Helsinki su due piedi.  Ho davvero bisogno di tempo. Solo tempo. Intesi? - chiesi sforzandomi di sorridere

- mi sembra giusto - disse Jukka

Gi altri due annuirono e io annuii di rimando. 

Uscimmo dalla stanza serenamente.

Loro avevano capito che non li avrei abbandonati e che avevo bisogno di tempo.

Io avevo capito che quei ragazzi volevano bene a me, ma soprattutto a Tuomas.

In qualsiasi caso, loro sarebbero rimasti dalla sua parte. 

Ero io quella che rischiava di perdere tutto, e proprio non me la sentivo.
 

Tornai in camera mia e preparai le valige, cercando di non dimenticare nulla in quella casa.

Non avevo la minima intenzione di tornarci. MAI PIÙ.


 

NGOLO AUTRICE: (o forse in questo caso, meglio dire: rifugio antiatomico dell'autrice)


...

...

PER FAVORE NON MI LINCIATE!!
PROMETTO CHE D'ORA IN POI FARO' LA BRAVA...



BEH... PIU' O MENO ;-)



MILLEMILA GRAZIE A:


RocKMantik

&

lionelscot


per aver recensito lo scorso capitolo!


 

  
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