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Autore: LADY_youkai    01/01/2009    2 recensioni
Non so per la precisione quanto tempo sia passato da quello sguardo che mi ha fatto capire quanto tu sia importante per me. Non ricordo con esattezza il giorno in cui mi sono reso conto di essere vuoto senza la tua presenza. Da quanto ho capito di essere invisibile? Eppure di me non si direbbe… Strano vero? Visto la posizione che occupo, ognuno direbbe che io sono tutto, tranne che invisibile…ma lo sono, perché ai tuoi occhi, io non sono nulla di più che un amico. Non ci sarebbe nulla di strano, lo siamo stati fino all’altro ieri, ma adesso sento che questo non mi basta, voglio di più!
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ruki, Uruha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ffreita

Ecco il secondo capitolo! In pratica questo è l’ultimo, il prossimo sarà solo un approfondimento del pensiero di Ruki, dopodiché sparirò fino a quando la mia mente non genererà un’altra ff...

Spero che la fine vi aggrada ^-^….buona lettura!

 

Ma di che cosa mi lamento? Del resto era quello che volevo, eppure perché spero che tu disdica l’appuntamento? Alterno lo sguardo dall’orologio, alla finestra e al telefono. Nessun segno di vita, nemmeno per sbaglio. Mi sto agitando, traffico con i miei anelli, i capelli, la maglietta e sposto tutti i soprammobili, per poi rimetterli esattamente dove erano prima.

11.15

Suona il campanello. Mi avvicino, pregando che sia la mia vicina che è venuta per chiedermi del latte

 

-Scusa il ritardo, ma mi sono svegliato tardi-

 

A meno che la mia vicina sia ringiovanita, si sia abbassata, abbia perso peso e sia diventata una figa da paura e che soprattutto non indossi dei pantaloni rosa…questa non è lei

 

-Tranquillo, tu sei sempre in ritardo- Ruki appoggiò il cappotto sulla poltrona, facendo una risata sarcastica

-Tu sei l’ultimo che dovrebbe dirmi una cosa del genere-

-E’ vero-

 

Sei qui, davanti a me, posso sentire il tuo sguardo su di me, che mi osserva  e una terribile idea mi trapassa: e se tu sapessi tutto?

Se tu avessi compreso i miei sentimenti e ti stessi prendendo gioco di me?

No…tu non sei così, non saresti mai in grado di farlo, perché ti conosco da tanti anni e troppo bene. Non potresti mai farmi soffrire, perché tu odi far soffrire le persone.

Adesso che cosa devo fare? Immagino che debba mostrarti la cosa di cui ti avevo parlato ieri, ma non ho nulla, nemmeno un piano…sono patetico, mi faccio ridere da solo

 

-Vuoi una birra?- Chiese, avvicinandosi alla cucina e seguito dal vocalist

-No, grazie- Ruki si sedette sulla sedia e osservò trafficare l’amico che continuava ad andare avanti e indietro dal frigo a un cassetto

-Sicuro di stare bene?- Gli chiese lui, appoggiando gli occhiali da sole sul tavolo

-Sì, tranquillo-

 

Tu sorridi: sei semplicemente bellissimo quando sorrisi, amo la tua risata

 

Ruki iniziò a raccontare di tre ragazzine che lo avevano riconosciuto e che lo avevano assillato per dieci minuti buoni, chiedendogli autografi, foto e souvenir

-Souvenir?-

-Le mie mutande u_u-

-COSA?!-

-A quel punto ho deciso di andarmene…- Ruki continuava a guardare l’orologio, impaziente: non poteva fermarsi molto, la persona che doveva incontrare distava da lui circa un’ora e mezza ed era un appuntamento troppo importante per essere disdetto –Ieri mi hai detto che dovevi farmi vedere una cosa-

 

Ecco, lo sapevo: ma perché me lo hai chiesto? Che cosa posso farti vedere? Non c’è nulla che non vada in casa mia, è tutto perfettamente funzionante, oddio, la mia macchina ha qualche problema, ma tu non hai la patente e non sembrano interessarti molto i motori…

Basta.

Ti ho chiamato qui per una sola ragione e non posso sprecare quest’occasione preziosa che si è presentata. Il problema è iniziare il discorso, non posso di certo dire “Ruki, mi sono innamorato di te, che cosa provi per me?” e pregare che tu mi risponda la stessa cosa.

Siamo sinceri: i sogni sono solo delle illusioni perfide che si materializzano nella nostra vita e, quando siamo lì per sfiorarle, svaniscono, lasciandoci nello sconforto più profondo e buio.

Ma devo comunque tentare, non posso far trascorrere il tempo e vivere nel rimpianto. Ne ho già troppi, non voglio che tu sia uno di questi!

 

-Ruki…-  Lui annuì a sentire il suo nome e si alzò, pronto per sistemare quello per cui era venuto

-Dimmi-

 

Il tuo sguardo così sincero, così puro…tu sei venuto qui per me, perché te lo avevo chiesto…non posso rovinare tutto!

 

Si voltò di scatto, per nascondere le lacrime che stavano per nascere: in quel momento l’ultima cosa che doveva fare, era mostrarsi debole davanti alla persona che amava

-Stai bene?- Chiese Ruki, avvicinandosi a lui, preoccupato. Gli appoggiò la mano sulla spalla

 

No! Ti supplico!

 

-Che cosa hai? Mi stai facendo preoccupare!-

 

Scusami…

 

Le sue labbra baciarono quelle di Ruki, che rimase immobile, senza respirare, senza opporsi. Lo abbracciò, mentre si perdeva nel suo profumo

-Reita…-

-Ruki, perdonami- Disse lui, continuando a stringerlo: era consapevole del fatto che forse quello sarebbe stato l’ultimo abbraccio che si sarebbe potuto concedere

 

Non potrei farlo in futuro, il dolore sarebbe troppo grande.

 

-Perché?- Chiese Ruki, ingenuamente, sperando che la sua idea fosse sbagliata

-Perché ti amo-

 

Ormai è fatta: Ruki, ti ho sempre ammirato e amato da lontano, permettimi almeno di non soffrire. Perché è strano, ma adesso mi sento già meglio e qualsiasi sia la tua scelta, io la accetterò, senza nessun rimorso. Soffrirò, lo so, ma almeno ho la consapevolezza che tu lo sai, e questo mi è già sufficiente.

La tua risposta non me l’hai ancora data.

Ma io già la so: ti conosco troppo bene…

 

Ruki appoggiò le mani sul petto di Reita e, piano, come se avesse paura di fargli male, lo allontanò. Si asciugò una lacrima, mentre continuava a scuotere il capo, soffrendo. Perché sapeva di far star male Reita e lui era l’ultima persona che voleva ferire

-Reita, io…- Non terminò la frase, perché si sentì una mano sulla testa, alzò lo sguardo e vide Reita sorridere un sorriso amaro, non sincero. Si sentì trafiggere il cuore quando vide una lacrima bagnare il volto dell’amico.

Perché lui doveva sempre essere causa di sofferenze?

Forse meritava anche lui di soffrire

-Non importa, già lo sapevo- Rispose Reita, concedendosi ancora un abbraccio –Ruki, ti prego solo di non allontanarmi da te-

-Stupido! Non potrei mai!- Disse lui, sentendosi quasi offeso da quella frase. Ma subito dopo, abbassò lo sguardo: con che pretesa osava ancora guardarlo in faccia?

 

Ormai è fatta, tu lo sai, tanto basta…continuo a sorridere ma, sebbene il mio corpo si sta lacerando dal dolore, non sto mentendo, non potrei mai mentirti. Non più, almeno.

Sei così bello, voglio ancora assaporare le tue labbra morbide, perdermi nel tuo profumo. Ruki, tu non sai quanto vorrei farti mio! Probabilmente se tu mi avessi risposto diversamente, a quest’ora saremmo in camera mia a consumare la nostra prima volta insieme. Ti accarezzo il volto: hai ragione, sono uno stupido…perché non sono riuscito a farmi apprezzare come avrei voluto. Tu sussurri una parola che ricorda vagamente “scusa” e io sorrido debolmente.

Sono io che ti devo chiedere scusa…

Mi allontano da te, cercando di non piangere troppo vistosamente

 

-Ti ho trattenuto abbastanza- Disse lui, avvicinandosi alla porta. Il vocalist, rimase dapprima immobile, poi, sorridendo a sua volta, prese le sue cose e si avvicinò all’amico. Come faceva a essere così naturale, a comportarsi come se nulla fosse?

Ma lui lo conosceva bene, sapeva che appena avrebbe chiuso la porta, avrebbe pianto per tutto il giorno e che il dolore lo avrebbe perseguitato per molto tempo, senza confidarsi con nessuno. Aprì la porta, quando Reita lo bloccò con una frase

-Da chi vai?-

-Lo vuoi proprio sapere?- Chiese Ruki, sapendo bene che l’avrebbe fatto soffrire ancora di più

-Almeno piango tutto in una volta- Il cantante rimase in silenzio ma poi, dopo aver respirato profondamente, rispose

-Vado dalla sorella di Uruha-

-Ah, ci vuoi provare con lei?- Chiese lui, cercando di sorridere. Ruki sentì una morsa allo stomaco

-Io…non vado per lei…-

 

Lo sapevo, che cosa credi? Me ne sono accorto da molto tempo ormai che ti sei innamorato di Uruha. E come posso biasimarti? Lui è bellissimo, molto meglio di me, fin dalla prima volta che vi siete incontrati, siete entrati subito in sintonia. Mi mordo il labbro, nella speranza che il sangue che fuoriesce mi faccia dimenticare il sangue che sgorga dal mio cuore. Mi guardi e, appena cerchi di dirmi qualcosa, ti blocchi. Esci da casa mia, con uno sguardo che mai vorrei vedere su di te.

Chiudi la porta.

Mi accascio a terra.

E piango.

 

Continua….

 

Ecco, finita! Come detto prima, il prossimo capitolo riguarda Ruki, non è così importante ai fini della storia, ma volevo metterla per far vedere il suo punto di vista. Ecco, come potete notare, ho optato per un finale più triste…anche perché, gente, che vi posso dire, secondo me Ruki deve stare solo con Uruha, non ci sono storie, Reita invece deve stare con me *reita scappa piangendo*. Bene, i saluti finali al prossimo capitolo…sayonara!

  
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