11/05/2015
1 recensioniVEH. UNA PENNA , LUDWIG.
Una penna. Tutto era cominciato da una penna. Feliciano , nascosto sotto la cattedra insieme a Kiku e Ludwig , tremò quando sentì un rumore di passi. Un sospetto –Kol kol kol kol – risuonò per la stanza.Il professore era in ritardo e la classe era nel panico. Il ragazzo russo , Ivan, si era scordato il suo tubo e per motivi sconosciuti aveva preso a minacciare la gente con una penna , credendo erroneamente che qualcuno l’avesse rubata. La penna in questione era di Alfred ,che non aveva penne normali,ma doveva andarsene in giro con penne di metallo. Perché penne di metallo?
-… Lud … perché penne di metallo?-
Il tedesco lo guardò sconsolato .-Non lo so…-
Erano tutti nascosti tranne Alfred, Natalia e Ivan che si inseguivano cercando di raggiungere il proprio obiettivo: prendere la penna, prendere il russo e nel caso dell’ ultimo di scappare dalla sorella e icutere il più terrore possibile.
Si udì un tonfo.
Feliciano si sporse un po’ da dietro la cattedra per vedere cos’era accaduto. Alfred si era buttato su Ivan solo per prendere la penna. Ogni volta che ci pensava non riusciva a non pensare a come una penna potesse essere usata come arma.
-Fratellone ti salvo io!- urlò Natalia. Ivan la guardò spaventato provando a scappare , non riuscendo per via dell’Americano sopra di lui.
Feliciano si sentì tirare di nuovo verso la cattedra. Ludwig afferrandolo per il collo della maglia lo aveva riportato tra lui e Kiku.
-Non dovresti metterti in pericolo.- Disse Atono il giapponese. Mentre pensavano a come chiamare aiuto la porta si spalancò. Arthur, dell’altra classe, li guardava. Alfred rotolò subito via da sopra Ivan e Natalia fermò la sedia che stava per rompere in testa all’americano.
-Cosa state facendo ?!- Urlò l’inglese scandalizzato e un po’ traumatizzato.
Vash,lo svizzero, che era seduto su un banco a godersi la scena pensò un po’ e poi disse :-Ma tu non avresti lezione?-
Arthur lo guardò.-In realtà … io sono qui solo con il pensiero.- Ci fu un silenzio generale.
Feliciano lo guardò ammirato.-Davvero?-
La schietta risposta di Arthur fu:-no. Ho chiesto di andare in bagno. Stavate facendo troppo rumore.-
Ludwig lo guardò corrucciato.-Non c’era bisogno che venissi , è tutto sotto controllo.- Lo sguardo scettico dell’inglese volò sulla sedia di Natalia ancora alzata. –Sì … - la lasciò cadere con un fragore.- … lo vedo.-
Dopo, uscì chiudendo la porta alle sue spalle.
ANGOLINO DELLE AUTRICI!
Me: … * le si stacca la mano *
Ginny: Okay. Me è molto stanca. Vi ricordo di recensire . Ringraziamo Ushanka per aver recensito , ma ringraziamo anche i lettori silenziosi. Baci , abbracci e penne di metallo a tutti! (Scusate lo sclero ma è stato divertente. :D)
P.S. scusate se i personaggi sono molto OOC.