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Autore: HitGirl90    12/05/2015    0 recensioni
La storia parte da un'ipotetico finale della sesta stagione.
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Arrivarono a casa Salvatore nel mezzo di una crisi di Stefan, Sarah si era trasformata da poco e condivideva con Enzo ogni momento.
Stefan non l’aveva più vista da quella fatidica notte, da quando Elena se ne era andata ed era stato costretto a trasformare Sarah, non ci aveva più parlato, lei adesso avrebbe ricordato ogni cosa. Oltre a Damon senza sentimenti, c’era sua nipote una giovane vampira che si affidava agli insegnamenti di un vampiro folle, che lo odiava.
“Sono arrivato appena ho potuto…”
“Grazie Enzo ma lei potevi anche non portarla…”
“Siamo sempre insieme…comunque sai niente di Damon?”
“No…Bonnie sta cercando di trovarlo è insieme a Caroline!”
“La biondina ha perso proprio la brocca!”
Mentre i due vampiri si scambiavano quelle battute, Sarah osservava Stefan, e lui se ne era accorto, il suo sguardo gli scavava dentro, lo faceva sentire quel mostro che dopo tutto quello che aveva fatto per proteggerla alla fine l’aveva trasformata. La paura che anche lei si rivelasse una squartatrice era tanta, in fondo sia sua madre che lui lo erano stati, sapeva che gli aveva rovinato la vita o almeno ne era convinto.
“L’ho trovato!!!!” urlò Bonnie scendendo le scale, con in mano una mappa, subito dietro di lei c’era Kai.
 
“Bene hai fatto ciò che ti abbiamo detto???” disse Caroline.
“Si…” rispose impaurito un giovane ragazzo.
“Non spaventarlo…”
“Perché? E’ così divertente!”
“Non mi piace che la cena abbia paura!”
I due sorrisero e azzannarono il giovane, lo divorarono lasciando che tutto il sangue li rigenerasse, alla fine del loro pasto il corpo cadde a terra ormai tutto svuotato.
“Credi che l’incantesimo di occultamento abbia funzionato?”
“Bionda…ha funzionato ma visto questi stregoni poco esperti che abbiamo incontrato da Mystic Falls a qui ci hanno sicuramente rintracciato quindi prima finiamo di mangiare tutti questi nel bar prima ce ne andiamo…”
Caroline non rispose, aggrottò il viso e attaccò una delle altre vittime che avevano soggiogato per rimanere immobili in fila. In pochi secondi nel bar non ci fu altro che sangue, poi rimontarono sulla macchina di Damon. Decisero di andare nell’unico posto dove di streghe ce ne fossero in abbondanza e con grandi capacità.
Quando il gruppo di salvataggio arrivò nel bar, dove erano stati poche ore prima Damon e Caroline, la scena non fu una delle migliori, tanto che Bonnie fu presa dai conati di vomito. I corpi erano completamente smembrati, gli arti erano posti sul bancone in ordine di grandezza, le teste erano state messe al posto delle bottiglie negli scaffali. Ad un certo punto il telefono del bar suonò, Enzo rispose.
“Enzo ciao…hanno chiamato anche te?”
“Caroline dove siete?”
“In giro stiamo bene…abbiamo mangiato ma credo questo lo abbiate verificato…”
“Smettila dimmi dove sei…”
“In un posto nuovo…ah dimenticavo di dirvi tra poco arriverà la polizia! Buon divertimento!”
Non finì nemmeno di pronunciare quelle parole che sentirono arrivare le sirene, così uscirono in fretta dal locale non appena Bonnie e Kai non gli dettero fuoco. Fuggirono più in fretta che poterono, Stefan era sempre più preoccupato per suo fratello e anche per Caroline, non erano in loro, erano sempre distrutti dal dolore ma non volevano affrontarlo, toccava a lui farli tornare specialmente Damon che pochi mesi prima aveva fatto di tutto per riportarlo indietro, persino fare un patto con loro madre, una promessa che gli era costata moltissimo.
Si fermarono in uno dei tanti motel che si trovavano sul raccordo, per vedere di capire come agire, tornare a Mystic Falls non sarebbe servito a niente. Decisero di prendere due stanze comunicanti, soprattutto per far riposare Kai e Bonnie, visto che la mattina successiva avrebbero dovuto mettersi a cercare nuovamente i due vampiri fuggitivi.
“Cosa fai qui fuori?” chiese una voce femminile alle spalle di Stefan.
Il vampiro si girò di scatto e vide la giovane Sarah, le voltò nuovamente le spalle.
“Perché non mi rispondi…”
Continuò a tacere.
“Ok me ne vado….”
Stefan deglutì e chiuse gli occhi, avrebbe voluto risponderle, parlarle, dirle perché si comportava in quel modo, ma non se la sentiva, non poteva affrontare tutto questo da solo, perché adesso era veramente solo, senza suo fratello, Elena e Caroline, era completamente solo.
“Io non ti capirò mai! Giuro e ci provo…ma non ci riesco!” disse Enzo avvicinandosi.
“Non voglio parlare…specialmente con te!”
“Tranquillo io non voglio diventare il tuo migliore amico…figuriamoci…ma ti rendi conto che hai respinto una ragazza che vorrebbe solo parlarti…”
“Non le parlerò!”
“E pensi che le basterà?”
“L’ho trasformata Enzo….l’ho protetta per tutta la sua vita e poi l’ho trasformata riesci a capire che questa storia non sarebbe mai accaduta se….”
“Finisci pure la frase…io so che ho fatto…io volevo rendere Sarah un mostro…ma….”
“Ma cosa? E’ un vampiro…siamo dei mostri Enzo...guarda cosa ha fatto mio fratello!”
“Si siamo dei mostri…ma…lei…”
“Lei cosa?”
Enzo non finì la frase se ne andò soltanto, non avrebbe detto ciò che provava per Sarah a Stefan, se non dopo averlo detto a lei stessa. In tutti quei mesi dove l’aveva prima plagiata e poi aiutata ad essere un vampiro senza manie folli, si era affezionato profondamente a lei, si era molto legato e si sentiva in colpa per quello che le aveva fatto, ma ciò che lo stupì di più di quella ragazza fu quando dopo la sua trasformazione, lo abbracciò come per perdonarlo. Per Enzo fu un momento bellissimo, per una volta si sentì completamente assolto, ma ogni tanto il senso di colpa si faceva vivo, in particolare quando vedeva Stefan. Tutta quella vendetta non era servita a niente se non a riempire le sue giornate causando dolore a tutti quanti, la sua opinione non era cambiata sul giovane Salvatore, ma si rendeva conto di quanto fosse stata inutile, perché alla fine a lui non sarebbe rimasto nessuno forse nemmeno Sarah e Damon.
La mattina successiva, né Kai né Bonnie riuscirono a rintracciare i due vampiri, tutto ciò che provassero andava in fumo, erano protetti, schermati.
“Ieri però per un attimo ci siamo riusciti…”
“Per un attimo hai detto bene Bon…è come se si facessero proteggere per un po’ e poi casualmente riuscissimo a rintracciarli…come se avessero già calcolato tutto…”
“O come se non avessero trovato degli stregoni esperti che gli permettano di rendersi irrintracciabili!”
“Perciò te dici che è stato come un caso?” disse Stefan.
“Non un caso…ma questo è stato il meglio che hanno trovato…perciò gli serve andare in un posto dove è facile rintracciare delle streghe anche poco esperte ma molto forti…” disse Bonnie.
“Geniale…l’unico problema è capire dove…” aggiunse Kai.
“Bè un posto ci sarebbe e non è tanto lontano da qui…” disse Stefan.
“Sarebbe?” dissero tutti in coro.
“New Orleans!”
Erano già arrivati da un giorno, riuscendo a non dare tanto nell’occhio, così da poter individuare le giuste vittime e rintracciare la giusta strega per poter vivere in pace senza che nessuno li potesse trovare. Non si ricordavano però della presenza degli Originali in città e che gli altri avrebbero in breve capito dove fossero.
Per la loro gioia si ritrovarono ad una festa, una di quelle dove fai di tutto ma poi torni a casa e non ti ricordi niente, Damon e Caroline cominciarono così a cibarsi di qualsiasi persona, senza indugiare, soggiogavano e affondavano i loro denti nelle carotidi delle vittime. Il sangue era così dolce, così allettante, così buono, più erano spenti, più divoravano senza pietà. In quelle persone vedevano solo sacche di sangue ambulanti, vittime da smembrare, da trucidare.
Quando ebbero finito se ne andarono lasciando una serie di corpi accatastati in un bagno, decisero poi di andarsene a cercare un posto dove passare la notte. Proprio mentre passeggiavano, sentirono qualcuno che li seguiva. Poi con uno scatto si ritrovarono un giovane vampiro davanti a loro, si girarono e dietro di loro c’erano altri due vampiri.
“Questa città ha delle regole...quindi o le rispettate o ve ne andate!”
Non risposero, si guardarono e cominciarono a ridere, Caroline velocemente estrasse il cuore di uno, poi lo strinse con forza, il sangue si spiaccicò tutto sul muro e delle piccole goccioline andarono sul suo mento, con l’indice si pulì, lo mise in bocca assaporando l’omicidio che aveva appena commesso. Damon prese da terra dei pezzi di legno e vi trafisse gli altri due vampiri.  Lasciarono i tre corpi nel vicolo, senza preoccuparsi di eliminare le loro tracce.  Rimontarono in macchina e decisero di passare la nottata da qualche parte poco fuori città, così per evitare nuovi agguati.
Da circa un anno non vedevano nessuno di loro, da una parte erano felici di essersi liberati di quei pazzi Originali, ma in questo momento erano gli unici che conoscevano così bene la città per poter rintracciare Damon e Caroline. Bonnie non avrebbe mai voluto rivederli, non voleva varcare quella soglia, tutto il male che gli avevano fatto appena arrivata New Orleans e soprattutto in quella casa era riaffiorato.  Si fermò, tutti gli altri andarono avanti, solo Kai si accorse del gesto della giovane strega, tra loro ancora non era cambiato niente, collaboravano perché dovevano, almeno da parte della giovane Bennet. Le si avvicinò, le prese la mano e la trascinò nel gruppo.
“KLAUSSSSSS!”                urlò Stefan.
“Conosco questa voce…” disse Rebekah.
Tutti e tre i fratelli scesero nel patio della casa, nel vedere Stefan e gli altri, rimasero tutti stupiti.
Elaijah stranamente non rivolse la parola a nessuno rientrò solamente in casa, chiudendosi nella sua camera. Rebekah invece invitò tutti quanti ad entrare ed accomodarsi nella sala.
Era un grandissimo salotto e Klaus come sempre, con un bicchiere in mano, guardava oltre le finestre, osservare gli umani lo rilassava più di ogni cosa.
“Klaus…”
“Cosa ci fate qui Stefan?”
“Bè…mio fratello ha spento le emozioni…e anche…”
“Non mi interessa niente di Damon…lo sai! Quindi fuori dalla mia città!”
“Lo so che mio fratello non ti è mai stato simpatico…ma fallo per…”
“Per te magari? Ti ricordo che non hai più voluto sapere della nostra amicizia…quindi ti ripeto VATTENEE!!!!”
“Per Caroline!”
Quel nome arrivò dritto al cuore come una freccia ben scoccata, non l’aveva più vista dopo tutto quello che era successo nei boschi, non l’aveva più cercata, lei era troppo per lui, lei era qualcosa impossibile da meritarsi.
“Cosa fanno insieme? Non si odiavano?” chiese Rebekah.
“Hanno spento le emozioni!” intervenne Bonnie.
“Fin qui tutto chiaro…solo che non capisco dove sia Elena!” continuò la vampira bionda.
Il silenzio si diffuse a macchia d’olio nessuno aveva il coraggio di rispondere, fin quando con un sibilo fu Stefan a dire la verità. Fu solo allora che Elaijah che si presentò nella stanza, toccò la spalla del giovane Salvatore, come per fargli capire quanto capisse il suo dolore.
“Cosa volete da noi quindi?”
“Klaus…siamo sicuri che siano qui a New Orleans…”
“Quindi volete il via libera per cercarli nella MIA città?”
“Volevamo una mano…in realtà!”
“Non mi interessa!”
“Ma…”
“Credevi che tirando in ballo quella vampira io avrei messo tutto a tua disposizione?”
“No…ma…”
“Ma niente…VATTENE!”
Quegli urli portarono l’arrivo di una giovane ragazza bionda, con gli occhi verde acqua, avrà avuto circa sedici anni, abbastanza alta e con le guance rosee. Guardandola bene somigliava moltissimo a Rebekah e Klaus era il loro perfetto mix, l’unica cosa che differiva era una carnagione quasi olivastra, molto rara per chi ha i tratti nordici.
“Papà perché urli ai nostri ospiti?” chiese la giovane.
“Non urlo cerco solo di far capire che non sono ospiti graditi!”
“Ma papà qui non viene mai nessuno…”
“Non mi interessa…non ci voglio nessuno…!”
“Almeno falli rimanere per la cena...si gentile!”
Quegli occhi grandi avevano un potere fuori del normale su Klaus, forse era l’unica che poteva ottenere tutto quanto da lui.
Stefan durante tutta la cena non tolse mai lo sguardo di dosso all’ibrido, che a sua volta fissava il vampiro, ma entrambi erano ben osservati dalla giovane Hope. Quando conclusero nessuno fiatò, come era capitato in gran parte del convivio.
“Mi aiuterai?”
“Stefan non insistere no è no!”
“Credi che sia stato facile venire qua a chiederti una mano?”
“E’ stato inutile perché io non ti aiuterò mai più!”
Stefan non disse altro, nemmeno Rebekah riuscì a convincerlo, finchè tra tutti non si fece largo la voce di Hope, che si avvicinò a Nik con in mano una foto che aveva poco prima preso da un libro.
“E’ un tuo vecchio amico papà…ti ricordi cosa diceva sempre mamma? Che gli amici fanno parte della famiglia…e la famiglia è per sempre! Tu me lo hai raccontato!!!!”
Elaijah tirò un pugno nel muro e si dileguò nuovamente nelle sue stanze, facendo sobbalzare tutti quanti soprattutto la giovane.
Il silenzio mise fine a quella discussione sterile, almeno da parte di Klaus, che pur contro voglia invitò tutti quanti a trattenersi per la notte. Elaijah non scese più dalla sua stanza, rimase barricato.
Rebekah condusse tutti quanti nelle sistemazioni, dette a Stefan una delle stanze migliori, di quelle con la miglior vista sul quartiere francese. La vampira bionda era felice di rivedere il giovane Salvatore anche se avrebbe voluto che ad accompagnarli ci fosse Matt, quel dannato provincialotto non lo aveva dimenticato, quegli occhi blu cielo erano entrati dentro ai suoi e nemmeno un vecchio amore come Marcel era riuscito a spazzare via quell’innocente sentimento.
Il tramonto era arrivato il sole arancio salutava il giorno e come al solito Stefan si era rifugiato in solitario sul tetto a guardarlo, una delle tante cose umane che gli mancava: il calore del sole, certe volte si toccava la pelle solo per vedere di riavvertire nuovamente quel candido tepore.
Ad interrompere il suo idillio con il sole fu l’arrivo poco delicato di Hope sul tetto, che arrossendo lo guardò e si scusò per l’interruzione.
“Tranquilla…è casa tua questa! Sono io l’ospite!”
“Se vuoi me ne vado…”
“No puoi rimanere qui c’è posto per tutti!”
La giovane spesso si voltava a guardare il viso di Stefan, più lo osservava più notava nuovi dettagli e ciò le piaceva, così senza dire niente si assentò un momento. Quando ritornò aveva in mano un album e una matita, così di getto cominciò a disegnare.
“Cosa fai?”
“Niente…sto disegnando…”
“Cosa?”
“Credo…di star disegnando Stefan Salvatore!”
“Ma cosa….smettila non sono il tipo che ama queste cose!”
“Non è per te…è per me…voglio ricordarmi ogni soggetto particolare che conosco nella mia vita!”
Quella risposta così secca e amorevole, gli ricordò il temperamento di Rebekah, tanto che non volle rovinare il momento e tacque, facendosi ritrarre.
“Ho quasi finito…devo solo ritoccarlo…lo farò con calma in camera!”
“Me lo farai vedere poi?”
“Solo se….”
“Se?”
“Se mi parli di mia mamma…”
“Tua mamma?”
“Si mia mamma…”
“Non so chi sia tua mamma!”
“Mio papà ha detto che l’ha conosciuta a Mystic Falls!”
“E chi sarebbe?”
“Hayley era una licantropa…”
“Ah si tuo papà l’ha conosciuta a Mystic Falls!”
“Quindi mi puoi parlare di lei?”
“Non so molto di lei…”
“Ah…nessuno me ne vuole parlare…solo zia Rebekah per il mio compleanno mi fa guardare una foto così da poterla ricordare…è morta se non avessi quella foto non saprei manco come era mia madre!”
“Vuoi vederla?”
“Vorrei tanto…”
“Allora chiudi gli occhi…”
La piccola Hope seguì le indicazioni di Stefan ed ecco che si trovò catapultata in una visione, dove c’era proprio sua madre che la coccolava, che la teneva stretta a se, ma quando tutto si stava facendo più intenso, un forte mal di testa prese la giovane facendola svenire. Stefan la raccolse e velocemente la portò nel letto, le rimboccò le coperte, prima di andarsene si accertò che stesse bene e vedendola assopita notò quanto fosse candida.
Quando uscì da lì si diresse subito nel salotto dove trovò Klaus e Rebekah  in una discussione animata, fu proprio Stefan ad interromperli.
“Che cosa vuoi ancora?”
“Klaus dobbiamo parlare!”
“No! E’ già tanto avervi aperto la mia casa dopo tutto quello che è successo!”
“Nik…”
“Tu non ti intromettere!”
“Chi è quella ragazzina? Dice di essere tua figlia…e parla di Hayley come sua madre…che hai conosciuto due anni fa...Hope dovrebbe avere…”
“Un anno!” esclamò Elaijah.
Tutti tacquero finchè l’originale non riprese parola.
“Hope ha un anno, è stata partorita un anno fa da Hayley…”
“Non dirgli niente!” esclamò Klaus.
“TACI!”
L’ibrido non rispose, per la prima volta capì il dolore del fratello e lasciò stare.
“Se dovete stare qui per un po’ e se vi dovremmo aiutare…solo per toglierci due vampiri senza umanità dalla nostra città è giusto che almeno tu sappia la verità!”
Affondò le sue zanne con tanto ardore dentro il collo di una giovane, era così fresca e buona, che Damon non potè fare a meno di divorarla. Caroline non fu da meno, in breve tempo si mangiarono un intero condominio di studenti. Dopo tutta quella scorpacciata la vampira bionda prese un accendino e dette fuoco a tutto quanto. Corsero via fino ad arrivare in un vicolo dove trovarono un gruppo di barboni, presa dalla smania di sangue si avventò anche su di loro, erano una famiglia, i genitori e una bambina. I due stavano proteggendo la bimba con il loro corpo, quando Damon la vide cercò di portare via Caroline, che non voleva sentire ragioni, così le spezzò il collo, anche lui era senza sentimenti, ma quegli occhi neri e profondi della bimba lo avevano attraversato. Curò e soggiogò tutti quanti, poi portò Caroline su un tetto e mentre aspettava il suo risveglio andò in strada ad uccidere altre persone, solo per dimenticarsi quegli occhi, per aumentare quel grande strato di inumanità.
   
 
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