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Autore: TooSixy    02/01/2009    2 recensioni
Bella, finalmente divenuta una vampira, ora è parte integrante della famiglia Cullen, e la prospettiva dell’eternità accanto a Edward è meravigliosa. Ma il viaggio della neovampira è appena all’inizio: la sua discendenza umana le ha lasciato un ultimo Dono, una Chiave per accedere al regno dei desideri e degli spiriti, un regno in cui risiede la speranza di due creature solitarie e disperate, profondamente diverse tra loro… Un regno da secoli dimenticato, il cui accesso sconvolgerà il mondo. (Questa è la mia seconda fan fiction, per cui non sono espertissima, un po’ di clemenza!)
Genere: Romantico, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Hold Me Once Again

 “You cast that spell over my senses
And I wonder how it could come so fast
Without you I'm no one
Oh could you hold me once again
the flame would be renewed.”

The Neverending Story

 

«Come abbiamo fatto ad arrivare fin qui, Jake?»

Jacob scosse la testa, osservando Bella che camminava avanti e indietro in quella cappa di grigiore assoluto mentre si sforzava di non perdere la calma.

«Il vampiro nomade ha detto che l’ultima dei McAlpine aveva un dono» continuò lei. «E in effetti mio nonno si chiamava Jason McAlpine, ma… Jake?»

Al nome di suo nonno, Jacob aveva drizzato le orecchie e ora la guardava con un interesse tutto nuovo.

«Cosa c’è?»

Un basso latrato.

«Ma non puoi trasformarti in umano per qualche secondo?! Non so leggere nel pensiero, io…»

Jacob agitò una zampa.

«Okay, okay…»

Bella gli tolse Shirley dal dorso e si girò dall’altra parte, sbuffando. Udì uno schiocco alle proprie spalle, poi la voce profonda e un po’ rauca di Jacob:

«Bella, così la strozzi…»

La vampira sussultò, rendendosi conto solo in quel momento dei lievi colpi di tosse che scuotevano il corpo di Shirley. Moderò la presa sulla vecchia, che subito tornò a respirare, sebbene faticosamente.

«Allora» iniziò Bella, appuntando gli occhi sull’orizzonte evanescente «cosa sai di nonno Jason?»

«Cosa ne so? Bella, è una leggenda tra i licantropi!» esclamò Jacob in tono entusiasta. «Stiamo parlando di uno dei più celebri capotribù europei! McAlpine, Schafer, Ramirez, Galeotti e Tsepesh: i cinque grandi Sterminatori di Vampiri del ventesimo secolo.»

«Mio nonno era un licantropo?!» Bella scosse la testa. «Impossibile. Renée l’avrebbe saputo.»

«Magari lo sa e non te lo vuole dire.»

«Perché no?»

Jacob sbuffò. «Oh, avanti, Bella! Quale madre direbbe alla propria bambina che suo nonno si trasforma in un mostruoso lupo gigante? La notizia potrebbe averla scioccata e non vuole traumatizzarti… anche perché la prenderesti per pazza.»

«In effetti…»

Comunque era una sciocchezza. Chiunque fosse quello Sterminatore, di certo non era suo nonno. Non poteva esserlo, semplicemente. Non c’era modo.

Oh… Shirley.

La sentiva risvegliarsi tra le sue braccia, sbattere piano le palpebre. Poi una mano piccola e ruvida le toccò stancamente il polso.

«Credi al ragazzo, Isabella» sussurrò Shirley. «Jay era un licantropo… il più fiero licantropo mai esistito al mondo.»

«Nonna…»

Shirley raggrinzì la faccia in un debole sorriso. «Ciao, principessa. Accipicchia, ti sei fatta davvero carina, crescendo.»

«Grazie, nonna… ma…»

«Signora, lei conosce questo posto, no?» intervenne rudemente Jacob. «Bene, come si fa a uscirne?»

Shirley scosse lievemente la testa, i pallidi occhi azzurri fissi su Bella.

«Solo Isabella ha la soluzione. Così come ci ha portati qui, può anche portarci fuori.»

E ora?

Bella si guardò le mani, si tastò lo stomaco, si massaggiò le tempie; non le venne in mente nulla. In preda alla disperazione, provò a sedersi a terra a gambe incrociate come i monaci buddhisti e a concentrarsi per depurare col pensiero le vie dei sette chakra, ma fu inutile.

Allora pensò a Edward: era lì da qualche parte, magari in pericolo di morte, e lei non poteva aiutarlo. Non era mai stata altro che una zavorra per lui, eppure lui l’amava, lo sapeva.

Mi ama abbastanza da rischiare la vita per me.

Batté un pugno sul terreno freddo e cenerino.

Edward.

Edward a terra, immobile, con un’espressione sbalordita stampata in viso, il petto attraversato da un’orribile ferita slabbrata.

Edward che sprofondava nelle tenebre, lontano da lei.

Edward che moriva senza che i suoi meravigliosi occhi di oro liquido incontrassero per l’ultima volta i suoi, ancora ambrati, ancora imperfetti.

Edward.  

Un fragile chiarore iniziò a lampeggiare sulla candida pelle di Bella.

 


«Basta così…»

Leslie strattonò gentilmente Tucker, allontanandolo dal corpo orrendamente devastato di Victoria. Con un ultimo sussulto, Victoria gettò un’occhiata di puro odio all’ex amante, dopodichè si lasciò ricadere a faccia in giù sull’impalpabile sabbia della spiaggia, e sotto gli occhi sorpresi dei due vampiri il suo corpo prese a dissolversi poco a poco, riducendosi in finissima polvere.

Una folata di vento la spazzò via.

«Se n’è andata» mormorò Leslie. «Per sempre, stavolta.»

Rimase in silenzio per un lungo attimo, poi il ricordo dell’energica e vivace Tess la investì.

Les, stai bene? Vuoi che ti prepari una camomilla?

Come ti sta bene quest’abito, Les! Dovresti mettere il verde un po’ più spesso, ti esalta le iridi.

Les, mi vai a prendere qualche mela?

Così spaventosamente simile a Victoria.

Così incredibilmente diversa.

Così semplicemente Tess.

Leslie tirò su col naso, abbassando le palpebre.

Un attimo dopo si ritrovò a piangere sommessamente tra le braccia di Tucker, che le accarezzava nervosamente i capelli senza sapere bene cosa dire o fare per consolarla.

 

La luce la guidava.

Era ovunque, la luce: radiosa e perfetta, abbracciava tutto e tutti, legando a sé le anime dei vivi e lasciando a riposo gli spiriti dei morti.

Bella si lasciò trasportare, beandosi del contatto impalpabile di quello splendore e sentendosi la regina del Creato, vecchia di interi millenni e più sapiente di qualunque altra creatura. Morta milioni di volte e poi rinata, ancora e ancora, come la fenice delle leggende.

Chiamò a sé tutti: Jake, Shirley, Leslie, il vampiro nomade. Avvertì altre coscienze, vaghe e distanti; quelle no, non osò ripescarle. Invocò Edward, la presenza che bramava più di tutte, gridò il suo nome attraverso la luce e l’etere, ma non servì a nulla.

Edward non è qui… Edward è rimasto nell’altra sponda.

Tra Avalon e il suo mondo c’era come un velo, grigio e pesante.

Carica dei propri compagni, Bella lo lacerò.

Edward, Edward, Edward.

 

 
***********************************************

 

Intanto, buon anno a tutti  ^^

Breve e astratto… il penultimo capitolo doveva essere così… Mi dispiace perché mi stavo affezionando a scrivere “the edge of infinity”… Ma purtroppo il prossimo cap sarà quello del rush finale…

 Se vi va di commentare... :-) anche le critiche sono ben accette

  
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