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Autore: jarpad    14/05/2015    1 recensioni
"Mi mancherai." disse dopo un po' cercando di rimanere cosciente.
"..anche tu." sussurrò in lacrime Aiden, prima di alzarsi e guardarlo qualche secondo in silenzio. Non sapeva quanto tempo fosse passato. Aveva sperato, pregato, di non arrivare mai a questo, ma evidentemente il suo destino aveva deciso questa strada per lei. Abbassò lo sguardo cercando di farsi forza, poi alzò il fucile verso la testa di suo fratello. Jake le rivolse un piccolo sorriso poi chiuse gli occhi aspettando che arrivasse il colpo, ma Aiden non ce la faceva. Sentiva il mondo crollargli addosso ogni secondo di più. Abbassò il fucile cercando di prendere controllo del suo corpo, poi puntò nuovamente con le braccia tremolanti; chiuse gli occhi, girando un po' la testa, poi premette il grilletto.
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Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Daryl Dixon, Rick Grimes, Shane Walsh, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Venti minuti dopo era di fronte allo specchio sopra il lavandino, avvolta nell'asciugamano di spugna bianco e con le forbici strette in una mano; non era molto sicura di quello che stava per fare, ma era per la sua sicurezza. Stava per tagliare i suoi amati e lunghissimi capelli biondi. Prese una ciocca bagnata in mano e fece un taglio; il ciuffo di capelli finì a terra. Fu come liberarsi di un piccolo peso, così continuò a tagliare finché i capelli le arrivarono appena sotto l'orecchio; si guardò allo specchio, immobile, poi abbandonò le forbici sul lavello e portò entrambe le mani a toccare i capelli. Nonostante fossero irregolari, andavano bene.
Afferrò l'altro asciugamano che Maggie le aveva lasciato e se lo strofinò in testa per un paio di minuti, poi lo abbandonò a terra in un angolino. Si rivestì, indossando i pantaloncini, la canotta e le varie fondine in cui riponeva le armi; sistemò megliò il ciondolo al collo poi uscì fuori, raggiungendo il salone. Rick aveva detto che doveva parlare a tutti, Aiden non sapeva bene di cosa ma sperava fosse qualcosa di buono. Tutti erano riuniti in cerchio e quando irruppe nella sala si voltarono tutti verso di lei squadrandola e capì dagli sguardi che avrebbero parlato più tardi del suo nuovo taglio di capelli perché c'era ben altro di cui discutere.
"Dobbiamo decidere di cosa farne di Randall." Rick parlò, poggiando le mani sui fianchi e guardando tutti i suoi compagni. Aiden non era ancora a conoscenza della questione Randall, infatti guardò lo sceriffo con aria confusa.
Rick decise di spiegarle la situazione velocemente per non perdere troppo tempo ed Aiden rimase stupefatta; stavano davvero per decidere se tenere in vita o meno un povero ragazzo?
"Non potete farlo!" esclamò contrariata mettendosi in mezzo e attirando l'attenzione su di sé; guardò tutti in malo modo, schifata gettò in un angolino l'idea di sputare in faccia a Rick.
"Cosa avete in testa? Siete impazziti tutti quanti?! Non dovremmo neanche parlarne di queste cose, non siamo bestie. Rick, se lo avessi voluto morto lo avresti lasciato in città ma non l'hai fatto. Merita di vivere, come tutti noi." la osservarono tutti in silenzio poi tornarono a guardare il pavimento; Aiden stava ribollendo di rabbia, solo Dale sembrava essere dalla sua parte.
"Non ve lo permetterò, lo sapete questo?"
"Non è solo una tua decisione, dobbiamo decidere tutti insieme." rispose Rick avvicinandosi ma Aiden si scansò bruscamente.
"Volete ucciderlo? Bene, uccidete anche me. Non sono poi così diversa da lui. Rick mi ha salvata, ero sola. Anche Randall si trovava in una situazione simile." incrociò le braccia e si posizionò al centro della saletta e tutti la guardarono come se fosse appena caduta dal cielo.
"Sai che non ti uccideremo." rispose Hershel con tono quasi scocciato, come se fosse stata una bambina capricciosa. Ma quelli non erano capricci. Si trattava di una vita umana.
"Poi quel tizio ci stava sparando addosso!" si aggiunse Glenn.
"Non era una sua scelta. Forse avete fatto qualcosa che lo ha costretto a puntarvi l'arma contro" detto ciò, i tre uomini, Hershel, Glenn e Rick, guardarono altrove.
"Qual è il problema? Il cibo? Bene, gli procurerò il cibo io stessa. Vi preoccupate di altro? Del suo gruppo, forse? Devo ricordarti, Rick, che è stato abbandonato dai suoi compagni perchè la città stava per essere invasa dagli erranti? Lo credono morto. Non hanno motivo di andarlo a cercare."
"Aiden, è pericoloso-" 
"Davvero, Shane?" lo interruppe, mandandogli un'occhiataccia, dopodichè volse lo sguardo verso tutti gli altri. Era delusa dal loro comportamento, non avrebbe mai immaginato che avrebbero voluto fare una cosa simile.
"A costo della mia stessa vita mi occuperò io di questo ragazzo, ci siamo capiti?" disse infine prima di lasciare la sala. Sentì a malapena Dale dire qualcosa a Daryl, poi si recò nella camera da letto degli ospiti dove Hershel teneva la cassetta per il primo soccorso e se la portò via. Sapeva che Randall era ferito, era sicura che non lo avevano lasciato incolume, così si recò verso la baracca ed aprì la porta; il ragazzo era seduto in un angolino a terra con le braccia dietro la schiena, probabilmente era ammanettato, ed era imbavagliato e una benda gli copriva gli occhi. Notò che appena entrata aveva cominciato a lanciare urli, che erano attutiti dalla stoffa, così si piegò al suo livello e tolse le bende, sia dalla bocca che dagli occhi, e lo osservò un attimo in silenzio. Era davvero messo male, aveva un occhio gonfio e livido, graffi su tutto il viso e il labbro si era gonfiato a causa degli spacchi da cui usciva ancora del sangue; lo guardò sofferente, poi allungò una mano per voltargli il viso a destra e sinistra per farsi un'idea di quello che gli era successo. Randall era combattuto ed Aiden lo aveva notato; era sicura che in quel momento stesse pensando a cosa fare, se urlare e chiedere pietà o starsene zitto.
"Puoi stare tranquillo d'ora in poi, sono qui per proteggerti. Sono Aiden." si presentò accennando un lieve sorriso poi frugò nella tasca dei pantaloncini che portava e ne tirò fuori una forcina; la mostrò al ragazzo e lui gli fece spazio per aiutarlo a liberarsi di quelle manette. Infilò il piccolo pezzo di metallo nella serratura ed iniziò a rigirarlo; ci mise un pochino per aprirle e poi le gettò in un angolo remoto della stanza.
"E' un altro dei loro giochetti?" chiese spaventato, indicandola.
"No, puoi stare tranquillo." Randall a quell'affermazione sembrò rilassarsi ed allungò sia le braccia che le gambe, stanco e dolorante.
"Fanno male?" chiese Aiden indicando i polsi scavati per colpa delle manette e dei tentativi di liberarsi, Randall annuì per poi portarseli davanti al viso per esaminarli. Aiden nel frattempo tirò fuori tutto il necessario, bende, disinfettante, una pomata per le contusioni e un antidolorifico. Si dedicò al ginocchio, disinfettandolo e fermandosi ogni tanto sotto le proteste e lamenti di Randall, poi riuscì a bendarlo. 
"Devo darti i polsi?" chiese a voce bassissima il povero ragazzo ed Aiden annuì. Randall alla fine si lasciò curare dalle dolci e gentili mani di Aiden e si sentì meglio, dopo aver preso la pasticca per farsi passare il dolore.
"Non mi giustizieranno, vero?"
"Ora che ci sono io, no. Da quanto non mangi?"
"Da quando l'uomo anziano mi ha sistemato il ginocchio, almeno un paio di giorni"
"Per oggi ti lascerò la mia porzione di carne. Riesci ad alzarti?" 
Randall annuì e zoppicante la raggiunse, visto che lo stava aspettando vicino la porta. Lo invitò ad appoggiarsi a lei e sotto lo sguardo di tutti giunsero alla casa di Hershel. L'anziano stava per aprire bocca e protestare sulla presenza di Randall ma Aiden lo zittì con un'occhiataccia e lo portò al piano di sopra, nella sua camera. Non si fidava a lasciarlo solo; non perchè aveva paura che fuggisse, aveva paura di quello che gli avrebbero potuto fare in sua assenza.
Lo fece sedere sul letto, poi si diresse verso l'armadio e ne tirò fuori qualche coperta ed un cuscino; se li infilò sotto il braccio poi prese anche le sue coperte e il cuscino, la sua torcia poggiata sul comodino e lo zaino con il resto delle cose.
"Che fai?" chiese il ragazzo confuso.
"Prendo le mie cose, non vedi? Ho deciso di stare con te nella baracca, devo assicurarmi che nessuno venga a scocciarti. Pensavo di conoscere questa gente, ma ora che ho visto l'altra faccia della medaglia.. non mi fido più come prima."
"Ti ringrazio, stai facendo davvero vero molto ."
"Mi piace pensare che in una situazione simile tu avresti fatto lo stesso per me." 
Giunsero al piccolo edificio in legno ed Aiden creò due giacigli con le coperte e i cuscini, distanti l'uno dall'altra. Non erano come un vero letto, ma era la cosa che ci andava più vicina. Randall senza perdere tempo si sdraiò sul suo letto mentre Aiden si guardava attorno; quel posto era troppo spoglio, non entrava luce e aveva capito perché. Tutte le finestre, le fessure, erano state sbarrate per impedire la fuga al ragazzo. Non bastavano le manette? si chiese mentalmente.
"Non ti muovere di qui, okay? Sarò sopra il tetto se ti serve qualcosa." Randall annuì così Aiden uscì dal piccolo edificio e cercò un appiglio per salire sul tetto e rimuovere un po' di assi superflue. Afferrò il martello lasciato proprio ai piedi dell'albero lì di fronte e notò una scala sul retro, forse usata da qualcuno precedentemente, e la usò per salire. Si recò subito verso quelle che coprivano le piccole finestrelle e le liberò, lasciando entrare la luce all'interno poi proseguì, togliendo tutto ciò che era di troppo.
"Che fai?" la chiamò la voce di Daryl, da sotto. Si voltò, con i chiodi rimossi tra le labbra, un paio d'assi di legno nella mano sinistra e il martello nella destra; osservò l'arciere in silenzio per qualche secondo, poi riprese il suo lavoro.
"Mi eviti?"
"No." rispose secca.
"E' per quello che è successo nel bosco?" 
Aiden sentì improvvisamente caldo. Era arrossita?
Socchiuse le palpebre e le sembrò quasi di tornare a quella mattina, quando Daryl era sopra di lei e la guardava dritta negli occhi; un brivido la percorse facendole aumentare la presa sul manico del martello. Sospirò pesantemente quando le sue mani si sollevarono e si posarono sulle braccia dell'arciere, percorrendole lentamente e salendo fino alle spalle, per poi raggiungere il collo. Un grugnito uscì dalle sue labbra quando si rese conto che con la mente era andata anche troppo oltre, così aprì gli occhi schiarendosi la gola.
"Non è successo nulla." rispose senza voltarsi.
"Davvero, Aiden?"
"C'è stato un momento di distrazione, ci siamo comportati come bambini. Comunque non è questo che mi turba." finalmente si voltò, ma non lasciò trasparire nulla dal suo volto eppure dentro era un subbuglio di emozioni diverse che si scontravano, confondendola.
"E' per Randall." disse lui.
"Già."
Daryl spostò il peso da un piede all'altro, sistemando la balestra che teneva poggiata sulle spalle e la osservò, seguendo le mani di Aiden che aprivano una fondina e ne tiravano fuori una pistola, la sua.
"Puoi tenerla." le disse con un tono di voce molto basso, muovendosi un po' a disagio.
"Oh ma quanto siamo gentili, signor Dixon." rispose ironica tenendo, comunque, la mano tesa verso di lui.
"Ti ho detto che puoi tenerla."
"Come vuoi tu, Robin Hood." così Aiden ripose l'arma nella rispettiva fondina, infilando poi le mani in tasca.
"Perchè hai tagliato i capelli?"
"Tenendoli lunghi correvo il rischio che gli zombie potessero afferrarli e trascinarmi verso le loro bocche, ma ora sono difficili da prendere. E' stato più facile di quanto pensassi tagliarli, ho sempre tenuto ai miei capelli. Ma ho deciso di cambiare. Quella era l'Aiden del passato, innocente e innocua, questa -indicò il suo viso- è l'Aiden del presente e futuro, quella che è stata torturata nel bosco e che ha le allucinazioni." rispose con un sorrisetto furbo e ironico allo stesso tempo.
"Hai ancora le allucinazioni?" il viso di Daryl si fece preoccupato.
"Ti prego, non dirlo ad Hershel."
"Aiden, è una cosa seria." la riprese con voce dura; quella rabbrividì e spostò lo sguardo, dondolando nervosamente sui piedi.
"Sto bene, sul serio. Non sono malata... è solo un piccolo problema che piano piano si risolverà. Vi prometto che se peggiorerà ve lo dirò."
Daryl la guardò con sospetto, poi annuì fidandosi. Aiden abbassò il capo ed osservò la punta degli scarponcini e quando rialzò lo sguardo Daryl le stava dando le spalle ed era già a qualche metro da lei.


Poggiò il coniglio sul tronco e preparò il focolare, disponendo i sassi attorno al legno e alcuni appena sopra per poggiarci la carne. Accese il fuoco utilizzando due dei fiammeferi che era riuscita a raccattare e in attesa che il fuoco divampasse un po' si mise seduta sul tronco e con un coltello iniziò a rimuovere il pelo del coniglio, sporcandosi le mani e buona parte delle braccia; si passò una mano sulla fronte per asciugarsi il sudore e poi si diede mentalmente della stupida per essersi sporcata anche il viso, e si era fatta la doccia solo qualche ora prima. Dopo aver staccato la testa e parti delle zampe, ed aver tolto tutte le interiora, lo divise a metà; una parte per il pranzo, l'altra per la cena; alzò lo sguardo verso il cielo e cercando di orientarsi con la posizione del sole capì che era quasi ora di mangiare.
"Non mangi con noi?" Shane si fece spazio sul suo campo visivo, incrociando le braccia al petto. Aiden lo osservò un attimo con le sopracciglia aggrottate, poi riportò la sua attenzione sul coniglio grondante di sangue ancora poggiato sul tronco.
"Non ne ho la minima intenzione, ne oggi, né domani, né ai giorni a venire." rispose freddamente per poi alzarsi e mettere il pezzo di carne sulla pietra, poi raccolse un bastoncino lì affianco e si accovacciò cominciando a stuzzicare la carne non trovando nient'altro da fare. Shane si mise seduto dietro di lei e sospirò pesantemente; non era ancora riuscito a capire perché la ragazza avesse scatenato l'Inferno per un ragazzo che, oltretutto, aveva sparato contro Rick, Glenn ed Hershel e che non conosceva. Aiden era molto complicata ma Shane apprezzava il fatto che dicesse le cose com'erano in faccia e che agisse invece di starsene ferma ad aspettare un miracolo divino. La osservò giocare con il cibo non sapendo bene cosa dire, lui aveva un'idea ben diversa dalla sua e se avesse riaperto la questione Randall probabilmente avrebbero cominciato a litigare.
"Ti sei sporcata la faccia di sangue." le disse. Aiden fece spallucce e notando che la parte di carne poggiata sulla pietra era cotta la girò, inspirando a pieni polmoni quell'odore. Lo stomaco le brontolò ma represse la voglia di mangiare visto che Randall ne aveva più bisogno di lei, poteva resistere fino alla caccia del giorno dopo. 
"Ho capito, me ne vado. Spero di vederti in giro, più tardi." la salutò e se ne andò, lasciandola finalmente sola.
 
SONO TORNATA! Forse non frega niente a nessuno lol
Comunque, non ho granché da dire! cwc ispirazione sotto i piedi.
Baci!

Ps: AAAAAAH, mi sono fatta il banner. VIVA ME!
.J.
  
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