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Autore: Lady Moonlight    14/05/2015    1 recensioni
Freya è un'arma, una guerriera creata e plasmata per conquistare Asgard.
Il suo destino sembra tracciato, ma il fato prende una piega diversa la notte in cui i suoi genitori vengono uccisi.
Sfuggita alla morte, viene accolta da Odino e cresciuta insieme ai suoi figli.
Mille anni dopo, conclusosi l'attacco a New York, Loki è condotto su Asgard in catene, in attesa di conoscere il giudizio del Padre degli Dei.
Privato dei suoi poteri, è costretto a osservare mentre un nuovo nemico minaccia la sua vita e quella di Odino.
Freya e Loki.
Diversi, quanto simili, si troveranno a condividere insieme più tempo di quanto entrambi desiderino e il loro passato segnerà in modo indelebile il futuro di Asgard.
[…]"Tu sei come queste farfalle, figlia" le aveva detto un giorno suo padre.
"Ora sei solo una piccola larva, un bruco. Ma un giorno ti trasformerai e, come queste farfalle che si librano inconsapevoli tra i prati, diventerai un'arma perfetta. Tu sarai lo strumento che mi permetterà di avere Asgard tra le mie mani."

[Post Avengers] Loki/Nuovo Personaggio
Possibili accenni Loki/Sigyn
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Capitolo 21: L'ombra della morte
 
 
 

Arrivano nello stesso istante. Freya ha appena il tempo di rendersene conto che Aster fa un balzo all'indietro e lei rischia di finire addosso a Loki. Rotola di lato per evitarlo, mentre il dio degli inganni si destabilizza in avanti per tentare di frenare la corsa.
Mentre loro assumono nuove posizioni Aster inclina la testa e ride, agitando le mani in un'imitazione di applauso.
"Ed eccovi: le mie prede." dice compiaciuto.
"Folle! Cosa credi di ottenere?" gli grida Freya con rabbia. "Non ucciderai Odino e non riuscirai nemmeno a distruggere il Regno Eterno!"
"Tu!" Aster le punta addosso il dito, il mantello nero che si agita nel vento. "La prima volta che ti ho visto... ho creduto davvero che fossi Lady Sif. Una ragazza che si ergeva sola nell'arena e che credeva di potermi uccidere. Una guerriera... Avevo intuito che non potevi essere una valchiria perché non ne portavi insegne e armatura. Una guerriera, dunque."
"Che ti ucciderà." specifica Freya.
Loki è davanti a lei e approfittando della distrazione di Aster ha lanciato uno dei suoi pugnali nella spalla del nemico.
Il manico dell'arma emerge dalla carne di Aster e lui la estrae con calma, come se la cosa non lo riguardasse, infine si porta la lama alla bocca, leccandola e pulendola dal suo stesso sangue. Il serpente verde sulla sua maschera si muove in cerchio quasi avesse apprezzato quel gesto.
"Qual è il tuo legame con Jormungand?"
Aster sembra emettere un sibilo, poi lancia il pugnale verso Loki che ne devia la traiettoria con l'aiuto del Seiðr.
"Perché hai tentato di uccidermi?" interviene Loki, sovrapponendosi all'interrogativo di Freya.
In piedi su ciò che resta della fontana il loro avversario leva lo sguardo al cielo, contemplando lo scontro tra elfi oscuri e asgardiani in sella a cavalli alati. Mentre lo osserva, Freya focalizza l'attenzione sulla ferita. Come la prima volta che lo ha combattuto lo squarcio nella carne sembra essersi rimarginato.
"I nemici di Asgard sono più di quanti voi possiate immaginare." afferma compiaciuto.
Alle sue spalle, Freya sente chiaramente la risata di scherno di Loki. "Ma davvero? Una considerazione davvero molto illuminante."
Aster si volta nuovamente verso di loro, poi si muove rapido. Balza sul lastricato della piazza e si avventa sul dio degli inganni che riesce a bloccarne la spada grazie a due pugnali.
Freya si scaglia di peso contro di lui ed entrambi finiscono a terra. Tenta di strappargli la maschera, ma Aster grugnisce e le assesta un pugno alla mascella. Il sapore del sangue le invade il palato e barcolla all'indietro.
È Loki ad afferrarla e rimetterla in piedi. Le sfiora lo zigomo, già gonfio, e lei coglie una strana luce nel suo sguardo.
Decide di non attribuirgli alcun significato, perché le uniche volte in cui ha assistito a quel cambiamento...
"Sto bene." gli assicura prima che lui possa fare domande.
Loki annuisce e un attimo dopo dieci copie di lui circondano Aster che non sembra affatto turbato.
Non è mai turbato, considera Freya. Non teme di essere ferito, né di essere catturato... Nasconde un segreto pericoloso che devono scoprire per poterlo battere.
"Il principe di Asgard..." commenta Aster. "I Chitauri sono rimasti molto, molto, insoddisfatti... di te. Hai condotto gran parte del loro esercito in rovina."
Loki e le sue copie dischiudono le labbra, mostrando una smorfia di preoccupazione sul viso.
"Mostri di sapere molte cose..." lo interrompe Freya, tracciando nell'aria la runa del fuoco. "Cose che non dovresti conoscere." aggiunge.
"Jormungand conosce ogni cosa, il Grande Serpente vede tutto."
"Collabori con lui?"
In risposta Aster inclina la testa all'indietro ed emette una risata acuta e profonda che la fa rabbrividire. Freya deglutisce poi alza i palmi al cielo e fa cadere su di lui una pioggia di fiamme blu.
Il loro avversario grida ed emette strani lamenti. L'odore della carne bruciata ricorda a Freya l'incendio di quando era bambina, ma continua a fissarlo, insensibile di fronte ai suoi gemiti di dolore.
Eppure Aster si rialza in piedi, l'armatura incandescente e una crepa nella maschera che gli nasconde il volto.
Loki gli lancia addosso una scarica di energia che l'altro rimanda indietro, colpendo il vero dio degli inganni, non una copia, e facendolo precipitare addosso ad una statua che si spezza sotto il corpo del secondogenito di Odino.
Freya porta la mano al fianco, ma è aria ciò che trova non Vanadis.
Aster a differenza sua non esita e la raggiunge in brevi falcate con la sua lama dal metallo nero.
"Speravo che voi sareste stati degni avversari." le bisbiglia all'orecchio, mentre lei è costretta a chiamare il Seiðr per creare una barriera.
Loki lo raggiunge alle spalle, l'espressione livida di rabbia e gli affonda nel torace un pezzo di ghiaccio acuminato.
Aster tossisce, poi allunga la mano per estrarre anche quell'oggetto estraneo.
"Se ti tagliassimo la testa... moriresti?" commenta Freya.
"Io dico che vale la pena fare un tentativo." osserva Loki ghignando. "Vediamo se riesci a farti ricrescere anche quella."
Ma poi accade qualcosa di imprevisto.
Lo spettro compare alle spalle di Aster: una figura nera e incappucciata, inafferrabile come le ombre della sera. Trascina con sé le catene che Freya ha già notato nei loro precedenti incontri. Avanza lento, ma quando le sue dita sfiorano la tempia di Aster questo cade in ginocchio, sibilando e scuotendo la testa come se dovesse liberarsi di un incubo.
"Ti credevo prigioniera." geme la voce di Aster, fissando lo spettro.
"Cosa vuoi?" obietta Loki, molto più pratico.
L’ombra si sposta su di lui in meno di un battito di ciglia e Freya fa appena in temo a chiamarlo per nome che anche il dio degli inganni si trova ansimante rannicchiato sotto la statua dell'angelo.
Lei indietreggia, studiando il movimento di ogni ombra per timore che lo spettro possa prenderla alla sprovvista.
"Non riesci ad ucciderlo?" la voce che le parla è come ghiaccio nel cuore. Fredda, impersonale e che promette indicibili torture. Indica Aster, agonizzante quanto Loki. "La resa non è una scelta contemplabile, o sbaglio? Forse c'è una spiegazione, non credi?"
Freya si sforza di vedere un volto al di là del cappuccio, ma coglie solo ombre. "Cosa vuoi dire?" lo interroga con timore. La paura che cresce dentro di lei è irrazionale, qualcosa che non riesce a spiegarsi. Eppure...
Lo spettro le si avvicina. "Che sapore ha la morte? Tu lo conosci?"
È una voce strana: a tratti giovane e in altri assomiglia a quella di un anziano
Freya decide che è meglio assecondarlo. "Molti esseri viventi sono morti per mano mia."
La figura ride. "Oh, conosco bene le tue vittime. Le ho incontrate."
La guerriera sente un brivido correre lungo la schiena. Quell’ombra le provoca un profondo disagio.
"Non lo ricordi? Piccola Vanadis." gracchia lo spettro con la voce arrocchita. "Tu conosci la morte." Protrae la mano anche verso di lei e Freya non riesce a muoversi mentre le sfiora la pelle del braccio. Un dolore acuto, simile a mille aghi che le penetrano nella carne, si fa strada in lei.
Freya scrolla la testa, ma è piena di immagini di fiamme che lambiscono il suo corpo e non riesce a liberarsene.
La visione la fa arretrare di un passo. "Perché?" chiede scioccamente.
"Perché?" le fa eco l'ombra con rabbia. "Perché ci siamo già incontrate io e te, quando tu eri solo una bambina."
"No" Freya indietreggia ancora. Una paura che non capisce le scorre nelle vene ed è difficile contrastarla.
"Tu conosci già la risposta."
"No..." l'immagine del dipinto di Frigga le torna prepotentemente alla mente.
"La morte ti conosce, Vanadis. E tu conosci la morte."
Freya rimane impietrita, e sente Loki alle sue spalle emettere un lamento.
"Per questo puoi vedermi. Piccola bambina... così coraggiosa da sfidare i nani e le fiamme... così sciocca da morire... E così avida di vita." lo spettro esala un sospiro. "Mi sei sfuggita dalle mani a causa di quel piccolo pezzo d'oro. Ma ciò che Brísingamen mi ha tolto dovrà essermi restituito." recita la figura e mai come in quel momento Freya ha chiaro cosa significa.
 
 
 
Quella notte non riesce a prendere sonno. La mattina successiva è previsto l'arrivo di Odino e... il suo omicidio. Freya ha pensato tutto il giorno a come renderà possibile quella morte. Mentre si gira dall'altra parte del letto sente un leggero odore di fumo, come se dalle cucine avessero dimenticato qualcosa nel forno. Si alza a piedi nudi e socchiude la porta della camera, ma la mano rimane ferma sulla serratura.
C'è una figura la fuori, bassa e tarchiata, con barba e capelli folti. Un nano. Si aggira furtivo per la villa, reggendo due asce tra le mani ed è illuminato da un bagliore scarlatto.
Fuoco, comprende lei. Può avvertire il calore delle fiamme strisciare lente fino alla sua stanza. Non morirà così, decide. Sa combattere, è stata addestrata, lotterà per la sua vita.
Per quale ragione i nani si trovino lì a poca importanza; non intende fare la fine del topo.
Freya sbircia oltre la porta. Il nano le da le spalle e lei gli salta addosso con furia, spezzandogli il collo in pochi secondi. Cadono entrambi a terra e lei si rialza con una delle asce strette tra le mani.
Scende le scale fino al piano di sotto, dove le fiamme stanno divorando l'atrio e la cucina, ed è lì che scorge il nuovo nemico.
Ride nel modo folle e esagerato dei buffoni di corte, ghignando e soffocando la propria euforia in sorsi di birra che tracanna dalla sua borraccia di pelle grigia.
Quando il nano la vede, ferma sulle scale, lo sguardo si incupisce e le dita corrono a sfiorare uno strano monile d'oro che ha al collo.
"Da qui non puoi fuggire." Dichiara lui, impugnando meglio l'ascia.
Freya grida e si scaglia in avanti, chiamando a sé l'aiuto del Seiðr. Ma accade qualcosa, una mossa, che lei non è riuscita a prevedere. Il nano lancia l'ascia in aria verso di lei e nel breve momento che passa dal compimento di quel gesto Freya capisce che non la potrà evitare.
L'arma la scaraventa all'indietro, nell'androne che precede le scale e la inchioda alla parete. Mentre scivola verso il basso con il sangue che le cola addosso, Freya ha tutto il tempo per rendersi conto dei danni riportati dal suo corpo. Ha le costole tagliate dalla lama, un polmone perforato e sospetta che anche il cuore...
Tossisce, soffocandosi nel suo stesso sangue. Gli occhi sono pesanti e le fiamme tutte attorno bruciano ogni cosa. Il nano cammina verso di lei con uno strano scintillio sul petto, una luce, e Freya capisce che non vuole finisca in quel modo.
Non così. Non così, continua a ripetere con l'ultima scintilla di ragione che le rimane. Di fronte a lei c'è uno specchio e riesce a cogliere l'ombra di una persona al suo interno. Una massa oscura che la spaventa.
Il nano l'ha raggiunta e Freya gli sussurra qualcosa.
"Le ultime parole di una ragazzina morente." commenta lui. "Come dici?" chiede chinandosi su di lei, tanto vicino che Freya ne sente il fiato sulla faccia.
Lei riesce ad alzare il palmo della mano dove con il sangue ha tracciato la runa della morte che brilla minacciosa. Le costa tutte le sue ultime energie, ma ci riesce. Adagia l'arto sul petto del nano, bardato nelle sua armatura, accanto allo strano monile d'oro.
"Tu muori con me." bisbiglia.
L'atro ha un sussulto, le pupille si dilatano e mentre il suo corpo si accartoccia su se stesso come un pezzo di carta, la catena della collana si strappa e scivola tra le mani bagnate di Freya.
Lei chiude gli occhi.
Il battito del suo cuore è fermo.
Il respiro è cessato.
Il sangue ha smesso di circolare.
Ma c'è qualcuno che la chiama oltre le tenebre, una voce estranea e ammaliante.
 
 
 
"Hela." sussurra con incredulità ed orrore, fissando lo spettro con nuova comprensione.
"Credevi di essere speciale? Oh, sì, lo sei. Quasi quanto il principe di Asgard." dice, indicando Loki. "Ma lui è sfuggito alla morte per mio volere e quello di Odino e non lo definirei esattamente morto. Ma tu... tu travalichi le mie leggi."
Freya indietreggia impaurita mentre lo spettro avanza e Brísingamen brucia sul suo petto.
Aster è ancora piegato su se stesso, come se la presenza di Hela lo indebolisse.
"Eri la mia bambina preferita." trilla la voce della dea. "Hai condotto su Hel molte anime perdute."
Lei deglutisce. Tutti quei morti...
"Ma tu non sei mai venuta. Così sono stata costretta a cercarti. Tu e... Loki naturalmente." Il suo sguardo si sposta sul figlio di Odino, esausto e incredulo.
"Tu mi sei stata sottratta dal volere di Brísingamen e Loki da quello di Odino. Avevamo fatto un patto io e lui... Ho concesso la Materia Oscura a Thor per scendere su Midgard e il Padre degli Dei mi promise in cambio suo figlio. Loki sarebbe divenuto il mio consorte una volta ricondotto ad Asgard."
Hela si china su Freya e la mano trema mentre le sfiora una guancia. "Così oscura e pericolosa." sospira, rivolgendosi a lei come ad un'amante. "Il Ragnarok non avrà pietà per nessuno."
Freya le allontana il braccio in modo brusco e barcolla, incespicando nei suoi stessi passi.
È morta, morta, morta.
Lo rammenta bene il ritratto di Frigga: quel corpo gracile ed esamine riverso al suolo. E ricorda. Ricorda. Ricorda.
Automaticamente si porta una mano sul petto dove non c'è alcuna cicatrice a testimoniare gli eventi di quella notte. Come ha potuto dimenticare?
E quel sangue... il sangue che le imbrattava le vesti quando Odino era giunto alla villa. Suo, solo suo.
"Sono...morta." dirlo ad alta voce rende tutto più reale e concreto. Un urlo di disperazione le sale nel petto, ma lei lo soffoca mordendosi il dorso della mano e inghiottendo il sangue.
 
 

"Lei non è morta." sibila Loki, facendosi avanti. Lo sguardo di Freya è lontano, distante, perso in pensieri che lui non può raggiungere.
Hela, lo spettro di Hela, ride e si avvicina a lui questa volta. "Ah, il mio promesso sposo."
Lui trasalisce e stringe i denti per la rabbia. "Puoi toglierti dalla mente che io ti possa sposare." sputa tutto il suo disprezzo, ma l'altra non sembra farci caso.
E Odino, quel maledetto! Come ha osato farsi gioco di lui alle sue spalle?
Hela ruota su se stessa allargando le braccia e le catene ai polsi tintinnano tra loro. Il suono sembra riscuotere Freya che torna a fissarla.
"Tempo fa tu mi hai detto che avresti ritenuto saldato il mio debito se avessi distrutto il Grande Serpente. Spiegati." ordina la guerriera con un tremito nella voce.
Hela emette uno strano verso, poi annuisce. "Non ti sembra strano?" punta il dito su Aster e Loki segue quella direzione. "Quante volte avete ferito il suo corpo? Perché non muore?" fa una pausa. "Forse è già morto?" dice con un pizzico di ironia.
"Aster è un cadavere." ride istericamente la dea dei morti. "Una marionetta nelle mani di Jormungand. Volevo che la Serpe portasse Asgard nel caos per vendicarmi della promessa infranta di Odino. L'ho sopravalutato."
Loki inclina la testa di lato. "È sfuggito al tuo controllo." suggerisce.
Hela sospira e mostra le catene. "Sì. Mi ha ingannato. Quando lo spirito di un morto prende possesso di un altro corpo...” scuote la testa prima di proseguire. “Ho lasciato che Jormungand tornasse tra i vivi per ottenere soddisfazione su Odino, ma il mio piano è degenerato. Io sono in parte viva e in parte morta." continua. "Quando il mio spirito esce da Hel il mio corpo è incustodito. Jormungand mi ha imprigionato nel mio stesso regno ed è accaduto quel giorno..." continua, voltandosi verso Freya. "Non potevo lasciare che Aster facesse tutto ciò che gli passava per la mente così di tanto in tanto lo controllavo. Ma lo scontro all'arena, quando tu lo hai inseguito... avevo a portata di mano la portatrice di Brísingamen e mi sono attardata più del dovuto. Mentre ero occupata con te, nel mio regno, Jormungand si intratteneva con me. Quando sono tornata nel mio corpo era troppo tardi, ero diventata sua prigioniera."
Loki studia il corpo piegato di Aster che mugugna cose incomprensibili e si agita come farebbe un serpente. "Come lo uccidiamo quindi?" domanda pratico, tornando al problema più imminente.
Non vuole indugiare troppo su Hela e la sua semi ossessione per Freya. Non vuole nemmeno pensare al ritratto di sua madre. Quello che hanno visto nella stanza dei dipinti non era un futuro evitato, ma un passato accaduto. Frigga ha sopportato quella consapevolezza per tutto il tempo?
"Non potete. Vi ho accennato o no al fatto che sia già morto?" interviene Hela.
È Freya a parlare. "Ma tu hai detto che-"
"Sì, che devi distruggere il Grande Serpente... su Hel." chiarisce. "E poi dovrai liberarmi o i morti si riverseranno tra i vivi e sarà la fine. Non è giunto ancora il tempo del Ragnarok."
Loki si porta davanti a Freya, intimandola a stare dietro di lui. È stata una reazione improvvisa alle parole dello spettro e il suo corpo ha agito prima della mente.
"E per salvarti dovrebbe morire lei?" obietta Loki. "Potrebbe essere una trappola per quanto ne sappiamo."
"La decisione non spetta a te." lo liquida Hela con un cenno della mano. "Tu sai..." la sua voce è poco più di un sussurro ed è ancora la guerriera la destinataria del suo interesse. "...sai come fare per raggiungermi su Hel. Ma devi fare presto."
Lo spettro ha un sussulto e le ombre che attorniano la figura della dea sembrano tremare. "Jormungand cerca di fermarmi." boccheggia, prima di aggrapparsi alle spalle di Freya. "Tu... tu mi appartieni." conclude, svanendo poco dopo.
Accanto alla fontana distrutta Aster emette una sorta di fischio, riprende una posizione eretta e cammina verso di loro. La maschera che nasconde il viso è crepata, ma salda sulla sua pelle e il serpente che vi è disegnato si agita di continuo.
Loki ha il sospetto che ora lei e la guerriera siano davvero nei guai. È mentre tenta di elaborare un buon piano di fuga che Thor accorre in loro aiuto. Ha la corazza sfregiata e il mantello a brandelli, ma nel complesso sembra stare meglio di loro.
"Malekit?" gli domanda mentre lo affianca.
"Se ne sta occupando nostro padre." replica il dio del tuono.
Aster emette un sibilo. "Dunque è qui: l'erede, il figlio prediletto."
Thor però non sembra intenzionato a parlare e si avventa su Aster con tutta la sua forza. Rotolano e si rialzano, poi cadono di nuovo a terra, ferendosi a suon di pugni.
I suoni bassi e continui che provengono da Aster rivelano sempre più la natura di Jormungand.
Mentre vola sopra di loro, una valchiria lancia una lancia nel ventre del nemico che subito dopo la estrae colpendo a sua volta la combattente di Asgard. Lei perde il controllo del cavallo e precipita all'estremità della piazza.
Thor grida degli insulti che Loki non arriva a capire e scarica la potenza di Mjolnir sul volto di Aster. Il fulmine sfrigola con violenza sulla maschera e nell'aria si leva l'acre odore di carne bruciata. Aster grida, cerca di gettarsi sull'altro, infine si strappa la maschera con violenza.











 


Note: Ed eccoci alle risposte per alcuni enigmi. Dunque ora sapete come nella mia testa Thor ha raggiunto Midagrd nel primo “Avengers”, conoscete il reale significato del dipinto di Frigga,  un evento realmente accaduto, e chi è realmente Aster!
Soddisfatti? Spero che vogliate lasciarmi qualche vostro parere perché mi piacerebbe davvero scoprire se sospettavate qualcosa di simile o se sono riuscita a stupirvi!
Inoltre, vi informo che credo la storia si concluderà tra due capitoli, massimo tre! Quindi non siate timidi e ditemi se vi ho annoiato a morte! LOL
By Cleo^^



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