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Autore: Gx_Gse    02/01/2009    1 recensioni
E se Edward non fosse tornato a Forks e Bella gli avesse scritto una lettera? Io l'ho immaginata così...
Genere: Romantico, Triste, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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[lui le spezzò il cuore]
[gli prese la sua anima,]
[sei ferita dentro]
[perchè c’è un vuoto]
[hai bisogno di un po’ di tempo]
[per stare da sola]
[poi ritroverai]
[quello che hai sempre saputo]

[io ti ho vista piangere]
[nella notte]
[ho sentito il tuo dolore]
[posso farlo, giusto?]
[ho capito che non c’è]
[ancora fine in vista]
[che io l’ aspetto ancora]
[per vedere la luce]

 

[I’ll Be Waiting – Lenny Kravitz]

 

 

Bella’s POV

“Bella mi vuoi sposare?”

Non riuscivo a credere a quello che aveva detto.

La testa cominciò a girarmi. Il sangue pulsava nelle vene, sempre più forte.

Mi guardai in giro in cerca di qualcosa, qualcosa che neanche io sapevo cosa fosse, ma non lo trovai.

Speravo fosse un sogno, un brutto sogno dal quale presto mi sarei svegliata, e ripensandoci mi sarei anche fatta una risata, ma sapevo che non era così. Non era un sogno, era la cruda realtà che aveva deciso di prendersi gioco di me ancora una volta.

Una parola rimbombava in me, no.

No perchè c’era qualcun’altro nel mio cuore, no perchè sapevo che non se ne sarebbe mai andato.

Ma un altra parte di me mi disse che non sarebbe nemmeno mai tornato.

Avevo una lotta dentro di me, ragione contro sentimento. Una battaglia che solo io avrei potuto far vincere a uno o all’altro.

Ma in questi casi, si segue il cuore non la ragione.

No.

“No!”

Solo dopo mi accorsi di averlo detto ad alta voce.

Jacob abbassò il capo. Forse non avrei dovuto dirlo così.

Con una mano cercai di accarezzargli la testa.

Quando alzò il viso mi accorsi dei suoi occhi lucidi, ma soprattutto pieni di tormento.

“Va bene” disse cercando di trattenere le lacrime. Erano lacrime amare, proprio come quelle che io non riuscivo a trattenere, quelle che avevo versato giorno e notte vicino a lui. Ma Jacob era più forte di me, lui c’e l’avrebbe fatta.

“Non è un buon momento Jacob. Sono stata in ospedale e poi...”

Stavolta fui io ad abbassare il capo.

“Lui non c’è lo vuoi capire? Non c’è e non tornerà mai”

Disse alzandosi.

Non seppi riconoscere quel tono. Era un misto fra rabbia, ira e forse anche timore.

Lo vidi andar via. Non si girò più. Mi lasciò da sola, con i miei pensieri che mi trucidavano, che più andavo più mi uccidevano.

Dopo un po’ di tempo tornò.

Io ero ancora ferma.

“Ti accompagno a casa!” disse freddo.

E così fece.

 

Era notte fonda. Io ero in un luogo buio e vuoto.

Nessun rumore, neanche il fruscio del vento.

Solo la mia paura rimbombava chissà dove. Era troppo buio per vedere cosa ci fosse intorno a me.

Il freddo cominciò a gelarmi, allora mi inginocchiai per terra cercando di coprirmi.

L’aria si raffreddava sempre di più, fino a quando dalla bocca non cominciarono a uscirmi gemiti di dolore.

“Calma, Bella, stai calma”

Una voce già conosciuta rimbombò.

La paura aveva completamente preso il controllo del mio corpo.

Ero immobile, mentre sentivo dei passi avvicinarsi sempre di più.

Cercai di alzarmi, ma fu inutile, le gambe sembravano come bloccate al pavimento.

I passi intanto diventavano sempre più vicini, fino a quando, alzando il viso, non vidi degli occhi rossi davanti a me.

Le lacrime cominciarono a scendermi come niente.

Sembrava un lamento, ma anche un bisogno d’aiuto.

Vidi il mio corpo congelato, immobile come una statua.

Mi sentivo completamente anestetizzata da qual troppo freddo.

Lui si avvicinò a me, sentii la sua mano passarmi dal viso, per poi arrivare alla mano.

Si fermò su di essa, che era ferma anche lei.

Volevo muoverla, ma non ci riuscivo, non la sentivo nemmeno più.

Sul mio corpo si vedeva un leggero strato di un qualcosa tipo neve.

Si soffermò sull’indice, poi con una mossa velocissima lo spezzò, staccandolo.

Un dolore mi pervase da qual punto.

Cominciò ad uscire sangue, tanto sangue. Mentre lui cominciò a succhiare il sangue dal mio indice.

Volevo gridare ma anche le labbra erano bloccate.

Solo le lacrime cominciavano a scendere, cercando di togliere quello strato di neve su di me.

Poi si avvicinò al resto della mano.

“Fa male vero?” disse con gli occhi eccitati.

Il sangue continuava a scendere, ancora scurissimo.

Lui intanto passò la lingua sulla ferita che cominciò a bruciare.

Un lamento uscì dalle mie labbra immobili.

Sapevo che tutto quello era successo perchè quando aveva cominciato a fare freddo non me ne ero andata, non avevo cambiato strada, magari camminando solo un po’, dove l’aria sarebbe stata più calda.

Qualcosa però mi fermava, mi diceva che quello era il mio posto, il luogo in cui dovevo stare,

intanto tornò a guardare la mia mano.

Stavolta si avvicinò all’anulare.

Anche qui un tac e un forte dolore.

Questo era diventato troppo forte. Sentivo un’immensa voglia di farla finita, di non dover più soffrire.

Aro poi si avvicinò al mio braccio.

Un tac forte.

E mi svegliai.

 

Un salto mi fece tornare nel mio letto.

Ero completamente sudata e ansimavo. Diedi un’occhiata all’orologio, segnava le 2.30. era notte fonda.

Poi guardai la finestra, e successivamente guardai la stanza.

Era avvolta nelle tenebre della notte, proprio come l’intera città.

Con la mano cercai l’interruttore della lampada sul comodino.

Lo trovai, e la accesi.

Niente di diverso dal solito.

Poi mi toccai il viso con le mani che era completamente bagnato, sia dalle lacrime che mi erano scese nel sonno, sia per il sudore.

Mi alzai dal letto, ma non scesi scalza, non avevo voglia di freddo intorno a me.

 

Tornata in stanza mille pensieri mi affollavano la mente.

Se quel sogno era stato solo frutto della mia fantasia o se fosse qualcosa riguardante il futuro e la verità.

Solo dopo capii.

Era quell’altra parte di me, quella che diceva che bisognava andare avanti, che bisognava cambiare strada.

Ma cosa c’entravano i Volturi?

Perchè ero sola?

Forse perchè nessuno era accanto a me. Nessuno a proteggermi.

Un rumore mi distolse dai miei pensieri.

Erano anche questi dei passi.

Mi alzai la coperta fin sopra gli occhi, ma qual qualcuno vide i miei movimenti.

“Stai calma Bella”

Era Jacob.

“Ti ho riportato la tua giacca. Pensavo di averla presa per sbaglio.”

Io la presi, poi abbassai le coperte e la poggiai sul comodino.

“Che ci fai qui?” dissi in tono un po’ arrabbiato e un po’ confuso.

“Perchè nel caso avessi bisogno d’aiuto... sono qui fuori!” rispose con un sorriso.

“Torna a dormire. Buona notte”

Si girò e se ne andò.

Una parte di me, sempre quella, si chiese se farlo rimanere fosse la cosa migliore, ma l’altra gli diede la risposta. NO.

 

 

Edward’s POV

 

Avevo corso per chilometri e chilometri. Fino ad arrivare all’aeroporto, dove presi un volo per l’Alaska.

Avevo ancora quella lettera nella tasca del giubbotto.

Ma quella scrittura mi disse che era presto per aprirla, che sarei potuto tornare indietro solo grazie a cinque lettere.

E non dovevo, non potevo rovinarle ancora la vita ora che era felice, ora che aveva scelto la strada giusta.

Sapevo che lo odiavo per questo, perchè amavo lei, ma sapevo anche che sarebbe stata al sicuro.

Ora i Volturi o sarebbero venuti a cercare me, o sarebbero tornati a Volterra.

In entrambi i casi non avevo paura.

Anche se non volevo morire, volevo aspettare ancora un po’, magari avrei conosciuto i suoi figli, e di nascosto l’avrei protetta per sempre.

Sarebbe stato il mio compito per l’eternità, vegliare su di lei.

Vegliare sul mio cuore, e sul mio amore.

 

 

Spazio Autrice

 

Per questo capitolo ho deciso di cambiare il rating da giallo a arancione, e forse arriverà anche a rosso.

Comunque volevo precisa che io odio Jacob Black, nonostante lo stia facendo uscire piuttosto spesso, e che magari ci sarà un lieto fine, prima o poi.

Confesso che questo capitolo è piuttosto dark, e anche gli altri lo saranno, per cui.... ho avvertito.

Ora vi lascio con i ringraziamenti.

 

Francy79: Grazie di aver capito quello che intendevo ^^. Mi piace sapere cosa ne pensano, ed è proprio per questo che posto i capitoli e le storie. È una cosa fondamentale sentirti dire che puoi migliorare, che magari c’è qualcosa che non va, o che tutto è perfetto. È anche un modo per cominciare a scrivere meglio, e, visto che so di trovarmi solo all’inizio, ci tengo molto. Comunque questo era quello che aspettavi, l’altro capitolo. Spero ti piaccia. Grazie ancora. Baci.

 

BlackEyes: Amore. Si lo so, ma se fosse tutto così facile, non sarebbe la vita di Bella Swann giusto? Comunque, come ho detto, un lieto fine ci sarà. Grazie, lo so che mi adori ^^. Kissss

  
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