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Autore: Leo Magnus Weasley    15/05/2015    0 recensioni
Brooke Granger è la gemella di Hermione ma non si somigliano minimamente. Ad Hogwarts i suoi migliori amici sono Fred e George Weasley, con i quali si diverte. Ma l'amicizia resterà tale?
Come reagirà George alla morte di Fred?
-La storia comprende eventi che vanno dal quinto al settimo libro-
------ dalla storia
-George, non è divertente!-
-Per te non sarà divertente, Brooke, io me la sto spassando!-
I due ragazzi erano seduti sul letto di lui che aveva appena strappato di mano alla mora una lettera.
-Voglio scoprire chi è il tuo ammiratore segreto!- George si alzò in fretta e iniziò ad aprire la busta.
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Hermione Granger, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Quel lunedì mattina Brooke aveva sentito subito che c’era qualcosa che non sarebbe andato bene in quella giornata.
Dopo essersi messa la divisa ed essere scesa in Sala Comune prima degli altri Grifondoro, esaminò poco interessata la bacheca posta accanto all’ingresso della Signora Grassa. Per poco non si strozzò con la sua stessa saliva. Un cartello era stato posto accanto ai soliti annunci di vario genere come vendite di scope di seconda mano, elenco dei libri usati e la lista (che si allungava sempre di più in quei giorni) di tutti gli oggetti che Gazza aveva catalogato come “Proibiti”.
 
PER ORDINE DELL’INQUISITORE SUPREMO DI HOGWARTS
 
Tutte le organizzazioni, società, squadre, gruppi, circoli di studenti sono sciolti a partire da questo momento.
Per organizzazione, società, squadra, gruppo o circolo si intende l’incontro regolare di tre o più studenti.
L’autorizzazione alla ricostituzione può essere richiesta all’Inquisitore Supremo (professoressa Umbridge).
Nessuna organizzazione, società, squadra, gruppo o circolo può esistere senza previa conoscenza e approvazione dell’Inquisitore Supremo.
Qualsiasi studente che costituisca, o appartenga, a un’organizzazione, società, squadra, gruppo o circolo che non siano stati approvati dall’Inquisitore Supremo sarà espulso.
 
Quanto sopra ai sensi del Decreto Didattico Numero Ventiquattro.
Firmato: Dolores Jane Umbridge, Inquisitore Supremo.
 
Rimase ferma a guardare per un po’ con gli occhi sbarrati, incapace di credere a ciò che aveva appena letto. La Umbridge non poteva sapere…come avrebbe potuto venirne a conoscenza? Velocemente corse verso il suo Dormitorio urlando e chiamando sua sorella. Entrò nella sua stanza e scosse Hermione che con la voce impastata dal sonno le chiese –B…che vuoi?-
-Herm non sai cosa è successo! Il Decreto Didattico Numero Ventiquattro è uscito e…non possono più esistere gruppi o squadre o comunque nessuno studente si potrà più riunire assieme ad altri senza che la Umbridge non lo consenta!-
Subito Hermione si alzò e la guardò –Cosa?! No…non è possibile…come…?- incapace di aggiungere altro di sensato, si vestì in fretta e corse a controllare di persona, seguita da Brooke.
In Sala Comune, nel frattempo, si era riunita una discreta folla che commentava animatamente il nuovo decreto. Tra questi spiccavano le teste di molti fratelli Weasley, tra cui Ron che si avvicinò in fretta a Brooke dicendole –Il Quidditch! Non abbiamo più una squadra di Quidditch!- La ragazza lo guardò confusa, per poi guardarlo sconcertata –Ma...! No…non può…non si può eliminare il Quidditch!-
-Brooke si parla anche di squadre e…- il rosso fu interrotto da Hermione –Possibile che vi interessi più il Quidditch che il gruppo di Difesa Contro le Arti Oscure?!-
I due la guardarono confusi e offesi –Certo che ci interessa il gruppo ma…insomma è il Quidditch!- cominciò Ron, seccato. Per tutta risposta la ragazza lo superò per andare incontro a Harry che aveva appena letto l’annuncio.
Brooke guardò Ron con un misto di scuse per sua sorella e divertimento, poi si girò e andò vicino a Fred.
-Hei.- la salutò l’amico con un sorriso.
-Hei.- rispose lei preoccupata –Hai per caso visto il tuo gemello?-
-Quello brutto che non ha preso nulla da me?- chiese Fred ridendo.
-Proprio lui.- Brooke non poté fare a meno di ridere con lui.
-Credo sia appena uscito. Secondo me lo troverai vicino alle cucine comunque, mi sembrava un po’ giù e di solito va sempre lì quando vuole rimanere solo.-
-Grazie Fred.- la ragazza, dopo aver preso la sua borsa, uscì dalla Sala Comune e si diresse dove le aveva detto l’amico.
Non ci mise molto a trovare George. Era seduto con le ginocchia al petto in un angolo riparato del corridoio. Si avvicinò a lui con cautela, come per paura che la attaccasse. Il ragazzo non disse nulla e lei gli si sedette accanto, timorosa.
Passarono i minuti e George guardava sempre dritto davanti a sé. Brooke lo guardò, preoccupata. Perché era in questo stato?
-Potresti smetterla di guardarmi? Mi urta il tuo sguardo penoso fisso sul mio viso.-
La ragazza sobbalzò, sorpresa di sentire la sua voce –Ehm…scusa…solo che…volevo parlarti…- concluse in un sussurro.
-Di che cosa?- chiese lui, lapidario.
-Di quello che è successo…quello che è successo sabato…ho sbagliato lo so. Non so perché mi sia comportata così, tu hai il diritto di fare quello che vuoi, con chi vuoi. Se vuoi stare con una Serpeverde io non sono nessuno per impedirtelo. Scusami…- fissò il suolo. Il ragazzo non rispose e lei impresse nella sua mente ogni dettaglio del pavimento, in attesa di una qualche parola da parte di George. Miseriaccia…si era comportata veramente da ragazzina infantile e gelosa.
-Okay, ti perdono.- George la guardò, cercando di sorridere –In fondo la mia migliore amica deve avere una seconda possibilità sempre, no?-
Brooke fissò il suo sguardo in quello di lui e sorrise con gli occhi –Grazie.-
Il ragazzo fece poi una cosa che non aveva mai fatto da quando si erano conosciuti. Pian piano si avvicinò a lei e l’abbracciò stretta, il volto che combaciava perfettamente con l’incavo della sua spalla. Brooke, sorpresa, ci mise un po’ a ricambiare e non riuscì a trattenere un lieve rossore sulle sue guance.
-Alla fine sei stata anche carina ad incazzarti così con me.- disse ridendo il ragazzo tenendola sempre stretta a sé.
-Ah be’…grazie.- rispose lei cercando di trattenere le risate.
Il ragazzo la lasciò andare e la guardò sempre sorridendo –Sai, ieri per distrarmi ho completato l’incantesimo per le Merendine Marinare. Ora fanno realmente vomitare senza…effetti secondari di vario genere e natura.-
-Davvero? O Dio ma è fantastico! Come hai fatto?-
-Be’ ho solo ricalibrato gli ingredienti in effetti. La magia funzionava già, mancava solo un pizzico di Essenza di Purvincolo per rimarginare gli effetti indesiderati.- spiegò pratico George.
-Perfetto quindi ‘sta sera potremmo già iniziare a venderle!-
-B tu si che mi capisci alla perfezione! Ora però devo incontrarmi con Fred per andare a lezione, ci vediamo sta sera il Sala Comune.- fece per alzarsi quando Brooke lo prese per la manica –Come? Non vieni a pranzo?-
-No ho…ho delle cose da fare…- in fretta si chinò e le diede un bacio veloce sulla guancia, poi se ne andò sparendo alla fine del corridoio.
Brooke guardava la parete. George l’aveva completamente sorpresa. Oltre ad averla abbracciata l’aveva persino baciata. Non era mai accaduto prima, non con lui. Fred era molto più espansivo di suo fratello e non perdeva occasione di stringerla a sé come un simpatico orsacchiotto, lei ci rideva su, in fondo era come un fratello maggiore per lei. Con George però non era la stessa cosa; erano molto più distaccati anche se si volevano molto bene.
Si alzò piano ed andò a lezione di Storia della Magia.
 
 
Angelina l’aveva avvertita che quella sera non ci sarebbe stato nessun allenamento di Quidditch. La Rospa aveva comunicato che voleva del tempo per pensarci, anche se sapeva per certo che a Serpeverde il permesso di ricostituire la squadra lo aveva concesso in un attimo. Infuriata e nervosa, si era completamente dimenticata che quella sera avrebbe dovuto iniziare a distribuire i nuovi prodotti di Tiri Vispi Weasley.
Qualcuno bussò alla porta del suo Dormitorio.
-Avanti.- disse pigramente.
Una ragazzina del primo anno le andò vicino timidamente e prese un profondo respiro prima di parlare –Brooke…ti vogliono in Sala Comune.-
La ragazza la guardò curiosa –Oh…chi mi vuole?-
-I gemelli Weasley.- gli occhi le si illuminarono quando pronunciò quelle tre parole.
-Grazie mille, digli che arriverò tra qualche minuto.-
Appena la ragazzina corse fuori dal dormitorio, Brooke si alzò e si sistemò la divisa guardandosi allo specchio. Qualche secondo più tardi era tra quasi tutti i compagni della sua Casa che ammiravano a bocca aperta le dimostrazioni sue e dei suoi amici mentre mangiavano le Pasticche Vomitose.
Hermione li fissava da un angolo, spazientita. Brooke la guardava di tanto in tanto, sorridendole colpevole e cercando in qualche modo di scusarsi con lo sguardo. Inutile. In fondo sapeva come fosse sua sorella e ormai ci aveva fatto l’abitudine.
 
Passeggiava sulle sponde del Lago Nero, il vento tra i capelli, la gonna della divisa frastagliata da pieghe nella corrente. Guardava la piovra gigante nuotare e muovere i suoi tentacoli tra le acque, lentamente, senza fretta. Il cielo sopra di lei era scuro, ma non capiva se per via delle nuvole o perché fosse notte.
Una mano l’afferrò da dietro, facendola sussultare. Si girò lentamente e guardò il nuovo arrivato. Era alto, magro e la guardava. Non capiva chi fosse, sapeva di conoscerlo, ma non riusciva a metterlo a fuoco.
-Brooke…- sussurrò dolcemente.
Lei rimase zitta, in attesa di un altro suo commento. Il ragazzo le sorrise e si avvicinò piano a lei. Tuttavia la ragazza non si mosse, come spaesata rimase a fissarlo, aspettando quello che sarebbe accaduto, quello che la persona davanti a lei avrebbe fatto. Lo sconosciuto si avvicinò ancora di più, le sue labbra che sfioravano quelle di lei, il respiro che prendeva il suo tempo.
Brooke non ebbe tempo di creare un pensiero razionale mentre lui la baciava.
Aveva capito chi fosse lui.
 -Brooke…Brooke!- Hermione la riscosse dal sogno. Merlino era così bello…
-Mh?- mugugnò in risposta girandosi dalla parte opposta a quella della sorella.
-Ci hanno scoperto!- si sedette accanto a lei.
-Ah si? Tu e Ron stavate limonando dietro una poltrona e Harry vi ha beccato?-
Hermione le tirò un pugno e sussurrò spazientita –La vuoi piantare di dire queste scemenze? Tra me e Ron non c’è nulla e non accadrà mai nulla.- sottolineò “mai” con la voce –Smettila di inventarti certe cose!-
-Si, si… tra un paio di anni o giù di lì sarà un immenso piacere dirti “io te lo avevo detto”- si girò e la guardò, assonnata –Comunque cosa vuoi?-
-Abbiamo parlato con…Tartufo e ci ha detto che è una bella idea quella del gruppo per Difesa Contro Le Arti Oscure-
-Be’ è una buona cosa, no?-
-No perché…nessuno di noi lo aveva avvertito. Mundungus si trovava alla Testa di Porco quando ne parlavamo e lo ha detto all’Ordine…questo spiega come la Umbridge abbia fatto a scoprire che stavamo formando un gruppo…-
Brooke si sedette di scatto –Vuoi dire che nel locale c’era lei o una sua spia e che hanno ascoltato tutto quanto?-
-A quanto pare è successo proprio così…-
Rimasero in silenzio per un po’ poi Hermione sobbalzò.
-E’ successa anche un’altra cosa! Mentre stavamo parlando con Tartufo la mano della Rospa è comparsa nel fuoco…-
Brooke strabuzzò gli occhi –Cosa?!-
-Tartufo era sparito un attimo prima…come se avesse visto che stava per succedere qualcosa di strano…-
-Herm…sai vero che c’è solo una spiegazione per tutto ciò? La Umbridge legge la posta di Harry, ti ricordi Edvige? Aveva un’ala rotta come se qualcuno l’avesse presa bruscamente contro la sua volontà…-
Sua sorella la guardò spaventata e cosciente. Sapeva che aveva ragione, non c’erano altre spiegazioni. Erano davvero in grossi guai.
 
 
In tutto questo disastro c’era però una notizia positiva: la Umbridge aveva concesso a Grifondoro di ripristinare la squadra di Quidditch.
Angelina aveva insistito affinché quella sera stessa tutti si presentassero nel campo per un allenamento. A chi importava della pioggia? A chi importava del vento gelido che ti sferzava la faccia e ti congelava le ossa? Importava a tutti, a parte al Capitano. Così, quella sera, ogni Cacciatore, Battitore, Portiere, Cercatore della squadra di Grifondoro dovette presentarsi negli spogliatoi e poi ognuno di loro, obbligato da Angelina, salì contro voglia sulla scopa. Inutile dire che appena messo un piede all’aperto si ritrovarono fradici. I vestiti, resi pesanti dall’acqua, risultavano scomodi per giocare, la bassa visibilità non faceva che aumentare la difficoltà del gioco, Fred e George stentavano a vedere i Bolidi, Harry si era arreso nel cercare il Boccino e osservava da un punto imprecisato gli altri, per quanto potesse vederli. Alla fine Angelina dovette cedere al mal tempo e mandò tutti negli spogliatoi.
Brooke aspettò Fred e George all’uscita. Quei due sapevano fare la doccia più lentamente di chiunque altra ragazza di sua conoscenza, pensò infastidita, battendo il piede a terra in un gesto di impazienza.
-Scusaci per il ritardo.- Fred e George arrivarono salutandola.
-Mh…non so se sarò in grado di perdonarvi.- ribatté lei incamminandosi verso il castello, coperta da una mantellina.
-Dai B! Sai che i nostri capelli hanno bisogno di particolari trattamenti per risultare così meravigliosi!- scherzò Fred.
-Si certo…io però devo ancora finire il mio tema per Pozioni, devo farmi aiutare da Herm in Aritmanzia e devo anche prepararle una tisana, visto come sarà nervosa.-
-Brooke ti preoccupi troppo, e poi chi ti ha obbligato a fare Aritmanzia?-
-Sai George, forse l’ho scelta perché mi piaceva come materia?-
-Mah…tra tante materie dovevi proprio scegliere quella più complicata?-
Arrivarono davanti al ritratto della Signora Grassa ed entrarono.
-A proposito B!- esclamò Fred d’un tratto.
-Si?- la ragazza si sedette accanto a sua sorella e prese un foglio di pergamena dalla borsa.
-Tassorosso ha organizzato una festa per questo fine settimana. Ci andiamo?-
La Grifondoro guardò la gemella che non la degnò di uno sguardo.
-Okay, ora però devo studiare. Ci vediamo domani.-
Prese penna e calamaio e iniziò a scrivere il titolo del tema per Piton. Fred le arrivò da dietro e l’abbracciò –Buona notte secchiona.-
-Buona notte- rispose sorridendogli.
George le passò accanto arruffandole i capelli –A domani B.-
Brooke si concentrò sui compiti, odiava immensamente Piton per averle assegnato quel compito assurdo.
 
 
Il giorno dopo, mentre ancora assonnata, faceva colazione in Sala Grande, con la testa appoggiata sulla sua mano, Harry le si sedette accanto e con aria furtiva si guardò in giro prima di parlarle –Puoi aiutarmi a fare una cosa?-
Brooke lo guardò per un po’, cercando di connettere il cervello e tradurre ciò che le era stato detto, poi con la voce impastata rispose –E’ una cosa illegale?-
Harry indugiò un po’ –Be’…non ne sono sicuro…-
-Okay ci sto.- la ragazza finì il suo caffè in un sorso.
-Ci stai? Ma non ti ho nemmeno detto che cosa sia!-
-Se non sei sicuro che sia legale la cosa mi piace.- gli sorrise.
-Va…va bene. A volte dimentico quanto tu e tua sorella siate diverse…ci vediamo questa sera alle 18 nel corridoio del settimo piano, okay?-
-Perfetto!- Brooke si zittì quando Ron e Hermione si sedettero accanto a loro bisticciando. Dio, non vedeva loro che si mettessero assieme quei due, i loro continui litigi stavano iniziando a darle fastidio.
Si alzò e prese la borsa –Amici ci vediamo a lezione.- Dopo averli salutati si diresse verso il bagno di Mirtilla Malcontenta. Aveva bisogno di stare un po’ da sola a riflettere, e a ripensare a quel sogno.
Si sedette in un cubicolo e portò le gambe al petto. Merlino, era stato così intenso, così vero! Sentiva ancora il calore delle labbra di lui sulle sue, la loro morbidezza. Si ricordava che nel sogno aveva capito chi fosse il meraviglioso ragazzo ma ora, in pieno giorno, non riusciva a richiamare alla memoria quel particolare. Chi era lui?
Perché quando ci ripensava sentiva un calore che dal ventre si propagava in tutto il suo corpo?
 
 
Quella sera alle 18 precise si fece trovare davanti nel corridoio del settimo piano. Harry era già li ad aspettarla e appena la vide le venne incontro –Pronta?-
-Se sapessi per cosa sono pronta…- rise.
-Credo di aver trovato il posto giusto per allenarci in Difesa Contro Le Arti Oscure!-
-Per le mutande di Merlino! Favoloso!-
-Esatto, solo che devo capire se sia veramente segreto e affidabile. Prima di tutto: hai mai sentito parlare della Stanza delle Necessità?- le chiese con un’espressione seria.
-Sinceramente no…-
Il ragazzo si illuminò –Ottimo allora sono sicuro che sia segreta abbastanza, se tu non la conosci nemmeno Fred e George la conosceranno, e loro sono quelli che conoscono quasi tutti i segreti di Hogwarts.- si avvicinò ad una parete di fronte all’arazzo di Barnaba il Babbeo e andò tre volte su e giù, mormorando qualcosa di incomprensibile. Dopo essersi fermato la parete iniziò a cambiare, pian piano vi comparì una porta che al tocco di Harry si aprì silenziosamente. Brooke rimase ferma a guardare. Quello era il posto perfetto per un gruppo clandestino, sorrise e fece un cenno d’intesa al ragazzo: la Umbridge poteva andare a farsi fottere.
 
 
Salve! Mi dispiace per l’incredibile ritardo ma questi ultimi mesi sono stata sommersa dagli impegni e dallo studio, spero che l’attesa sia valsa a qualcosa però.
Passiamo al capitolo. Come avrete notato la storia si intreccia un sacco con quella vera, gli avvenimenti principali e alcuni di quelli meno importanti sono esattamente quelli che ha scritto J. K. Rowling.
Io però adoro un sacco i gemelli Weasley (non so si sia visto ahaha) e quindi volevo scrivere un racconto in cui loro due fossero un po’ dei protagonisti.
Volevo chiedervi: come vi sembra?
Inoltre per chi mi aveva chiesto una descrizione di Brooke rispondo che l’avrà nel prossimo capitolo (non vi anticipo ne perché ne quando di preciso).
Grazie mille a tutti coloro che hanno letto la mia storia, che hanno lasciato anche se un pur piccolo commento e a chi la segue aggiungendola nelle preferite, seguite e ricordate.
Spero di aggiornare presto.
 
___Leo Magnus Weasley
   
 
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