Non è mai un errore
Ti guardo per l' ultima volta mentre vado via...
Era passato qualche giorno
da quella festa, e Franky aveva quasi riacquistato tutte le sue forze, anche se
doveva continuamente recarsi un ospedale per vari accertamenti. Aprì il
portaoggetti della sua auto e sorrise compiaciuto, nel vedere la sua lucente Beretta 98FS. Lo richiuse e si affrettò
a tornare a casa. Erano quasi le quatto e Zoro forse si era svegliato.
L’odore di caffè che sentì
quando aprì la porta, diede conferma alle sue teorie, anche se la faccia
distrutta del suo coinquilino, faceva pensare che stesse ancora dormendo. Non
gli disse nulla, non aveva voglia di litigare, ma continuare a vederlo uscire tutte
le sere per poi tornare dopo l’alba con due occhi gonfi e rossi, lo stava
facendo preoccupare.
- Stasera che ne dici di
una pizza? – la buttò lì nella speranza di un sì, ma com’era facile prevedere,
Zoro declinò quell’invito dicendogli che aveva da fare. “ Da fare o da farti? “ gli avrebbe voluto chiedere Franky, ma
costrinse i suoi pensieri a restare tali senza tramutarli in parole vere e
proprie.
- Dovrai parlargli prima o
poi...- a quella frase Zoro si alzò dal tavolo lanciandogli un’occhiataccia
- Non ne vedo il motivo...
io vado a farmi una doccia – e detto questo sparì.
L’acqua cadeva calda sul
suo viso, troppo calda. Così, con un gesto quasi violento, Zoro girò la
manopola sul freddo sperando che quella temperatura così bassa, riuscisse a
congelargli ogni emozione. Tirò un pugno contro le mattonelle del box doccia
per poi poggiarci la testa. Perché lo aveva fatto? Come aveva potuto andare a
letto con Ace e tenerglielo nascosto? Aveva voglia di vederlo, anche solo per
dirgli che era un brutto figlio di puttana e che lo odiava da morire, ma il suo
orgoglio gli impediva anche solo di chiamarlo. In modo ben poco velato, Rufy
gli aveva fatto capire che Sanji ci stava da schifo e che chiedeva in
continuazione di lui. Inoltre quello sciocco di Rufy si era anche scusato per
quello che era successo, come se fosse stato lui e non il fratello ad andare a
letto con il suo ragazzo. Zoro pensò che quel gesto gli facesse davvero onore,
e non poté che considerare Rufy un vero amico.
Quando i brividi sulla sua
pelle, gli fecero temere di restare vittima di un assideramento, chiuse l’acqua
e si infilò un asciugamano.
- Potresti provare a
chiamarlo? – mormorò Nami addentando un bignè. Con le mani avvolte in due
grossi guanti da cucina, Sanji tirò fuori dal forno una grossa teglia con dei
biscotti.
- Non saprei neanche cosa
dirgli – sospirò passando la teglia ad un altro ragazzo. Poi prese una
cuffietta e fece segno a Nami di indossarla. Riluttante la ragazza la infilò in
testa stando attenta a non rovinarsi la messa in piega.
- Beh è comunque un
inizio. Vedrai che le parole ti verranno fuori da sole –
- Ma certo! E poi lui mi
sorriderà, mi perdonerà e dal cielo pioveranno caramelle! – rispose acido il
biondo. Poi si lasciò cadere su una sedia sospirando.
Nella grande cucina della
pasticceria, l’odore dei dolci era quasi ipnotico. Caramello, zucchero, fragola,
caffè, cacao, anice... un misto di aromi che sembravano danzare nell’aria in
perfetta armonia.
Nami sorrise e gli
accarezzò i capelli.
- Vedrai che andrà tutto al
giusto posto – Sanji cercò di credere alle sue parole, ma sapeva che era
difficile, se non impossibile che ciò accadesse.
- Quando finisci di
lavorare passa a casa mia - esclamò la rossa alzandosi e togliendosi
felicemente la cuffietta.
- Grazie Nami, ma sesso estremo non è quello che mi serve
in questo momento – un pugno in testa, fece pentire il ragazzo di aver
azzardato quella battuta
- Idiota! Non fare tardi,
ti passa a prendere Rufy – e borbottando uscì dalla cucina sotto gli sguardi
curiosi degli altri pasticcieri. Sanji si passò una mano in testa e riprese a
lavorare, sperando almeno di distrarsi un po’.
- Io esco – Franky non
fece neanche in tempo a voltarsi, che Zoro era già sparito dietro la porta. Si
avviò alla macchina e raggiunse un piccolo parcheggiò davanti ad un
supermarket. Spense il motore e iniziò ad aspettare. Poco dopo una macchina blu
si accostò e abbassò il finestrino
- Sempre puntuale –
ridacchiò un tizio grosso con delle buffe treccine. Con gesti degni del
migliore prestigiatore, il tizio passò a Zoro un pacchettino e il ragazzo gli
allungò dei soldi.
- C’è un piccolo regalo –
ghignando l’uomo gli strizzò l’occhio prima di tirare su il finestrino e
sparire. Zoro alzò un sopracciglio guardando quel idiota allontanarsi. Ma che
cavolo voleva dire? Mah...
Guardò l’acquisto e quasi
gli venne da sorridere pensando che se Usopp avesse saputo che faceva affari
con la concorrenza, si sarebbe di
certo offeso. Ma l’unico motivo che spingeva Zoro a farlo, era solo che se
avesse acquistato una qualsiasi cosa da Usopp, questi lo avrebbe di certo
spifferato a Franky ed era quello che non voleva, visto che le sue condizioni
quando si ritirava a casa, parlavano già abbastanza.
Aprì il pacchettino e con
sua sorpresa si accorse che oltre alla piccola bustina contenete della polvere
bianca, ce n’era un'altra con dentro una piccola dose ed una siringa. Ecco il “regalo”
di cui parlava quel bastardo. Diventare un tossico non era l’aspirazione della
sua vita, e qualche sniffata era solo per alleggerirsi la testa. Avrebbe fatto
meglio a buttare quella merda e ad avvertire quello stronzo che la prossima
volta che gli faceva un regalo simile,
si sarebbe ritrovato con qualche dente in meno. Senza pensarci troppo gettò la
siringa e la dose sul parabrezza e si preoccupò di tirare su un po’ di polvere
prima di iniziare la serata.
Decise di farsi un giro
dalle parti del “Vomito”, il nome la diceva tutta sul tipo di locale che si
apprestava a raggiungere. Non si ricordò però, che per arrivarci doveva
attraversare il quartiere dove Sanji lavorava, e quando vide una grossa insegna
con scritto “Golden” si trovò ad
imprecare contro la sua stupidità. Avrebbe potuto premere più forte il pedale
del gas ed allontanarsi il prima possibile, se quell’insana voglia di vederlo
non avesse istantaneamente frenato il suo piede. Accostò dietro un SUV e
aspettò qualche istante.
...Se
hai sbagliato è uguale anche se adesso fa male...
- Pronto l’ufficio di Rob Lucci?
... senta vorrei prendere appuntamento con signore Lucci, per proporgli un
affare interessante... ah sì il mio nome... vede chiamo da parte del signor Flam,
Cutty Flam.... martedì mattina? Perfetto.... dica al signore Lucci che non vedo
l’ora di incontrarlo. La ringrazio e a risentirla – ghignando malignamente,
Franky mise fine alla telefonata. Gettò con un gesto vittorioso il cellulare
sul divano e iniziò a prepararsi. Stasera si sarebbe fatto una bella seratina a
base di rock e limonata, perché ancora non poteva toccare l’alcol, ma la cosa
non lo impensieriva, visto che l’eccitazione che provava in quel momento lo
stava facendo inebriare come se si fosse scolato un’intera botte di Vodka.
- Cutty Flam? Non l’ho mai
sentito nominare...- mormorò Lucci sistemandosi i gemelli della camicia. Kaku
prese una cartellina dalla sua ventiquattro ore
- Se non sbaglio i Flam
sono una delle famiglia più potenti dell’ovest. Sono proprietari di diversi cantieri
navali e hanno dei rapporti con varie multinazionali. Il loro giro di affari è
notevole e se riusciamo a strappargli un accordo, potremmo conquistare una buona
fetta nel mercato delle costruzioni navali, che in questo periodo, credi a me, è
una vera miniera d’oro – con un ghigno malizioso l’avvocato fece scivolare
nelle mani di Lucci la cartellina. Il ragazzo iniziò a sfogliarla sorridendo
compiaciuto.
- Non mi deludi mai Kaku –
sospirò sornione. Kaku ridacchiò soddisfatto portandosi alle labbra un
bicchiere di cristallo con dello scotch.
- Ho i miei buoni motivi
per non farlo...- mormorò. Gli occhi di Lucci percorsero quel sorriso sottile
sulle sue labbra, poi il ragazzo gettò la cartellina sulla scrivania e premette
con l’indice un pulsante blu sul telefono
- Signorina, non mi passi
nessuna telefonata... non voglio essere disturbato ora – e sorridendo iniziò a
slacciarsi la cravatta.
Non riusciva a credere che
lo stesse facendo sul serio. Restare lì, quasi nascosto, ad aspettare come un
ladro solo per vederlo, gli diede come la sensazione che fosse lui ad aver
sbagliato. Ma non era così, era stato Sanji a mentirgli... ma perché era così
difficile odiarlo? O perché nel suo cervello era balenata l’idea di buttarsi
tutto alle spalle e far finta di niente? Non voleva farsi altre domande, quelle
che gli giravano nella testa erano già troppe. Era pronto ad andarsene quando
l’insegna si spense e dalla porta uscirono diversi ragazzi. Fra di loro
spiccava come una palma nel deserto, una testa bionda che alzò una mano per
salutare gli altri prima di accendersi una sigaretta. Zoro sentì le mani
stringere forte il volante e il cuore iniziare a battere più forte. Lo vide
sedersi su una panchina e buttare un occhio all’orologio prima di stendersi
come il suo solito, scivolando letteralmente con la schiena sulla spalliera
della panchina di legno e perdersi con gli occhi al cielo.
Un piccolo filo di fumo
lasciva le sue labbra e Zoro parve quasi di sentirne l’odore nelle sue narici.
Che diavolo stava facendo? Poteva scendere e dirgli (mentendo) quanto lo
odiava, e quanto avesse voluto vederlo morto, ma chissà perché l’unica cosa che
riuscì a fare era continuare a guardarlo in silenzio. Era naturale trovarlo
così dolce anche in quel momento? No,
era assolutamente folle!
Qualche goccia d’acqua
iniziò a cadere dal cielo che si era pian piano ingrigito. Una dopo l’altra, le
gocce scesero più velocemente finché l’intero abitacolo fu invaso dal rumore
della pioggia che si schiantava contro il vetro. Guardò ancora Sanji che era
rimasto seduto immobile sulla panchina. Come se non se ne fosse accorto, o
meglio, come se non potesse chiedere di meglio che restare lì a bagnarsi,
neanche fosse un piccolo fiore assetato. La pioggia accarezzava, anzi quasi
schiaffeggiava il suo viso, i capelli, i vestiti e quella sigaretta che ormai,
era completamente bruciata... il biondo lanciò lontano il mozzicone per poi
passarsi una mano sul viso.
Ma era la pioggia quella
che cercava di asciugarsi o qualcos’altro? Quel dubbio fece stringere
all’istante il cuore di Zoro che stava
per aprire la portiera ed andare da lui, se non fosse sopraggiunta una
macchina. Alla guida c’era Usopp e di fianco Rufy. Il moro fece un gesto per
intimare a Sanji di entrare, e il ragazzo pigramente salì sul sedile posteriore.
Zoro lo vide andare via e si trovò a suonare il clacson con la testa. Si tirò
su e inconsapevolmente guardò quella siringa sul parabrezza. Se avesse saputo
che faceva così male innamorarsi, non lo avrebbe mai fatto. Era stato un
errore! Un errore... Gli tornò alla mente la loro prima volta quanto anche
Sanji disse quelle parole “E’ stato un errore” ma poi... ma poi quanto aveva
ringraziato il cielo per quel errore?
E ora lo stava rinnegando.. No, Zoro non era il tipo da rinnegare quello che
faceva. Ma forse era ora di uscire fuori da quel dolore. Doveva dimenticarlo,
dimenticarsi di lui e di quello che c’era stato, anche se questo
paradossalmente lo faceva soffrire ancora di più. Erano trascorso così poco
tempo da quando si erano incontrati, che Zoro non riusciva a credere di poterlo
amare così disperatamente. Non poteva accettare che qualcuno potesse essergli
entrato nel cuore in quel modo e allo stesso modo averglielo infranto con la
stessa intensità.
Neanche si rese conto delle lacrime che scendevano dalle sue guance, forse
convincendosi che la pioggia stesse cadendo anche all’interno della sua auto.
...E' stato bello seguirti e rimanerti vicino
anche solo per lo spazio di un mattino.
TO BE CONTINUED...
Il mio
vizio di fregare i titoli alle canzoni altrui continua XDD stavolta mi sono appropriata di quella di Raf che, devo ammetterlo, ha fatto da colonna sonora alla stesura
di questo capitolo (o meglio alla scena dell’auto ) perché sembra scritta
appositamente per i miei due cuccioli ç___ç....
P.S non sono amante della musica made in italy, però devo dirlo
che stavolta quasi mi veniva da piangere T^T...
Aspettate
che recupero contegno.... fatto! ^__~
Allora le
cose sembrano andare davvero male per la nostra coppietta. Riusciranno a fare
la pace? Mmmm ... e quel pazzo di Zoro non vorrà mica
fare una sciocchezza???? E Franky è pronto per l’attacco??? E Lucci e Kaku??? Qual è il vero rapporto che
li lega??
Muhuahuahua Come sono bastaaaaarda +_____+ XDDDD ehm.. scusate U////U
Allora alla
prossima mie prodi lettori
(i colpi di
scena non sono ancora finiti ^-*)
Kiss kiss Chiara