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Autore: kiara_star    02/01/2009    11 recensioni
I nostri eroi come ragazzi comuni in una realtà contemporanea. Fra cellulari, sbronze e tradimenti, affronteranno le piccole sfide di ogni giorno. (Pairing principale ZoroxSanji ma ci sono anche altri pairing) spero vi piaccia ^__^
Storia Incompleta
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Non è mai un errore



Ti guardo per l' ultima volta mentre vado via...

 

Era passato qualche giorno da quella festa, e Franky aveva quasi riacquistato tutte le sue forze, anche se doveva continuamente recarsi un ospedale per vari accertamenti. Aprì il portaoggetti della sua auto e sorrise compiaciuto, nel vedere la sua lucente Beretta 98FS. Lo richiuse e si affrettò a tornare a casa. Erano quasi le quatto e Zoro forse si era svegliato.

L’odore di caffè che sentì quando aprì la porta, diede conferma alle sue teorie, anche se la faccia distrutta del suo coinquilino, faceva pensare che stesse ancora dormendo. Non gli disse nulla, non aveva voglia di litigare, ma continuare a vederlo uscire tutte le sere per poi tornare dopo l’alba con due occhi gonfi e rossi, lo stava facendo preoccupare.

- Stasera che ne dici di una pizza? – la buttò lì nella speranza di un sì, ma com’era facile prevedere, Zoro declinò quell’invito dicendogli che aveva da fare. “ Da fare o da farti? “ gli avrebbe voluto chiedere Franky, ma costrinse i suoi pensieri a restare tali senza tramutarli in parole vere e proprie.

- Dovrai parlargli prima o poi...- a quella frase Zoro si alzò dal tavolo lanciandogli un’occhiataccia

- Non ne vedo il motivo... io vado a farmi una doccia – e detto questo sparì.

L’acqua cadeva calda sul suo viso, troppo calda. Così, con un gesto quasi violento, Zoro girò la manopola sul freddo sperando che quella temperatura così bassa, riuscisse a congelargli ogni emozione. Tirò un pugno contro le mattonelle del box doccia per poi poggiarci la testa. Perché lo aveva fatto? Come aveva potuto andare a letto con Ace e tenerglielo nascosto? Aveva voglia di vederlo, anche solo per dirgli che era un brutto figlio di puttana e che lo odiava da morire, ma il suo orgoglio gli impediva anche solo di chiamarlo. In modo ben poco velato, Rufy gli aveva fatto capire che Sanji ci stava da schifo e che chiedeva in continuazione di lui. Inoltre quello sciocco di Rufy si era anche scusato per quello che era successo, come se fosse stato lui e non il fratello ad andare a letto con il suo ragazzo. Zoro pensò che quel gesto gli facesse davvero onore, e non poté che considerare Rufy un vero amico.

Quando i brividi sulla sua pelle, gli fecero temere di restare vittima di un assideramento, chiuse l’acqua e si infilò un asciugamano.

 

- Potresti provare a chiamarlo? – mormorò Nami addentando un bignè. Con le mani avvolte in due grossi guanti da cucina, Sanji tirò fuori dal forno una grossa teglia con dei biscotti.

- Non saprei neanche cosa dirgli – sospirò passando la teglia ad un altro ragazzo. Poi prese una cuffietta e fece segno a Nami di indossarla. Riluttante la ragazza la infilò in testa stando attenta a non rovinarsi la messa in piega.

- Beh è comunque un inizio. Vedrai che le parole ti verranno fuori da sole –

- Ma certo! E poi lui mi sorriderà, mi perdonerà e dal cielo pioveranno caramelle! – rispose acido il biondo. Poi si lasciò cadere su una sedia sospirando.

Nella grande cucina della pasticceria, l’odore dei dolci era quasi ipnotico. Caramello, zucchero, fragola, caffè, cacao, anice... un misto di aromi che sembravano danzare nell’aria in perfetta armonia.

Nami sorrise e gli accarezzò i capelli.

- Vedrai che andrà tutto al giusto posto – Sanji cercò di credere alle sue parole, ma sapeva che era difficile, se non impossibile che ciò accadesse.

- Quando finisci di lavorare passa a casa mia - esclamò la rossa alzandosi e togliendosi felicemente la cuffietta.

- Grazie Nami, ma sesso estremo non è quello che mi serve in questo momento – un pugno in testa, fece pentire il ragazzo di aver azzardato quella battuta

- Idiota! Non fare tardi, ti passa a prendere Rufy – e borbottando uscì dalla cucina sotto gli sguardi curiosi degli altri pasticcieri. Sanji si passò una mano in testa e riprese a lavorare, sperando almeno di distrarsi un po’.

 

- Io esco – Franky non fece neanche in tempo a voltarsi, che Zoro era già sparito dietro la porta. Si avviò alla macchina e raggiunse un piccolo parcheggiò davanti ad un supermarket. Spense il motore e iniziò ad aspettare. Poco dopo una macchina blu si accostò e abbassò il finestrino

- Sempre puntuale – ridacchiò un tizio grosso con delle buffe treccine. Con gesti degni del migliore prestigiatore, il tizio passò a Zoro un pacchettino e il ragazzo gli allungò dei soldi.

- C’è un piccolo regalo – ghignando l’uomo gli strizzò l’occhio prima di tirare su il finestrino e sparire. Zoro alzò un sopracciglio guardando quel idiota allontanarsi. Ma che cavolo voleva dire? Mah...

Guardò l’acquisto e quasi gli venne da sorridere pensando che se Usopp avesse saputo che faceva affari con la concorrenza, si sarebbe di certo offeso. Ma l’unico motivo che spingeva Zoro a farlo, era solo che se avesse acquistato una qualsiasi cosa da Usopp, questi lo avrebbe di certo spifferato a Franky ed era quello che non voleva, visto che le sue condizioni quando si ritirava a casa, parlavano già abbastanza.

Aprì il pacchettino e con sua sorpresa si accorse che oltre alla piccola bustina contenete della polvere bianca, ce n’era un'altra con dentro una piccola dose ed una siringa. Ecco il “regalo” di cui parlava quel bastardo. Diventare un tossico non era l’aspirazione della sua vita, e qualche sniffata era solo per alleggerirsi la testa. Avrebbe fatto meglio a buttare quella merda e ad avvertire quello stronzo che la prossima volta che gli faceva un  regalo simile, si sarebbe ritrovato con qualche dente in meno. Senza pensarci troppo gettò la siringa e la dose sul parabrezza e si preoccupò di tirare su un po’ di polvere prima di iniziare la serata.

Decise di farsi un giro dalle parti del “Vomito”, il nome la diceva tutta sul tipo di locale che si apprestava a raggiungere. Non si ricordò però, che per arrivarci doveva attraversare il quartiere dove Sanji lavorava, e quando vide una grossa insegna con scritto “Golden” si trovò ad imprecare contro la sua stupidità. Avrebbe potuto premere più forte il pedale del gas ed allontanarsi il prima possibile, se quell’insana voglia di vederlo non avesse istantaneamente frenato il suo piede. Accostò dietro un SUV e aspettò qualche istante.

 

...Se hai sbagliato è uguale anche se adesso fa male...

 

 

- Pronto l’ufficio di Rob Lucci? ... senta vorrei prendere appuntamento con signore Lucci, per proporgli un affare interessante... ah sì il mio nome... vede chiamo da parte del signor Flam, Cutty Flam.... martedì mattina? Perfetto.... dica al signore Lucci che non vedo l’ora di incontrarlo. La ringrazio e a risentirla – ghignando malignamente, Franky mise fine alla telefonata. Gettò con un gesto vittorioso il cellulare sul divano e iniziò a prepararsi. Stasera si sarebbe fatto una bella seratina a base di rock e limonata, perché ancora non poteva toccare l’alcol, ma la cosa non lo impensieriva, visto che l’eccitazione che provava in quel momento lo stava facendo inebriare come se si fosse scolato un’intera botte di Vodka.

 

- Cutty Flam? Non l’ho mai sentito nominare...- mormorò Lucci sistemandosi i gemelli della camicia. Kaku prese una cartellina dalla sua ventiquattro ore

- Se non sbaglio i Flam sono una delle famiglia più potenti dell’ovest. Sono proprietari di diversi cantieri navali e hanno dei rapporti con varie multinazionali. Il loro giro di affari è notevole e se riusciamo a strappargli un accordo, potremmo conquistare una buona fetta nel mercato delle costruzioni navali, che in questo periodo, credi a me, è una vera miniera d’oro – con un ghigno malizioso l’avvocato fece scivolare nelle mani di Lucci la cartellina. Il ragazzo iniziò a sfogliarla sorridendo compiaciuto.

- Non mi deludi mai Kaku – sospirò sornione. Kaku ridacchiò soddisfatto portandosi alle labbra un bicchiere di cristallo con dello scotch.

- Ho i miei buoni motivi per non farlo...- mormorò. Gli occhi di Lucci percorsero quel sorriso sottile sulle sue labbra, poi il ragazzo gettò la cartellina sulla scrivania e premette con l’indice un pulsante blu sul telefono

- Signorina, non mi passi nessuna telefonata... non voglio essere disturbato ora – e sorridendo iniziò a slacciarsi la cravatta.

 

 

Non riusciva a credere che lo stesse facendo sul serio. Restare lì, quasi nascosto, ad aspettare come un ladro solo per vederlo, gli diede come la sensazione che fosse lui ad aver sbagliato. Ma non era così, era stato Sanji a mentirgli... ma perché era così difficile odiarlo? O perché nel suo cervello era balenata l’idea di buttarsi tutto alle spalle e far finta di niente? Non voleva farsi altre domande, quelle che gli giravano nella testa erano già troppe. Era pronto ad andarsene quando l’insegna si spense e dalla porta uscirono diversi ragazzi. Fra di loro spiccava come una palma nel deserto, una testa bionda che alzò una mano per salutare gli altri prima di accendersi una sigaretta. Zoro sentì le mani stringere forte il volante e il cuore iniziare a battere più forte. Lo vide sedersi su una panchina e buttare un occhio all’orologio prima di stendersi come il suo solito, scivolando letteralmente con la schiena sulla spalliera della panchina di legno e perdersi con gli occhi al cielo.

Un piccolo filo di fumo lasciva le sue labbra e Zoro parve quasi di sentirne l’odore nelle sue narici. Che diavolo stava facendo? Poteva scendere e dirgli (mentendo) quanto lo odiava, e quanto avesse voluto vederlo morto, ma chissà perché l’unica cosa che riuscì a fare era continuare a guardarlo in silenzio. Era naturale trovarlo così dolce anche in quel momento? No, era assolutamente folle!

Qualche goccia d’acqua iniziò a cadere dal cielo che si era pian piano ingrigito. Una dopo l’altra, le gocce scesero più velocemente finché l’intero abitacolo fu invaso dal rumore della pioggia che si schiantava contro il vetro. Guardò ancora Sanji che era rimasto seduto immobile sulla panchina. Come se non se ne fosse accorto, o meglio, come se non potesse chiedere di meglio che restare lì a bagnarsi, neanche fosse un piccolo fiore assetato. La pioggia accarezzava, anzi quasi schiaffeggiava il suo viso, i capelli, i vestiti e quella sigaretta che ormai, era completamente bruciata... il biondo lanciò lontano il mozzicone per poi passarsi una mano sul viso.

Ma era la pioggia quella che cercava di asciugarsi o qualcos’altro? Quel dubbio fece stringere all’istante  il cuore di Zoro che stava per aprire la portiera ed andare da lui, se non fosse sopraggiunta una macchina. Alla guida c’era Usopp e di fianco Rufy. Il moro fece un gesto per intimare a Sanji di entrare, e il ragazzo pigramente salì sul sedile posteriore. Zoro lo vide andare via e si trovò a suonare il clacson con la testa. Si tirò su e inconsapevolmente guardò quella siringa sul parabrezza. Se avesse saputo che faceva così male innamorarsi, non lo avrebbe mai fatto. Era stato un errore! Un errore... Gli tornò alla mente la loro prima volta quanto anche Sanji disse quelle parole “E’ stato un errore” ma poi... ma poi quanto aveva ringraziato il cielo per quel errore? E ora lo stava rinnegando.. No, Zoro non era il tipo da rinnegare quello che faceva. Ma forse era ora di uscire fuori da quel dolore. Doveva dimenticarlo, dimenticarsi di lui e di quello che c’era stato, anche se questo paradossalmente lo faceva soffrire ancora di più. Erano trascorso così poco tempo da quando si erano incontrati, che Zoro non riusciva a credere di poterlo amare così disperatamente. Non poteva accettare che qualcuno potesse essergli entrato nel cuore in quel modo e allo stesso modo averglielo infranto con la stessa intensità.
Neanche si rese conto delle lacrime che scendevano dalle sue guance, forse convincendosi che la pioggia stesse cadendo anche all’interno della sua auto.

 

 ...E' stato bello seguirti e rimanerti vicino
anche solo per lo spazio di un mattino.

 

 

 

TO BE CONTINUED...

 

 

 

 

Il mio vizio di fregare i titoli alle canzoni altrui continua XDD  stavolta mi sono  appropriata di quella di Raf che, devo ammetterlo, ha fatto da colonna sonora alla stesura di questo capitolo (o meglio alla scena dell’auto ) perché sembra scritta appositamente per i miei due cuccioli ç___ç....
P.S non sono amante della musica made in italy, però devo dirlo che stavolta quasi mi veniva da piangere T^T...

Aspettate che recupero contegno.... fatto! ^__~

 

Allora le cose sembrano andare davvero male per la nostra coppietta. Riusciranno a fare la pace? Mmmm ... e quel pazzo di Zoro non vorrà mica fare una sciocchezza???? E Franky è pronto per l’attacco???  E Lucci e Kaku??? Qual è il vero rapporto che li lega??

Muhuahuahua Come sono bastaaaaarda  +_____+     XDDDD  ehm.. scusate U////U

 

Allora alla prossima mie prodi lettori

(i colpi di scena non sono ancora finiti ^-*)

Kiss kiss  Chiara

  
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