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Autore: louisvoice_88    15/05/2015    2 recensioni
4 ragazze, un solo sogno... quello di andare a vivere nella magnifica Londra!! Ludo, Reby, Feddy ed io in questa città piena di sorprese incontreremo 5 ragazzi e... il resto lo lasciamo alla storia!!
Firmato
Ludo, Reby, Feddy e Marty
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Zayn
< Si, ma state tranquilli… non si sono offesi. Scommetto che si saranno trovati tutti insieme e che staranno passando una bellissima serata! > Ci rassicurò nuovamente Feddy, con la mano stretta alla mia mentre ognuno giocherellava con le nocche dell’altro.
< Dite? Harry non l’avrà presa male? > Domandò invece Ludo. Sembrava tenere molto a Harry: da come ne parlava, dagli atteggiamenti che aveva quando lui non c’era e dagli atteggiamenti che ha tutt’ora con lui, ora che è tornato.
< No, secondo me è felice di riallacciare i legami con i suoi due migliori amici, che sono stati il nucleo del litigio che si è scatenato. > Rispose Niall, che era sdraiato sul morbidissimo divano di pelle, con Reby stretta fra le braccia.
Dopo un po’ che discutevamo sempre sullo stesso argomento, decidemmo insieme di andare in giardino a fare un bel falò. Niall chiaramente portò la sua chitarra, e ci dividemmo a coppie per andare a cercare della legna da bruciare. Chiaramente io stetti con Feddy, e così ci addentrammo nel piccolo boschetto ai piedi della collina dove sorge la casa dei miei nonni paterni.
< Secondo me quello che ci è rimasto un po’ più male è Liam. > Disse chiaramente lei, tenendomi rigorosamente per mano, mentre avanzava pian piano addentrandosi nel bosco.
< Come mai? > Le domandai.
< Beh… > Sospirò, raccogliendo un primo ramoscello sul sentiero. < Lui è “l’anima” del gruppo… insomma, tutte le feste a cui abbiamo partecipato, tutte le nottate epiche in discoteca erano merito suo! > Completò la frase, lasciandomelo in mano ed iniziando ad arrampicarsi su una enorme magnolia che aveva trovato in mezzo al piccolo bosco. Senza esitare la seguii, ignorando la mia grandissima paura dell’altezza.
< Secondo me no… alla fine gli farà un gran piacere rimanere a casa, con la sua migliore amica Anita! > Ansimai leggermente: anche essendo a soli due metri da terra, ero già stanco morto. < E poi lui è maturo, non ci rimane male per cazzate come queste… dico bene? > La mia voce si spezzò alla fine della frase, così mi presi una piccola pausa per appoggiarmi con una mano al tronco dell’albero e vedere Feddy che continuava a salire di quota. Poco dopo, grazie al cielo, vide un ramo abbastanza grosso per sostenere tutti e due… così scese di nuovo al punto in cui io mi ero fermato e mi aiutò a sedermi su quel ramo.
< Certo, nessuno mette in dubbio la sua maturità. Solo che gli sarebbe piaciuto essere qui con noi… > Sbuffò, apposta per spostarsi una ciocca di capelli che le era caduta davanti al viso, e poi si sedette a cavalcioni davanti a me. Pure io ero a cavalcioni, solo che avevo il massiccio tronco dell’albero a cui poggiare la schiena, e questo rendeva la mia posizione quasi comoda!
< A chi non sarebbe piaciuto? > Risposi in tono malizioso, afferrandole di nuovo entrambe le mani. Mi guardò negli occhi in modo dolce e sbarazzino, e strinse forte le mani alle mie. In quel momento provai a guardare verso il basso, e notai solo un fittissimo insieme di rami che mi impediva persino di vedere nitidamente il suolo. Ci baciammo per un tempo che parve interminato, con le mani ancora legate le une alle altre.
< Come mai ti sei arrampicata qui, amore? > Sottolineai bene il modo in cui la avevo chiamata, e sulle sue guance si evidenziò una lieve sfumatura rossa.
< Io mi arrampicavo sempre sugli alberi, da piccola. In tutte le foto della prima comunione che ho sono arrampicata sull’albero del giardino di casa mia… e speso quando i miei mi facevano arrabbiare o ero triste per qualche motivo- > Fece una piccola pausa, come se stesse riflettendo e ricordandosi di tutti i motivi tristi della sua vita. < -beh, io prendevo un buon libro, mi arrampicavo più in alto che potevo, e rimanevo lì anche per parecchie ore. Mi piaceva stare da sola sull’albero, tutto qui, ed ogni volta che sono di nuovo sola, o con qualcuno di speciale, non colgo l’occasione per rivivere quei momenti… > Sorrise dopo il suo piccolo racconto, che trovai affascinante. È bellissimo cosa una ragazza come lei può provare anche verso un albero, e tutta la storia che c’è dietro sembra uscita da un libro di favole.
< Io quando sono triste mi metto a disegnare… faccio graffiti sui muri di camera mia e su tutti i fogli che ho a disposizione. È come una liberazione per me, e non potrei farne veramente a meno. > Le confessai, sorridendo ed arrossendo anche io, nello stesso momento. Ci fu un momento di silenzio, nel quale rimanemmo a guardarci negli occhi… e poi ci baciammo di nuovo, come per concludere quel momento perfetto. < Oh, e quindi io sarei una persona speciale? > Dissi con tono malizioso, spostando le mani sui suoi fianchi e cercando di far arrivare il suo corpo il più vicino possibile al mio. Le lasciai anche un bacio vagare sul collo, al quale lei rispose infilando le mani nella mia maglietta, per solleticarmi la schiena. Continuai a torturarle il collo, mordendone un punto impreciso e poi curando il tutto con la lingua.
< Amore - ahi! > Esclamò lei, scattando in avanti con il corpo e quasi facendo entrare a contatto le nostre intimità attraverso i jeans.
< Che c’è? Non ti piaceva? > Domandai.
< No no, anzi, mi piaceva moltissimo. Però ho sentito qualcosa pungermi la schiena e sono scattata in avanti. > Rise dopo questa confessione, però poco dopo decidemmo di tornare al punto di prima.
Durante il bacio strinse le gambe attorno al mio addome, da seduta, come se fosse in braccio a me. Il tutto divenne più piccante e passionale, mentre iniziavo anche a dare piccoli colpi con il bacino e anche a sentire che qualcosa stava accadendo, nel mio corpo. E probabilmente lo stesso accadeva anche nel suo, dato che, oltre ai baci che mi lasciava sul collo, iniziavo a sentire qualche gemito sussurrato.
Prontamente mi levò la maglietta con un gesto, appoggiandola su un ramo più in alto e scendendo con la bocca fino a mordere uno dei miei capezzoli. A quel punto un gemito gutturale lasciò il mio corpo, e lei fece una risatina sommessa.
< Feddy aspetta, ferma. > Scandii bene, cercando di far risuonare la mia voce in modo limpido e normale ma probabilmente non riuscendoci.
< Senti anche tu? > Stemmo tutte due zitti, e sentimmo alcune vibrazioni provenire dalla tasca dei suoi jeans. Scocciata, tirò fuori il telefono cellulare e lesse il nome che apparve sullo schermo: Niall. Rispose immediatamente, mettendolo in vivavoce.
< Ragazzi, ma dove siete? Qui vi stiamo aspettando tutti! Il fuori è pronto, e siamo anche riusciti a procurarci dei marsh mallows, mancate solo voi! >
 
Reby
< Niall, io ti uccido! > Urlai, ridendo subito dopo. Niall aveva appena fatto cadere l’intero sacco di warsh mallows sulle fiamme del nostro bellissimo falò, e la plastica di cui era costituito aveva già iniziato ad annerirsi, dopo che tutto il contenuto si fosse riversato nel fuoco ed avesse già preso a bruciare.
< Non l’ho fatto apposta! Volevo prenderne uno per infilzarlo sul ramoscello e poi mi è caduto il pacchetto… > Lui non sembrava affatto felice, soprattutto perché dopo la carne avremmo dovuto mangiare quei marsh mallows tutti insieme. Ludo, che era con noi, si stava spanciando dalle risate… e lo stesso valeva per me.
< Ma Niall, la faccia che hai fatto! > Disse proprio Ludo, mentre si asciugava le lacrime agli occhi con un fazzoletto. < E poi hai imprecato in modo che- > Si dovette fermare ancora per ridere, ma stavolta mi unii anche io a lei. < Porca puttana!! > Urlò Ludo, completamente fuori di se, imitando il tono di voce e l’accento di Niall. Anche lui scoppiò in una risata fragorosa… la sua risata, l’unica ed inimitabile risata da paperella.
< Ludo piantala! > Rispose lui, spostandosi il ciuffo biondo dalla fronte. Lo guardai talmente estasiata che sembrava che stessi osservando un dipinto di Michelangelo… già qualcosa era cambiato fra di noi: eravamo sempre più teneri ed uniti l’uno all’altra, ci tenevamo per mano e facevamo tutte quelle cose da fidanzati. Avevamo pure ammesso che ci fosse una sorta di attrazione fisica fra di noi -il fatto che per me non sia solo ed esclusivamente fisica è irrilevante- solo che nessuno aveva il coraggio di farsi avanti. Chissà… magari la collina porterà consiglio!
< Ragazzi, siamo qui! > Sentimmo una voce maschile provenire dalla direzione del piccolo boschetto, così ci dirigemmo verso il punto da cui arrivava. O meglio, Ludo vi si diresse, mentre io e Niall rimanemmo da soli intorno al falò… e lui subito mi circondò le spalle con un braccio.
< Sei proprio un idiota. > Lo rimproverai, estraendo con molta cautela in sacchetto oramai completamente nero e bruciato, sia all’esterno che all’interno. Lo gettai lontano, nel campo.
< Il tuo! > Esclamò, stampandomi un bacio sulla fronte e prendendo subito il mio viso fra le mani. L’atmosfera cambiò completamente…
< Solo mio, e di nessun altro. > Risposi, iniziando a lasciargli delle piccole carezze fra i capelli, proprio come piaceva a lui. Contraccambiò facendomi il solletico al collo con le labbra, proprio come piaceva a me.
< Reby... ho una proposta da farti. > Mi disse, staccandosi da me quel poco che bastava per guardarmi negli occhi. Annuii, non essendo capace di dire niente. < Ehm… ti va se -insomma- se guardiamo insieme le stelle, stasera, mentre gli altri dormono? > Accennò con lo sguardo al cielo limpidissimo.
< Ecco io- > Presi a giocherellare freneticamente con i miei pollici, come chi è colpevole di un qualche atto che non vuole confessare. Mi morsicai il labbro inferiore parecchie volte… soprattutto perché ancora non mi rendevo conto di essere finalmente sola, con lui, che mi aveva già fatto questa romanticissima proposta. < Certo, va bene! > Cercai di scacciare il rossore dal mio viso con uno smagliante sorriso, ma non ci riuscii minimamente.
< Perfetto. >
< Ragazzi, scusateci il ritardo! È già tutto pronto? > La prima ad arrivare fu Feddy, che si mise le mani sopra le ginocchia ed iniziò ad ansimare, probabilmente per la grande corsa che aveva fatto per arrivare fin da noi, appena fuori dal piccolo boschetto.
< Ma figurati, anzi… > Guardai istintivamente nella direzione in cui avevo lanciato il sacchetto di marsh mallows, non distinguendo più il colore dell’erba da quello del cielo. < Direi che i nostri marsh mallows sono andati. > Conclusi la frase, tornando a sedermi sulla mia panchina e prendendo finalmente un pezzetto di carne da cuocere su quel bellissimo fuoco.
< Come? Io e Zay siamo tornati perché voi ci avete detto che se non fossimo arrivati subito sarebbero finiti! > Rispose lei, imbronciata, imitandomi. Niall alzò gli occhi al cielo.
< È colpa mia- > La sua confessione fu interrotta dall’arrivo di Zayn e Ludo, anche loro affannosi e con le fronti lucide. Si sedettero tutti con noi -Feddy si spostò vicino al suo amato ed io vicino al mio- e così si diede inizio al banchetto.
< Niall, chiaramente è colpa tua… voglio solo sapere cosa ne hai fatto di quei poveri stuzzichini, in un quarto d’ora non puoi averli mangiati tutti! > Disse Zayn, quando eravamo tornati all’argomento “marsh mallows2, una volta mangiata la nostra carne squisita.
< Beh, in realtà avrei voluto provarne uno prima di cena- > Arrossì, guardando le fiamme quasi spente e aggiungendo un altro ramoscello per far ritornare più luce. < -però poi ho per sbaglio rovesciato il sacchetto nel fuoco e si sono bruciati tutti! > Disse in fretta, risedendosi al suo posto, accompagnato dalle più forti risate.
< Voi due, piuttosto? > Ludo decise, con il mio totale appoggio, di spostare l’attenzione sui due fidanzatini.
< Noi stavamo raccogliendo dei rami da portare a voi, e poi ci è scappata l’ora! > Rispose Zayn, prima che Feddy potesse soltanto aprir bocca. Poco dopo lei si tirò una manata sulla fronte.
< E questi rami dove sarebbero? > Lanciai al diretto interessato uno sguardo ammiccante, e lui tentennò per parecchi secondi prima che aprisse bocca. Feddy lo precedette.
< Amore, andiamo, almeno questa risparmiatela. > Gli disse, facendo arrossire lui e ridere tutti noi.
< Hai proprio fatto centro! > Le rispose Niall, che intanto aveva già finito il suo spiedino e stava per agguantarne un secondo. Ovviamente ci mettemmo a ridere una seconda volta, e lui si difese dicendoci di essere in sottopeso… ed, in effetti, lo era.
Quella serata procedette di bene in meglio, poiché parlammo di qualsiasi argomento immaginabile. Parlammo per parecchio tempo anche della scuola, con particolare enfasi sulla verifica di latino sul programma affrontato fino ad ora… e devo mettermi a studiare a fondo, perché ci tengo molto a prendere un bel voto, soprattutto in una materia difficile come il latino.
Chiaramente momenti come questi uniscono il gruppo in una maniera incredibile… e, per quanto possa dispiacermi che non siamo tutti assieme, mi sto divertendo un mondo con i miei migliori amici. Ludo, che è sempre stata una sorella per me, sta passando proprio un ottimo ritorno dall’ospedale, a parer mio. Sta stando con noi e si sta impegnando tantissimo a recuperare il tempo perso, soprattutto studiando come una matta. Tre giorni di distacco ci volevano! Feddy e Zayn, gli inseparabili, sono dolci e teneri fra di loro, ma quando si tratta di stare in gruppo certamente non si tirano indietro. Zayn all’inizio era il più timido, ma forse conoscendoci meglio -e subendo l’influenza della sua ragazza- ha imparato ad aprirsi di più con noi e ad essere più loquace.
E che dire di Niall?
 
**
 
< Per me ci beccano… guarda, le luci sono ancora accese. > Disse lui, mentre cercava in qualche modo di armeggiare con l’accendino preso in prestito a Zayn per accendere di nuovo il falò.
< Dormono tutti: stanno a parlare fino a notte fonda, poi è ovvio che crollino e dimentichino di spegnerle! E in più ho sentito Ludo russare, stai tranquillo… > Gli risposi, sussurrando, mentre stendevo un lenzuolo per terra, abbastanza grande per fare spazio a tutti e due.
Erano circa le tre e mezzo, e non avremmo potuto scegliere nottata migliore di questa per uscire a guardare l’immenso blu del firmamento. Era tutto limpidissimo, tempestato di puntini bianchi che davano l’impressione di essere all’interno di una favola… e stavo vivendo questo momento perfetto con il ragazzo che amo, Niall.
< Se casualmente dovesse arrivare qui qualcuno, sarai tu a spiegare tutto, allora! > Una volta fatto scattare l’accendino, si sedette accanto a me sul lenzuolo e ci sdraiammo allo stesso momento, stendendo poi una grande coperta di pile sopra i nostri corpi.
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto… ad osservare il cielo in tutta la sua magnificenza. E fu abbastanza strano, perché solitamente né io né lui sappiamo stare zitti per trenta secondi. Forse la notte ci aveva cambiati e ci aveva fatti diventare inspiegabilmente romantici e sentimentali.
Mi sentii prendere la mano da delle dita calde, che subito iniziarono a giocherellare con i miei piccoli polpastrelli. Sorrisi senza voltarmi, e non mi voltai nemmeno quando fu lui a farlo. Con le nostre mani ancora intrecciate l’una all’altra.
< Guarda, il carro maggiore… > Anche lui cercò quei piccoli punti indistinti nel cielo, mentre io ne indicavo la direzione con la mano libera, sedendomi. A quel punto anche lui alzò la mano verso l’alto, fino a raggiungere la mia e ad afferrarla… per poi spostarla delicatamente verso un altro punto, verso un’altra stella, leggermente più luminosa di tutte le altre.
< E la stella polare. > Completò lui la mia stessa frase, lasciata a metà. Sorrise, e potei distinguere i tratti del suo bellissimo viso soprattutto grazie alla luce emanata dal piccolo falò. Era perfetto: il fuoco lanciava strani bagliori sul suo viso e fra i suoi capelli, ed accendeva i suoi occhi azzurri. Lo rendeva quasi surreale. Ricambiai il sorriso, sperando che accadesse qualcosa, ma poi lui mi prese la mano e continuammo a rimanere sdraiati e a fissare il cielo.
Quegli altri pochi minuti mi bastarono per riflettere e per fare un quadro generale della situazione: eravamo finalmente soli, in una situazione fottutamente romantica… e, dai modi che aveva, sembrava che nemmeno lui provasse solo una semplice attrazione fisica nei miei confronti. Anzi, sembrava provare lo stesso sentimento che provavo io.
Una lieve sensazione di bruciore invase il mio stomaco, ed involontariamente strinsi ancora più forte la sua mano. Lui non se ne accorse… ed io invece mi resi conto di quanto avrei voluto che fosse mio in quel momento: avrei potuto baciarlo, passargli le mai fra i capelli e fargli le coccole e i grattini sulla nuca come piaceva a lui. Il mio desiderio si fece sempre più potente, sentii di volere Niall ogni secondo di più, e così provai ad attirare la sua attenzione voltandomi lentamente verso di lui.
< Niall. > Schiarii bene il suo nome, in modo che il mio tono di voce risultasse dolce ed allo stesso tempo sicuro. Anche lui si voltò verso di me, e si trovò con il viso a due centimetri di distanza dal mio.
Rimanemmo a fissarci negli occhi per qualche secondo, che in realtà parve un lasso di tempo interminabile, e poi prese lui la decisione di interrompere quel momento a modo suo. Inizialmente infilò una mano fra i miei capelli, spostandoli dal mio viso… e poi appoggiò dolcemente le labbra sulle mie.
Fu come un tripudio di emozioni, perché non riuscivo a rendermi conto che mi stesse baciando veramente, dopo aver affermato che ci fosse solo attrazione fisica fra di noi. Ed invece non era un bacio sporco, malsano; era qualcosa di inimitabile: tenero ed intimo, ma anche molto passionale. Ed io non riuscivo a realizzare che il mio più grande desiderio d’amore si stesse avverando in quel momento. Ci staccammo praticamente senza fiato, ed entrambi abbassammo lo sguardo.
< Non c’è e non c’è mai stata solamente attrazione fisica fra di noi, ne sei consapevole? > Gli domandai, leccandomi le labbra mentre avvicinava il suo viso al mio, facendo scontrare le fronti e i nasi.
< No, non ne sono consapevole. > Sussurrò sulle mie labbra, facendomi gelare il sangue nelle vene per l’angoscia di cosa avrebbe detto o fatto in seguito. Appoggiò una mano sulla mia nuca e spinse dolcemente la mia testa verso la sua, lasciandomi un perfetto bacio sulle labbra. < Io l’ho sempre saputo. >
 
 
Buonasera miei prodi!
Allora, dato che ho pochissimo tempo perché i miei rompono non mi dilungherò molto… quindi, mi dispiace moltissimo, niente amato punto della situazione oggi. Credetemi, dispiace più a me che a voi!
Comunque vi ringrazio tantissimo, perché le persone interessate alla mia storia stanno diventando sempre di più, e per questo sono completamente felice. Vi adoro, e spero che questo capitolo vi piaccia!
Bacioni xx
Marty.
p.s. cherry amor ci stiamo sentendo pochissimo, spero che tu abbia qualcosa da dirmi dopo aver letto il capitolo, manchi tanto. x
  
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