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Autore: LadyVaderFrancy    16/05/2015    11 recensioni
Questo è uno dei due seguiti della FF la Maledizione. Racconta la storia di come due maghi Severus Piton ed Harry Potter, vivono l'ascesa inevitabile del Signore Oscuro. Uno dei due pienamente consapevole del suo destino, mentre l'altro si troverà a combattere non solo con il mortale nemico, ma anche con ciò che è stato indotto a credere. Una storia piena di momenti introspettivi dei due protagonisti assoluti. (NB Tutto quello che avreste voluto sapere su Severus Piton, che non è stato raccontato)
Dal Capitolo 8
Alla fine quando Piton uscì dalla stanza era distrutto dalle orribili rivelazioni, e dalle infinite richieste del vecchio. Silente praticamente si era strappato il vessillo di condottiero che sfoggiava con tanto onore e gloria, lo aveva cacciato a forza sul suo petto e lo aveva ricoperto con una veste da Mangiamorte. In un prossimo futuro lui, Severus Piton avrebbe dovuto guidare nascosto nell’ombra, l’intero lato della luce.
Genere: Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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~~Capitolo 24 Lealtà Grifondoro
 

 I due ragazzi erano rimasti esterrefatti osservando la scena della fenice che se ne stava appollaiata beatamente sulla spalla del pozionista; erano quasi comici insieme: lui pallido e vestito di nero dalla testa a piedi con la solita espressione indecifrabile stampata sul volto e lei con quei colori sgargianti con fare affettuoso. Nessuno dei due adolescenti osò pronunciare una sola parola sull’argomento, ma spesso gli lanciarono delle occhiate divertite, mentre scrivevano la lunga frase che probabilmente avrebbe dovuto penetrare nelle loro teste dure per renderli più responsabili. Dopo circa una noiosissima ora e due paia di braccia decisamente indolenzite Piton sibilò “Se siete pronti a comunicare in modo civile potete sospendere, altrimenti vi suggerisco di terminare il vostro lavoro in assoluto silenzio”.

“Io sono pronto a parlare” rispose Draco mentre si massaggiava la mano.

“Per me va bene” disse Harry mentre poggiava la piuma sulla scrivania.

“Molto bene. Intendo sorvolare sul motivo per cui vi siete comportati come due emeriti idioti, ma è un eccezione, dato che abbiamo cose molto più importanti di cui discutere”. Poi fissò intensamente i due ragazzi “Quest’oggi come ben sapete sono stato convocato. Il Signore Oscuro tempo addietro mi ha affidato un compito di grande importanza, si aspetta che io gli consegni la Bacchetta di Sambuco. In questa come in altre riunioni mi sono presentato al suo cospetto a mani vuote, questo non sarà più possibile. Verrò richiamato tra un mese esatto a partire da oggi e in quella data sarò costretto a consegnargliela oppure potete perfettamente immaginare a quale spiacevoli conseguenze andrò incontro.”

Harry lo guardò sconcertato “Cosaaa? Ma…”

 “Potter questo vizio di interrompere le persone quando parlano è a dir poco irritante. Ascoltate, poi discuteremo i vari punti in seguito”. Così iniziò un lungo discorso, dove raccontò cosa era successo a Malfoy Manor e i motivi per cui aveva promesso la bacchetta e infine illustrò i suoi piani per il mese avvenire. “Dovete capire che nonostante i vostri trascorsi avete bisogno dell’aiuto uno dell’altro. Un mese è tutto ciò che ci rimane per prepararci, poi in un modo o nell’altro dovremo affrontare il Signore Oscuro”.

“Ma Signore come faremo? I Carrow noteranno la nostra assenza dalle lezioni”.

“Parlerò con la professoressa Mc Grannit, lei farà in modo che gli altri insegnanti sappiano che ti stai allenando con Lupin qui nel castello e ti copriranno, Potter. Frequenterai solo le lezioni di Arti Oscure per non destare sospetti, tutto il resto del tempo lo passerai qui. In quanto a te, Draco, sei esonerato da ogni lezione, il signore Oscuro ti ha assegnato a me personalmente, quindi quelle due teste vuote non avranno nulla da ridire sulla tua assenza”.

“Signore, ma cosa dirò ai miei amici? Loro mi stanno già facendo un sacco di domande su dove vado e cosa faccio. Se dirò che Remus è qui per prepararmi, loro vorranno venire con me.” Poi il moro fece un enorme sospiro e con una faccia quasi sofferente guardando l’uomo dritto negli occhi aggiunse “Dobbiamo dirglielo, … Io voglio dirglielo".

 Il pozionista sospirò a sua volta, si appoggiò allo schienale della sedia ((Potter non ha tutti i torti e poi Weasley e Granger sono una grande risorsa pe lui… ma sarà più complicato gestire quattro teste di legno invece che due)). “Potter, ti rendi conto che sarà una cosa estremamente difficile da gestire in questo momento? Ricordati come hai reagito tu quando hai scoperto la verità. Loro non sanno nemmeno del legame… e di quello che è realmente successo lo scorso anno.”

 “Lo so… ma sono i miei amici. E poi saranno di grande aiuto… per favore mi faccia almeno provare, mi occuperò io di tutto”

Piton non disse nulla ((Ah! sì, se ci pensa lui allora siamo tutti spacciati. Riuscirà a combinare il solito cataclisma e poi quei due non hanno la minima idea di come occludere…sarà difficile convincerli a fidarsi senza rivelare troppo)).

 Draco fece una smorfia disgustata al pensiero di ritrovarsi insieme al trio d’oro ((Merlino già Potter è insopportabile, adesso ci mancavano anche quei due… La mezzosangue almeno potrebbe essere d’aiuto ma donnola è un vero cretino ed è un caso senza speranza)), poi ripensò al discorso che aveva sostenuto con Severus prima della convocazione, e a quanto l’uomo aveva rischiato solo poche ore prima per proteggerlo e si rese conto che doveva aiutarlo. ((Lo farò se devo, ma solo per lo Zio Sev… ahhh sono sicuro che mi pentirò di questa scelta ogni momento)). “Potter forse ho un idea” sibilò il Serpeverde.

 Il Grifondoro lo guardò sospettoso ((Cosa il furetto vuole aiutarmi? Impossibile… non posso fidarmi di lui… insomma è Malfoy)) ma poi pensò che il Serpeverde avrebbe avuto molte occasioni per consegnarlo a Voldemort negli ultimi giorni, e poi c’era Piton, che aveva fatto di tutto per proteggerlo e per aiutarlo. Lo stava guidando passo passo verso l’invitabile guerra, lo stava istruendo per compiere il suo destino cercando di salvaguardare la sua vita: gli doveva molto più della semplice gratitudine. ((Lo farò solo perché mi fido di Piton, in fondo glielo devo, giusto? Beh penso che in ogni caso terrò un occhio aperto)) infine sospirò “Sono tutto orecchi Malfoy, sentiamo questa tua brillante idea”.

“Potresti portarli nella stanza delle necessità, accompagnato dalla gatt- ehm volevo dire dalla Professoressa Mc Grannitt e da Lupin, dicendo che finalmente Alexander ha acconsentito ad incontrarti. In fondo tutti pensano che sia il successore di Silente, è a capo dell’Ordine e tu sei il prescelto, non ci sarebbe nulla di strano. Sarete tutti Grifondoro, non saranno sospettosi, vi incontrerete un paio di volte e poi quando avrai constatato che si fidano di Severus racconterai loro la verità.”

((Ottima idea Draco…potrebbe funzionare… I Grifondoro si fidano dei Grifondoro a prescindere, il loro ostinato attaccamento all’essere leali li terrà a bada quando scopriranno la verità. E sarebbe un vantaggio anche per me, potrei dare le istruzioni per l’Ordine senza dovermi allontanare mai dal castello se Lupin sarà nei paraggi)), e poi fece una smorfia al pensiero di averlo intorno, ma era necessario. “Non ho obiezioni. Potter?”

 “D’accordo, ma non mi piace” sbuffò il moro accigliato.

 Il pozionista alzò un sopracciglio incuriosito dall’affermazione.

“Così li stiamo ingannando ancora una volta...”

 “Potter, non ho nessuna intenzione di sorbirmi altre scenate da dei Grifondoro emotivi” ringhiò Piton.

“Allora d’accordo… ma continua a non piacermi” sbuffò nuovamente il moro

 Draco fece una smorfia disgustata e poi sibilò “Ma devi essere per forza sempre così Grifondoro?”

Piton alzò gli occhi al cielo pensando la stessa cosa dell'uso figlioccio, ma non disse una sola parola sull’argomento. “Bene allora vi aspetto alle 20 puntuali” poi si voltò verso Draco “Tu non sarai presente stasera, ma domani renderemo noto il tuo nuovo schieramento, non voglio ci siano dubbi in merito. Ora potete andare”.

I ragazzi annuirono e poi lasciarono l’ufficio del Preside. Severus andò direttamente nel suo laboratorio: aveva bisogno di pianificare. Nel pomeriggio avrebbe fatto venire Lupin e Minerva per definire nel dettaglio la pianificazione per il mese avvenire.

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 Harry si ritrovò davanti al quadro della signora Grassa, sussurrò la parola d’ordine. Una volta all’interno vide i suoi amici da soli seduti sul divano; Ron aveva il braccio intorno alle spalle di lei. Era bello vederli insieme finalmente, infatti era molto seccato all’idea di disturbarli, ma doveva parlar loro. "Ehm ehm… ragazzi”. I due Grifondoro si voltarono spaventati, non si erano nemmeno accorti di non essere più soli “Harry!”

 “Ciao! Posso sedermi con voi?”

 “Ma certo, vieni” rispose la riccia poggiando la mano sul posto al suo fianco. Lei lo osservò attentamente mentre si avvicinava, sapeva che aveva qualcosa di molto importante da dire, data l’espressione seria del suo volto, poi lo sentì lanciare un Muffliato.

 Harry era molto pensieroso e indeciso, il piano di Malfoy non era male in effetti, ma lui avrebbe preferito dire tutta la verità ai suoi amici senza ricorrere al sotterfugio. Ma come poteva farlo senza sconvolgerli? Non c‘era modo di farli capire e soprattutto accettare quello che era successo in più di un anno in poche ore, così decise di rivelare alcune cose per prepararli senza scendere troppo nel dettaglio, aveva quindi optato per una via di mezzo da tra il piano di Malfoy e quello che sentiva di dover fare. “Prima di tutto volevo scusarmi con voi per come mi sono comportato, so che vi ho tenuti a distanza … mi dispiace, ma ero molto confuso per tutto quello che è successo”

 “Lo sappiamo amico che è stato difficile, ma noi siamo qui per te” rispose solennemente il rosso.

“SI Harry noi ci saremo sempre per te, lo sai questo vero? Possiamo capire, prima Sirius, poi Silente…”

 “Ragazzi aspettate un attimo, devo dirvi molte cose. Vi chiedo solo di ascoltare... non so altrimenti se ce la faccio a … sono cose molto importanti”

I due annuirono poi si appoggiarono allo schienale del divano e rimasero in attesa di ascoltare il racconto dell’ amico che finalmente dopo tanto tempo era pronto ad aprirsi con loro.

“Lo scorso anno sono successe delle cose, cose importanti che non ho potuto condividere con voi. Non perché non volevo… ma avevo fatto una promessa a Silente. Ora che non c’è più… riguardano quello che è successo tra me e… Piton“ i due lo fissarono sorpresi e preoccupati. Il moro allora sospirò profondamente ((Questo non va bene: guarda che facce… forza Harry sono i tuoi amici)) e poi raccontò loro la verità, disse del legame di sangue, del rapporto che lentamente e con molta difficoltà era riuscito a creare con il pozionista, di quello che era successo la notte di Halloween; insomma, tutto quello che era accaduto l’anno passato.

“Cosa? Stai dicendo che lui … ha finto di essere… e noi… Per la barba di Merlino Harry!! Io gli ho detto che era un idiota! L’ho sfidato! Come diavolo sono riuscito a sopravvivere?” balbettò Ron.

 Harry sorrise “Oh, non hai idea di quanto era seccato, Ron”

 “Ora ho capito perché ti sei comportato in quel modo dopo la morte di Silente, tu eri… Oh Harry, avresti dovuto dircelo” e la riccia gli saltò al collo abbracciandolo con forza, mentre Ron la guardava corrucciato.
 Il moro si rese conto che il rosso non aveva capito la profondità del legame che avevano instaurato, così disse “Sì, Mione non era solo per la morte di Silente che ero arrabbiato. Io mi fidavo di Piton… lui ha fatto molto per me, molto più di quanto immaginate… Lui…Io lo consideravo…”

 “Che bastardo!!” ringhiò Ron alzandosi in piedi “Come ha potuto tradirti così! Dopo che gli avevi dato la tua fiducia, se ho capito bene sei legato a lui per tutta la vita con quel rito…viscido…”

Harry allora si rese conto che non poteva lasciare le cose come stavano, cercando di spiegare solo alcune cose, era riuscito a peggiorare la situazione facendo passare Piton per un vero bastardo ai loro occhi. ((Oh nooo, non dovevano reagire così!! Ora dovrò dirgli anche il resto… altrimenti quando scopriranno che Alexander e Piton sono la stessa persona si scatenerà l’inferno… ))“Ron per favore aspetta, siediti… non ho finito…” Il rosso allora strinse i pugni e di mise seduto sbuffando.

“C’è altro, non è vero?”

 “Si Mione c’è molto altro… solo che non so come dirvelo… è difficile” disse Harry abbassando la testa.
 La ragazza allora si avvicinò, gli prese le mani e guardandolo dritto negli occhi sussurrò “Siamo i tuoi migliori amici, puoi dirci tutto quello che vuoi, ti ascoltiamo”

 “Non vi piacerà… ma spero che vi sforziate di capire” borbottò il ragazzo accigliato

“Lo faremo Harry, ti fidi di noi?” disse lei con fare sicuro.

“Sì, certo, e se avessi potuto dirvi tutte queste cose prima lo avrei fatto davvero… solo, avevo fatto una promessa a Silente e a … Piton”

 “Che c'entra il bastardo?” ringhiò il rosso.

“Ron, Piton c'entra con tutto… lui...” poi chiuse gli occhi ((Dai, diglielo! Cavolo, forse dovevo aspettare e fare come aveva detto Malfoy, ma ormai che ho cominciato… loro sono i miei migliori amici… non voglio ingannarli ancora)) “Lui non ha mai tradito, è sempre rimasto fedele all’Ordine, lui è … Alexander”

I due ragazzi saltarono in piedi “Ma che dici Harry, ha ucciso Silente! Come puoi dire una cosa simile?”

 “Sei impazzito Amico?”

((Merlino ora ho capito perché Piton era così nervoso quel giorno… non è affatto piacevole)) “Ragazzi vi prego, calmatevi. So che sembra tutto assurdo in questo momento e no, non sono impazzito, non sono sotto Imperio o Confundus o una qualsiasi pozione o incantesimo; se volete potete chiedere alla Mc Granitt o a Remus questa sera stessa, vi confermeranno tutto quello che vi sto dicendo, sedetevi e vi spiegherò… per favore”. Così il trio d’oro si rimise a sedere: erano tutti in uno stato molto preoccupato ed ansioso. Harry continuò a parlare con loro per l’intero pomeriggio, dimenticandosi completamente delle lezioni. Quindi raccontò ai due ragazzi quello che era successo da quando erano tornati ad Hogwarts, rivendo della sorte di Silente, della finzione di Piton, di come il mago lo aveva aiutato a trovare gli Horcrux e di come li avevano successivamente distrutti insieme. Rivelò il contenuto della seconda profezia che li legava, del passaggio di Draco Malfoy alla luce e di quello che sarebbe successo nei prossimi giorni e dell’incontro previsto quella sera stessa.

“Io- io non posso crederci” balbettò Hermione con le lacrime agli occhi “E non ci hai detto niente? Perché, Harry?”

 “Mi dispiace, io volevo farlo… solo non mi era permesso… e avevo paura che non avreste capito”

 “Inferno sanguinoso! Tu sei un vero cretino !” urlo Ron “Ti sei fidato di Malfoy e Piton… quei due viscidi serpenti e non di noi?”

 “Ho detto che mi dispiace… solo cercate di capire. Più passava il tempo e più era difficile…”

 “Certo, allora hai pensato che era meglio mentirci, vero? Oh ma tu sei Harry Potter, il prescelto: tutti devono cercare di comprenderti ,vero?” sbottò il rosso con rabbia.

“Ron per favore” disse Mione mettendogli una mano su una spalla. Lui si voltò arrabbiato “No, Mione! Se preferisce stare con i serpenti... è una sua scelta, io però non voglio averci niente a che fare” poi infuriato lasciò la Sala Comune per andare nella sua stanza.

“Ecco, lo sapevo” sbuffò il moro passandosi una mano tra i capelli arruffati.

“Harry, lasciagli un po’ di tempo… capirà. Se devo dire la verità anche io sono molto delusa e un pò arrabbiata, avresti potuto dircelo, ma capisco anche il motivo per cui non lo hai fatto. Piuttosto dimmi: ti fidi davvero di loro?”

 “Per quanto riguarda Malfoy non sono ancora del tutto sicuro, ma mi fido di Piton e so che lui farà di tutto per aiutarmi. Verrai con me stasera?” chiese incerto.

“Si Harry, verrò. Grazie comunque per aver detto la verità alla fine, so che non deve essere stato facile.”

 “No infatti. Sai, l’incontro doveva avvenire in un altro modo, solo non volevo ingannarvi ancora, mi dispiace davvero” e poi le disse della farsa organizzata appositamente per loro.

 La ragazza si portò una mano alla bocca “OOhh ma Piton che dirà? Si aspetta di vedere sia me che Ron stasera. Lui quindi si presenterà nei panni di Alexander, non è così?”

 “Uh uh. Non sarà contento che ho fatto di testa mia…” disse sospirando.

“Allora sarà il caso che vada a parlare con Ron per vedere se riesco a convincerlo a cambiare idea, scusami” e infine anche lei lasciò la stanza.

 Harry sciolse l’incanto e si mise sul divano a guardare il fuoco che scoppiettava nel camino sperando di aver preso la decisione giusta.

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Erano le 19 e 45, Hermione era al suo fianco: entrambi erano in attesa di vedere la testa rossa di Ron sbucare dalla cima delle scale. Harry sapeva che la sua amica aveva parlato a lungo con lui nel tentativo di farlo ragionare, ma purtroppo la sua risposta era stata sempre la stessa, aveva detto che era molto arrabbiato con il moro per avergli nascosto la verità e che per nessun motivo al mondo avrebbe messo piede volontariamente nella stanza in cui c’erano Piton o Malfoy.
 Il ragazzo d’oro sospirò atterrito, odiava litigare con i suoi amici. Lanciò un tempus per controllare l’orario, di certo non avrebbe rischiato di tardare, già doveva spiegare la mancanza di Ron “Dobbiamo andare Mione, lui non verrà”

 “Temo tu abbia ragione, a volte è davvero un testone! Ma dagli un paio di giorni e cambierà idea lo fa sempre deve solo assimilare la cosa”

 “Lo so, è solo che… Non fa niente. Grazie per avergli parlato, e soprattutto per venire con me”.

“Sei preoccupato per quello che dirà Piton?”

IL ragazzo emise un gemito e poi sussurrò “Già”.

Poi uscirono in silenzio dalla torre per dirigersi al terzo piano. Hermione era molto agitata, aveva tentato di convincere Ron che era tutto a posto, eppure anche lei nutriva dei dubbi sulla sincerità dei due Serpeverde, anche se la presenza di Remus e della Mc Grannitt giocava a favore del pozionista. Mentre si avvicinavano all’ingresso della Stanza delle Necessità sentiva il cuore battere più veloce. Harry camminò tre volte avanti e indietro nel corridoio deserto e subito dopo apparve l’ingresso, spinse la porta e infine scivolarono all’interno. In un angolo c’erano come previsto Remus, la vice preside e un ragazzo dai capelli color miele scuro e gli occhi color zaffiro.
 Harry si avvicinò al trio con sicurezza ed Hermione lo seguì restando un passo dietro di lui.

“Oh ciao Harry, è bello rivederti” disse Remus con il solito fare cordiale “Hermione, benvenuta anche a te”.

“Ehm ciao Remus, Professoressa” e poi lanciò un occhiata in direzione di Piton, che lo stava fissando intensamente con gli occhi socchiusi. ((Merlino, sembra intimidatorio anche così, sarà meglio che gli dica subito cosa è successo... non sarà felice, per niente felice, beh almeno non c’è Malfoy in giro a sghignazzare)).

“Sig.na Granger, Sig. Potter, vorrei presentarvi una persona molto importante… Ma dove si trova il Sig. Weasley?” chiese sorpresa la Grifondoro.

 Harry prese la manica della sua veste e iniziò a giocare con l’orlo “Ecco, non è venuto... io…”

In quel preciso istante il giovane che era tra i due adulti fece un passo in avanti e incrociando le braccia al petto sibilò “Potter glielo hai detto, non è così?” Harry lo fissò e dopo un sospiro rispose nervosamente “Ehm, sì signore”.

Il pozionista allora afferrò la sua bacchetta e ringhiando sciolse l’incantesimo di trasfigurazione. “Dannazione! Possibile che non puoi nemmeno seguire delle semplici istruzioni? Era così complicato portare qui le due teste di legno senza divulgare informazioni riservate?”

 “Mi dispiace, ci ho provato, solo… non mi sembrava giusto e ho pensato che se raccontavo loro la verità avremmo risparmiato tutti un sacco di tempo”.

“Quanto gli hai raccontato?”

 “Ehm qua-si tutto” sussurrò ansioso Harry.

“Beh, ormai quel che è fatto è fatto. Ma perché Weasley non è con te, Potter?” chiese la Mc Grannitt cercando di distrarre il suo collega dall’infierire sui suoi leoni.

“Lui era arrabbiato con me per avergli nascosto la verità”.

Remus si avvicinò al ragazzo e facendogli un sorriso simpatico disse “Non preoccuparti sai che tra un paio di giorni sarà tutto come prima, devo solo rifletterci un po' ”.

“Sì, è tutto molto commovente. Sono davvero disgustato! Qualcuno di voi si rende conto della gravità di questa cosa? Ovviamente no! Se la testa di legno dovesse lasciarsi sfuggire anche una sola parola con qualcuno, saremmo tutti perduti”

Hermione che fino a quel momento era passata quasi inosservata intervenne “Ron non lo farà! Noi non abbiamo mai detto a nessuno le cose che Harry ci ha confidato, sappiamo che sono importanti!”

Il pozionista le lanciò una delle sue occhiate più truci e la ragazza rimase in silenzio, poi afferrò Harry per il polso e lo trascinò in un angolo della stanza a pochi passi di distanza dal resto dei presenti; poi lanciò un Muffliato. La scena che seguì, a guardarla con gli occhi di Hermione era a dir poco strana, Piton camminava sbraitando avanti e indietro proprio davanti ad Harry, mentre il ragazzo lo guardava con espressione sempre più atterrita, cercando probabilmente di spiegare le motivazione del suo gesto.

 Dal punto di vista dei due maghi era tutta un’altra faccenda.
“Come posso fidarmi di te se non sei capace nemmeno di seguire le istruzioni più semplici!” ringhiò furiosamente Piton.

“Mi dispiace … ho solo pensato che…”

 “NO! Tu non hai pensato affatto! Perché se lo avessi fatto ora non saremmo qui! Ti rendi conto che se per pura sfortuna qualcuno dovesse scoprire che Weasley e Granger sanno qualcosa sul tuo conto verrebbero rapiti, torturati e uccisi senza alcuna pietà solo per strappar loro le informazioni che hai condiviso in un momento di allarmante idiozia?!... Vanificando per giunta tutti i nostri piani e i nostri sforzi. Pensi che non ho di meglio da fare che giocare allo stratega mascherato? Dannazione Potter!! Albus si sbagliava su di te!! Mi ha convinto che potevo fidarmi, che eri abbastanza intelligente da capire la situazione, invece sei sempre il solito marmocchio avventato!!”

Ogni frase che l’uomo gli sputava addosso con rabbia gli lasciava un profondo senso di colpa ((io non volevo... Pensavo fosse solo più semplice)) “Mi dispiace”.

“Pensi che le tue scuse servano a qualcosa Potter? Dimmi cosa dovrei fare adesso. Dovrei obliviarvi tutti e tre!”

Harry alzò la testa di scatto e lo guardò negli occhi poteva leggere la rabbia ma anche qualcosa di diverso che non riuscì ad indentificare “Co-Cosa? NO… non può farlo… io io… starò più attento, cercherò di rimediare in qualche modo… mi dispiace”.

Severus sapeva che le intenzioni del Grifondoro erano buone, e sapeva perfettamente che il suo dispiacere era sincero, ma era stato avventato e superficiale, così continuò a rimproverarlo duramente sperando di insinuare nel giovane un po’ di buon senso. Presto le cose sarebbero peggiorate, la guerra avrebbe avuto inizio e lui doveva essere certo che gli avrebbe obbedito. Poi si avvicinò al ragazzo e sibilò “Spera che non ci sia una prossima volta Potter, altrimenti giuro che ti consegno io stesso al Signore Oscuro, visto che sembri essere tanto ansioso di concedergli tutto il vantaggio che abbiamo faticosamente guadagnato”.

Il ragazzo deglutì a fatica: era consapevole che non dicesse sul serio e sussurrò nuovamente le sue scuse. Infine l’uomo sciolse l’incanto silenziante e poi si avvicinò a Lupin e Minerva.

 Hermione aveva assistito a tutta la scena e, anche se non aveva sentito una sola parola, dai gesti del suo amico aveva capito che era molto dispiaciuto, che gli importava profondamente di quello che l’uomo gli stava dicendo, ma il suo più grande stupore era rivolto al pozionista. Lo aveva visto un infinità di volte urlare ai suoi studenti, ma lo sguardo che aveva stavolta era diverso: sembrava preoccupato. ((Possibile che le cose siano cambiate tanto? Allora Harry ci tiene davvero a lui… una volta lo avrebbe sfidato, avrebbe combattuto… e ora se n'è rimasto lì con la testa bassa, scusandosi un infinità di volte… e Piton poi? Io non credo di averlo mai visto con quell’espressione sulla faccia, sembrava deluso e preoccupato… Merlino! Non avrei mai immaginato una cosa simile, quando ci ha detto del legame sembrava una cosa fatta tanto per fare... invece a vederli adesso...)).
 Hermione capì che in fondo Albus Silente aveva sempre avuto ragione su quei due, avevano molto in comune: erano testardi, orgogliosi, forti e coraggiosi.
 Così alla fine, dopo innumerevoli vicissitudini, erano riusciti a creare un legame a modo loro e per Harry questo rapporto era di vitale importanza. Ora aveva al suo fianco un mago potente e sapiente che conosceva il nemico, che sapeva come muoversi, che poteva insegnargli come difendersi e ancor di più come combattere e sopravvivere. Sorrise guardando il pipistrello dei sotterranei e il ragazzo che è sopravvissuto fianco a fianco mentre cercavano entrambi di non far trasparire i loro sentimenti reciproci.

Ciao a tutti,
rieccomi finalmente, se ve lo siete chiesto, non sono stata rapita dai Mangiamorte!! ((Ancora per il momento... Oh so che ora vi chiederete cosa vuol dire…. Ehhhh chi lo sa... magari un giorno vi renderò partecipe dei miei piani futuri)).

Mi scuso per la lunga attesa, cercherò di farmi perdonare. Questo capitolo è un po’ particolare... sentivo che la storia aveva bisogno di una chiarimento tra le fila della luce. Ora tutti i personaggi principali conoscono la verità… a mio avviso era necessario perché molto presto le cose saranno diverse.

Oggi sono un po’ criptica vero? Sarà il tempo… ahahah

Bene innanzi tutto vorrei ringraziare tutte le persone che hanno recensito la mia storia lo sapete che ho superato le 100!!! Grazie a tutti di cuore. E un ringraziamento enorme e speciale alla mia fantastica Beta Charlotte che mi ha aiutato a prendere una decisione molto importante.

Buona lettura a tutti A presto Lady V …..ahhhh e come al solito lasciate un commento!!! Kiss  

   
 
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