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Autore: akirakirara    16/05/2015    0 recensioni
Credo di avere un problema. Voglio il mio divano.
Ma non sembrava che la mia muta preghiera sarebbe stata ascoltata presto, specialmente non da Matt. Quello stronzo era dannatamente bravo a far credere alle persone cose non vere...
”Partecipante a Il contest delle 48 ore – Non vedo, non sento, non parlo, scrivo!” indetto sul forum di EFP da Shizue Asahi.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
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Fortunatamente la superficie non era lontana e quando emersi mi ritrovai in un’ambientazione famigliare. Era l’ampolla d’acqua nella grotta. Mi avvicinai alla sponda dove c’era Pode che riempiva una bottiglia di vetro di acqua e appena mi vide mi sorrise raggiante. Mi aiutò ad uscire e mi mise un mantello bianco sulle spalle, cominciai subito a scaldarmi.
«Bene, bene, ma guarda chi è tornato Pode. La fuggitiva. Ti sei resa conto di aver bisogno di me e quindi sei tornata dopo aver trafugato le mie pozioni?»
Lo fissai arrabbiata mentre mi avvicinavo.
Ma quindi sai anche parlare normalmente, neanche mia nonna parlava come te!”
Sembrò sorpreso dalla veemenza con cui gesticolai e incurvò un angolo della bocca, sembrava sempre e comunque una smorfia e non un sorriso.
«Certo che so parlare normalmente, come un cafone o come te. E adesso sparisci ladruncola, non voglio sapere per che cosa hai utilizzato ciò che hai rubato, vattene prima che ti uccida.» Mi guardò con sguardo maligno e sollevò il coltello che aveva in mano. La sua espressione cambiò subito dopo quando un sonoro ceffone gli arrivò in pieno volto anche se non si mosse.
Non ho rubato niente, idiota! Guarda cosa hai combinato.” Mi indicai con le mani.
Mi fissò da capo a piedi frastornato scostandosi i capelli che gli erano ricaduti negli occhi. Oh, povero, l’ho spettinato.
Finalmente il suo sguardo si illuminò, gli si era accesa la lampadina, e si portò una mano alla bocca. Il bastardo sta ridendo di me.
«E allora come spieghi la scomparsa di alcuni degli scrigni e questo?» Disse indicando me.
«Padrone cattivo.» Commentò Pode, gli sorrisi riconoscente.
Non ho la più pallida idea di dove siano le tue fottute scatole, so solo che hai mandato l’altro tuo servitore da me, anche se era un po’ strano, gli hai detto di spruzzarmi qualcosa in faccia e di mandami via. Magari è lui che ha portato via la roba.”
Abbassai le mani, mi stavo stancando a gesticolare.
«Io non ho altri aiutanti oltre a Pode ragazzina.»
Sbuffai. “Il fratello maggiore di Pode, Sca mi pare si chiamasse. Adesso ti spiacerebbe farmi ritornare normale?”
«Sca… capisco, le nereidi hanno sempre voluto qualcosa con cui ricattarmi.»
«Sca frattello dishpettosho.»
Quindi io sono diventata maschio perché Sca era dispettoso? Robe da matti.
L’uomo davanti a me ha cominciato a borbottare qualcosa su unicorni stupidi e donne fastidiose. Picchiettai le dita sul tavolo accanto a noi e mi indicai attirando la sua attenzione.
Sorrise, compiaciuto, i suoi occhi luccicarono di uno strano apprezzamento. Questa volta non era solo una smorfia, era un vero e proprio sorriso che ammorbidì tutti i suoi tratti.
Una voce argentina disse qualcosa ridendo e chiamandolo Shaddy. Girandomi vidi Rusalka che salutava.
«Va bene, eccoti il tuo antidoto principessa.»
Prima che potesi chiedere delucidazione a chiunque o anche solo indignarmi per quel nomignolo le labbra di Shaddavar furono sulle mie.
   
 
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