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Autore: Slvre99    16/05/2015    4 recensioni
[ HungerGames!AU ] 
< MI OFFRO VOLONTARIO! > urlò Jack.
Con quella affermazione, l'albino, aveva appena firmato la sua morte. Essere scelti per gli Hunger Games non era affatto un bene nel distretto 5. Ventiquattro tributi lasciati in un arena ad uccidersi tra loro era qualcosa di orribile. Solo uno sopravviveva. Come potevano piacere questi giochi alla popolazione di Capitol City? Però quella edizione era diversa e Jack lo sentiva, nel sangue.
La neve gelava, il sole sorgeva, il drago volava e l'orso cacciava. Loro, insieme, erano la ribellione.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Catching Ice
 

Il Gran Finale
 

 
Quella doveva essere la loro ultima notte. Quella era la loro ultima notte.
Hiccup zoppicava, stanco e dolorante, premendo le sue mani contro il viso. Merida, la sua rossa, era sparita. Era morta.
< Gli abbiamo seminati! > enunciò Astrid notando che era rimasta solo lei e Flynn tra i favoriti. TestaBruta aveva perso la vita con Merida.
Jack cadde a terra, sfinito. Le sue gambe non reggevano più nemmeno il peso del suo corpo.
Chiuse gli occhi concentrandosi solo sul suo battito cardiaco irregolare. Improvvisamente si ritrovò in un altro posto, completamente diverso.
Era a casa, nel distretto 5, in camera sua.
Non sembrava riportare più tutte quelle ferite che si era procurato nell’arena. Era semplicemente lui, come prima di quella orribile avventura.
Era seduto sul bordo del letto, con solo una canotta e un paio di pantaloni sporchi da lavoro.
Vestito così sembrava proprio suo padre. Non lo vedeva da molto tempo e il suo ricordo era svanito quasi del tutto.
Ad attirare la sua attenzione fu la figura di una ragazza gli apparve davanti gli occhi. Non era molto alta, e aveva una meravigliosa chioma bionda. Rapunzel.
< Jack… > sussurrò la biondina avvicinandosi alle sue labbra. Tese la mano verso il suo petto e osservò i muscoli dell’albino guizzare sull’attenti.
< Rapunzel > enunciò Jack respirando lentamente. La ragazza era tanto vicina che si potevano sfiorare con la punta del naso. Lui appoggiò le sue mani sulla vita di Punzie e la baciò lentamente, ma sempre in modo passionale.
< Sei solo un’allucinazione, vero? > chiese l’albino con un mormorio. La ragazza non rispose, continuava a baciarlo e accarezzarli i capelli. Lui la scanzò con un movimento delle braccia, liberandosi dalla sua stretta.
< Jack, va tutto bene. > sorrise.
Non era Rapunzel. Il volto della figura adesso era cambiato e assunse la forma di quello di Astrid che stringeva un coltello.
Con uno scatto la ragazza si avventò a lui e gli ferì il braccio. Jack si spostò e la stese con un calcio, lasciandola a terra e buttandosi con tutto il suo corpo sopra.
Le afferrò la gola e strinse più forte che poteva. Cos’era diventato? Un cane da combattimento. Era questo che tutti volevano.
< Jack, ti prego… > bisbigliò Astrid con gli occhi fuori dalle orbite. Lui non lasciava la presa, anzi stringeva sempre di più, fino a non vedere quel luccichio dei suoi occhi spegnersi. In quel momento il volto della ragazza cambiò e diventò il dolce viso di Emma. Aveva ucciso sua sorella.
La stanza si trasformò in un palco e tutta la folla lo indicava chiamandolo assassino.
< No, aspettate! Io non sono una assassino! > iniziò a gridare l’albino alzandosi in piedi.
Nessuno riusciva a sentirlo, le grida della gente superavano la sua voce.
< Io non sono un assassino! > la gola gli bruciava. Non poteva essere reale. Era un sogno. Doveva essere solo un sogno!
Jack si svegliò più stanco di prima, era l’alba e il sole si era alzato sulle loro teste. Stropicciò gli occhi e si alzò dall’erba fresca su cui riposava.
Emma e Rapunzel dormivano accanto a lui, mentre non c’era traccia di Astrid e di Flynn. Forse sono scappati nel bosco subito dopo che l’albino si era addormentato. Non gli importava più di tanto.
Il ragazzo si avvicinò al volto di Rapunzel e la baciò delicatamente. Le voleva molto bene. Le voleva troppo bene. Perderla sarebbe l’errore peggiore della sua vita. Lui l’amava.
Un rumore sospetto fece girare l’albino di scatto. Hiccup era in piedi, davanti a lui, e lo fissava con occhi spenti.
< Hiccup? Come stai? > chiese l’albino preoccupato. Il moro si accasciò a terra piangendo come non aveva mai fatto.
< Puoi farmi un favore? > domandò Hiccup con tono basso.
< Certo, tutto quello che vuoi! > enunciò Jack aiutandolo ad alzarsi.
< Uccidimi. Fai fermare questo dolore e uccidimi! > sussurrò singhiozzando.
L’albino rimase spiazzato da tale proposta. Non l’avrebbe mai ucciso.
< Avanti non puoi dire sul serio… > continuò cercando di fargli cambiare idea.
< Jack Frost, uccidimi! Se sei davvero mio amico, uccidimi! > questa volta la voce di Hiccup stava svegliando le due ragazze che riposavano dolcemente.
< No. > enunciò con forza l’albino.
< Fallo tu o andrò dai favoriti! > il moro aveva gli occhi rossi e sembrava uscito di senno.
< Vai dai favoriti! Sei mio amico e non ti ucciderò mai! > rispose Jack a tono. Per un attimo riuscì a vedere nel suo amico un miglioramento, ma senza dire niente Hiccup gli saltò addosso portando le mani alla gola.
< Uccidimi, Jack! > ordinò con le labbra serrate. L’albino non riusciva a respirare e stava iniziando a vedere sempre più sfocato.
< Fermati, Hiccup! > mormorò sfilando l’ascia dalla sua cintura.
< Hiccup, ho detto di fermarti all’istante! > gli occhi del moro ormai erano sigillati e stringeva più forte. La gola era secca e dolorante. Voleva gridare, ma gli mancava il respiro e gli pulsavano le tempie.
Jack diede un calcio alla gamba di Hiccup che scivolò così da far fermare il moro. L’albino riprese fiato, ma non fece in tempo a rialzarsi che gli piombò nuovamente addosso.
< Uccidimi, Jack. > sussurrò.
L’albino serrò gli occhi ed enunciò in modo impercettibile: < non sono un assassino. >
Con forza scaraventò la sua ascia verso il petto di Hiccup.
Sentì a presa delle mani del moro allentarsi e scivolare via dal suo collo.
Spalancò gli occhi e vide il suo amico, il suo unico amico, a terra ricoperto di sangue e con l’ascia nel petto.
Si tappo la bocca con le mani per non urlare. I suoi occhi diventarono lucidi e una lacrima fredda gli scivolò sulla guancia.
< Hiccup… > singhiozzò sfiorando i capelli del moro con delicatezza.
< Scusa. > finì prima di raggomitolarsi e piangere soffocando il dolore.
Il cannone sparò.
 
***
 
< Così Hiccup ti ha chiesto di ucciderlo? > chiese Emma con occhi lucidi.
L’albino annuì. I suoi vestiti erano ridotti a brandelli e i lineamenti del viso bagnati dalle lacrime.
< Non è colpa tua, Jack… > continuò Rapunzel abbracciandolo.
< Sono stato io. Sono stato io ad ucciderlo. > singhiozzò Frost sulla spalla della biondina.
< Jack presto sarà tutto fino… Troviamo i favoriti e finiamo questi giochi. > disse Punzie all’orecchio di Jack baciandoli la guancia.
Il ragazzo annuì senza pensare, raccolse il suo zaino da terra e strinse l’ascia tra le mani.
< Sono andati alla Cornucopia, ci stanno aspettando. > proferì Emma.
< Sarà meglio avviarci. > enunciò Jack avviandosi attraverso il bosco. Le due ragazze lo seguirono con energia.
 
***
 
< Un lago ghiacciato? > esclamò stupita Rapunzel bloccandosi.
< Il ghiaccio non dev’essere molto spesso, non possiamo passarci sopra. > continuò Emma con un filo di voce.
< Nemmeno raggirarlo. > disse Jack facendo lentamente un passo dopo l’altro verso la lastra di ghiaccio. Il vento aveva iniziato a soffiare dolcemente e cullava i passi dell’albino.
< Non è difficile, seguite i miei passi! > enunciò prendendo per mano sua sorella.
< Jack, io ho paura. > sussurrò Emma vedendo sgretolare sotto i suoi piedi il ghiaccio.
< Lo so, lo so, ma andrà tutto bene. Non cadrai lì dentro. > disse con voce rassicurante. Rapunzel con dei passi veloci era arrivata alla fine del lago e osservava con attenzione la scena.
< Ci divertiremo un mondo, invece! > sorrise l’albino verso Emma.
< Non è vero! >
< Ti direi mai una bugia? > chiese ironico il ragazzo.
< Si! Tu dici sempre le bugie. >
< Beh, si. Ma non questa volta. > Jack fisso gli occhi castani della bambina per un secondo e riuscì a trovare quel barlume di speranza che cercava. Sua sorella, l’unico motivo per cui era in quell’arena, era ancora viva. Rivedeva in lei tutta la bontà a questo mondo. Era per questo motivo valeva ancora la pena lottare.
< Te lo prometto. Andrà tutto bene. Devi credere in me. > sussurrò riuscendo a tranquillizzare la mora.
< Facciamo un gioco insieme. Giochiamo a campana, come facciamo ogni giorno! È facilissimo. > detto questo mise con delicatezza il piede su un punto preciso del ghiaccio.
< Uno. > disse lentamente.
Spostò nuovamente il piede sempre più vicino alla terra. Si sentiva il ghiaccio sgretolarsi sotto i piedi e farsi sempre più sottile.
< Due. >
Con un balzo l’albino arrivò di fianco a Rapunzel e tese le mani verso Emma.
< Tre! Ora tocca a te. >
Il cuore del ragazzo gli arrivò in gola e sentì le tempie fargli più male di prima.
< Uno. > Emma faceva fatica a fare passetti leggeri e la lastra di ghiaccio era arrivata veramente agli estremi.
< Due. >
Non potevano più aspettare, un altro secondo e la mora sarebbe caduta.
< Tre! >
La lastra sotto i piedi cedette. Jack allungò le braccia verso la sua sorellina, tanto da sfiorarle le dita, ma non abbastanza da prenderla al volo.
< JACK! > gridò la bambina precipitando in fondo al lago.
< EMMA! > il cuore del ragazzo si fermò un istante. Era successo tutto troppo in fretta.
Il cannone sparò.
< EMMA, NO! > urlò straziato. Il lago l’aveva inghiottita, di lei non si vedeva nemmeno l’ombra.
Rapunzel lo trattenne nel buttarsi anche lui, abbracciandolo forte. Era tutto finito. Era tutto inutile.
< Rapunzel, lei è morta! È MORTA! > esclamò con il volto annebbiato dalle lacrime. Anche la biondina era scoppiata a piangere.
< È MORTA. È morta… > continuava a ripetersi Jack accasciandosi a terra.
< Jack, mi dispiace tanto. > sussurrò Rapunzel stringendo il suo viso sul petto dell’albino.
< È stato tutto inutile. Tutto questo per niente. > il dolore si era mischiato alla rabbia. Ora voleva solo fargliela pagare. A tutti.
< Io l’ho uccisa! >
Rapunzel si alzò in piedi e raccolse alcuni fiori bianchi da terra, spargendoli sulla superfice del lago. Quella lastra di ghiaccio sembrava un prato, ricoperto di fiori e profumato. Ricordava molto il bosco, dove Emma e Jack andavano a giocare nel distretto.
Non giocheranno più insieme.
Non canteranno più.
Non si divertiranno più con la neve.
Non staranno più insieme.
Dei loro giochi ci sarà solo un triste ricordo.
Da quel momento la fiaba dello spirito della neve cambiò, perché lui era riuscito a salvare sua sorella, Jack no.
< Sei stato un ottimo fratello per lei. > sussurrò Punzie piegandosi sull’albino.
< Non ti dimenticherò mai. Promesso. > sussurrò l’albino e voltò le spalle al lago.
< Addio Emma. >
 
***
 
In meno di un ora i due ragazzi arrivarono alla Cornucopia. Astrid e Flynn, come aveva detto Emma, li stavano aspettando con armi pronte.
< Frost, dov’è tua sorella? > chiese con un ghigno Flynn.
< È morta. > sogghignò Astrid con un sorriso.
< Non parlare così di Emma. > enunciò Jack arrabbiato. I suoi occhi erano rossi e gli pulsavano le vene del collo.
< Perché se no? Ti metti a piangere? > ridacchiò nuovamente Flynn.
L’albino con rabbia si avventò sul moro e lo buttò a terra, con le sue mani avvolte sul collo. Astrid invece si lasciò contro Rapunzel che si difendeva solo con una padella.
Flynn era più in forze di Jack e riuscì a liberarsi facilmente dalla presa. L’albino ricevette un pugno sul naso che lo fece sanguinare e sentire l’odore di ruggine, ma questo non gli impedì di continuare a lottare con tutte le sue forze.
Il moro prese la sua spada e riuscì a graffiarli la mano. Jack, invece, aveva preso l’ascia.
< Forse avevo ragione: tua sorella duella meglio di te! > rise Flynn.
Jack, infuriato, con un calcio lo stese a terra e gli trafisse senza pensarci due volte l’ascia nel petto.
< Forse avevi ragione: mia sorella lotta meglio di entrambi. >
Il cannone sparò.
L’albino si voltò vedendo Rapuznel in difficoltà e si affretto per aiutarla. Neanche questa volta riuscì ad arrivare in tempo perché l’ascia di Astrid trapassò la pancia di Rapunzel.
Jack non riuscì più a ragionare e vederci chiaramente, a tal punto di lanciare alla cieca la sua arma contro la testa della ragazza del distretto 2.
Il cannone sparò.
< RAPUNZEL! Non abbandonarmi anche tu! > gridò Jack afferrando la ragazza con entrambe le mani.
< Jack… > sussurrò con voce angelica la biondina.
< Ti curerò vedrai, resisti ti prego! Fallo per me! Resisti. > disse l’albino riprendendo a disperarsi.
< Devi vincere. > mormorò tossendo Rapunzel.
< Non ti lascerò morire. Ti prego non lasciarmi! >
< Jack, salvati. > esclamò.
< Non dire così! Non morirai. Respira e andrà tutto bene. Non puoi andartene Rapunzel, io ti amo. >
Le loro labbra si sfiorarono lentamente e le lacrime di Jack bagnarono il viso alla ragazza.
< Eri il mio nuovo sogno. > disse e chiuse gli occhi definitivamente.
< E tu eri il mio. >
Il cannone sparò.
< Signori e signore, il vincitore della 74 edizione è Jack Frost! > enunciò la voce metallizzata.
Jack lanciò un urlo straziante. Non aveva vinto. Aveva perso tutto quello che aveva. Sua sorella, tanti amici, la sua ragazza.
Era un assassino e sarebbe stato premiato per questo.
< No, non sono un vincitore! > prese una manciata di bacche della morte da terra e le indugiò senza pensarci.
< Non avrete un vincitore. > Jack cadde a terra, freddo come il ghiaccio, affianco alla sua amata Rapunzel.
Il cannone sparò.


 
N. A. Benritrovati! 
So che adesso mi starete odiando tutti, ma devo ammettere che mi dispiace finire la long così. (E invece no XD) 
La prossima settimana posterò l'epilogo e finalmente la mia cosuccia sarà conclusa. 

Se avete letto fin quì devo ringraziarvi. Sul serio GRAZIE a tutti per avermi seguito e sostenuto sempre in questa cosuccia. Vi abbraccerei uno ad uno se potessi! Grazie grazie grazie. 
Come sempre vorrei sapere cosa ne pensate di questo capitolo e v'invito a recenserire, anche recensioni negetavive se ci sono. 

Che altro dire? Ci vediamo la settimana prossima! 
Un bacio.  <3

Slvre99



 
  
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