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Autore: Homu    17/05/2015    2 recensioni
Siamo negli Inferi, dove ognuno pensa al suo profitto, senza farsi alcun genere di scrupolo per ottenere più potere. I demoni, e le altre creature, di alto rango pensano solo a difendere le loro vite, quando vanno a cercare nelle varie Arene schiavi che diverranno le loro guardie del corpo.
Anche Yami lo pensa, ma in piccola parte. Perché vuole avere quella persona tutta per sé, per toglierle quello sguardo vuoto.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
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cap 4

Capitolo 4 - Primi agguati

 

-Vi state scoprendo troppo mia signora. Al vostro nemico basterebbe fare così- disse la mezzodemone tirando all'altra un calcio sullo stomaco, prima di colpirle l'arco con la spada, disarmandola, per poi avvicinarla rapidamente al collo di Yami, tutto nel giro di cinque secondi.- e la vostra vita sarebbe conclusa.-

La corvina sbuffò staccandosi da Ice per andare a recuperare l’arco.

-Cosa dovrei fare per non finire uccisa in questo modo?- disse prendendo e poi leccando il sangue uscito dal piccolo graffio sul collo. La spada che le aveva era davvero ben affilata.

-Per prima cosa non state così scoperta e non spingete troppo con il vostro arco. Con la coda degli occhi cercate di prestare attenzione al corpo del vostro opponente, dovreste notare lo spostamento del piede che terrà in equilibrio il vostro assalitore ed il movimento dei suoi fianchi, prima che sferri il calcio. Saltate all’indietro per schivare e cominciate ad attaccarlo il prima possibile a distanza.-

Durante le ore successive si scontrarono diverse volte e solo alla fine Yami riuscì ad anticipare i movimenti della sua guardia del corpo, che le sorrise soddisfatta rinfoderando la spada, per poi togliere il fodero da dietro la sua schiena per poggiarlo su una roccia e passò uno straccio alla sua signora, che lo afferrò al volo.

-Ho fatto bene la mia scelta- sussurrò rientrando in casa.

 

La guerriera si aggirava silenziosa tra le mura del castello, alla ricerca di eventuali sospetti. Le guardie di palazzo si spostavano al suo paraggio, come se fosse appestata. Ice non li degnò di troppe attenzioni, e continuò la sua ronda fino a che non vide la sua signora in camicia da notte, fuori dalla sua camera che guardava il soffitto, quando l’altra la notò le sorrise e le fece cenno di entrare nei suoi alloggi.

Un po’ scombussolata dalla richiesta di Yami, la seguì poco dopo, chiedendosi cosa volesse da lei.

-Mio padre non ti darà mai una delle armature conservate per le guardie di palazzo, questo è poco ma sicuro- disse la demone con voce grave, accomodandosi sul letto insieme all’altra – e tu di certo non puoi andare in giro con quella- indicò l’armatura di pelle che indossava anche in arena- sei un mezzodemone che serve gli Akuma, anche se mio padre lo nega.-

La guardia del corpo  guardò l’armatura ormai usurata dal tempo, chiedendosi cosa avesse di male: proteggeva a sufficienza anche se era brutta esteticamente, con qualche rattoppo qua e là.

-Domani andremo a fare compere, sia per me che per te- pronunciò con tono deciso, che non ammetteva repliche –vedrò di convincere mio padre a farci uscire, in qualche modo.-

L’altra non aprì bocca, certa che non sarebbe stato utile a far cambiare idea alla sua signora, ma annuì con un cenno del capo.

La corvina le sorrise, facendole notare che anche lei poteva parlare per potersi pronunciare in favore o in contrasto, con una qualsiasi idea avesse a che fare con la sua persona.

 

La via del mercato era affollata come al solito: i piccoli demoni correvano per le strade, stando attenti comunque a non urtare le bancarelle, sapendo di rischiare la morte; signore si aggiravano alla ricerca di carne di qualità a basso prezzo, mentre i loro mariti si scambiavano opinioni riguardo alle famiglie che svettavano tra l’oligarchia, gli Akuma, Ignis e Lainen.

Ice camminava poco dietro a Yami, per non perderla mai di vista nel caos della folla. Aveva brutti ricordi di posti affollati.

Guardarono da diversi fabbri, ma nessuna armatura sembrava comoda alle mezzodemone: erano tutte troppo grosse per muoversi con agilità.

Le due stavano per rinunciare, quando visitando la bancarella dell’ultimo fabbro la servitrice notò un’armatura in pelle, con due spallacci di ferro uno sensibilmente più grande dell’altro.

-Mia signora, se posso permettermi, credo di aver trovato quella adatta- disse senza guardarla negli occhi, indicandola con un cenno del capo.

La Demon Lord studiò la pelle e gli spallacci prima di dare il suo assenso all’acquisto ed estrarre l’oro dal sacchetto posto sulla cintola.

Il mercante si inchinò, ringraziando la corvina che scortò in un angolo nascosto la sua guardia del corpo, facendole indossare la nuova armatura.

-Com’è?- le chiese titubante

-Perfetta. Vi ringrazio per averla comprata, mia signora.- disse piegandosi leggermente in avanti, rialzandosi soltanto dopo che l’altra le aveva scompigliato i capelli sorridendo.

Tornarono insieme verso la reggia, ma Ice sentiva che quella pace sarebbe finita a breve.

Nessuna delle due si accorse che una figura le stava pedinando.

 

Passarono dei giorni da quando erano andate al mercato, ma la sensazione di pericolo della creatura dai capelli blu non svanì. Mentre Yami era intenta nella lettura la sua guardia del corpo stava in un angolo della stanza con la spada sulle gambe, pronta a sguainarla in qualsiasi momento.

Stavano rientrando ognuna nelle proprie stanze, prima che un messaggero del capofamiglia fermasse la sua signora e l’altra rimase ad ascoltare, avvicinandosi ai due.

-Il lord Vostro padre ha organizzato una cerimonia per l’anniversario della vostra nascita signorina, che si terrà tra due giorni nel salone grande. Voi e la vostra serva siete invitate ad unirvi nelle Vostre migliori vesti e a rispettare l’ordine di casa. - riferì senza osare guardare la demone negli occhi.

Dopo che il messaggero se ne fu andato, Ice sentì che doveva entrare nella camera con la sua padrona, come se sapesse che avrebbe dovuto calmarla o qualcosa di simile; dentro la camera la corvina era appoggiata alla finestra, stringendosi un braccio fino a farlo sanguinare.

Avrebbe dovuto affrontare nuovamente tutta quella falsità negli occhi delle persone e la Demon Lord non lo accettava: non le piaceva il fatto di avere nobili in casa sua che dicevano una cosa e pensavano l’esatto opposto, pretendenti per niente interessati a lei stessa ma al suo titolo e alla sua fama.

La guerriera si avvicinò a lei, preoccupata per il braccio della sua signora e si fece sentire, cercando di non spaventarla; l’altra si girò e fece pochi passi timorosi prima di appoggiare la testa su una sua spalla. La mezzodemone del ghiaccio le cinse la vita con le braccia,  dopo aver curato i graffi che la sua padrona si era inflitta, ghiacciandoli.

-Sei l’unica creatura sincera in questa villa, Ice. Ho bisogno del tuo aiuto.- mugolò Yami cercando di non lasciare uscire le lacrime che sentiva riempirle gli occhi.

-Non vi lascerò sola. - le confermò l’ex gladiatrice rafforzando la presa delle sue braccia sulla sottile vita della nobildemone, sentendo che la bocca dell’altra si era rilassata in un sorriso. Le sembrò di sentire un “grazie”, ma non ci avrebbe giurato.

Trascorsero parecchi minuti in quella posizione, prima che la più piccola si staccasse, girandosi ancora verso la finestra, cercando di non far capire all’altra che era felice. Provava davvero molta gioia per quelle quattro parole che si era sentita dire.

-Sarai il mio cavaliere per il ballo?- le chiese scherzosamente.

La guardia del corpo le circondò la vita con un braccio e le intrecciò le loro dita, iniziando un lento valzer che durò cinque minuti. La corvina era piacevolmente sorpresa della capacità di guida dell’altra, prima di ricordarsi che aveva già vissuto in una corte, nel suo precedente castello.

-Sarei più che lieta di farvi da accompagnatrice, anche per tutta la serata, mia signora. Grazie per l’onore che mi offrite.- le rispose inchinandosi leggermente

La padrona di casa le sorrise, prima di tirare fuori dall’armadio il suo abito nuovo: era di un intenso viola, senza spalline e con una fascia che le avrebbe stretto la vita, lungo quasi fino ai piedi; quando lo ebbe indossato Ice arrossì vistosamente. Le stava perfettamente.

 -Vi sta d’incanto, mia signora. Sembrate l’incarnazione della divinità che voi venerate.- anche l’altra arrossì per quei complimenti.

Si guardarono per qualche istante, prima che la guerriera salutasse la corvina e si recasse nelle sue stanze.

L’indomani fece una corsa ad una bancarella del mercato ed acquistò un fiocco rosso scuro, che aveva adocchiato durante le compere di ieri, pensando che alla demone sarebbe stato bene con quel vestito addosso.

Arrivò il giorno del ballo e la mezzodemone sentì lo stomaco stringersi. C’era qualcosa che non andava, avrebbe passato la serata in compagnia della sua dama, per proteggerla dal pericolo che sentiva avvicinarsi. Prima di uscire dagli alloggi della signorina le legò il fiocco sui suoi capelli, attenta a non spettinarle i capelli e coprirle le corna.

Yami era al settimo cielo per il regalo appena ricevuto: continuava a guardarsi allo specchio nel suo armadio per ammirare il modo sublime in cui si abbinava a tutta la sua persona. Non se lo sarebbe più tolto dalla testa, durante il giorno.

L’accompagnatrice le sorrise e le porse il braccio, che l’altra non esitò ad accettare, appoggiando delicatamente la sua mano; scesero le scale che portavano al salone grande e tutti gli occhi furono attratti dalla giovane purosangue.

-Siete davvero incantevole, Yami- le sussurrò all’orecchio Ice facendole scendere l’ultimo gradino, prima che furono separate dalla folla.

-Siete stupenda Vostra grazia- disse un giovane demone dagli occhi verdi, mentre pensava che gli sarebbe bastato farla sua per avere tutti i diritti di un membro della famigli Akuma.

Tutti i complimenti che le rivolsero furono soltanto maschere, celate a nascondere la volontà di essere tra i prediletti di una famiglia appartenente all’oligarchia di quel mondo.

Fortunatamente la guerriera riuscì a non perderla di vista e prima che qualche altro demone le chiedesse di ballare si presentò da lei e le prese delicatamente la mano, inchinandosi.

Gli occhi grigi della sua padrona si illuminarono quando si rese conto che non l’aveva lasciata, come le aveva promesso. Iniziarono a ballare un valzer e si dimostrò una guida sublime, come già appurato due sere prima; il braccio dietro alla sua schiena la teneva stretta saldamente a lei, mentre le dita intrecciate erano semplicemente perfette, anche se piene di calli a causa degli anni di combattimento. La sua spalla era robusta, ma morbida allo stesso tempo ed il suo respiro sulla pelle profumava di qualcosa di fresco. Presto i loro occhi si persero a fissarsi a vicenda, grigio immerso nell’azzurro ghiaccio, i loro battiti erano sincronizzati, così come i loro movimenti: non avevano bisogno di guardare quello che faceva la propria partner per capire cosa dovevano fare.

I nobili demoni si fermarono ad ammirarle, indignati che una semplice mezzodemone potesse guidare così bene una persona di così alto rango.

Quando la musica finì non staccarono gli occhi una dall’altra, finché non si mossero per uscire in giardino.

Dopo qualche minuto, senza che neanche avessero detto una parola, una melodia arrivò alle loro orecchie.

-Te la senti di ballare qui fuori Ice? Voglio stare lontana dai pensieri di quella gente per un po’.-

Si stavano per rimettere a danzare quando un pugnale sfiorò il collo della Demon Lord, andando a conficcarsi in un albero alle loro spalle, prima che una misteriosa figura atterrasse innanzi a loro ed attaccò Yami con furia, che evocò all’istante il suo arco, creato con oscurità solida, e parò il colpo di spada appena in tempo.

La guardia del corpo estrasse la sua spada dal fodero e caricò l’estraneo, che saltò all’indietro schivando il fendente.
La corvina evocò varie frecce create con l’oscurità e  le scagliò contro il suo assalitore che riuscì a schivarne la maggior parte, le poche altro lo ferirono di striscio, mentre si spostava cercando di evitare un’altra carica dall’altra.

Ice e lo sconosciuto combattevano e fortunatamente per le due, la guerriera stava avendo la meglio, finché il demone non le annebbiò la vista, buttandole dei granelli di terra negli occhi: a quel punto attaccò nuovamente l’arciera, che parò ancora il suo assalto e riuscì a schivare il calcio che le stava per assestare, nel modo in cui le era stato insegnato, riuscendo a farlo indietreggiare lanciando una freccia dietro l’altra, prima che l’assassino cadesse a terra, trafitto dalla lama di Ice.

I nobili all’interno accorsero poco dopo, spaventati dal clangore delle armi, quando la creatura dai capelli azzurri estrasse la sua lama dal corpo senza vita dell’altro, notando con la coda dell’occhio la faccia incredula ed arrabbiata del padrone di casa.

 

Dopo aver spiegato la situazione ai nobili invitati, le guardie della reggia portarono il corpo nella fossa comune più vicina.
Nelle menti degli altri demoni aleggiava soltanto una domanda:
“Chi è così stupido da affrontare un componente degli Akuma in casa propria?”

Quando gli ospiti uscirono, rammaricandosi di quello che era successo alla signorina, le due si ritirarono negli alloggi della corvina che ringraziò l’altra di averle salvato la vita, prima di andare nel suo bagno privato per lavarsi, togliendosi il puzzo di combattimento. Rimasta sola, Ice decise di andare nella sua camera a sciacquarsi velocemente, tornando quasi immediatamente nella camera di Yami, che dopo essersi messa in vestaglia da notte le ricordò che avevano un ballo in sospeso.
L’ex gladiatrice sorridendo, afferrò la sua signora, danzando su una musica immaginaria, udibile solo dai loro cuori.

  
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