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Autore: Assasymphonie    17/05/2015    0 recensioni
[Touken Ranbu]
« ... ad ogni modo, non mi farò vestire in quel modo, Kunihiro. »
[ IzuKuni ]
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Touken Ranbu
Personaggi:  Izuminokami Kanesada / Horikawa Kunihiro / Kashuu Kiyomitsu
Rating: Giallo
Note dell'autore: One-shot / Introspettiva / Generale / Sentimentale
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà dell'autore; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.

 

.Beautiful as snow.

 

Era una situazione al limite del paradossale: non solo era stato convinto da Hijikata ad andare fino a quella sala da the così lontana ( insieme a tutta la Shinsengumi poi! ), ma il saké che gli avevano posto davanti al naso non aveva di certo migliorato il già precario scenario. I pannelli in legno isolante quasi lo soffocavano mentre graffiava con le unghie il tatami, al ritmo quasi di un battito di mani estatico.

Non era usuale vedere Horikawa Kunihiro in quelle condizioni, con le guance tonde sporcate di un rosso alcoolico, gli occhi brillanti sotto la luce delle numerose candele e lampade ad olio, le mani piccole strette attorno al bicchiere che Kashuu continuava a riempirgli.  Izuminokami strinse le labbra, scoccando un'occhiata decisamente chiara al collega: non voleva che lo facesse bere così tanto. « Kashuu, smettila. Lo so che la colpa è solo tua. »

Peccato che la spada di Okita riuscì ad ignorarlo nel modo più palese possibile, incurvando leggermente le labbra piene verso l'alto nella parodia peggiore di un sorriso cordiale; Izumi sentì chiaramente un nervo rompersi dentro di sé, mantenere la calma non era mai stato tanto difficile. « ... ad ogni modo, non mi farò vestire in quel modo, Kunihiro. »

L'espressione triste che attraversò il viso del ragazzo non era stata prevista, affatto. Le labbra piccole si incurvarono lentamente verso il basso e quei grandi occhi celesti, per cui Izuminokami avrebbe potuto muovere persino le montagne, si riempirono di grandi lacrime cocenti. Dannazione, dannazione, non poteva piangere così! « Kane-san, non ti vestirai per me...? » Hijikata glielo aveva sempre detto, i punti deboli arriveranno a dolerti sempre nei momenti meno opportuni.

Avvertì chiaramente le proprie unghie conficcarsi nel palmo e la saliva scivolargli in gola: sapeva benissimo di non avere scampo ora che Kunihiro aveva sfoderato quella tattica, per cui fece strusciare i piedi calzati in morbidi calzini bianchi guardando dritta negli occhi la donna sorridente e pronta ad accompagnarlo in chissà quale posto orribile.  « Me la pagherai, Kashuu. » Ma dietro le sue parole riecheggiò solo la risata trillante dell'altro che, probabilmente, riuscì a rompere persino un secondo nervo.

__________

Non poteva sentirsi a proprio agio con quei vestiti. Aveva voluto tenere gli occhi più chiusi possibile mentre quelle donne sembravano correre sui loro piccoli piedi tutte attorno a lui, adagiandogli strati di stoffa addosso, legando nastri, tirandogli su i lunghissimi e morbidi capelli, passando qualcosa di strano sulle labbra e sul volto. La cosa più certa, pensò abbassando lo sguardo ed incrociando le proprie gambe, capaci solo di passettini piccolissimi, era che avrebbe ucciso Kashuu con le sue mani non appena si fosse tolto di dosso tutta quella roba. Sentiva chiaramente il vociare tra le varie stanze e la risata di Kunihiro, proprio oltre la porta davanti alla quale si era fermato.

Dovette fare un respiro, forse due o addirittura tre, prima di infilare le dita della destra nello spazio per far scorrere la porta ed aprirla. Solo che mai sarebbe stato pronto alle reazioni: vide chiaramente la bocca di Kashuu aprirsi così tanto che avrebbe potuto entrarci un pasto intero e Kunihiro... beh. « ... K-Kane-san... »

Era tutto più che giustificato. Il corpo di Izuminokami, alto e tonico come quello dei migliori spadaccini, per una volta non era chiuso sotto strati informi di kimono maschile, ma fasciato da un lungo e delicato abito dalla foggia femminile: su di esso, su uno sfondo azzurro come l'oceano durante l'estate nel punto in cui si incontra col cielo terso e caldo, nascevano montagne di un caldo color bosco autunnale, sfumando dal rosso intenso al marrone forte, la prepotenza di una stagione impossibile da definire che era stata impressa a pennellate sulla seta. Un fiume color ghiaccio attraversava trasversalmente la linea dei polpacci, morendo in una valle del medesimo colore degli alberi, foglie posate e dipinte una ad una sul terreno forse sporco di neve, forse no. 

Lo sguardo avrebbe potuto perdersi nel cercare il piccolo cerbiatto nascosto tra i cespugli eppure risaliva naturalmente, inseguendo lo sfumarsi dell'azzurro in un bianco purissimo, il bianco di un inverno che sarebbe dovuto arrivare e che si poggiava sulle spalle dell'uomo, intatta e virginale. La sottoveste, inclinata indietro, portava il bianco e l'oro che Izumi conosceva bene, mentre l'obi che stringeva una vita già sottile sembrava creato dalle divinità, intessuto di fili d'oro rosso su una base dello stesso colore dei suoi capelli, morbidamente raccolti sulla sommità del capo. Era una acconciatura semplice che lasciava ai capelli la possibilità di incorniciargli il volto e lasciargli scoperta la nuca, con ornamenti di ceramica a tenere tutto insieme. 

Un vago profumo di legno pregiato sembrava sprigionarsi dal suo collo teso mentre le labbra, socchiuse appena, avevano ricevuto il bacio leggero di una rosa rossa. Solo sollevando una mano si poterono notare i movimenti della neve che cadeva, piccoli fiocchi che andavano depositandosi sul fondo; Izumi osò un piccolo passo dentro la stanza, le guance naturalmente in fiamme e gli occhi celesti fissi sul viso di Kunihiro.

« Contento? » Ma la sua voce parve risuonare nella stanza e neppure Kashuu ebbe parole da dire; solo Horikawa si alzò, tremante e malfermo sulle gambe, per coprire la piccolissima distanza che lo separava da un Izumi sempre più imbarazzato. « Kane-san... » La voce aveva riacquistato sicurezza forse? Sicuramente le mani sì, che si chiusero su quelle di Izumi per un attimo, giusto quanto bastava per farlo inginocchiare. Le sopracciglia erano aggrottate ma accettò il tocco di Kunihiro sulle sue guance abbassando lo sguardo, così come accettò quelle labbra dal sapore di sakè su quei pomelli infiammati.  « Kane-san... » Sembrava una melodia rotta e sempre uguale.

« S-smettila, idiot- » « Sei bellissimo Kane-san, io-- vorrei vederti più spesso così. » Il tono implorante di quella voce, il tocco del suo respiro contro al proprio, la manica che si frappose velocemente tra i volti e uno sguardo che poteva portare solo assenso. Nemmeno si accorsero di Kashuu intento a trascinarsi fuori dalla sala.

_______________

« Era più bello di me... più bello di me... di me! »

Yamato non osò chiedere il motivo di quel rientro tanto anticipato di Kashuu, ma nascose un sorriso tra le labbra. Probabilmente sarebbe stato l'unico a tornare, quella notte.

 

.Fine.

   
 
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