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Autore: AndreMCPro    17/05/2015    5 recensioni
Dopo la sconfitta del Grande Zekyuram, ad Erien è tornata la tanto agognata pace. Il Team Palude è tornato alle sue normali attività e, a due anni da quei fatti, è diventata una Squadra d'Esplorazione di prima categoria.
Ma, si sa, la pace non dura per sempre. E Servine e Dewott si troveranno presto a combattere contro nuovi e potentissimi nemici...
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Pokemon Mystery Dungeon'
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Pokémon Mystery Dungeon
Il Canto degli Antichi

Cap.1 Aria di tempesta
 
“Team Palude!” Disse la possente voce del Capitano. I due si avvicinarono al Pokémon.
“Per il grande numero di missioni da voi completate e l’inesauribile coraggio dimostrato, io vi dichiaro promossi a Squadra di Esplorazione di Rango Master III!”
Conkeldurr diede a Servine e Dewott i premi della Federazione. O meglio, IL premio. Si trattava di una busta con un sigillo di cera con un timbro circolare, siglato FSE.
Un altro dungeon… Pensò Dewott. E infatti quando la aprì c’era segnata l’ubicazione di un posto chiamato “Tempio Antico”. Sembrava promettere bene.
“Mi aspetto che diate il massimo anche nelle prossime esplorazioni! Continuate così!”
“Certo!” Rispose Servine, e i due, congedatisi, uscirono dalla Gilda.
Scesa la scalinata, i due si diressero verso la piazza, al cui centro c’era ormai da più di un anno una statua raffigurante tre Pokémon. Tre loro amici, a dirla tutta. L’aveva scolpita il Capitano stesso e l’aveva posta in cima alla fontana, sostituendo quella che raffigurava il suo amico Wigglytuff, spostata ad un lato della piazza. Questa nuova mostrava gli artefici della salvezza della loro regione: uno Shinx con una sacca dei tesori in posizione di combattimento, con al suo fianco una Glaceon, che era seduta con gli occhi chiusi e la testa rivolta verso l’alto e indossava una collanina con un ciondolo perfettamente sferico, e uno Squirtle con le braccia conserte e un’espressione di sfida. Alla base della fontana una targa:
 
Il Leggendario Team Electro, salvatore della regione di Erien.
Membri (da destra a sinistra): Glaceon, Andrea, Squirtle.
17/05/3247
 
Già due anni erano passati da quei fatti. E proprio loro due avevano accompagnato il Team Electro alla ricerca di Reshiram e Zekrom per salvare la regione. In breve, a missione conclusa, la vita nel Villaggio Poké era tornata quella di una volta, ma nessuno avrebbe mai dimenticato quei formidabili Pokémon… ne’tantomeno quell’ancor più formidabile essere umano.
Servine gliel’aveva detto, una volta tornati a casa, ma l’opinione pubblica non ne era stata informata. Certe rivelazioni era meglio che rimanessero un segreto.
I due esploratori si allontanarono dalla fontana e andarono ai Magazzini Kecleon a rifornirsi di strumenti, mentre i ricordi affollavano ancora le loro menti.
Da quando Conkeldurr aveva portato lì la Pietra Origine -o almeno così l’aveva chiamata il Capitano- il Team andava almeno una volta alla settimana al Dirupo Oscuro a controllare che fosse tutto a posto. I Pokémon del luogo non li ostacolavano granché, ma era sempre bene prepararsi a qualsiasi evenienza. Quando furono pronti andarono a casa e si misero a dormire.
Da quando avevano lasciato la Gilda (dopo il diploma si deve lasciare le proprie stanze per eventuali nuovi apprendisti), i due si erano costruiti una casa sull’albero nei pressi di un lago, a dieci minuti dal Villaggio. Ci erano voluti quasi due mesi, e nel frattempo avevano dovuto adattarsi a dormire sui rami della grossa quercia. Era strano anche non doversi più svegliare al richiamo del loro amico Golett, ora anche lui diplomato, ma per fortuna riuscirono a mantenere le abitudini… anche perché le stanze da letto di entrambi avevano la finestra orientata perfettamente ad Est. Almeno riuscivano a svegliarsi all’orario giusto… sempre che non piovesse, ovviamente.
La mattina dopo infatti pioveva a dirotto, e i due si svegliarono in ritardo. Era strano, però: nulla aveva fatto presagire l’arrivo di una perturbazione. Dewott si lanciò dalla casa e si tuffò nel lago, mentre Servine faceva l’impossibile per evitare che la Sacca dei Tesori si bagnasse. A differenza del suo amico Acqua, lei odiava la pioggia, soprattutto perché le impediva di usare efficacemente la sua mossa migliore: Solarraggio. Era stato un vero colpo di fortuna trovare quella MT al negozio, ma le sue limitazioni la rendevano difficile da sfruttare al meglio. Dewott e le su mosse non avevano di questi problemi.
I due corsero verso il villaggio ed irruppero nel primo edificio che trovarono. Era un locale ancora in allestimento. Da quando Erien e Arthis erano entrate grazie a loro due in contatto, si erano sviluppate varie nuove attività: Il servizio di posta era stato esteso ad entrambi i territori, si inaugurarono presto un paio di Bar -uno chiuso quasi subito perché mal gestito- e, soprattutto un’agenzia di trasporto Pokémon. Tuttavia, nonostante Servine e Dewott avrebbero tanto voluto riabbracciare i loro amici, il lavoro li teneva fin troppo occupati e non potevano assentarsi per troppo tempo: solo il viaggio di andata durava un giorno e mezzo. Però avevano sentito di vari Pokémon che se n’erano andati dalla regione in cerca di fortuna, e tanti erano quelli venuti a Erien da Arthis. Ciò voleva dire che il viaggio, per lo meno, era sicuro. Un giorno sarebbero riusciti a liberarsi dagli impegni, e a quel punto si sarebbero goduti una lunga vacanza insieme ai loro amici. Ma per il momento, non potevano fare altro che continuare con la loro routine…
“Ehi, voi! L’accesso è vietato ai non  addetti ai lavori!” Gridò un Timburr in mezzo alla sala.
“Scusate, avevamo solo bisogno di ripararci dalla pioggia!” Rispose Servine.
“Sbrigatevi ad andarvene! Questo è un sito in costruzione!” Concluse il Pokémon, e riprese a lavorare. Servine sbuffò, e riprese a correre sotto la pioggia, con Dewott dietro di lei, finché non giunse alla sede della Compagnia Viaggi Unfezant.
“Non ha mai piovuto nell’ultimo mese… Perché doveva iniziare proprio oggi?” Si lamentò poi.
“Se non altro il nostro obiettivo è una grotta. Lì saremo al riparo” Rispose Dewott.
“Sì, ma se continua a piovere così forte finiremo per non partire neanche”
“Chiedi informazioni, allora!” La incalzò l’amico, e la Pokémon Serperba si avvicinò al bancone, dall’altro lato del quale una Unfezant la accolse in modo formale: “Benvenuti alla Compagnia Viaggi Unfezant. Come posso aiutarvi?”
“Siamo interessati ad un volo per il Dirupo Oscuro”
“Mi duole informarvi allora che non mi è possibile autorizzare il vostro viaggio: a quanto ci è stato riferito, l’area è stata colpita da un uragano e tutti i voli in direzione sud-ovest sono stati sospesi”
“COSA?”
“Mi dispiace, ma non possiamo aiutarvi. Spero torniate presto a trovarci!”
I due andarono verso l’uscita, ma si fermarono un attimo prima di varcare la soglia.
“E adesso che facciamo?” Chiese Servine.
“Niente… o torniamo a casa o andiamo a fare una visita alla Gilda… così avvertiamo anche il Capitano”
Scelsero la seconda opzione e, giunti alla Gilda, trovarono il cancello aperto e Drilbur e Golett che facevano la guardia dall’altra parte di esso.
“E voi che ci fate qui fuori?” Chiese Dewott appena furono al riparo.
“Il posto di guardia è un pantano, quindi siamo usciti” Rispose semplicemente la talpa.
“Gli altri si sono sparpagliati per il villaggio e stanno portando la gente nella gilda” Aggiunse Golett.
“Cosa? Perché?”
“L’uragano si sta spostando ed è diretto verso il villaggio. Nella migliore delle ipostesi la città sarà mezza devastata, ma almeno possiamo portare al sicuro gli abitanti”
“Posso esservi d’aiuto se volete!” Si offrì Dewott, e il Pokémon Statuanimata lo mandò ad occuparsi dei Magazzini e del Deposito. Servine rimase invece lì, ad aspettare insieme agli altri due.
Passarono circa cinque minuti, e decine di Pokémon si riversarono nella Gilda. La signora Kangaskhan con il piccolo, Eelektross, il gestore della Combiteca, Audino con un paio di Uova in braccio e Reuniclus, che fluttuava in direzione della costruzione con gli occhi chiusi. Questi erano accompagnati da Deerling e Klang. Poco dopo giunse Whirlipede, scortando Minccino, gli Unfezant e gli altri Pokémon del Villaggio. Ma di Dewott e dei fratelli Kecleon nessuna traccia.
Il vento si alzò, e la pioggia prese a cadere sempre più fitta. Il ciclone era perfettamente visibile: largo quanto il Villaggio, si avvicinava ad una velocità impressionante. L’enorme colonna di nubi si stagliava sopra Bosco Sereno, il luogo della loro prima missione. E ormai era giunto alle porte della città.
Dewott giunse in quel momento con i fratelli Kecleon, portando decine di strumenti in braccio e chissà quanti altri nella Sacca dei Tesori. I due negozianti portavano ognuno gli oggetti di propria competenza.
I tre Pokémon si fiondarono all’interno della Gilda e, seguiti da Servine, Golett e Drilbur, scesero di corsa le scale. Appena li vide al Piano Inferiore 1, il Capitano tolse una piccola roccia dalla parete e tirò la leva nascosta dietro di essa. Il cancello si richiuse, e tutti scesero al piano più in basso, sperando di essere al sicuro.
 
Il vento soffiò per tutta la notte e anche per metà del giorno successivo. La pioggia, invece, si fermò soltanto la mattina dopo ancora. Solo allora il Capitano si decise ad aprire i cancelli, e gli abitanti del Villaggio uscirono dalla Gilda sotto lo sguardo di un sole cocente, che stava lì quasi a deriderli.
Il villaggio era mezzo distrutto: varie case e negozi erano stati divelti dalle fondamenta per l’incredibile forza del vento. Altre, quelle più vicine al confine del centro abitato, avevano perso un pezzo di tetto o di muro, ma erano ancora intere. I negozi erano tutti devastati.
I Pokémon si rimboccarono le maniche e si misero al lavoro. Il caldo torrido non aiutò affatto, ma entro sera i negozi furono completamente ripristinati -primi fra tutti i Magazzini e il Deposito- e molte case tornarono in perfette condizioni. Ci fu anche un principio d’incendio alla Combiteca, ma grazie ai tipi Acqua della zona non accadde nulla di grave.
Dopo quella giornata Servine e Dewott erano stanchi morti, e decisero di non andare in esplorazione il giorno dopo. Fortunatamente la loro casa era sud-est del villaggio, fuori dalla traiettoria dell’uragano, e non aveva subito danni. Si gettarono letteralmente sui loro letti e si addormentarono all’istante.
 
 
 
Mi ritrovai sospeso nel nulla, a fluttuare immerso in un mare di sensazioni e di colori. Non c’era niente e nessun altro intorno a me. Ero semplicemente sospeso nel vuoto.
“Che razza di sogno è mai questo?” Mi chiesi. Provai a muovermi, ma non ci riuscii. All’improvviso sentii qualcosa di duro alle mie spalle e mi voltai. E così mi accorsi che ero sdraiato a pancia in su.
Mi misi in piedi e presi a camminare. Più mi spostavo, più aumentava una delle sensazioni che mi pervadevano: la paura. Ma la avvertivo come non mia: io ero nella mia casa, sul mio letto e con Servine nelle vicinanze. Non avevo motivo di sentirmi così.
In lontananza vidi apparire una sfera nera. Corsi verso di essa, e quella iniziò a liberare nell’aria delle scie di nebbia scura, la quale si addensò tutto intorno al punto che non vidi quasi più niente. Sentivo solo la paura, ma procedendo iniziai a percepire sempre di più un barlume di speranza.
Giunsi di fronte alla sfera, che continuava ad emettere nebbia. La colpii con Conchilama e quella scoppiò come una bolla d’acqua. La nebbia si dissolse, permettendomi di vedere una piccola figura umanoide dal portamento aggraziato. Non riuscivo a distinguerla perché era circondata da un intenso alone bianco. Non sapevo perché ma, guardandola mi sentivo incredibilmente felice.
“Aiutami” Mi disse, tendendomi la mano. Al che chiesi: “Chi sei? Come faccio a trovarti?”
Si guardò intorno. L’alone iniziò a mutare colore e divenne rosso. Una sensazione di pericolo spazzò via tutte le altre.
“Non c’è tempo…” Disse la creatura. Il luogo in cui mi trovavo iniziò a scomparire. “Ti contatterò ancora. Aspettami, ti prego”
“No, fermati!” Gridai, ma la figura scomparve. E pian piano, la seguì anche tutto il resto.
 
 
 
Dewott si svegliò di soprassalto e guardò fuori dalla finestra. Il cielo stellato era limpido e senza nuvole. Riconosceva le costellazioni del Braviary e dello Skorupi senza fatica, e le altre non erano difficili da individuare. La luna era alta nel cielo, ed era al primo quarto.
Cos’è successo? Si chiese. Non aveva mai fatto sogni così vividi da ricordarli perfettamente anche da sveglio. Ne’ tantomeno aveva mai sognato qualcuno che non aveva mai visto. Non era un sogno normale, di questo ne era sicuro.
Ma chi era quella Pokémon? Perché la voce era decisamente femminile. Ed era spaventata. Che fosse una tipo Psico che aveva tentato di contattarlo? Probabile. Ma perché proprio lui? Va bene la fama della sua squadra, ma non era niente di chissà quanto eccezionale. E anche se si fosse sbagliato su questo, poteva contattare Servine, che da quando si è evoluta è diventata il leader. Perché invece ha parlato a lui?
Pensarci ora non servirà a niente. Si disse, sdraiandosi sul letto. Ha detto che mi contatterà di nuovo, e di aspettare. E quando tornerà a parlarmi,immagino mi dirà tutto.
  
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