Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Shanna_S    18/05/2015    0 recensioni
Se non provassi così tanto dolore mi metterei a ridere! Qualcuno! Io non ho più nessuno, mi hanno abbandonato tutti. La mia vita non ha più senso, sono stanca di tutto.
E mentre la mia vista si appanna, mi lascio sfuggire, inconsciamente, due parole che mi provocano un dolore maggiore a quello che provo. ''Sono sola''
[Prologo]
Riusciresti a perdonare chi ti ha abbandonato e deluso? Riusciresti ad andare avanti dopo che la vita ti ha messo tanti ostacoli? Magari con un po' di amore?
Genere: Azione, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao a tutti! :)

Volevo premettere che questa è la mia prima storia che scrivo, nonostante sia una lettrice accanita, mi farebbe piacere ricevere consigli o segnalazioni di eventuali errori che mi possono essere sfuggiti, oppure semplicemente per farmi sapere il vostro parere. Ci terrei moltissimo.

Sono nelle vostre mani :)
Detto questo,spero che vi godrete la lettura.

 

Alla prossima.
Shanna_S

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 1

 

Una rumore fastidioso mi costringe a schiudere gli occhi, e quando riesco lentamente ad aprirli mi accorgo che sono in una stanza in penombra, e che il rumore che mi ha svegliato in realtà è il vociare delle persone che parlano in un'altra stanza.
Mi guarda intorno e accorgendomi che sono in una stanza a me sconosciuta, inizio a farmi prendere dall'ansia. Improvvisamente ricordo cosa è successo e i due ragazzi che mi hanno soccorsa.
Osservo la stanza e noto che è una camera da letto molto semplice, il letto, un armadio, una scrivania difronte al letto, e dall'altra parte noto una porta chiusa. Forse sarà il bagno.
Le pareti sono di un blu molto chiaro, quasi opaco. Ma la mia attenzione viene catturata dalla grande finestra che si trova sulla parete difronte all'armadio. Da quel poco che riesco a vedere mi trovo in una casa in aperta campagna, circondata dal verde. Rimugino sul fatto di rimanere seduta sul letto, oppure alzarmi, avvicinarmi alla finestra o magari fare qualche giro.

''Ehi, ciao ti sei svegliata? '' ad interrompere il mio flusso di pensiero è una voce femminile. Ad aver parlato è una ragazza bionda molto carina, con due grandi occhi verdi luminosi.

''Si'' sussurrò così piano che non credo che la ragazza mi abbia sentito, ma dal sorriso che le nasce sulle labbra devo ricredermi.

''Ottimo, ti senti abbastanza riposata? Hai dormito tutto il giorno'' domanda mettendosi a sedere sul letto e guardandomi con dolcezza.

''Si'' rispondo nuovamente ma con tono leggermente più alto facendole aumentare il sorriso.

''Bene, sono contenta'' disse facendo una pausa e avvicinandosi ''Io sono Alexandra Miller, ma chiamami Alex'' finì facendo un movimento della mano, nei suoi occhi c'era un che di birichino, che mi fecero sorridere.

'' Io sono Elizabeth Blanchard, chiamami Eli'' risposi ridacchiando. In quel momento sembravo una normale ragazza che faceva conoscenza con una sua coetanea. Solita routine, come se nulla fosse successo.

''Allora sei sveglia? Vi sentivo borbottare'' dice un ragazzo entrando nella stanza, e mi accorgo che è il ragazzo di ieri.

''Si è svegliata, e ci siamo messe a fare quattro chiacchiere, Seth'' rispose Alexandra, continuando a guardarmi dolcemente.

''Oh di cosa parlate? '' si informò mettendosi a sedere anche lui sul letto, ma leggermente più lontano rispetto ad Alex, e di questa cosa ne ero grata.

'' Cose da donne, ficcanaso!!'' e li fece una linguaccia mentre a me riservò un occhiolino per poi mettersi a ridere.

''Va bene, va bene'' si arrese sbuffando divertito, poi si volse verso di me più serio ''Ascolta…'' si interruppe, non sapendo come continuare.

''Elizabeth'' risposi alla sua muta domanda.

''Elizabeth, ti ricordi di ieri?'' domandò gravemente, e io annuì, mentre davanti ai miei occhi scorrevano quelle immagini dolorose ghiacciandomi il sangue che mi scorreva nelle vene.

''E di me ti ricordi? E anche Hanter?'' continuò

''Si'' sussurrai con un groppo in gola.

''E ti ricordi anche cosa mi hai detto ieri? '' ma vedendo la mia faccia confusa si affrettò a chiarire ''Quando ti abbiamo trovata avevamo proposto di portarti all'ospedale ma, ti sei spaventata e agitata, quindi di avevamo proposto di farti fare una visita'' poi si voltò verso Alex ''Alex è un medico, molto brava, ti farà fare una visita più approfondita, quando sei arrivata ti ha sottoposto ad un primo intervento'' fin' prendendo la mano della ragazza accanto a lui.

''Quando i ragazzi ti hanno portata qui, ti ho fatto la prima visita mentre eri incosciente, ma non è risultato niente di preoccupante'' fece un respiro e poi continuò '' Hai sbattuto la testa e ti ho messo dei punti, hai subito un trauma cranico, se ti fa ancora male la testa è per quello, ed ecco perché hai una fascia in testa, per far si che i punti non si stacchino'' appena finì la mia mano corse toccandomi la tempia sentì effettivamente una benda. Non me ne ero accorta.

''Però ora dobbiamo farti una visita più approfondita nel il mio studio, tranquilla è al piano terra non usciremo di casa'' si affrettò a precisare.

'' Ah si, non so'' tentennai. Non so se riuscirei a sopportare delle mani sconosciute ancora addosso. Infondo non li conosco neanche, come mai mi aiutano nonostante siamo in tutto e per tutto degli sconosciuti?

''Lo so che hai paura, ma vedi quello di prima era solo un esame preliminare, bisogna accertarsi adesso'' chiarì ancora una volta vedendo sul mio viso indecisione.

''Perché mi aiutate? Non fraintendete vi sono immensamente grata, perché sennò a quest'ora ero ancora in mezzo ad una strana, Però voglio dire, noi non ci conosciamo…'' finì con il tono della voce sempre più basso.

''Perché ti possiamo capire, è già successo ad una nostra cara amica, quello che ti è accaduto è imperdonabile, volgiamo solo aiutarti'' ci tenne a rispondermi dolcemente Alex prendendomi una mano.

''Ci sarebbe un'altra questione da affrontare, e noi non volevamo prendere iniziative senza avere il tuo consenso'' intervenne Seth rompendo il silenzio che si era venuto a creare da qualche minuto.

''Ovvero?'' domandai non avendo alcuna idea su cosa si potesse riferire.

''Dobbiamo andare in questura, per, ehm… denunciare quello che ti è accaduto'' mi chiarì Seth guardandomi negli occhi.

Io inizialmente non capivo quello che intendeva, ma alla fine, quando lo assimilai, dentro di me esplosero mille emozioni tutte contrastanti, paura, disperazione, odio, vendetta, ma era il doverlo raccontare, magari anche più volte che mi terrorizzava. Non ero ancora pronta. Non ci riuscivo.

E questo lo capì anche Seth ''Tranquilla non pensarci ora, puoi darmi una risposta domani'' mi rassicurò sorridendomi dolcemente, solo in quel momento mi accorsi di quanto ero stanca.

Detto questo si alzarono dal letto ''Adesso riposa, ti veniamo a svegliare verso l'ora di pranzo così finiamo anche la visita'' e si incamminarono verso la porta per lasciarmi riposare.

''Aspettate!'' li richiamai e loro si voltarono verso di me ''La vostra amica, quelle di cui mi avete parlato cosa fece? Come sta adesso? E' riuscita ad andare avanti'' domandai desiderosa di sapere quelle risposte, forse sarei riuscita anch'io a superare la cosa.

Ma loro sfecero soltanto un sorriso amaro e malinconico ''Sarai in grado di superare questa cosa, ne sono sicuro'' dopo di che mi dissero di riposare e se volevo qualcosa bastava che li chiamavo.

Dopo di che se ne andarono. E con la testa piena di pensieri sprofondai nell'oblio.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Shanna_S