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Autore: logan_weasley    18/05/2015    1 recensioni
Come avrete capito già dal titolo “Complotti Weasley” sarà una fan fiction riguardante il mondo di Harry Potter, più precisamente la mia storia si colloca 23-24 anni dopo la Battaglia di Hogwarts. Compariranno moltissimi personaggi, tanti nomi e cognomi già noti, ma anche alcune novità. La maggior parte di essi sono stati creati da J.K. Rowling, l’autrice della saga, che li ha fatti comparire nel capitolo finale del settimo libro, o li ha nominati nella famosa intervista rilasciata dopo la pubblicazione, oppure ancora li ha svelati sul suo sito ufficiale. Altri personaggi ancora sono di mia invenzione.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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COMPLOTTI WEASLEY – CAPITOLO 2

La Sala Grande era molto affollata, le tavolate delle quattro Case erano al completo. La professoressa McGranitt aveva avvisato gli studenti di Grifondoro che quella mattina avrebbero dovuto essere tutti quanti presenti all’ora della colazione, così avevano fatto anche i professori Lumacorno, Sprite e Vitious con i loro alunni. Nessuno sapeva ancora il motivo di quella convocazione, ma nell’aria si sentivano molte affascinanti teorie al riguardo. Il brusio si arrestò immediatamente quando l’insegnante di Trasfigurazione si alzò in piedi.

«Buongiorno, quest’oggi siete qui riuniti per ascoltare un triste annuncio: il preside Milton Pickwick è morto due giorni fa, colpito da un’improvvisa malattia e nessuno è riuscito a salvarlo» disse l’anziana strega.
«Temporaneamente sarò io a ricoprire il suo ruolo, fino al ritorno del professor Scamandro. Come prima cosa vorrei che tutti quanti rendeste omaggio alla sua scomparsa porgendogli un rispettoso ultimo saluto. Questa mattina le lezioni saranno sospese in modo che possiate partecipare ad una piccola cerimonia commemorativa».
 
*
 
Erano ormai passate due settimane da quando si era svolto il funerale di Milton Pickwick, come da richiesta della professoressa Minerva McGranitt, la cerimonia si era svolta all’interno delle mura di Hogwarts in modo che tutti quanti gli studenti potessero rendere omaggio alla morte del mago. Non era stato preside per molto tempo, praticamente solo per un mese, ma aveva insegnato per molto tempo ed era sempre stato un ottimo professore, amato da tutti gli studenti e di piacevole compagnia per i suoi colleghi. Subito dopo la ricostruzione della scuola di magia e stregoneria, era stato lui ad occupare la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure e vi era rimasto in carica per parecchi anni nonostante fosse già in età avanzata quando iniziò ad insegnare. Dopo il pensionamento il suo posto venne preso da Rose Zeller, una strega molto giovane, ma abile nelle tecniche di difesa e soprattutto portata per l’insegnamento. Dal suo arrivo ad Hogwarts gli studenti si erano subito affezionati a lei, non sentendo molto distacco dal vecchio professor Pickwick, in quanto entrambi gli insegnanti erano sempre gentili e cordiali ed avevano un’ottima padronanza della materia. Al funerale furono presenti parecchie figure di spicco nel mondo della magia, che avevano avuto il piacere di conoscere Milton Pickwick sia quando era ancora un giovane ed avventuroso mago sia in età avanzata quando era diventato un mite signore amante del giardinaggio.

«Logan, potresti almeno degnarti di far finta di prendere appunti» disse Rose Weasley sbuffando, mentre si stava sistemando la folta chioma dei suoi ricci di colore rosso fiamma.

Gli studenti di Grifondoro del quarto anno, in coppia con i Serpeverde,  erano impegnati in una lunga e noiosa lezione di Storia della Magia con il professor Ruf, l’unico docente fantasma di tutta Hogwarts. Nessuno dei suoi numerosissimi studenti era riuscito davvero a trovare interessanti le sue spiegazioni sulle guerre del mondo magico, sulle riforme del Ministero e sulle figure di spicco del panorama storico, ma mai qualcuno aveva provato a suggerire al defunto insegnate di andare in pensione, perché tutti sapevano quanto fosse attaccato alla sua cattedra. Si narrava, addirittura, che inizialmente il professore di Storia della Magia non si fosse accorto di essere morto e che avesse abbandonato il suo corpo sulla poltrona del suo ufficio.

«Rose, sai che per me è impossibile seguire le lezioni di Ruf» rispose Logan accasciandosi sul banco, con aria esasperata.
«Non dico che tu debba davvero prendere appunti, prendi esempio da Al e Lau, almeno loro fanno finta di seguire e scarabocchiano sul foglio»
«Poi però verranno anche loro a chiedere i tuoi appunti, quindi alla fine è la stessa cosa»
«Sì, ma l’impressione è diversa»
«Smettetela voi due» bisbigliò Albus Severus Potter, zittendo i due cugini.
«Se Ruf si accorge che state parlando diventerà ancora più noioso!» li avvertì la ragazza dai capelli corvini.

Il tempo passò molto lentamente per i quattro cugini, e tutti quanti, ad eccezione di Rose si accasciarono sul banco esasperati da quell’interminabile lezione. Appena il professor Ruf ebbe terminato di parlare, i suoi alunni si precipitarono fuori dall’aula. I Serpeverde si diressero verso i sotterranei per seguire Pozioni con Lumacorno, mentre i Grifondoro scapparono fuori dal Castello per andare nella Serra numero tre.

Il clima non era dei migliori, il cielo era grigio e pesante ed era ormai da parecchi giorni che un insistente pioggia si abbatteva sulle mura di Hogwarts, non era forte, ma incessante e costringeva gli studenti e gli insegnanti a stare rintanati nei loro alloggi, nonostante fosse appena metà ottobre. Logan, Lauren e Rose corsero il più velocemente possibile, con i mantelli calati sopra la testa, per evitare di bagnarsi ed in un paio di minuti raggiunsero il riparo della Serra numero tre. Neville Paciock, appena furono arrivati tutti gli studenti, iniziò a spiegare.

«Bene ragazzi, oggi ho per voi un lavoro abbastanza semplice: dovrete potare il Fico Avvizzito dell’Abissinia» esordì il professore di Erbologia.
«Qual è il nome comune per questa pianta?»

Rose alzò immediatamente la mano, dopo di lei, anche altri studenti tesero il braccio verso l’alto per fare segno che anche loro conoscevano la risposta.
«Sono contento che alcuni si ricordino quello ho spiegato al secondo anno, forza signorina Weasley mi dica la risposta»
«Grinzafico!»
«Esatto, cinque punti a Grifondoro! Ma ora torniamo al vostro compito… quest’oggi la professoressa Sprite mi ha detto che gli studenti del secondo anno non hanno fatto in tempo a potare tutte le piante di Grinzafico, perché erano oltre un centinaio, quindi ne sono avanzate un po’, che vanno potate entro oggi. Forza, al lavoro, le piantine le trovate in fondo alla stanza, lavorate in gruppi di tre così ci metterete meno tempo» spiegò il giovane insegnante.
 
*
 
La Sala Comune di Serpeverde era illuminata fiocamente da una strana luce verdastra, che andava a creare un’atmosfera molto surreale all’interno della stanza, la luce dei cinque camini non era abbastanza calda da contrastare quella proveniente dalle ampie vetrate che si affacciavano sul fondale del lago. Un grande tavolo situato ad Est abbelliva la biblioteca privata dei Serpeverde. Vari gruppetti di studenti erano seduti su comodi divani in pelle neri, mentre chiacchieravano animatamente della giornata appena trascorsa. L’anno scolastico era iniziato da poco, ma per gli studenti del settimo anno il carico di studio era già abbondante, mentre quelli del sesto anno si godevano le prime ore di lezione libere, inconsapevoli del fatto che di lì a breve le avrebbero dovute impegnare per riuscire a stare dietro all’enorme mole di compiti. Albus Severus Potter occupava insieme al suo migliore amico, Scorpius Malfoy, un piccolo divanetto, posizionato davanti al camino con sopra il ritratto del fondatore della loro Casata.

«Oggi non ho visto Lily, tu per caso sai come sta?» chiese il ragazzo dai capelli corvini.
«Oggi l’ho vista solamente a cena e mi ha spiegato che è stata tutto il pomeriggio a studiare, perché la McGranitt aveva dato per punizione dei compiti extra»
«Ah, mi spiace per la mia povera sorellina. Tra di voi tutto bene?»
«Come sempre, lo sai che non siamo una coppia molto… appassionata»
«Ti ricordo che stai sempre parlando di mia sorella, Scorp»
«Parlate di Lily?» chiese serenamente Kimberly Malfoy, mentre si accomodava in mezzo ai due amici, spingendoli a lato. La ragazza era una studentessa del secondo anno della Casa dei Serpeverde, aveva gli stessi capelli ed occhi del fratello che avevano entrambi ereditato da loro padre, Draco Malfoy, era magra e non molto alta.
«Esatto, Kim. Albus sta per iniziare la solita predica sul fatto che se non ho intenzioni serie nei confronti della sua sorellina devo lasciarla perdere, perché se io farò star male Lily allora lui farà del male a me»
«Come al solito»
«Appunto»
«Smettetela voi due! Io parlo seriamente» esclamò il secondogenito di casa Potter.
«E come io ti ho già detto, ti credo benissimo, ma il problema sta nel fatto che non sarò io a far soffrire lei, ma che al massimo sarà il contrario. In ogni caso, non è questo il momento di parlarne visto che non si è ancora stufata di me»
«Adesso non esagerare, ti ricordo che Lily non è solamente la sorella di Al, ma anche una mia carissima amica. Lei non ti farebbe mai soffrire intenzionalmente e comunque lo sapevate entrambi che la vostra storia non sarebbe durata più di qualche mese… perché avete entrambi dei caratteri molto particolari»
«Mi pare che sia tu quella che sta esagerando Kim, stanno insieme ormai da giugno e sono sempre andati d’accordo»
«Ora, se volete scusarmi, sono leggermente stanco, quindi andrei a dormire» disse il biondo, che si allontanò dal divanetto, dirigendosi verso le scale di mogano che conducevano ai dormitori.
«Fa sempre così quando è in difficoltà, fugge senza affrontare i  problemi…» bisbigliò Kimberly.
«Sì, lo so. Ormai lo conosco bene anche io»
«Ora vado a dormire Al, buona notte» disse la bionda dando un bacio sulla guancia all’amico e correndo nel suo dormitorio.
 
*
 
La prima metà di ottobre fu caratterizzata da un’insistente coltre di nubi cariche di pioggia, mentre la seconda parte del mese vide come vincitore, dopo quattordici giorni di lotta, il sole, che riuscì a riemergere squarciando il grigiore delle nuvole per illuminare le alte torri di Hogwarts. James Sirius Potter si alzò dall'accogliente tepore del suo comodo letto e, guardando fuori dalla finestra, si accorse che finalmente il cielo era sgombro e limpido. Entusiasta per il felice risveglio, il ragazzo indossò velocemente la sua divisa scolastica, si pettinò alla buona i capelli castani e scese di corsa le scale a chiocciola che portavano verso la Sala Comune di Grifondoro. La stanza, nonostante fossero le sei e mezzo del mattino, era già affollata di studenti del quinto anno, impegnati con l’enorme carico di studio richiesto per gli esami finali. Fortunatamente per James, lui non aveva mai avuto problemi con lo studio gli anni precedenti, per cui non aveva trovato difficoltà nello svolgere i compiti di ripasso assegnati da tutti gli insegnanti. Inoltre poteva sempre contare sull’aiuto di sua cugina Rose Weasley, quando si trovava in difficoltà, visto che la ragazza sembrava sapere sempre ogni cosa. Cercando di non disturbare i suoi compagni di corso, che stavano meticolosamente studiando, il primogenito di casa Potter si diresse verso il passaggio della Signora Grassa, lo attraversò e poi corse sulle scale fino ad arrivare al piano terra. Davanti all’immenso portone a due battenti che portava alla Sala Grande, trovò due figure note. Un ragazzo molto alto, dalle spalle larghe e i capelli ricci di un castano chiaro ed una ragazza minuta dai lunghi capelli lisci rosso fiamma, raccolti in una treccia.

«Ehi!» disse James, cercando di farsi notare dai due studenti poco più avanti rispetto a lui.

Quando si girarono, il ragazzo fu certo di non essersi sbagliato. Infatti erano proprio Lorcan Scamandro e Lucy Weasley, che gli sorrisero raggianti.

«Ciao, cugino!» lo salutò la studentessa del primo anno.
«Ciao, come te la passi James?» chiese l’altro.
«Mah, non male, per il momento non ho trovato molte difficoltà nello studio»
«Bene, nemmeno io, fortunatamente stanno facendo solo il ripasso e non hanno ancora iniziato a spiegare le parti nuove del programma»
«Sempre a parlare dei G.U.F.O., voi del quinto anno» li interruppe la strega dai capelli rossi.
«Scusaci, Lucy. Tu come te la stai cavando?» chiese il mago.
«Bene, mi trovo decisamente a mio agio tra i Corvonero. Comunque credo che ci convenga entrare a fare colazione, che poi dovrò scappare e prendere in prestito un libro dalla Biblioteca»

I tre studenti, dopo essersi fermati a chiacchierare, entrarono nella Sala Grande, il soffitto era molto alto e grazie ad un incantesimo dissimulava il suo vero aspetto, mostrando agli studenti un cielo ancora dipinto con i colori dell’alba. In aria fluttuavano centinaia di candele che illuminavano la stanza. Il tavolo di Serpeverde, che era il primo a sinistra, era occupato da un paio di persone, mentre di fianco ad esso quello di Corvonero era ancora vuoto. Su suggerimento di Lucy Weasley, si sedettero tutti insieme nella grande tavolata ancora sgombra. Il tavolo dei professori era occupato solamente dalla neo Preside McGranitt, che ormai occupava il posto centrale e dalla Sprite. Le due donne erano immerse in un discorso molto serio, o questo pensava James Sirius Potter, vedendo le loro espressioni concentrate mentre discutevano.

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Grazie mille a tutti quanti i lettori. Il prossimo aggiornamento arriverà fra dieci giorni, il 28 maggio.
 
  
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