Tutto attorno a lei ferveva.
Persone che correvano su e giù, tecnici che controllavano le ultime cose, truccatrici e costumiste che la rincorrevano.
Keira sentì il panico avvicinarsi, attanagliandole lo stomaco e chiudendoglielo.
Gettò in un cestino lì vicino la merenda che stava sbocconcellando.
Si sentiva malissimo, come sempre, prima di un concerto. Prima di una qualsiasi esibizione.
L’ansia era alle stelle, era angosciata e…
“Crystal, si calmi. È una cantante straordinaria. Pensi al successo che ha ottenuto in così poco tempo. È fatta per cantare.”
Tisha, la costumista, sorrise, mentre le aggiustava l’abito.
Le sfiorava le ginocchia ed era argentato.
I capelli biondi le sfioravano a stento le spalle, a caschetto, e Keira fermò una ciocca ribelle con una molletta.
Mancava solo mezz’ora al concerto.
Si sarebbe esibita a Londra, la sua amata ed odiata città.
“Grazie, Tisha. È solo che sono in ansia. Come sempre.”
Era lei la costumista che l’aveva seguita nelle altre città, Parigi e Berlino, per i concerti.
Donna di mezz’età, sempre sorridente ed incoraggiante, riusciva a farla sentire un po’ meglio, prima di ogni esibizione.
“Lo so, signorina.”
“Crystal e dammi del tu, come ti chiedo sempre. Non sono una star. Sono solo me stessa.”
Era quella la se stessa che voleva essere? Una star, una cantante in giro per il mondo?
Sì, un tempo…ora avrebbe solo voluto avere i suoi amici…i suoi veri amici…
“Pronti? Il concerto inizierà tra pochissimo, su!”esclamò Hermione.
Indossava una semplice maglietta su dei jeans, ma Ron l’ammirò ugualmente scendendo le scale ed andandole incontro.
L’abbracciò, posandole un bacio sulle labbra.
“Rilassati. Arriveremo presto. Ginny ed Harry sono ancora di sopra.”
“Dì loro di pomiciare dopo, allora!”
“Siamo qui. Calmati!”
Ginny scese le scale, ridendo trascinandosi dietro Harry.
Né lui né Ron condividevano l’entusiasmo per il concerto.
Ma stavano accontentando le due ragazze.
Sirius taceva, seduto sull’altalena in giardino, lo sguardo fisso a terra.
Si era rintanato in quell’angolo remoto del giardino un’ora prima del concerto e pensava.
Mille domande gli frullavano nella testa, mille ricordi.
Ed anche se tentava di non pensarci, quelli ritornavano a perseguitarlo.
Lily lo scorse dal balcone e scese di sotto.
Gli si avvicinò, posandogli una mano sulla spalla.
Assorto
com’era Sirius sobbalzò.
“Scusa. Non volevo spaventarti.”si scusò Lily.
Era bellissima nel suo vestito azzurro cielo e gli sorrideva.
“Se fosse davvero Keira…come…cosa…”iniziò Sirius.
“Lily, come faremo a spiegarle tutto? A presentarci dinanzi a lei, senza evitare uno svenimento, come ha detto James?”
Lei s’appoggiò all’altalena e rifletté.
“Se è
lei...Sirius, non lo so, credimi! Vorrei avere una soluzione, ma non so
che fare...”
“Andiamo, su! Il concerto è tra meno di 10 minuti!”
James arrivò trafelato e, dopo averli afferrati per i polsi, si smaterializzò, preceduto dai 4 ragazzi, sul luogo del concerto.
Keira camminava su e giù, nervosamente, tormentandosi il vestito argentato.
“Waiting
for tonight, Is it you, Complicated…”
I testi e le parole le vorticavano nella testa e fu costretta a sedersi.
John, il suo manager, le s’avvicinò.
Alto, paffuto, vestito di scuro, aveva una pelata luccicante e le sorrideva.
“
Keira annuì.
Era una meraviglia. Glielo dicevano tutti, ma lei si sentiva molto lontano da esserlo sul serio…
“1 minuto.”le disse John.
Keira chiuse gli occhi per un attimo.
Poi li riaprì trovandosi il volto di John dinanzi.
“Sono pronta.”
“Brava, la mia piccola
stella. Ed ora vai
tranquilla.”
“10 secondi! 9, 8, 7…”urlò qualcuno da qualche parte.
Keira si posizionò velocemente dinanzi al drappo che la nascondeva dal palcoscenico.
2, 1…
Uscì sul palcoscenico dell’enorme teatro ed una folla l’accolse, urlando.
Tremava, come sempre, in preda all’ansia.
Poi la musica iniziò.
Sentì le prime note di “Complicated” e l’ansia sparì.
“E’ come cantare nello studio di registrazione. Basta solo fingere che davanti a te non ci siano migliaia di persone…tutto qui.”si disse.
“Niente di più facile.”
Sentì la musica scorrerle nel sangue ed iniziò a cantare.
E l’ansia e la paura sparirono.
Era da sola e la sua musica, i suoi testi e tutta la magia che ne derivava…
Harry e Ron furono trascinati dalle due ragazze dinanzi, lasciando indietro Lily, James e Sirius.
Circondati dalla folla urlante Sirius si fece coraggio ed afferrati gli amici andò davanti.
Voleva sapere. Aveva bisogno di sapere. Doveva sapere.
Sentiva la folla urlare, ma l’ignorò.
Vide le urla intensificarsi, quando Crystal Flower uscì.
Se avesse potuto si sarebbe smaterializzato sul palco per vederla meglio, ma preferiva non rivelare a migliaia di babbani riuniti l’esistenza dei maghi…
Ma anche da lontano riuscì a vederla bene.
Capelli biondi le attorniavano il viso pallido, il vestito argentato luccicava ed i suoi occhi…azzurro cupo, quasi blu…
Avrebbe riconosciuto i suoi occhi tra miliardi.
Iniziò la musica e Keira Sanderson iniziò a cantare…