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Autore: Poison96    19/05/2015    7 recensioni
AU|Olicity|Questo succede se bevo troppo caffè!
Oliver Queen: ragazzo viziato e superficiale che guarda la vita senza vederla davvero.
Ma cosa succederà quando tutte le certezze di Oliver andranno in frantumi? Nasce Arrow.
Felicity Smoak: sua segretaria di giorno e aiutante dell'Arrow di notte.
Oliver e Felicity si amano, lui le ha persino chiesto di sposarlo.
Ma un incidente si metterà tra loro, eppure l'amore, quello vero resiste anche negli anni nel cuore dei nostri due protagonisti.
"Amore non muta in poche ore
o settimane, ma impavido resiste al giorno
estremo del giudizio:
se questo è errore e mi sarà provato,
Io non ho mai scritto,
e nessuno ha mai amato" - Sheakespeare
è la prima long che scrivo in questo fandom, spero vi piaccia!
-MySecretGarden
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Broken 
     Arrow

Choices


Sin da quando era iniziata la sua “seconda vita” aveva avuto due uniche costanti nella sua vita, Tommy e Laurel. Non era riuscito più a fare niente senza di loro, eppure adesso che è tornato qui a Starling City sembra non riuscire più a combinare niente senza Felicity.

Quella ragazza l’aveva colpito sin dalla sua prima entrata in scena e non riusciva a non provare nulla per lei. Per quanto il rispetto che aveva per Laurel e quel minimo sentimento che provava per lei avrebbero dovuto trattenerlo, il tutto si stava facendo sempre più difficile. Stare lontano da Felicity era sempre più difficile.

E poi la piccola Sophia... non riusciva ancora a credere che quel piccolo essere che assomigliava più a un angelo fosse sua figlia. In quella settimana era passato ogni giorno a trovarla e avevo scoperto quanto fosse straordinaria e dolce e anche quanto fosse simile a lui nella sua testardaggine.

E si chiese che cosa avesse fatto per non poter godere a pieno della vita di sua figlia. Si ripromise che ci sarebbe stato. In ogni caso sempre e comunque. Non si sentiva pienamente pronto, era venuto a saperlo così, da un giorno all’altro, trovandosi a dover diventar grande per quel piccolo angelo che teneva tra le braccia.

Sarà difficile, ma crescerò per te Sophia, te lo prometto. Ti prometto che cercherò di proteggerti il più possibile dal mondo, mentre ogni giorno crescerai,ti allontanerai un po’ di più da me. Sarà difficile vederti distante per cercare quella splendida donna che sarai e non sempre poterti proteggere. Ma a me basterà un sorriso Sophia, un sorriso e tutto sarà facile.

Quando ne aveva parlato con Tommy, l’amico era rimasto scandalizzato. Non si aspettava minimamente una cosa del genere nel passato del suo amico.
-E adesso che farai amico?​
-In che senso?
-Non intendo con la bambina, ma con Laurel e quella ragazza...
-Felicity
-Esatto
-Non lo so.. Tommy io non voglio ferire nessuna, sono entrambe importanti per me, anche se in modi diversi. Felicity rappresenta il mio passato, quello che sono stato e –a detta sua – sono tutt’ora, mentre Laurel... è stato il mio punto fisso da quando l’ho incontrata in questa “seconda vita”... non so davvero che fare...
-Sei in un bel guaio...
-
Lo so...
-Quello che posso consigliarti è di decidere in fretta, altrimenti le perderai entrambe

Sapeva che Tommy avesse ragione, ma non sapeva davvero cosa fare. Ne aveva parlato a Laurel pochi giorni fa visto che lei non ne sapeva niente. Aveva avuto così tante volte intenzione di parlargliene. Di parlarle di Felicity, dei suoi sentimenti per lei, di sua figlia, eppure non ne aveva mai avuto il coraggio. Sapeva che non l’avrebbe presa bene, e così era stato. Gli aveva urlato addosso, senza la minima intenzione di cercare di capire il perché si fosse comportato in quel modo. Era saltata subito alla conclusione senza voler sentire il resto della storia.

Felicity invece... era stata comprensiva. Aveva capito e in quella settimana che era stato con lei e la loro bambina lei ne aveva approfittato per parlargli di loro due.

Del loro primo appuntamento, del loro primo vero bacio, della volta in cui lei le ha detto ti amo, di quando sono scappati insieme verso il tramonto per staccare la spina da tutti i problemi.
La nostra storia non era perfetta. Dio mio, era tutto tranne che perfetta.
Tu non facevi altro che farmi arrabbiare per il tuo istinto suicida e da martire,
 per il tuo volermi sempre al sicuro.
 Eppure eravamo esattamente come quelli che volevamo essere.
Eravamo noi, semplicemente.
 E non poteva esserci niente di più bello.

Gli aveva detto questo un giorno, e lui da quella frase aveva capito quanto potesse essere bello stare con una donna come Felicity. Quanto lui fosse felice accanto a lei, quanto lei lo rendesse felice.

Eppure c’era qualcosa negli occhi di Felicity che lo frenava. Lei vedeva in lui il suo “vecchio Oliver”. Lo amava totalmente, tanto da aspettare pazientemente una sua decisione. E lui non sa se è capace di amarla così come lei. Perché l’amore, come quello che promette Felcity, fa paura. È inutile negarlo. Oliver Queen aveva paura di prendere la decisione giusta. Perché stare con Felicity significava abbandonare un porto sicuro e lanciarsi nel vuoto.

Non poteva chiederle di riscoprire quell’amore seppellito nella sua anima insieme. Non poteva ferirla ancora. Doveva scegliere, e anche in fretta. Oppure poteva perderla, perderle entrambe. Ma aveva davvero senso? Avrebbe avuto comunque senso stare con Laurel se aveva in testa, nel cuore Felicity? No, non poteva prenderla in giro.

L’avrebbe lasciata, indipendentemente da come sarebbe andata a finire con Felicity. Non poteva usarla come ripiego, non ne era capace e lei neanche lo meritava.
Nonostante le cattive decisioni che aveva preso nella sua vita, era una brava donna anche lei. Poteva avere di meglio, avrebbe dovuto avere di meglio.

Stava passeggiando in un parco, sua madre gli aveva detto che quando era piccolo lo portava sempre lì. Non ricordava nemmeno questo. Se la prese con l’erba sotto i suoi piedi. Perché non riusciva a ricordare? Sarebbe stato tutto così facile se avesse potuto avere indietro i suoi ricordi. Ma più si impegnava, più cercava di far riaffiorare qualcosa più restava indietro. Solo qualche flash, sulla sua famiglia, sulla sua vita con Felicity, ma niente di più. e si sentiva così in colpa. Se non avesse perso la memoria, ora Felicity sarebbe felice, avrebbe tra le braccia l’uomo che conosceva e sua figlia un padre degno di tale nome.

Invece lui adesso chi era? Un uomo smarrito, spezzato alla ricerca di se stesso. Un uomo rotto.
-Sei diverso sai?
-In che modo?
-Non so, c’è qualcosa in te, nel tuo modo di parlare,
di guardarmi,di guardare il mondo,
di sorridermi che non riconosco.

Poi sentì qualcosa colpirlo sul piede. Un pallone. Alzò di poco lo sguardo e un ragazzino stava correndo verso di lui per raccoglierlo. Si scusò in fretta con un leggero rossore sul viso e poi tornò a giocare con suo padre, mentre la moglie li osservava sorridendo divertita.

Le gambe di Oliver si erano mosse prima che riuscisse a pensare di agire. Aveva iniziato a correre.

*Spazio Autrice*

Rieccomi qui dopo tanto, troppo tempo lo so... ma è stato difficile scrivere questo capitolo, più si va avanti più è difficile... non ho molto da dire sul capitolo, credo che si spieghi da solo, ma se avete qualcosa da chiedere dite pure! Vorrei ringraziare di cuore le ragazze che mi seguono sempre, lasciandomi sempre un parere motivandomi a continuare... Grazie con tutto il cuore... Un bacio, alla prossima :*
sempre vostra
-MySecretGarden
  
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