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Autore: musa07    19/05/2015    5 recensioni
"Dormire al fianco di Hinata equivale a dormire al fianco di una piccola tarantolina.
Perché è un moto perpetuo e continuo ..."
KageHina feels alla riscossa.
Piccola raccolta di tre flash dedicate al momento più bello della giornata - alias quando si dorme lol - delle tre mie OTP di HQ, partendo, appunto, dalla KageHina.
Non so se il rating si alzerà. Diciamo che, conoscendo l'ultimo paring che prenderò in esame, quei due potrebbero anche giocarmi qualche brutto tiro ^__^
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daichi Sawamura, Koushi Sugawara, Shouyou Hinata, Tobio Kageyama, Tooru Oikawa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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3. TooruKuroo (o KurooTooru, come preferite. Davvero! Loro due mica si offendono^^ tanto son reverse, ohhhh yes!)
 



Piove a dirotto stamattina. Tanto da far tremare i vetri delle finestre.
Di andare a correre, non se ne parla proprio!
Ieri sera sono andati a letto che era estate inoltrata, e di colpo, adesso, si son ritrovati catapultati in autunno. Non che avessero posto particolare attenzione a ciò che li circondava. Non dopo cinque giorni con lui che, a causa della sospensione estiva dei corsi universitari era stato praticamente costretto dai suoi ad andarli a trovare, era stato assente da casa. Dalla loro casa.
Sarebbe potuto venir giù anche il Padre Eterno, e loro non se ne sarebbero accorti proprio per niente.
Al pensiero della sera prima, Kuroo si stiracchia beatamente con un sorriso sornione che ben gli si addice, stando ben attento a non svegliare Tooru che se la dorme ancora della grossa accanto a lui.
Getta un’occhiata distratta ai loro abiti disseminati per terra, lungo il cammino che dalla porta d’ingresso li ha condotti alla loro stanza.
Neanche si capacita del fatto che ci siano arrivati davvero alla camera!
Già era stata dura non saltarsi addosso in aeroporto, dove Tooru era andato a prenderlo. Soprattutto se il suddetto Oikawa Tooru aveva ben pensato di presentarsi a lui con quel paio d’occhiali da vista a montatura nera che lo rendevano a dir poco illegale.
Eh, no! aveva pensato Kuroo, ghignante, rendendo difficoltoso al suo compagno anche la semplice manovra di uscita dal parcheggio in retromarcia, visto che aveva deciso di non lasciargli le labbra nemmeno per un secondo.
Avevano rischiato all’incirca un migliaio di incidenti, sempre per lo stesso identico motivo, tanto che ad un certo punto, ad un semaforo, Tooru – traendo un profondo ispiro volto a calmarsi, dopo averlo attirato a sé, strattonandolo per il colletto della camicia rossa, costringendolo all’ennesimo bacio al cardiopalma – gli aveva lanciato un’occhiata provocatoria, delle sue.
- Vuoi che giri alla prossima? – gli aveva chiesto, facendo un eloquente gesto con il capo, ad indicargli la collinetta che si stagliava sopra di loro.
- Vuoi farlo in macchina? – gli aveva domandato lui, sgranando gli occhi.
Non si ricordava nemmeno più l’ultima volta in cui l’avevano fatto in macchina. Ok, non ricordava quando fosse successo, non che non ricordasse come fosse stato. Divino, come al solito. Solo che per loro due, entrambi alti, l’abitacolo angusto della macchina di Tooru non era il massimo, nonostante fosse una jeep.
- Vuoi farlo in macchina? – gli aveva quindi chiesto.
- Più che altro vorrei arrivare a casa sano e salvo. Ma con te che continui a tendermi agguati, dubito che riusciremo a portare a casa il culo per intero. – lo aveva preso in giro Tooru, scoppiando a ridere di gusto.
E c’erano davvero arrivati a casa, alla fine.
 
Sogghigna nuovamente, Kuroo. Impossibile non farlo d’altra parte quando si ha la spudorata e sfacciata fortuna di avere uno come Oikawa Tooru tra le mani. O tra le gambe … Sì, dettagli insomma.
Si mette disteso di lato, proprio di fronte a quel volto praticamente perfetto, tanto da sembrar uscito dalla tela di un pittore. E adesso il sorriso si ammorbidisce, mentre inizia ad accarezzargli i capelli castani e coglie ogni minimo dettaglio di quell’espressione resa mite e mansueta dal sonno.
Quanto sa anche essere dolce, Tooru, quando vuole, pensa, e sorride nuovamente.
Pensa che quei tre anni son volati, perché stanno davvero bene insieme, sotto ogni punto di vista. Si divertono un sacco insieme. Lui, soprattutto, si diverte un sacco a tentar di demolire il romanticismo dell’alzatore, quando quest’ultimo organizza cenette a lume di candela, quando vuole, esige, pretende di fare la colazione a letto. Non che a Kuroo non piacciano queste cose, ma è troppo sadicamente divertente vedere l’aria imbronciata che assume Tooru, incrociando le braccia al petto, gonfiando le guance in uno sbuffo quando lui finge che quelle cose lo lascino indifferente.
Ha mille e più sfaccettature il volto di Tooru e lui le ha imparate tutte. E le trova una più adorabile dell’altra, ma se proprio dovesse stilare una classifica, quella che ama di più è quella che ha in quel preciso istante. Mentre sta dormendo serenamente. Mentre lo vedo lottare duramente contro il momento di risveglio, tentando di aggrapparsi ancora alle braccia di Morfeo.
- Mmmm … - mugugna l’alzatore, spostandosi da davanti agli occhi ciocche scomposte di capelli e lui sgrana gli occhi.
“È un amore!” si ritrova a pensare Kuroo.
 
Sapere che - come da tre anni a quella parte, cioè da quando vivono insieme una volta iniziata l’Università - la prima cosa che vedrà non appena aprirà gli occhi, saranno quelli neri di Kuroo, è l’unica cosa che convince l’ultimo baluardo di disperata resistenza al risveglio a desistere.
Miagola ancora qualcosa di incomprensibile. Lui odia svegliarsi alla mattina. È l’unico momento di sconforto che ha in tutta la giornata, perché, se potesse, resterebbe a letto tutto il giorno.
Con quel tempo poi!, pensa, non appena sente l’ennesimo fragore del temporale.
- Ho una proposta da farti, Micio … - pensa bene di risvegliarlo Kuroo e lui ha ancora talmente tanto di quel sonno, che non ha la forza di prenderlo in giro per quel “Micio” con il quale si ostina a chiamarlo.
Dovrei esser io a chiamarti così!, gli aveva fatto notare Tooru la prima volta in cui l’ex Capitano Nekoma l’aveva apostrofato in quella maniera, facendo riferimento alla sua vecchia squadra.
E adesso, Kuroo pensa bene di iniziare a fargli i grattini dietro le orecchie, proprio come si fa ad un gatto.
- Mmmm … vuoi che inizi a far le fusa? – si diverte a prenderlo in giro, mentre socchiude gli occhi e l’altro scoppia a ridere.
- Oh no, Micio: tu produci meglio altri suoni, te l’assicuro io! – ridacchia Kuroo, facendo riferimento al fatto che non sono due particolarmente silenziosi quando fanno l’amore.
- Chissà di chi è la colpa … - mormora appena, reprimendo a stento uno sbadiglio – Questa proposta allora? – chiede poi, accoccolandosi contro di lui, a ricercarne il calore del corpo e Kuroo sente un brivido, perché – al solito – il corpo di Tooru è bollente.
- Che ne dici di stare tutto il giorno a letto? –
L’alzatore drizza le antenne ed è sveglio in un momento. Si mette seduto sul letto.
- A farci le coccole tutto il giorno? – proferisce tra il serio e il faceto.
- Sì – risponde l’altro, scoppiando a ridere, prima di attirarlo per un polso e farlo scivolare sopra di sé.
Una serie di piccoli baci, di piccoli schiocchi, si susseguono l’uno con l’altro, dando i brividi ad entrambi stavolta.
- A cosa è dovuta quest’allettante proposta? – finge di far lo gnorri Tooru, issandosi sulle braccia per poterlo fissare negli occhi e crogiolarsi alla vista dei suoi capelli neri adorabilmente spettinati.
- Mah … niente … - è la replica di Kuroo, che si guarda in giro, fingendo noncuranza.
- Niente? Niente? – insiste, iniziando a stusciargli il ginocchio sulla coscia sinistra dopo essersi insinuato diabolicamente tra le sue gambe.
Adorano punzecchiarsi. Fa troppo parte del carattere frizzante e pungente di entrambi.
Si fissano per un instante, prima che Kuroo capovolga rapidamente le posizioni, intrappolandogli i polsi sopra la testa.
Un’altra lunga occhiata, carica di aspettative. Di significati.
- Buon anniversario … - gli bisbiglia sulle labbra e Tooru sorride. Di un sorriso vero, mandando in visibilio Kuroo, che si abbassa per sfiorargli leggero la bocca in un piccolo bacio.
 
Questa volta glielo concede. Di non rovinare il momento di romanticismo al suo adorato amore …
 
 
 
Scleri personali personalissimi: Sì, vabbè: superate abbondantemente le 500 parole in questa terza parte, colpa loro ovviamente. Solo loro. Io, innocente sono!
Grazie a tutti. A chi ha letto, a chi ha recensito, ha chi ha messo questa raccolta tra le seguite/preferite/ricordate.
Io attendo con ansia la seconda stagione e nella – straziante – attesa leggo e sforno fic su ‘sti ragazzuoli giusto per non sclerare ancora di più al non averceli intorno.
Alla prossima
Bc bc

 
   
 
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