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Autore: orny81    20/05/2015    5 recensioni
Ancora ricordo le sue parole così piene d'amore per me, non avevo mai capito cosa provasse ma il suo occhio verde mi guardava in un modo diverso dal solito.... BRILLAVA di una luce strana ... era tra l'ardore ed il dolore....mi fece un pò paura...era diverso......... è la mia prima fanfiction spero possa piacervi, io intanto ci provo, buona lettura!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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XXIII° CAPITOLO
DOLORE
 
Andrè

 
Passarono i mesi,  iniziava a fare terribilmente freddo, Oscar ormai era avanti con la gravidanza, la sua pancia incominciava ad ingrandirsi, ma era sempre bella, anzi forse di più.
Non è più la ragazzina molto magra e pallida, anzi le sue guance hanno il colore della pesca matura, i capelli più lucidi del normale, ed il suo sorriso è così bello, luminoso, è assolutamente splendida, ed ha mio figlio dentro di sé.
Non abbiamo molte notizie da Parigi, ultimamente la situazione del paese non è dei migliori, meno male che siamo lontani perchè chissà cosa sarebbe successo alle nostre vite.
La lascio dormire,  mi accosto al suo viso, il suo sonno è pesante, tranquillo, ha da un pò di tempo che non sogna cose brutte, forse la vicinanza della nonna le ha fatto bene, la vizia tantissimo, come non ha mai fatto fino ad ora.
Dorme sul suo lato sinistro, una mano sotto la sua guancia destra appoggiata al cuscino, l'altra adagiata lungo i fianchi, le sposto i capelli, neanche se ne accorge, con il mio indice le accarezzo il naso, il sole di qualche mese fa le ha lasciato qualche lentiggine qua è là sul suo viso, passo sulle labbra, rosse come ciliegie, non si accorge di nulla, dorme beata.
Il mio indice curioso vaga per il suo collo, tocco  la fede e la bacio, continuo la mia perlustrazione, il mio indice vaga, arriva ai seni, floridi e gonfi, non ha mai avuto tanto seno, come ora, merito della gravidanza, la sento ridere piano, si sarà svegliata penso, invece no, vedo la sua mano sinistra, che fino a poco prima era adagiata sul fianco, toccare il ventre, sarà il bambino, si sarà mosso.
Mi avvicino e piano parlo a lui o lei:
 
  • "fagiolino, continua così io da fuori e tu da dentro, dobbiamo svegliarla su, siamo una squadra"
così io continuo, il bambino mi avrà ascoltato, perchè vedo la sua pancia muoversi, mi trattengo dal ridere, il viso di Oscar è uno spettacolo, dorme dalla grossa, ma mentre s'innervosice, ad un tratto, forse una mia carezza più ardita o un calcio del piccolo, apre gli occhi, mi guarda, mi trafigge con lo sguardo:
 
  • "avete finito tutti e due?, avete fatto comunella? e ancora non è nato cosa ne sarà di me quando nascerà se già siete in combutta così?
  • "Ohhh buongiorno raggio di sole, vedo che ti sei svegliata di buonumore"
  • "non per merito tuo"
  • "mmm... cosa devo fare per farti tirare su di morale, amore mio?
  • "intanto non starmi appiccicato, e poi ho una voglia smisurata di cioccolata"
  • "se ti porto la cioccolata poi mi dai un bacio?
  • "ovvio"
  • "allora corro"
Scendo in cucina, con solo i pantaloni addosso, tanto la nonna dorme, mi sbagliavo di grosso.
 
  • "Brutto sporcaccione, cosa ci fai in giro a quest'ora e così discinto , vergognati"
  • "oh nonna,Oscar vuole la cioccolata, gliela devo portare"
  • "e va bene se è per Oscar va bene"
  • "ecco da quando aspetta un bambino la stai viziando troppo secondo me e quando nascerà il bambino cosa farai?
  • "gelosone sali su che ti aspetta, lo sai che lo faccio perchè sua madre non è qui con lei, non puoi capire i sentimenti di una donna incinta, senza la madre accanto, e soprattutto una donna come Oscar"
  • "lo so nonna, non è facile per lei, hai ragione, la vizierò anch'io allora"
  • " e fai bene, ah un'altra cosa, non mi piace la nipote del signor Arnaud, ti sta sempre intorno, stai attento figliolo, non mi piace per niente"
  • "starò attento nonna, stai tranquilla, tu sai che amo mia moglie incondizionatamente"
con un bacio sulla fronte mi lascia andare con la  tazza in mano e due biscotti, appena entro la trovo seduta al centro del letto, che mi aspetta impaziente, mi guarda e gli occhi le si illuminano, sembra una bambina.
 
  • "grazie Andrè, stavo per scendere giù, non vedendoti arrivare, mi stavo preoccupando"
  • "eccola è tutta tua, piano fai piano è calda"
Inizio a ridere, la guardo in viso, sembra una bambina, si sporca le labbra con la cioccolata e anche le guance, non era così pasticciona prima, mi avvicino con il pollice e glielo passo sulle labbra, la vedo che socchiude gli occhi, pretende un bacio lo sento, mi avvicino e glielo dò, la sua bocca sa di zucchero e cioccolato, oltre che d'amore.
Ci baciamo a lungo, ma è già giorno devo alzarmi per andare a lavoro, mi sposto da lei,  mi sento trattenere:
 
  • "devi proprio andare? non puoi restare un altro pò con me"
tiene il broncio, è una nuova Oscar, sembra la bambina che non è mai stata, troppo presa dal dovere già da piccola.
 
  • "devo lavorare, se no non posso mantenervi lo sai"
  • "ma non è per il lavoro, non mi piace quella Margareth o meg come si fa chiamare, ti sta sempre intorno, non la sopporto, non dovrebbe neanche parlarti"
  • "non fare la gelosa,non è da te, e poi io non le dò corda, perchè dovresti avere paura"
  • "perchè ho il presentimento che succederà qualcosa, non so cosa"
  • "pensi alla parola della veggente?"
  • "no non ci penso, ma non so spiegare"
  • "ora vado non preoccuparti, fatti dare un altro bacio"
Dopo averle dato almeno altri venti baci, mi vesto e scendo giù, finito di fare colazione vado via.

 
Tarda serata
 
Dopo una giornata lavorativa abbastanza pesante, mi ritrovo alle stalle a sistemare  gli ultimi cavalli per la notte, sento dei rumori dietro me, Oscar dovrebbe arrivare tra poco, per andare a cena ospiti degli Arnaud, senza girarmi mi rivolgo alla persona che penso che sia:
 
  • "Monsieur Arnaud, i cavalli sono quasi pronti per la notte, altri dieci minuti e dovrebbe arrivare mia moglie così saremo pronti per la cena"
  • "non sono mio nonno"
Sono sorpreso, mi giro lentamente, e vedo Meg che socchiude la porta dietro di noi, non mi piace, mi guarda come se io fossi la sua preda.
 
  • "mio nonno vi aspetta, ma io volevo vedervi prima, sapete monsieur, voi siete un bell'uomo, e mi piacete molto, direi che non dormo la notte pensando a voi"
  • "vi sbagliate, non dovete neanche minimamente pensarmi, se mi volete scusare aspetto mia moglie"
  • "chi? quell'essere indefinito?.. non sembra neanche una donna, è così algida, fredda, cosa avete visto in lei, io sono una donna, guardate"
 
con un veloce movimento, il suo abito cade a terra, lei rimane solo con il bustino e le culottes, effettivamente è una bella donna, ma io amo mia moglie, lei non è niente, non devo cadere nel suo piano subdolo.
 
Si avvicina a me come un serpente, sento le sue mani accarezzarmi, io sono freddo impassibile, si azzarda un altro pò
 
  • "statemi lontana, sono un uomo sposato"
  • "ohh suvvia, non lo saprà mai, sarà il nostro segreto"
 
La prendo per i polsi, lei si avvicina e mi bacia, nello stesso momento entra mia moglie
 
  • "Andrè sei qui? oddio cosa stai facendo? come puoi farmi questo?"
 
Mi giro, la vedo scappare piangendo, le vado dietro correndo, non può andare lontano, la vedo andare dritto verso casa, Mi giro verso quella donna e le dico

 
  • "sarete contenta di quello che avete fatto? non vi avvicinate mai più a noi, è chiaro?
  • "ohhh sarete mio un giorno, vedrete"
  • "no scordatevelo, non lascerò mai Oscar"
  • "Oscar? ma non si chiamava Françoise?
Mi rendo conto del danno che posso aver creato, oltre a quello verso mia moglie, nessuno deve sapere il suo nome.
 
  • "Andate via e non fatevi vedere più, non voglio più vedervi, ANDATE VIAAAAAAAAAA"
Detto ciò corro verso casa, da mia moglie, apro la porta e vedo la nonna che mi si mette davanti.
 
  • "Andrè, stanotte dormirò io con lei, è furiosa,  non credo che tu l'abbia tradita, ma lei è troppo vulnerabile ora, vai sul divano."
  • "no nonna devo parlarle, ti prego"
corro su in camera nostra, lei è sul letto, abbracciata al cuscino, il viso pieno di lacrime, si gira verso di me, prende la brocca vicino al letto, per fortuna senz'acqua, e me la lancia, mi sfiora, rompendosi nel muro, ha sempre avuto una buona mira.
 
  • "Vattene traditore, io lo sapevo, lo sapevo, non dovevo sposarti"
  • "Oscar te lo giuro è stata lei, io non volevo, mi sembrava monsieur Anrnaud
  • "e tu baci monsieur? finiscila Andrè, lei è una bella donna, mentre io sono enorme, era logico che finiva così, non voglio vederti vatteneeeeee"
vedo entrare la nonna, appoggiare la sua mano sulla mia spalla e dirmi affranta
 
  • "Andrè fai come ti dico, vai giù domani starà meglio, vedrai"
  • "va bene nonna, Oscar io ti amo, non farei mai una cosa come questa"
e me ne vado lasciandola sul suo letto di dolore.
   
 
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