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Autore: Jaredsveins    20/05/2015    6 recensioni
Destiel ambientata tra i banchi di scuola.
Dean e Castiel sono amici, ma il loro rapporto è un po' particolare. Il loro passato li porterà ad unirsi, oppure ad allontanarsi sempre di più?
Se volete sapere come va, non vi resta che leggere!
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Ed eccoci di nuovo qui! Avrei dovuto aggiornare ieri, ma per problemi dovuti alla scuola non ho potuto, quindi scusatemi per questo giorno di ritardo. cwc Sapete com'è, sono al quinto anno. *si dispera*
Anyway, semmai non dovessi aggiornare entro martedì prossimo datemi per morta bc of Supernatural. Yup, perché l'ultima puntata sarà puro dolore e lo sapete bene. Lo sappiamo tutti.
Alla settimana prossima! (forse lol scherzo dai.)

-Feffe


6. Sometimes I feel like you've known me forever.


You’re my escape when I’m stuck in a small town,
I turn you up whenever I feel down.
You let me know like no one else
that it’s ok to be myself .

This song saved my life – Simple Plan

 

I gemiti riempivano la camera da letto, gli ansimi solleticavano le gole di entrambi e la testiera del letto sbatteva contro il muro a causa delle loro spinte. Non sapevano neanche come avevano fatto a finire in quella stanza, tra quelle lenzuola e a fare del sano sesso.

Castiel era bloccato dal corpo di Dean che gravava su di lui come una roccia, ma non gli dispiaceva per niente. Di solito era abituato ad avere le redini in mano, ma decise di lasciarsi andare a quel ragazzo bellissimo davanti a lui. Stavano parlando di cibo e poi si erano ritrovati con le bocche incollate tra loro, intente a scambiarsi un bacio intenso che poi si era trasformato in quell'amplesso piacevole che entrambi desideravano non finisse mai. Ma si sa, a tutto c'è una fine, infatti Hannah irruppe nella stanza e li scoprì, sgranando gli occhi.

E fu anche la reazione di Castiel, dopo essersi svegliato con un'erezione che soffocava nei jeans.

Fece un sospiro profondo e si passò una mano sul viso, sentendosi un completo idiota. Dio, quei sogni erano sempre più frequenti. Desiderava da morire Dean, ma così dava l'idea di essere una ragazzina assetata di sesso. Dava l'idea di volerlo solo per quello e invece non era affatto così, quel ragazzo gli piaceva davvero tanto.

Ma che diceva..la parola “piacere” era decisamente riduttiva. Castiel Novak, 18 anni, si era innamorato perdutamente di Dean Winchester. Se ne accorgeva dal suo pensare sempre a quel ragazzo, dal suo avere la testa tra le nuvole, dal suo svegliarsi la mattina solo perché sapeva che lo avrebbe rivisto. E poi c'era stato quel bacio che lo aveva reso il ragazzo più felice al mondo e rimuginandoci un po', capì perché Dean non riprendeva il discorso.

Castiel aveva sempre saputo di essere gay, mentre per l'altro non era stato così facile e forse lasciarsi andare del tutto non era ancora semplice per lui. Per questo voleva fargli una sorpresa per fargli capire che poteva essere se stesso, che lui lo avrebbe aspettato e che non provava una semplice simpatia. Voleva che Dean sapesse quanto lo amava, voleva che sapesse quanto era importante per lui averlo al suo fianco.

 

“Buongiorno D!”

“Cas!” Il ragazzo rise incredulo trovandolo davanti la porta di casa con un cesto da picnic in mano.

Castiel lo alzò e gli rivolse un sorriso smagliante. “So che domani abbiamo un compito importante, ma una pausa prima non sarebbe l'ideale? Vieni con me al lago?”

Dean sorrise radioso e annuì, meravigliandosi sempre di più della genuinità e della dolcezza di quel ragazzo. Quei piccoli gesti lo convincevano sempre di più che aveva proprio bisogno di una persona come Castiel nella sua vita, una persona che gli faceva capire quali fossero le cose belle. Anche se Dean pensava non potesse esserci una cosa più bella di Castiel.

“Potevi dirmi che eravamo a piedi, prendevo le chiavi della macchina!”

“Nah, una bella passeggiata non ha mai fatto male a nessuno.”

D scosse il capo e rise mentre camminava con il suo amico, sentendosi sereno e leggero come una piuma. Effettivamente ci voleva una bella pausa. Lui non era un ragazzo molto studioso e già stare con il naso sui libri per più di due ore lo rendeva estremamente nervoso, di fatti poi chiudeva tutto. Si chiedeva come facesse Castiel a stare anche un giorno intero a studiare, sapendo che fuori avrebbe potuto fare cose molto più divertenti.

“Hai studiato?”

“Mh, domanda di riserva?”

“Dean, il nazismo non si studia da solo!”

“Ma che bisogno c'è di studiarlo? Basta solo dire che Hitler era un pazzo omicida.”

Castiel annuì concordando con lui e abbassando poi lo sguardo sulla mano del suo amico. Avrebbe tanto voluto prenderla, stringerla e intrecciare le dita alle sue, camminando fiero a testa alta per far capire a chiunque li stesse guardando che erano una coppia. Ma sapeva che sarebbe stato troppo per Dean, in pubblico almeno. Infatti Cas pensò che appena sarebbero entrati nella zona di campagna, avrebbe provato a fare quel gesto, sperando di non mettere troppo a disagio l'altro. Ma diamine, si erano baciati..una stretta di mano non era nulla in confronto. E poi, se doveva far capire a quel cocciuto che non c'era niente di male ad amare qualcuno o a dimostrargli affetto, doveva pur fare qualcosa del genere.

Appena furono nella zona di campagna e a guardarli non c'era nessuno, avvicinò la mano a quella di Dean e la prese, stringendola e rivolgendogli un sorriso timido.

Lui lo guardò sorpreso, alzando il braccio per poter osservare le mani strette tra loro. La cosa che lo sorprese di più, fu che non si sentì affatto infastidito da quel gesto, anzi fu felice che Castiel lo avesse fatto. Lui non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo per primo, perché non era abituato a niente del genere ma sapeva che con quel ragazzo dolcissimo, ci avrebbe fatto l'abitudine prima o poi. Quindi intrecciò le dita alle sue e continuò a camminare tranquillamente, sorridendo quando all'orizzonte vide il lago su cui stava iniziando a riflettersi il tramonto.

“E' bellissimo.” Castiel tirò fuori il cellulare e posò la cesta sul prato, facendo una foto al panorama e poi una a tradimento a Dean, ringraziando la velocità dell'oggetto nel fare fotografie dato che si girò subito di spalle per non esser preso.

“Ti butto in acqua con quell'affare se lo rifai!”

Castiel si mise a ridere e poi stese la tovaglia per terra, tirando fuori dei tramezzini, del succo, dell'acqua, un po' di frutta e mettendo la lanterna dal cellulare per fare un po' più di luce.

“Però, se non ti conoscessi direi che hai programmato tutto!”

Cas arrossì e addentò un pezzo di pane senza rispondere, pensando 'infatti è così'.

Mangiarono in silenzio e Dean contemplò il cielo dopo essersi steso sull'erba fredda, seguito dal suo amico che però non stava dicendo una parola e pensò che lo stesse facendo apposta, perché quel silenzio non era uno di quelli imbarazzanti che si spera finiscano subito; ma al contrario era uno di quelli in cui si pensava e ci si rendeva conto dei cambiamenti e della piega che la propria vita stava prendendo.

Dean, per la prima volta, sentì il bisogno di esser abbracciato da qualcuno, chiudendo gli occhi e lasciandosi cullare senza dire una parola. Quindi si girò su un fianco, tirò Castiel a se e poggiò la testa al suo petto, sospirando rilassato non appena questi iniziò a fare su e giù con la mano sulla sua nuca, baciandogli i capelli ogni tanto.

Lui avrebbe tanto voluto baciarlo, accorciare quella distanza tra loro e non limitarsi a un contatto come un abbraccio. Ma sapeva che era già molto per Dean, perché per la prima volta un gesto del genere stava venendo da parte sua e ne fu felicissimo. Quel semplice abbraccio partito da lui, equivaleva a un bacio dato da parte di Castiel. D si stava finalmente aprendo ed era proprio quello l'obiettivo del moro, voleva che il ragazzo che amava sapesse di poter essere se stesso, di poter richiedere affetto perché lui glielo avrebbe sempre dato, di non aver paura ad aprirsi perché non lo avrebbe mai giudicato negativamente.

Dean invece pensava che avrebbe tanto voluto alzare il viso e poggiare le labbra su quelle del ragazzo che lo stava stringendo, ma qualcosa lo bloccava. E si infuriava con se stesso perché si erano già baciati, ed era partito tutto proprio da lui. Però pensava che prima o poi, tutto quello sarebbe finito nonostante fosse felice, nonostante si sentisse leggero e libero. Aveva paura di perdere Castiel e allora non sapeva come comportarsi, non sapeva cosa fare per fargli capire che quella sua rigidità non era un rifiuto, ma una richiesta di aiuto ad essere agevolato. E quell'agevolazione era arrivata con quella visita a sorpresa e con quel picnic.

“A cosa pensi?” La voce roca del ragazzo interruppe i suoi pensieri.

“A niente..”

“Dean..” Castiel lo strinse più forte a se e gli accarezzò la schiena lentamente, parlandogli con calma. “Ormai ho imparato a conoscerti e stai mentendo.”

Dean sospirò e poi si mise a ridere, incontrando lo sguardo apprensivo di Castiel. “Perché vuoi saperlo?”

“Perché mi importa sapere come stai. Voglio che tu sia felice.”

Il ragazzo sentì un tuffo al cuore e se non fosse stato orgoglioso, si sarebbe commosso lì davanti perché semplicemente, non si sarebbe mai aspettato in tutta la sua vita di sentire delle parole come quelle rivolte a lui da parte di qualcun altro. Allora reagì d'istinto e prese il viso di Castiel, poggiando la fronte la sua e sussurrando. “Cosa mi stai facendo?”

Il suo cuore fece una capriola a quelle parole e sorrise lievemente, poggiando le mani sui fianchi di Dean. “Mi sto solo prendendo cura di te.”

“Sono adulto e vaccinato, potrei farlo da solo..”

“Potresti..” Il tono di voce si abbassò e le labbra di entrambi si fecero sempre più vicine. “Mi dispiace per l'altro giorno, non avrei dovuto dire certe cose..tipo quella della coppia. E' solo che quando sono felice tendo a dire certe cose..”

Dean si mise a ridere e negò con il capo, tenendo il tono basso. “Ho bisogno che tu mi dica una cosa.”

Castiel annuì e rimase in silenzio, aspettando che l'altro parlasse.

“Dimmi che ti ricorderai sempre di questi momenti e che non mi abbandonerai come la mia famiglia.”

“Mai.” Negò con il capo e gli prese le mani. “Non ti abbandonerò mai e sbagli, perché Sam, tua madre e tuo padre non ti hanno abbandonato. Sono solo andati in un altro posto e sono sicuro che sono felici.”

Dean chiuse gli occhi che diventarono lucidi all'istante dopo quelle parole, non riuscendo quasi più a trattenersi e sentì tutte le emozioni trattenute travolgerlo. Sentì i muscoli rilassarsi, il cuore farsi più leggero e sentì il bisogno di non trattenersi più. Sentì che doveva lasciarsi andare. “Vorrei baciarti..”

“Fallo diamine, fallo.” Il tono di Castiel era un misto tra il sorpreso e il disperato, perché non aspettava altro da Dean.

Il biondo prese il viso dell'altro e rimanendo ad occhi chiusi poggiò le labbra su quelle morbide e calde di Cas, accarezzandogli le guance con i pollici. Il cuore iniziò a tamburellargli con forza dentro il petto, iniziando a pompare sempre più sangue che gli fece fare un respiro profondo prima di iniziare a cercare la lingua dell'altro quasi con urgenza, come se potesse scappare o sparire da un momento all'altro.

Castiel strinse le braccia attorno alla vita di Dean e inclinò il capo, riuscendo a gustare la bocca dell'altro. Non gli sembrava nemmeno vero, aveva paura che stesse sognando talmente tanto che senza farne accorgere a Dean, si diede un pizzicotto sulla gamba e mettendosi a ridere sulle sue labbra quando si rese conto di non essere in un sogno, come in uno di quelli che lo avevano tormentato dal primo momento in cui aveva conosciuto quel ragazzo. Quella era la realtà e non era mai stata bella come in quel momento. Baciare qualcuno non era mai stato così bello.

Dean pose fine a quel contatto e si mise dietro Castiel abbracciandolo e facendolo poggiare al suo petto, adagiando il mento alla sua spalla. “Grazie.”

L'altro non rispose e sorrise semplicemente, accoccolandosi al suo petto e accarezzandogli un braccio pigramente, osservando il cielo che ormai era diventato scuro e puntellato da delle stelle luminose. Castiel non aveva mai condiviso un momento come quello con nessuno, non aveva mai visto il tramonto o il cielo con qualcuno. Era molto speciale.

“Non avrei mai pensato di trovarmi a fare un picnic con qualcuno, a pomiciare come un completo idiota.”

Cas si mise a ridere e negò con il capo, dando un leggero schiaffo sulla gamba del ragazzo. “Pensi che siamo idioti? Davvero?”

“Non proprio idioti..però io mi sento un po' scemo. Non sono abituato a niente del genere, mi sa di cosa troppo sdolcinata.”

“E ti da fastidio?”

“No, ecco perché mi sento uno scemo.”

Castiel rise ancora e girò il viso verso lui, dandogli un bacio leggero sulle labbra e poi tanti altri sul mento, sulle guance, sulla fronte, sui capelli e poi sul collo, in cui indugiò con la lingua sul pomo di Adamo, per poi accoccolarsi a lui come se niente fosse dopo aver sentito Dean sospirare.

“Ehi, non puoi fermarti adesso.”

“Tu mi hai fatto dannare per un bacio, ora ti attacchi!”

D scoppiò a ridere e tirò Castiel indietro, portandolo sotto se e iniziando a fargli il solletico, divertendosi a guardarlo mentre si contorceva a faceva dei versi osceni che avrebbero dovuto essere delle risate.

“Ti odio!”

“Anche io!” Esclamò Dean e poggiò di nuovo le labbra alle sue, abbracciandolo forte e sorridendo.

  
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