«Sono io».
Si girò di scatto a quelle parole, fievoli come un sussurro.
Una figura poco nitida era davanti a lei.
Aveva gli occhi spalancati. Credeva di essere pazza.
«Non avere paura, ti prego».
E lei, nonostante tutto, non ce l’aveva. Sì, forse subito all'inizio, ma quella figura le infondeva una strana calma. Una tranquillità che ricordava di aver provato solo con una persona, prima di allora.
Realizzò in poco tempo cosa fosse ciò che aveva davanti. O meglio, chi fosse.
«Sei tu». La sua voce era debole tanto quanto quella del fantasma.
Egli annuì.