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Autore: 50shadesofLOTS_Always    20/05/2015    0 recensioni
Ci sono cose che non si possono evitare come ad esempio la morte. Come ad esempio l'amore. Ritrovare una persona che per strano volere del Fato,abbiamo dovuto allontanare. Ma se proprio il Fato ci permette di riavere quella persona...
Genere: Fluff, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Un amore piú forte del Destino'
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Firenze. Decisamente una città incantevole,artistica. Non é cambiata molto da quando ero ragazzina. C'ero venuta qualche volta per fare un giro con le amiche o addirittura in visita con la scuola. Avendo fatto il liceo artistico riconosco il Battistero,il Duomo e quelle viuzze piene di negozi e boutique che tanto piacciono ad Irene. Mi arriva un messaggio e subito prendo il mano il cellulare. É Inge,la ragazza a cui ho affidato Diana che non era molto contenta quando sono partita. Mi dice che sta' bene e che ha mangiato nonostante la mia assenza. La cosa mi rende serena e riprendo a camminare. Mentre sistemo il cellulare in tasca,per poco non vado a sbattere contro un palo. Lo scanso appena in tempo,facendo quasi ribaltare il trolley che mi porto appresso. Sollevo lo sguardo e noto il cartello pubblicitario,restando un pò sorpresa. Quei capelli quasi color del miele,la pelle ambrata,gli occhi nocciola e quel sorriso che spesso mi ha rivolto quando ero solo una ragazzina delle medie. La sua faccia,ora gigantesca sul cartellone,non é mutata molto nonostante siano passati quasi sedici anni. Marco Rossi. Come dimenticare il mio "primo vero amore" a soli dodici anni per un ragazzino della mia classe. Avevo preso precedentemente delle piccole ed ingenue cotte estive,ma niente a che fare con la sbandata che ho avuto per Marco per quasi sei anni. Avevo letteralmente perso la testa per quello squinternato artista,che mi aveva affascinato col suo modo di fare frivolo e frizzante cosí opposto alle mie maniere rigide ereditate da mia madre. Non sono mai stata abituata ad espormi all'altro sesso,poiché ho sempre immaginato che prima o poi,un uomo avrebbe apprezzato le mie doti intellettive,anziché le mie discrete qualità fisiche. Per ora,non ho incontrato un tale uomo. Osservo ancora una volta il viso di Marco e mi soprende che sia così famoso in Italia per la sua ditta di ingegneristica di interni,cosí come dice il cartellone. Era cosí sbadato che spesso non faceva i compiti per una settimana. Riprendo a camminare cercando di ricacciare indietro i ricordi della mia adolescenza. Raggiungo la via e mi ritrovo davanti al portone di una palazzina vicino al centro. Dev'esser costato loro un occhio della testa comprare un appartamento qui. Suono il campanello e subito il portone si apre con uno scatto. Salgo le scale fino al terzo piano dove Irene mi salta quasi addosso. La abbraccio mentre ridiamo allegramente << É cosí bello rivederti in carne ed ossa... >> mormora al mio orecchio con la voce incrinata per l'emozione. Quando mi stacco da lei,Tiberio mi raggiunge e mi stringe forte quasi stritolandomi. Il suo profumo cosí familiare mi riporta all'infanzia e all'adolescenza che ho vissuto al suo fianco. É stato il fratello che ho sempre desiderato. Mi ha spronato a credere in me anche quando non lo credevo possibile.  Sollevo il capo per incontrare i suoi occhi scuri,lucidi per le lacrime << Guarda che ti ho visto sai?! >> lo accuso giocosamente per prenderlo in giro << Ma che dici? Ho solo un pò di polvere negli occhi >> finge una giustifica decisamente stupida e rido mentre Irene gli da un pizzicotto sulla spalla.

**** 

Vedo Tiberio tornare sul divano accanto a me dopo aver portato Irene a letto. Si era addormentata fra le sue braccia mentre stavamo guardando un vecchio film,Il Patriota con Mel Gibson. Uno dei pochi film di guerra che mi piacciono. Mi sorride << Lo avevo predetto che le avresti messo una fede al dito... >> << E lei un collare attorno al collo... - mormora ironico ricevendo un pugno sul braccio - Da quant'è che non vedi uno dell'altro sesso? >> mi chiede puntiglioso << Anni ormai... >> rispondo distrattamente << Scherzi vero?! Non mi dire che non sei andata ancora a letto con un tedesco! Giada,hai ventisei anni! >>. Gli rifilo un'occhiata di fuoco facendolo zittire immediatamente. Seguo il film mentre la mia mente vaga fra i ricordi del liceo. << Quanti sono gli invitati? >> << Circa un'ottantina >> dice prima di sbadigliare sonoramente. Annuisco << Senti... - esordisce e la cosa fa' scattare i miei campanelli d'allarme - Irene ha avuto da poco un contratto di lavoro stabile e... Parte delle sue azioni,appartengono al business di Marco... >>. Inarca le sopracciglia e mi fissa da sotto le ciglia come per assicurarsi che lo stia seguendo col discorso. Sapevo che Irene fosse già diventata una famosa arredatrice di interni,fino ad aprire una ditta con una sua cara amica famosa nel nord italia. Mi fissa ancora in attesa di una mia reazione. Sospira << Irene é diventata sua amica,perciò ha deciso di invitarlo al matrimonio... >>. Lo guardo << Va bene. Non capisco dove sia il problema... Se Irene lo vuole al vostro matrimonio,io non posso impedirvi di invitarlo >> dico con tranquillità. Lui sembra scettico,ma alla fine cede e ci ritiriamo a dormire. Mi infilo sotto le coperte del letto,nella camera degli ospiti. L'ambiente é tutto di un tenue color crema. Piacevole perfino al buio. Ripenso al viso sul cartellone pubblicitario fino a che non mi addormento sfinita.

   
 
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