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Autore: fede_rica19    21/05/2015    2 recensioni
FanFiction sulla nuova generazione! Un TEEN DRAMA! Amori,tradimenti,amicizie e feste da sogno...ma soprattutto il ritorno del TORNEO TRE MAGHI AD HOGWARTS!
Dal primo capitolo:James Sirius Potter, alto e muscoloso, occhi nocciola e con capelli lunghi e corvini che ricadevano morbidi e scomposti sul collo, quasi fino alle spalle. Sorriso malandrino ed un caratterino troppo strafottente per essere davvero il figlio del Salvatore del Mondo Magico. Oppure forse la celebrità e la ricchezza nelle quali sin da piccolo era stato avvolto, lo rendevano così sprezzante, menefreghista ed arrogante. Sapeva di essere una celebrità appena ebbe messo piede sull’Espresso di Hogwarts, sei anni fa ormai.
Una ff sulla new generation con personaggi di mia fantasia e reali! Dimenticate la Hogwarts diligente e seriosa... fate spazio ad incontri lussuriosi, feste clandestine, a sentimenti non espressi, ed ad amicizie vere!
Vi va di seguirmi in questa avventura? Spero di vincere questa sfida con me stessa e scrivere una bella storia sulla nuova generazione!
Coppie: James Sirius/nuovo personaggio; Rose/Scorpius e tante altre...
Nuovi personaggi: Bart Mclaggen, Octo Thomas, Florinda Jordan e Calliope Rosier (cognomi importanti)
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo | Contesto: Nuova generazione, Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Orgoglio&Pregiudizio'
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Capitolo 22

“Sei così…diversa!”
 
Scorpius Hyperion Malfoy non era di certo uno stupido. Forse Rose Weasley si credeva la persona più intelligente del Castello, ma non aveva idea di come era fatto lui. Non era di certo passato inosservato il fatto che, prima della grande litigata come nella sua testa la chiamava da un po’, la Weasley aveva tentato di calmare le acque fra di loro…insomma di instaurare una specie di rapporto pacifico. Che ci fosse sotto qualcosa dietro quei sorrisi o dietro quei gesti gentili, era certo. Il problema che ancora non era riuscito a capire quale fosse l’obiettivo della Weasley. E prima ancora che potesse indagare avevano litigato. Se pensava ancora a come si era messa a giudicare senza saperne nulla di lui e della sua famiglia, ancora gli ribolliva il sangue nelle vene. Fin quando offendeva lui dandogli del rampollo o del viziato egoista era una cosa, ma nessuno doveva permettersi di parlare ne tanto meno sputare sulla sua famiglia. E poi cosa ne sapeva una Weasley, una privilegiata come lei, di quello che aveva passato lui da bambino o di quello che aveva passato suo padre?! Si sentì nella gola un nodo di malinconia e tristezza. Fortuna volle che il suo compagno di stanza bussò alla porta del bagno dove si era barricato da un’ora ormai. Rischiava di far tardi alla lezione di pozioni, ovvero al fatidico giorno della consegna della polisucco. Non aveva potuto ripassare i passaggi, gli ingredienti e tutte le procedure che avevano usato lui e la Weasley visto che lui e quest’ultima non si erano rivolti la parola per tutto il week end, e che li aveva tenuti lei nella sfuriata.

-Scorpius questo monopolio del bagno deve terminare qui ed ora! Esci di lì!- gli ordinò Romeo con tono pacato e la sua solita voce profonda. Sospirò riaggiustandosi esasperato e per la milionesima volta i ricci biondissimi ed uscì. Sotto lo sguardo indagatore dell’amico preparò la tracolla con i libri della giornata scolastica. E poi cedette.
-Che c’è? Non ti serviva il bagno?- ringhiò
-E’ che sei così radioso e dolce stamattina damerino, che non posso toglierti gli occhi di dosso!- ironizzò con un ghignetto dei suoi. Il biondo sospirò e tornò ai suoi affari cercando di ignorarlo. Dopo che Romeo ebbe finito in bagno si avviarono dai dormitori maschili alla Sala Comune Verde-argento. Sentiva ancora gli occhi e l’attenzione di Romeo su di sé e lo fulminò con lo sguardo. A nulla servì concentrarsi sulla colazione in Sala Grande. Fin quando esasperato non cedette ancora una volta.
-Si può sapere che hai da guardare?-
-Dimmelo tu perché sei intrattabile da tre giorni e potrebbe anche entrarci qualcosa che prima del previsto si sono interrotti i pomeriggi di studio con Rose!- fu l’argomentazione tagliente del moro. Scorpius fece scoccare la lingua sul palato snobbando la frecciatina.
-Dimentico che tu e la Weasley siete amici…-
-Perché io so apprezzare un cervello quando ne incontro uno!- rispose secco ma senza cattiveria. Scorpius sapeva che Romeo e la Weasley studiavano molto spesso insieme in Biblioteca e che erano entrambi membri del club degli scacchi magici. Per giunta Romeo l’aveva portata al ballo del ceppo. Aveva capito quella sera che tra i due non c’era nulla di tenero, ma che erano solo buoni amici. Scorpius inarcò un sopracciglio. –E’ inutile che menti a te stesso e a me…per me sei un libro aperto da quando avevamo tre anni damerino: te ne sei accorto anche tu che Rose è intelligente e furba! Ti sei trovato bene a studiare con lei e non vuoi ammetterlo perché i tuoi pregiudizi su di lei son troppi radicati!- Fece una pausa asciugandosi elegantemente gli angoli della bocca con il tovagliolo. –Però non capisco perché per un mese siete riusciti a convivere pacificamente, più o meno, e poi avete interrotto gli incontri in prossimità della consegna! Cos’è successo?-
-Perché non te lo fai dire dalla “so tutto io” se siete così amici!?- rispose stizzito. Perché odiava quando Romeo aveva ragione. Perché si, si aveva dei pregiudizi e passare del tempo con Rose Weasley era stato…destabilizzante.
-Nel week end è difficile che riusciamo a vederci! Lei va ad Hogsmead con i cugini e le amiche oppure ne approfitta per rispondere alle lettere o ad aiutare il fratello con le pergamene arretrate!- Scorpius non poteva credere che Romeo e Rose fossero così legati. Si sentì stupido quando si rese conto di aver spalancato la bocca in una perfetta o. Difatti Romeo ridacchiò quasi silenziosamente. –Allora? Vuoi dirmi o no cosa è successo?- Scorpius si guardò attorno, nessuno degli studenti era loro così vicino da poter aver sentito qualcosa della conversazione. Diede un’occhiata anche di sbieco al tavolo rosso-oro, ma nessuna traccia della Weasley.
-Abbiamo litigato…divergenze dovute alle famiglie a cui apparteniamo!- biascicò evitando gli occhi marroni e penetranti dell’amico.
-Famiglie? Cioè?-
-Lei sostiene aspramente e con tutta se stessa che mi vanti di essere un rampollo purosangue e io sostengo che invece lei ed i suoi cugini siano dei privilegiati che si pavoneggiano per essere eredi dei Salvatori!- raccontò atono. In realtà il solo ricordo di quelle parole lo mandava in bestia. Era bravo Scorpius Hyperion Malfoy a non lasciar trasparire nessuna emozione. Era bravo sempre, quasi sempre…con Rose Weasley si era mostrato abbastanza arrabbiato e risentito.
-E tu dimostrale che non è così! Nessuno può immaginare ciò che la tua famiglia ha passato, la mia o quella di Nott! Nessuno può sapere se hai una maschera finché non te la togli davanti a quel qualcuno!-
-Perché dovrei? Lei non è mia amica ne tanto meno se lo merita! Gongolerebbe e andrebbe a raccontar ogni cosa ai cugini!- protestò stizzito. Aprirsi con la Weasley oltre che umiliante sarebbe stato la sua rovina. Romeo si era impazzito?!
-Rose non è la ragazza che pensi sia! Lei è diversa…- fece una pausa –e comunque dovrai rivolgerle nuovamente la parola oggi in classe!- sdrammatizzò alzandosi. Scorpius lo imitò ed insieme e in un silenzio scomodo, per il biondo, si avviarono verso i Sotterranei.
 
*

Qualche ora prima sempre nei Sotterranei, nella sua camera da Prefetto, Calli si risvegliò e per un attimo credette di aver sognato ogni cosa. Poi realizzò che aveva baciato Sirius.

Lo aveva baciato…era sbagliato, ma lo avrebbe rifatto.

Cioè no, non avrebbe più dovuto farlo. Per lo meno se fosse stato per lei ogni notte sarebbe sgattaiolata nella sua stanza per baciarlo e dormire tra le sue braccia, ma non poteva. Non poteva perché Sirius non avrebbe giocato quel gioco pericoloso e perché era fidanzata…ufficialmente. Le si contorcevano le viscere al solo pensarci. Si vestì di malavoglia perché anche se non era stato un sogno, era quello che avrebbe dovuto fingere fosse stato. Non poteva far colazione con lui, non poteva abbracciarlo, non poteva sedersi nel banco con lui, non poteva baciarlo… sospirò uscendo dalla sua camera per andare a fare colazione, con la divisa scolastica indosso insieme al suo solito broncio.

-Buon giorno Rosier!- la voce di Cassia la sorprese mentre percorreva il corridoio dei sotterranei.
-Buongiorno!- rispose cordiale e con rispetto. La bionda aveva solo un anno più di lei ma era la Caposcuola Serpeverde e comunque anche prima di esserlo si faceva rispettare e temere.
-Hai una brutta c’era! Non hai dormito abbastanza stanotte?- argomentò stranamente Cassia.
-Ehm…non no dormito bene, già…- era strano che Cassia Greengrass si “abbassasse” a chiacchierare con gli studenti più piccoli, e poi loro due non avevano chissà quale rapporto.
-Magari se non sgattaiolassi dopo il coprifuoco fuori dalla tua camera per andare a delle feste…!- quella risposta fu una doccia fredda per Calli.
-Come?-
-Come lo so? Ero di ronda alla torre ovest proprio ieri!-
-A quell’ora?- sbottò incredula. Le ronde a mezzanotte finivano. Lei era lì alle tre della notte. Cassia mutò l’espressione cordiale in una altamente incattivita dalla sua sfacciataggine, nonostante si trovasse in fallo.
-Rosier stai cercando di sfidarmi?-
-Io…no…no…- balbettò sfuggendo dallo sguardo della Caposcuola. –Non accadrà più…scusami!- si affrettò a dire.
-Sai cosa non accadrà più?!- sussurrò Cassia con un sorriso sbilenco e gli occhi blu pieni di soddisfazione. –Che mi rovini i programmi della serata! Stai lontano da Sirius ragazzina altrimenti…- fece una pausa mentre la seconda doccia gelida la investiva facendola rabbrividire di paura, -il tuo fidanzatino verrà  a conoscenza dei tuoi spiacevoli, quanto sorprendenti, hobby notturni, Rosier! Buona giornata!- e con una spallata la oltrepassò, lasciandola di sasso.

*

-> https://www.youtube.com/watch?v=bRBCUeHXG4w
Qualche piano più su…

Si svegliò con una fitta al sedere, che sentiva gelido tra l’altro. Il suo viso si corrucciò tutto ed aprì gli occhi pian piano. Non riconobbe subito dove si fosse addormentata. Perché era certa che quella non era la sua stanza ne il suo letto. La bocca era pastosa e dal retrogusto dolciastro. In un lampo le vennero in mente le troppe acquaviola corrette, che Freddy aveva elargito con nonchlance al bancone. Messo a fuoco ciò che le stava davanti riconobbe dei pettorali.
PETTORALI?!
Il suo sguardo pian piano salì e trovo prima il mento e poi gli occhi ancora chiusi di Octo, che dormiva a fianco a lei. Anzi no, era lei del tutto accucciata su di lui. Tolse come scottata le braccia da attorno alla vita di Octo che mugugnò infastidito voltandosi dal latto opposto. Restò seduta e con aria confusa per qualche istante, fin quando non si accorse di avere sulle spalle qualcosa. Octo durante la notte le aveva poggiato sulle spalle il suo cardigan nero per tenerle caldo. Si sentì sciogliere e le si dipinse un sorriso sulle labbra. Prima di poter decidere su cosa pensare e sul da farsi, Octo si agitò nuovamente accanto a lei e voltandosi incontrò i suoi occhi azzurri.

-Buongiorno!- le disse con voce assonnata e stropicciandosi gli occhi chiari con il dorso delle mani.
-Buongiorno a te…- borbottò confusa. Lo vide alzarsi e guardarsi intorno intontito.
-Come stai?- le chiese ad un tratto. Si accorse così di essere rimasta in silenzio a fissarlo. Si era ritrovata senza parole. Non capiva se si sentiva imbarazzata, arrabbiata o…emozionata?! Si alzò anche lei sfilandosi il cardigan dell’amico e glielo porse. – Ehi tutto ok?- lui invece le sembrava così tranquillo. Ma solo lei credeva che risvegliarsi abbracciati in uno stanzino era…disdicevole? Piacevole? Sapeva solo che la testa le stava scoppiando.
-Ma come sei chiacchierone di prima mattina!- sbottò con tono acido. Se ne pentì subito dopo ma ormai gli occhi azzurri del ragazzo si erano tinti di un alone cupo.
-Scusami tanto…la prossima volta che mi chiedi di restare qui con te la mia risposta sarà no dato che te ne sei pentita…- biascicò anche lui acido.
-Pentita? Ma di che diavolo stai parlando?- si sentiva lo stomaco in subbuglio e le orecchie in fiamme. Era in totale imbarazzo. L’unico ragazzo con cui aveva mai passato la notte era stato…Sirius.
-Certo…se il tuo amico Sirius scoprisse che ti sei rintanata qui con me chissà cosa penserebbe non è vero?!- Octo subito dopo si morse il labbro. Lei si guardò attorno confusa come se li dentro ci potesse essere la soluzione ad un problema che nemmeno sapeva di avere. Cosa voleva Octo? Perchè stavano litigando?
-Io…io non so perché mi stai dicendo queste cose! Ricordo che sono stata io a venire qui e chiederti di farmi compagnia! Mi dispiace se ieri sera ti ho rovinato la serata! È vero che ti ho detto che non devi farmi da balia ma sono già diverse volte che accade l’opposto! Beh… non è più necessario, davvero!- sciorinò cercando una tregua ad una battaglia di cui non aveva ne percepito ne visto l’inizio.

*L’unica cosa che sapevo quando mi sono svegliata stamattina è
che adesso so qualcosa, qualcosa che prima non sapevo…
nel profondo della mente, mi fa sentire bene…*


-Non è questo Flo… non hai rovinato un bel niente e piantala con la storia della balia, ok? Io volevo stare qui con te, la promessa fatta a Sirius non centra più nulla…- mentre che le rispondeva le aveva rivolto le spalle. Ecco ora oltre lo stomaco le faceva male la testa e le orecchie ormai erano in fiamme.
-Allora perché sei arrabbiato? Perché mi tratti così?!- soffiò con voce tremante. Di emozione? Di rabbia? Ecco perché il mal di testa.
-Non sono arrabbiato Flo… è che quando mi sono svegliato avevi quella faccia da cane bastonato…come se avessi fatto un torto a qualcuno ad essere qui con me…lascia stare, è tutto ok!- alla fine risolse. Si voltò nuovamente a guardarla e poi abbozzando un sorriso fece per oltrepassarla.
-Ehi…- lo fermò cingendogli il polso. –Non ho fatto un torto a nessuno! Ti ho chiesto di restare qui con me perché ne avevo bisogno…grazie!- Octo indietreggiò fino ad affiancarla e si chinò a darle un bacio sulla guancia. Sentì un brivido percorrerle la spina dorsale e le guance avvampare.
-Non c’è di che riccia!- le soffiò sulla pelle per poi liberarsi dalla presa e uscire dal magazzino.

*tutti i miei muri si ergono dipinti di malinconia ma io li abbatterò
ed aprirò una porta per te.
E l’unica cosa che sento sono le farfalle nello stomaco…
Una bella sensazione, rifarsi del tempo perduto, Prendere il volo, mi fa sentire bene…
Voglio solo sapere che ora ne sei consapevole!*



Cazzo se Freddy aveva ragione…si ritrovò a pensare Octo mentre risaliva le scale verso il dormitorio maschile. Lo aveva avvisato che sarebbe rimasto fregato. Lo aveva avvisato che avrebbe sofferto lui per quella promessa fatta. Flo era off limits, Flo era innamorata di Sirius e per quanto lui poteva starle vicino come amico aveva finito per apprezzarne ogni suo gesto, i suoi occhi, il suono della sua risata. Era rimasto fregato e non poteva fare a meno di pensare che era in trappola, la stessa trappola in cui era cascata Flo per Sirius. Avrebbe voluto tornare indietro, prenderla per le spalle e baciarla. Avrebbe voluto urlarle in faccia di svegliarsi e piantarla di vivere quell’amore platonico che le faceva solo male, che le inquinava l’anima e il cuore. Ad un tratto, mentre si accorgeva di essersi chiuso in bagno ed aver ignorato Bart che gli aveva domandato dove fosse stato fino a quel momento, si ricordò delle parole di Bart sull’espresso di Hogwarts per le vacanze di Natale.

“Octo quando anche tu smetterai di andare di fiore in fiore capirai che lo hai fatto perché una donzella ha rubato il tuo cuore, freddo e nero, che ti ritrovi al momento!”

La realizzazione lo investì come un camion in corsa. Da quanto tempo non accettava l’invito di una ragazza o chiedeva un appuntamento a qualcuna? Non ne aveva avuto l’interesse…aveva smesso di andare di fiore in fiore. La sola compagnia di Flo lo faceva star bene. Allora…allora aveva trovato la donzella che gli aveva rubato il cuore?

*Torna indietro e dimmi perché mi sento come se avessi sentito la tua mancanza per tutto questo tempo…
raggiungimi qui stasera e fammi sapere che non è solo una sensazione creata nella mia mente.*

 
*

Rose Weasley, con la solita aria impacciata, stava seduta in prima fila su uno dei vecchi banchi dell’aula di pozioni. Quando vide entrare Scorpius Malfoy, in compagnia di uno dei suoi migliori amici, ovvero Romeo Zabini, sussultò sulla sedia tanto da far venire un colpo a Selene, seduta proprio accanto a lei. Era già stato strano non trovare Florinda in camera quella mattina quando si era svegliata ed era ancora più strano non trovarsela lì al primo banco con lei a sentirla sproloquiare, come nei giorni antecedenti, su quanto fosse tesa nel doversi rapportare nuovamente e forzatamente con il biondo serpeverde. Non fu difficile per quest’ultimo individuarla visto che, da brava secchiona, sedeva sempre in prima fila con le sue amiche. Il professor Lumacorno sarebbe arrivato da un momento all’altro perciò preso un profondo respiro si fece coraggio e raggiunse il suo compagno di studio. E proprio perché Romeo era una tra le persone che più la capivano gli sembrò giusta l’opzione di girare i tacchi. Tanto gli avrebbe raccontato tutto più tardi…il furbo. Persa un attimo fra i suoi pensieri, e vista la sua eterna sbadataggine, non si accorse di esser giunta sino a Scorpius e gli pestò un piede.

-Ops scusami…-
-Tranquilla…- sibilò a denti stretti, -dovevi dirmi qualcosa?- domandò con tono gelido.
-Ehm ecco io…io volevo scusarmi per non averti più ridato la metà dei tuoi appunti! Io ero così arrabbiata e adesso che è arrivato il giorno della consegna me ne pento…- confessò paonazza su guance e orecchie, tipico marchio Weasley.
 
Scorpius si ritrovò a pensare che quella strana ragazza che gli stava di fronte era una continua sorpresa. Riusciva a tramutarsi da dolce ragazzina impacciata, un po’ dinoccolata, a biscia dalla lingua biforcuta so tutto io. Nel loro ultimo incontro l’aveva lasciata inferocita come una iena ed ora sembrava impacciata come un agnellino. Questo lo destabilizzava e con Rose Weasley, che da anni prendeva in giro senza neanche aver mai parlato con lei veramente, non sapeva più come comportarsi. Non sapeva più che pesci prendere. E la chiacchierata mattutina con il suo amico Zabini, non lo aveva di certo aiutato a fare chiarezza.

-Non preoccuparti- biascicò dopo un lungo e scomodo silenzio –avevo preso appunti a lezione e avevo il mio libro, il resto spero di ricordarlo!- non sapeva se era stato acido o se l’aveva tranquillizzata, quella mattina si sentiva stordito e un po’ in ansia.
-Oh, ok allora ci…ci sediamo vicini? Cioè vicino al nostro calderone? L’ho portato qui stamattina con l’aiuto di mio fratello Hugo…- aveva notato come Rose fosse imbarazzata e anche lui si sentiva a disagio. Era proprio vero che se non litighi con una persona non la conosci mai veramente abbastanza però…però nessuno gli aveva detto che litigarci significava raggiungere un livello di intimità scomodo. La seguì senza dire una parola vicino al calderone, e quasi tutte le coppie di studio avevano preso il loro posto. Difatti il professor Lumacorno entrò in scena poco dopo con il suo solito panciotto in fuori e il baffo da tricheco ben pettinato.
-Bene miei cari…devo dire che in queste settimane siete stati molto attenti alle mie lezioni e tra piccoli furti e lievi esplosioni nei vari piani del castello, sono fiero di voi, tutti avete una pozione a coppia ma…- e fece una pausa per creare suspence, -solo una di queste giovani coppie potrà aggiudicarsi la E nella mia materia a fine anno!- accanto a lui poteva sentire Rose fremere e aspirare con tutta se stessa a quel premio. La osservò con la coda dell’occhio per non esser notato da lei a farlo. Era bassina, le arrivava alla spalla, aveva un color di capelli strano tra il rame e il castano. Nessuna efelide a differenza di quello spilungone di suo fratello Hugo. Labbra carnose e carnagione pallida. A differenza della cugina Lily era meno appariscente con il suo corpicino snello e slanciato. Non si era mai fermato ad osservarla. Era sempre stato frenato dai suoi pregiudizi e poi con i suoi compagni quando lei era nei paraggi si impegnava a sfotterla. Nel frattempo il professore aveva cominciato ad esaminare i calderoni. Accanto a lui Rose aveva aperto il quaderno dove avevano appuntato ogni passaggio, lo aveva posto proprio in mezzo a loro affinché anche lui potesse dargli un’occhiata. Prima della litigata aveva notato quelle piccole attenzioni che aveva nei suoi riguardi, era banale gentilezza certo, ma lui non la meritava. Non perché fosse un cattivo ragazzo, ma perché con lei era sempre stato cattivo e sgradevole. Gli facevano comunque piacere, inutile negarlo. Sbirciò il loro quinto passaggio perché in quei giorni era quello che non riusciva a ricordare, ripassandolo velocemente, e poi toccò a loro.

-Bene bene…la signorina Weasley non disattende mai le mie rosee aspettative! La miglior pozione vista finora! E Signor Malfoy sono convinto che abbia dato anche lei il contributo! Del resto entrambi siete due tra i migliori pozionisti del sesto anno!- Si sentì gonfiare il petto e Rose accanto a lui sorrideva tutta paonazza su guance ed orecchie, come sempre quando era emozionata. Sussultò resosi conto di aver registrato quella particolarità.
-Grazie mille professore, non ce l’avrei mai fatta senza l’aiuto di Scorpius che ha trovato la maggior parte degli ingredienti!!- perché lo stava lodando? Quando avevano smesso di darsi addosso? La cosa che più lo spaventò era che non aveva voglia di dirle di smetterla. In un certo senso gli piaceva questo riguardo che aveva Rose nei suoi confronti. Stava realizzando che era più piacevole rispettarla che denigrarla. Ma cosa avrebbero pensato i suoi compagni Serpeverde se avesse cambiato atteggiamento? Nel frattempo il professor Lumacorno era passato al calderone successivo e si rese conto di non aver spiccicato parola. Arrossì impercettibilmente. –Io e il professore ti abbiamo fatto dei complimenti, come mai quella faccia?!- lo riscosse dai suoi pensieri Rose.
-Ehm…grazie! Cioè ho apprezzato ciò che ha detto, che avete detto!-
-Prenderemo una E, me lo sento!!- cinguettò accanto a lui, tutta emozionata. Gli veniva da sorridere, ma tossì per dissimulare. Ignorarla, come se lei non fosse lì accanto a lui, gli sembrava l’idea migliore, in attesa di capire come comportarsi. Avrebbe dovuto interpretare ciò che sentiva dentro. Già parlare di emozioni in relazione a Rose Weasley, lo destabilizzava alquanto. Dissimulare, si, era la giusta tecnica. Fortuna che il professore aveva terminato.
-Bene! Troverete i risultati del vostro lavoro affissi in bacheca stasera prima di cena, per ogni coppia un voto che inciderà sulla vostra pagella finale!- diede loro un’occhiata complessiva e infine li congedò. Scorpius sentì le spalle alleggerirsi. Sapere di poter uscire dall’aula ed allontanarsi da Rose, lo rendeva più tranquillo. Dannato Romeo, continuava a pensare, con le sue insane idee che la compagnia di Rose Weasley poteva essere niente male.
-Ehi!- lo fermò per il corridoio.
-Si?- dissimulò voltandosi con nonchalance. Rose le sembrò così ingenua e anche un po’ sulle spine. Sospirò e le si avvicinò. Non le era mai sembrata così smarrita, come un pulcino bagnato.
-Io…io volevo scusarmi per la scenata! Ecco…mi dispiace! Non dovevo permettermi di giudicare! Non ti conosco nemmeno un po’ e non conosco i tuoi! Ehm…allora ci si vede in giro…- Scorpius realizzò in quel momento che il loro lavoro di coppia era terminato e che non aveva più alcun motivo di frequentare Rose Weasley e….e la cosa lo rendeva inquieto.
-perché devi essere così?!- si sentì dire come se la sua voce non gli appartenesse.
-Così come?-
-Dici che non dovevi permetterti di dirmi quelle cose…ma io mi sono permesso tante volte di prenderti in giro! Non è giusto che fai la misericordiosa con me…io…spesso sono stato uno stronzo con te, dovresti ricambiarmi con la stessa moneta, no scusarti!-
-Non so che tipo di gente sei abituato a frequentare tu ma dalle mie parti è così che funziona!-
-Gente serpeverde…- biascicò –ci vediamo stasera, diamo insieme un’occhiata al voto! A più tardi!- non le lasciò il tempo di rispondere, che ad ampie falcate fuggì via dal problema.
*
 
Sirius uscì dall’aula di pozioni con due certezze: la prima che Florinda non lo aveva degnato di uno sguardo il che significava guai, e la seconda che avrebbe preso almeno una E in pozioni grazie a Clarabella Jones, la sua compagna di studio per il progetto polisucco.
-Ehi Octo!- richiamò il suo amico mentre anche lui aveva una strana faccia. Ma che cosa era preso a tutti quella mattina?!
-Ehi…- fu la risposta atona dell’amico. Guai…odore di guai.
-Che succede? Flo è scappata via! Tu sembri che sia stato morso da un ungaro spinato visto il muso lungo che hai!-
-Tutto ok…Flo è stanca! Ha detto che ha dormito male!- altra risposta secca e atona. Guai…
-Non prendermi per il culo amico! Che succede?-
-Ti ho detto che è tutto ok! Lasciami in pace! Non sono la sua balia…non ci facciamo le treccine a vicenda ne ci prendiamo il the caldo alle cinque, ok?- sbottò contro di lui. Per un attimo Sirius restò di sasso e senza parole. Di fronte a lui Octo abbassò lo sguardo a terra.
-Lo so che non sei la sua balia! Ultimamente però siete stati molto a contatto, pensavo sapessi qualcosa…- Octo restò in silenzio a mordicchiarsi il labbro.
-Scusami…ehm ecco sarà infastidita per il fatto di Calli…amico devi smetterla di giocare questa partita a Quidditch… è arrivato il momento di acchiappare un solo boccino!- alla fine si confidò con lui. Gli parve sincero e visibilmente meno acido.
-Tranquillo, allora…ci vediamo agli allenamenti più tardi, ok?- gli venne incontro per sciogliere il ghiaccio che si era creato tra i due.
-Certo…- gli rispose in tutta fretta Octo che sgattaiolò via verso l’atrio più vicino del castello. Doveva affrontare un problema alla volta, si disse. C’era innanzitutto il problema Florinda. Doveva spiegarle che non poteva esserci nulla con Calliope Rosier, che lei era fidanzata e che era uscito fuori dalla Sala Comune solo per chiarire le cose. Certo poi si erano baciati, ma Florinda non doveva saperlo e per di più non era stato previsto. Ovvio che poi c’era il problema Calliope. Ok, il bacio non era stato previsto, ma desiderato? Si, forse quello si. Gli era mancato poterla sfiorare, sentire il suo profumo e il tocco dolce e passionale allo stesso tempo delle labbra rosse e carnose della Serpeverde. E infine terzo ma non meno importante problema: che cavolo aveva il suo amico Octo?
-Oh eccolo qui signor Potter, presto mi segua!- la voce della Preside di Hogwarts lo fece ritornare nel mondo reale, dopo che il groviglio dei suoi pensieri lo aveva rapito.
-Giuro che non sono stato io!- sbottò
-Signor Potter, so che è abituato a seguirmi o a venire nel mio ufficio spedito da chissà quale professore, ma stavolta non si tratta di una delle sue marachelle!-
-Di cosa?- domandò confuso seguendo comunque la McGranitt su per l’ufficio.
-Si da il caso, Signor Potter, che lei ha vinto il Tremaghi e che consuetudine voglia che il vincitore faccia un’ intervista per la Gazzetta del Profeta ed un servizio fotografico a seguire per la prima pagina!- spiegò di fretta e quasi con tono infastidito la McGranitt, come se lui potesse sapere tutto quello. Magari una sapientona come sua cugina Rose di sicuro l’avrebbe saputo, ma lui no. Lui era stato certo solo di una cosa durante il torneo, ovvero che doveva restare vivo. Giunti davanti al Gargoyle la Preside pronunciò quasi sottovoce la parole d’ordine, tanto che fu impossibile per Sirius captarla. Mostrata la scala a chiocciola in marmo bianco salirono sopra dove un team di giornalisti erano affaccendati ad impostare luci e macchine fotografiche magiche per tutto l’ufficio. Non appena tutti si accorsero della sua presenza fu assalito dalle truccatrici e dal parrucchiere. La Preside sembrò volatilizzarsi, sicuramente infastidita anche lei da quella caciara. Poco dopo aveva chili di fondotinta in faccia, tanto da sentirsi cremoso da far schifo e gli prudeva il naso per via dei pennelli usati per il fard. Dopo aver starnutito un paio di volte, quello che fino a quel momento era stato in disparte, gli si avvicinò. Era un uomo alto e possente, dai folti capelli color oro e un pizzetto appuntito. Poteva avere sulla quarantina d’anni e gli sorrise affabile.
-Buon giorno signor Potter! Piacere io sono Amedeo Higgins e sono qui per intervistarla riguardo alla sua vittoria al Torneo Tremaghi!-
-Il piacere è mio signor Higgins!- rispose cordiale.
-Innanzitutto le faccio le mie congratulazioni! Ora se vuole accomodarsi nella poltrona, io comincerei cn le domande!-
Un’ora dopo era soddisfatto del fatto che il giornalista della Gazzetta del Profeta non si era rivelato affatto come Rita Skeeter, che chissà perchè non aveva fatto l’intervista stavolta. L’uomo gli aveva permesso di esprimere la verità sui motivi che l’avevano spinto a partecipare, sulle paure e sull’orgoglio che aveva provato nel soddisfare i propri genitori che l’avrebbero comunque sostenuto in caso di sconfitta. Uscì tronfio dall’ufficio ma il suo sorriso si spense non appena la realtà tornò a bussare alla sua porta.
Florinda stava per entrare nel bagno femminile e da stupido idiota impulsivo qual’era non poteva più aspettare per chiarire con lei. Magari il riflessivo Bart o il galante Octo avrebbero aspettato una situazione più consona, ma lui no. A grandi falcate e con il cuore che pompava nelle orecchie, la raggiunse. Le cinse il polso e la tirò a sé, ad un soffio dal suo petto e i loro sguardi si incrociarono.

*Proprio dall’inizio sei stato un ladro hai rubato il mio cuore…
Ed io sono stata la tua vittima consenziente, ti ho lasciato vedere le parti di me che non erano proprio belle
e tu le hai messe a posto con un semplice tocco…*


-Sirius…- soffiò lei mentre i suoi grandi occhioni nocciola si riempivano di lacrime. Ad un tratto decise che anche quella piccola distanza che li separava doveva essere annullata. Così la strinse a sé in un abbraccio. La sentì trattenere il respiro contro di lui.
-Flo…so cosa sta succedendo fra di noi! Non voglio perderti, ho paura!- non aveva mai parlato così apertamente, con il cuore in mano, nemmeno con lei che era la sua migliore amica.
-Anch’io ho paura di perderti…ho paura di sbagliare!- confessò mentre poggiava le mani sul suo petto per scansansarsi dolcemente. Sirius con indice e pollice le sollevò il mento delicatamente. Così ancora una volta furono occhi negli occhi.
-Le cose fra noi sono cambiate. Nemmeno me ne sono accorto ma lo so, lo sento… l’amicizia non basta più, non è così?!- Flo annuì.

*Semplicemente dammi una ragione, solo una sarebbe abbastanza,
solo un secondo in cui non siamo rotti ma piegati…
E possiamo imparare ad amare ancora, è nelle stelle, è stato scritto nelle cicatrici dei nostri cuori…*


-Cosa accadrà adesso?- balbetto la ragazza
-Io so solo che ho bisogno di te!- si sentì di risponderle, il più sinceramente possibile.
-Anch’io, ma…ma se fare questo passo nel vuoto ci porti verso la fine di tutto?- gli chiese impaurita. –Io non sono pronta a rinunciare a noi…- aggiunse.
-Neanch’io Flo…non ti ho scartata dalla mia vita, volevo solo capire dentro di me se ero pronto a fare questo salto nel vuoto…se dovesse andare male…-
-Se dovesse andare male finirà ogni cosa, lo so…- concluse per lui. Stavolta fu lei ad abbracciarlo. Erano come dentro ad una bolla. In quel momento sarebbe anche potuto finire il mondo e loro non se ne sarebbero nemmeno accorti.
-Flo?-
-Perdonami…devo andare!- lo sorprese ad un tratto.
- Perché? Perché adesso sei tu a scappare dal problema?-
-Adesso sono io ad avere bisogno di tempo… avrei potuto fregarmene di tutto il resto e buttarmi a capo fitto in questa storia ma non voglio rischiare la nostra amicizia, ancora no…- Sirius rimase senza parole. Dopo tutto quel tempo passato a rimuginarci su, non si sarebbe mai aspettato che Flo prendesse tempo. Adesso capiva com’era sentirsi mentre si aspettava la decisione di qualcuno.
-Io…io…- boccheggiò confuso. –Suppongo che occorra del tempo prima di decidere…sei la mia migliore amica è vero ma potresti diventare un’estranea se le cose andassero male fra noi due, come coppia intendo…- vide Flo avvampare a quella parola ma non poté fare a meno di intenerirsi ancor di più.
-Si, infatti! Ti ho concesso tanto tempo per te, adesso puoi concedermene oppure lei ti separerà da me ancor prima?- ed era ovvio che Calliope sarebbe stata tirata in ballo in quella discussione.
-Lei deve dimenticare quello che è stato! È finita! Presto si sposerà ed io voglio andare avanti!- rispose il ragazzo. Flo annuì e poi sorrise. Uno di quei sorrisi sinceri che scaldano il cuore.
-A presto…- disse la ragazza voltandogli le spalle.
-A presto pulce…- sussurrò quando già Florinda si era allontanata.

*Oh le lacrime cadono a dirotto… Io rimedierò a tutto questo per noi.
Stiamo raccogliendo la polvere, ma il nostro amore non è abbastanza, lo stai trattenendo…(Pink; Just give me a Reason)*

 
*

Una E. Beh di meno non si sarebbe mai aspettata. Aveva lavorato sodo e sopportare Scorpius Malfoy come contorno di quel piatto non era stato da sottovalutare. Forse Lumacorno aveva dato quel voto solo a loro considerando anche quanto male assortita era stata la loro coppia. Certo, a parte Flo ed Octo, che comunque d’accordo non vi erano andati mai, ogni grifondoro aveva in coppia un serpeverde. Ma a lei era capitato il principe delle serpi e per giunta quello che forse più di tutti l’aveva presa in giro negli anni. Solo che ora non sapeva più come classificarlo, mentre in piedi accanto a lei, guardava il suo voto affisso in bacheca e scritto in grassetto sulla pergamena. Stava sorridendo o era una sua impressione?!

-> https://www.youtube.com/watch?v=3qaN8IfiQjU
-Contento?- gli chiese titubante. Perché la metteva così a disagio quella figura così algida ed austera?
-Certo Weasley! Non credere sia tutto merito tuo se abbiamo preso il voto migliore di tutto il corso!- e come poteva risponderle se non con una frase tagliente?! Era più forte di lei, Scorpius riusciva solo a tirar fuori da lei solo il lato peggiore, la sua lingua biforcuta.
-Diciamo che con un mentore come me tu sia riuscito a fare del tuo meglio!- lo provocò stizzita e voltandogli le spalle per andar via. Non voleva litigare nuovamente con lui. Aveva capito che erano troppo diversi. Non voleva più tentare di sciogliere quel ghiaccio. Lui non voleva aprirsi con lei, e lei non voleva più trovare la chiave per farlo.
-Ehi…dove vai?! Ti ho ripetuto centinaia di volte che odio quando mi ignori e vai via!- la rimbrottò raggiungendola.
-E stare a sentirti mentre ancora una volta mi prendi in giro o ti vanti di te stesso!? No grazie… ho di meglio da fare che litigare con te!- argomentò Rose atona, senza degnarlo di uno sguardo. Lui schioccò la lingua nel palato con fare irritato e le si piazzò davanti sbarrandole la strada. Rose così alzò il capo per guardarlo incontrando quei suoi occhi di ghiaccio. Sollevò un sopracciglio curiosa.
-Beh?- gli domandò spazientita infine.
-Sei così…-
-Stramba?!- abbaiò, memore delle volte che le era stato detto, anche da lui.
-Diversa…- soffiò scrutandola assottigliando gli occhi artici.
-Cosa cambia?- domandò la ragazza sbuffando e facendo per oltrepassarlo definitivamente.
-Tutto…- rispose. –Buona notte nana…- aggiunse. E stavolta fu lui ad oltrepassarla e lasciarla senza parole.

ECCOMIII! NIENTE RITARDI, STO AGGIORNANDO PRESTO STAVOLTA!! VISTO?! ;)
Allora che ve ne pare?? Sirius e Flo sono ad una svolta ma anche Octo, no?! che ne dite di questo triangolo?? Ah i due bellocci nell'immagine del capitolo sono Scorpius (Alex Pettyfer) e Rose (Emma Roberts) ^^ ...  Aspetto le vostre opinioni e corro a rispondere alle vostre recensioni dolcissime!! Sempre grazie a chi segue preferisce e ricorda la storia e a chi lascia sempre la sua opinione!! SIETE LINFAAAA!! <3
Un bacione e buon week end!! a presto, rory!
  
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