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Autore: pandaforpresident    21/05/2015    5 recensioni
In un mondo popolato da creature sovrannaturali, governato da Angeli e Demoni, i pochi umani superstiti sono stati costretti ad adattarsi, tra cui io, Ilimya. Ma cosa farò se sarò scelta per una missione (potenzialmente) suicida? E se dovrò viaggiare con un angelo egocentrico, con un demone sexy (che mi odia), un elfo con una direzione sessuale alternativa e con una vampira bipolare? Aggiungete un nemico molto attraente, un cucciolo fin troppo affettuoso, un morbo mortale e la consapevolezza di non essere proprio umana.
Ecco a voi la mia vita!
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci furono 5 secondi paurosamente silenziosi. E poi parlai. «Ma che ti sei fumato?» gli chiesi incredula, dimenticandomi della scuola e della mia camicia da scostumata. «Julian, credo di aver sentito male. Che cosa hai detto?» disse Coraline, cercando di mostrare una calma che invece non c'era. «Hai capito bene» ribatté il demone, incrociando le braccia e fissando serio la sua "dolce" metà. Caroline lo guardò a bocca aperta, sbigottita. «Io ti ho detto di non sfidarla, e tu l'hai fatto. Non tutto ciò che esce dalla tua bocca è legge.» disse ancora il demone che, pur mantenendo il tono calmo, sprizzava autorità da tutti i pori. «Ma... Juji... Non la trovavi stupida anche te?» uggiolò la demone, ormai con le lacrima agli occhi. «Certo, ma non è questo il punto» «Ehi! Sono ancora qui!» dissi stizzita. Ormai avevo rinunciato a capire. «Lei è sotto la mia responsabilità, quindi nessuno le deve fare del male, nemmeno tu. Quindi io sarò il suo compagno, e fine della storia» disse Julian ignorandomi. Coraline si girò inviperita verso di me. «Mi paghi anche questa!» mi sibilò, e se ne andò via seguita da Ghila... Ghoil... Quella. «Wow, non credo che questa cosa finirà venerdì!» disse pimpante Sebastian. Ah, c'era anche lui! «Senti, acqua di rose, se te ne vai fai un piacere a tutti» gli ringhiai contro, riportando la mia attenzione a Julian. L'angelo se ne andò ridendo con le mani in tasca. Almeno qualcuno si divertiva... «Senti, carciofo, credo che tu mi debba una spiegazione da 110 e lode» gli dissi. «Credo che invece dovrai aspettare. Adesso dobbiamo andare.» mi rispose incamminandosi verso la scuola. «Ehi! Aspetta! Devo cambiarmi!» gli urlai inseguendolo. «Forse, e dico forse, se non giocavi con l'acqua come una bimbetta, forse non saresti in queste condizioni» «Ma non capisci! È quel maledetto cavalluccio marino, il kelpie! Si diverte a dare fastidio!» gli dissi esasperata alzando gli occhi al cielo. «E secondo te ti credo? Una creatura così orgogliosa non avrebbe niente a che fare con un lurido umano» mi disse saccente. Giuro che lo picchio. «Ma sei caduto dal seggiolone da piccolo? No, perché dovrei mentire? Se mi butto in una fontana non ho problemi a dirtelo! E poi non sei mica mio padre! Maledetto il giorno in cui il tuo stupido fratello ha avuto la brillante idea di investirmi...» gli sibilai irata. Julian sospirò. «Tu parli troppo. Anche io penso che mio fratello sia uno stupido e, ripeto, rimpiango anche io il giorno in cui ti ha messo sotto» mi rispose senza fermarsi. Sbuffai. Parlare con lui era come parlare a un poppante. «Ehi, fermati!» gli dissi, ma fui per l'ennesima volta ignorata, e mi arrabbiai. Non poteva pensare che lo seguissi come un cagnolino. Mi fermai e, aspettando che si allontanasse un po', mi girai dirigendomi verso i dormitori. Col cavolo e avrei fatto quello che voleva. La mia camicia cominciava un po' ad asciugarsi, ma si intravedeva ancora il reggiseno infantile. Improvvisamente sentii qualcosa di caldo cadermi sulla testa. «Ma cos... Julian!» esclamai sorpresa. «Secondo te non mi sarei accorto della tua assenza? C'era troppo silenzio.» mi disse beffardo. Guardai cosa avessi in testa. Una giacca blu?! «Credo che la tua giacca dell'uniforme mi sia volata addosso» gli dissi porgendogliela. Lui sollevò un sopracciglio. «A volte non capisco se sei stupida o se ti diverti a darmi fastidio» disse sconsolato scuotendo la testa. Non ci posso credere. Aveva davvero fatto a me un gesto carino? «Ti ringrazio, ma se speri che io un giorno ricambi il favore ti sbagli» gli risposi acidamente. In realtà ero colpita dal gesto, e mi rendeva stranamente felice. Non pensavo che Julian potesse essere così... «Oh, non voglio niente da te. Con il poco che ho visto, la tua mercanzia è un po'... Esigua» ...coglione. Un grandissimo, sublime coglione. «Un giorno ballerò sulla tua tomba» gli ringhiai contro, lanciandogli la giacca. Ovviamente l'afferrò al volo e mi sorrise sornione. Sorrideva un po' troppo per i miei gusti... «Ma sei ubriaco?» gli chiesi diffidente. «In realtà sì... Ma non nel senso che intendi tu. Dopo saprai tutto» disse allegro, rimettendomi la giacca sulle spalle. ..... Okay. Facemmo dietro front e di dirigemmo di nuovo verso a scuola. La sua giacca profuma tantissimo e mi misi ad annusarla di nascosto. Quando mi accorsi che sembravo una pervertita, cercai di riprendere un po' di contegno, ma dal sorrisetto irritante del demone capii che se n'era accorto. Ormai ero alla figura di merda numero venti della giornata. Un record... Arrivammo di fronte ad una porta in vetro moderna. Lessi la targhetta di fianco alla porta: Preside Seamus, Shinigami del Sole. Julian mi fece un teatrale gesto cavalleresco facendomi cenno di entrare. Cosa che feci, passando il più lontano possibile da lui rasente allo stipite della porta. La cosa mi inquietava a morte... «Benvenuti ragazzi!» esclamò allegro Seamus, distogliendo la mia mente da immagini di Julian mentre aiutava il prossimo. Impossibile. Di fianco al preside c'era una giovane e misteriosa donna. Aveva un occhio completamente nero, in contrasto con l'altro di un azzurro cristallino. Non riuscivo a capire la sua specie, e la cosa mi infastidiva un po'. Ma avevo altre cose a cui pensare, come la faccia sbalordita di Sebastian quando il demone lo salutò in modo amichevole e gaio, in completo contrasto con i modi del giorno prima. Julian si sedette su una delle sedie girevoli di fronte alla scrivania e, mettendo le mani sulla nuca si girò verso la donna misteriosa. «Quindi è sicuro?» le chiese orgoglioso. «Sì, ma non sarà tutto rosa e fiori...» disse seria quest'ultima. Julian la ignorò completamente, e salutò Myll e Bianca, che entrarono in quel momento dalla porta. «Quindi è vero?» chiese serio Myll. Biby mi venne di fianco, e mi guardò sorpresa. «Quindi sei tu...» mi sussurrò a bassa voce. «Io cosa?» le chiesi curiosa. Sbaglio o c'erano un sacco di cose che non capivo? «C'è stato un cambiamento importante» cominciò a dire la donna. «Mi chiamo Karolina, e sono una dottoressa. Il qui presente signorino..» indicò Julian «....sta per raggiungere la maggiore età di un demone». Lo guardai sorpresa. Non mi era permesso nelle scuole ordinarie spiegare la maturazione di un demone, ma qualche voce mi era arrivata (grazie Ruth). A grandi linee dalla maggiore età le creature demoniache non invecchiavano più, diventavano più forti e accadeva un'altra cosa che nessuno mi aveva mai detto... A guardare le facce degli altri presenti compresi di essere l'unica a non sospettare niente. «Quindi andate a chiamare la signorina Coraline. Julian deve fare la Scelta» disse la dottoressa. «E perché?» chiese il demone alzandosi. «Ho già fatto la mia scelta» disse dirigendosi verso di me. Avevo un bruttissimo presentimento... «Ilymia, tu sarai mia moglie!» disse allegro prendendomi il volto tra le mani. Oh. Mio. Dio. 0-Spazio Autrice-0 È ufficiale. La storia mi è sfuggita di mano. Davvero, ha corpo e anima propri ò.ò. Vi adoro! Magari voi in questo momento avrete una faccia così ---> ಠ_ಠ, ma sappiate che adoro finire i capitolo con un colpo di scena! Kiss.
  
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