Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: JulietChan    21/05/2015    2 recensioni
questa è la mia prima Fan Ficton, quindi siate clementi per cortesia. Ho preso spunto da un'altra storia che parlava dell'"universo phantomhive"catapultato nel nostro mondo.. Bene, io giro la storia: e se finisse uno di noi nel loro mondo? Questa è la storia di una misteriosa ragazza di nome Juliet che si troverà davanti ad una scelta che cambierà totalmente la sua vita, scoprendo che "non è poi tutto come sembra"
Genere: Comico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Finito di leggere la lettera fuggii dalla stanza di Sebastian, correndo a nascondermi nella parte più remota del giardino della manor house e piansi.

La verità era che non volevo andarmene, io amavo quel posto, io amavo lui....

Non volevo perderlo, non volevo che restasse solo un mero ricordo dal sapore di rose e menta.

In quei mesi ero stata felice, veramente felice... avevo potuto togliermi la maschera e non vergognarmi del mio passato, sarei potuta essere un'altra.

Ma non potevo, non era quello il mio posto, non ero io quella.

Quando finalmente mi fui calmata comunicai la notizia ad Asya, che mi guardò con un sorriso smagliante e mi disse: “Finalmente si torna a casa, eh?”

“Già.....”

“Juliet, che hai?”

“Niente, stai tranquilla cucciola, va tutto bene”

Bugiarda, mi dissi mille e mille volte.

Non potevo sopportare l'idea, non ci riuscivo.

Controllai su un calendario la data della partenza: il primo giorno di luna piena di quel mese.

Sorrisi amaramente. Luna piena, proprio come il giorno in cui la mia avventura era iniziata.

“Allora parti...”

mi voltai verso il demone che mi guardava quasi sofferente.

Non riuscii a sostenere quello sguardo, e uscii immediatamente dalla villa di campagna.

Mi sentii afferrare per il polso e mi girai verso di lui... che mi prese il mento e mi baciò mentre una lacrima mi rigava il viso.

Mi asciugò la guancia con il pollice e mi sorrise, nonostante tutta la sofferenza che gli stavo procurando.

I giorni che mi separavano dalla partenza trascorsero anche troppo veloci, e cercavo di trattenere ogni attimo per ritardare anche solo di un po' la fine che si avvicinava imminente.

Ma tutto ha una fine, anche le belle storie. ( Partite a leggere quando parte la musica https://www.youtube.com/watch?v=CdDDY5nVA3A )

Il varco si era aperto, ironia della sorte, proprio nell'armadio da dove era spuntata Asya.

C'erano tutti : Bald, Finny, Mey rin,Tanaka, Ciel e Sebastian.

Finny e Mey davano liberamente sfogo alle loro emozioni piangendo disperatamente, mentre Bald fuava la sua sigaretta con gli occhi lucidi.

Li abbracciai forte uno ad uno, scompigliai i capelli a Ciel e passai accanto a Sebastian, che sembrava freddo come le acque del Tamigi, trattenendo le lacrime.


 

Dimmi qualcosa, ti prego.


 

Asya aspettava impaziente, dicendomi: “Dai, cosa, muoviti!!”.

In quel momento Ciel mi corse incontro e mi abbracciò forte sussurrando : “Grazie di tutto, Juliet ”.

Quando abbassai lo sguardo sul piccolo conte notai che aveva gli occhi velati.

Si staccò da me arrossendo lievemente e mi regalò uno dei suoi rari sorrisi.

Stavo per incamminarmi verso l'armadio, quando guardai in direzione di Sebastian.


 

Tu sei l'unico che io abbia mai amato e ti sto dicendo addio.....


 

Corsi verso il demone e gli rubai un ultimo, dolcissimo, tristissimo e dolorosissimo bacio.

“Addio, angelo mio” mi sussurrò.

Mi aggrappai a lui, sapendo che ormai non potevo più tornare indietro.

Mi voltai un ultima volta quelli che erano stati i miei compagni di avventura, mi asciugai le lacrime che ormai avevo smesso di trattenere e sorrisi.

Poi con la luna che illuminava proprio l' entrata del varco coi suoi raggi argentei, presi per mano Asya mi inoltrai nel buio del portale.

Ero serena, pensavo al piccolo biglietto che avevo lasciato nella mia camera, accompagnato dal dipinto di una rosa bianca.

Non era un granché, un semplice foglio bianco con vergate a inchiostro sei parole:

                                                                                                                   NON E' POI TUTTO COME SEMBRA

                                                                                                                                                                                                                                Fine.

   
 
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