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Autore: ___Page    22/05/2015    4 recensioni
Tutti i venerdì il Fairy Tail diventava il palco per le band locali che cercavano un piccolo spazio per farsi conoscere, nella speranza di decollare. Tutti i venerdì Natsu e gli altri si trovavano lì, per ascoltare e divertirsi.
|Minilong in due capitoli|
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Ehi-
Lucy si girò verso la voce famigliare del ragazzo che era appena arrivato alle loro spalle, individuando lei ed Erza senza difficoltà nel gremito Fairy Tail. Un sorriso tirato le piegò le labbra mentre sollevava  la mano per salutare con simulato entusiasmo.
-Ciao Gray!- esclamò, guadagnandosi un’occhiata dalla rossa, che le sedeva accanto con le braccia incrociate sotto al seno.
Anche senza raccontarle la verità su quello che era successo due giorni prima, cosa che aveva fatto avendo un disperato bisogno di conforto, Lucy non sarebbe mai comunque stata in grado di nascondere alla propria migliore amica il suo reale stato d’animo, cosa meno complicata da fare con Gray.
Il moro scostò la sedia libera al tavolo, sedendosi e salutando Levy con un ulteriore cenno del capo.
Nessuna delle tre sembrava in gran forma ed era decisamente strano che Lucy e Levy fossero così taciturne e ancora di più che Levy fosse seduta in modo da dare le spalle a Jet e Droy, qualche tavolo più in là, che continuavano a lanciarle insistenti occhiate.
No, qualcosa decisamente non tornava.
-Tutto bene?- domandò, facendosi violenza per non guardarsi intorno, senza riuscire comunque a impedirselo.
Fu più forte di lui scandagliare la stanza con gli occhi, alla sua ricerca, per quanto irrazionale fosse.
Sobbalzò nel rendersi conto della sua posizione metà in piedi e il collo teso nella speranza di individuare la persona che non avrebbe dovuto nemmeno provare a cercare e cercò di salvarsi in corner, giustificandosi più con se stesso che con le amiche.
-Che fine ha fatto Natsu?- domandò, dopo essersi schiarito la gola e guadagnandosi un’occhiata assassina da Erza.
Gray scosse appena la testa, assumendo un’espressione interrogativa prima che la rossa accennasse appena verso Lucy che sembrava essersi improvvisamente spenta e si fissava le mani, posate sul grembo.
Con una nuova consapevolezza, Gray riportò gli occhi sull’amica, cercando una  conferma che il malumore di Lucy fosse effettivamente collegato a Natsu e trovando risposta affermativa negli occhi scuri della rossa.
Con un sospiro poco trattenuto, il moro si lasciò andare contro lo schienale, senza più preoccuparsi di impedire al proprio cattivo umore di venire a galla, consapevole che Erza se n’era accorta non appena lo aveva visto e le altre due erano troppo impegnate a pensare ai propri problemi per accorgersi dei suoi.
La sua attenzione fu catturata nuovamente dalla minuta figura di fronte a sé e una stretta lo colse all’altezza del petto. Era brutto vedere Levy così giù di morale, non solo per l’affetto che li legava tutti quanti ma anche perché Levy era sempre così frizzante e allegra e per essere così demoralizzata doveva esserle successo qualcosa di veramente grosso anche se, visto il clima generale, non gli sembrava il caso di chiedere ulteriori informazioni.
 
-Perché no?-
-Perché non… Non ha senso Gajil! Io e te non siamo compatibili, insomma… non in quel modo…-
Levy lo cercò con occhi imploranti, sperando che capisse. Che capisse che avrebbe tanto voluto uscire con lui e lasciarsi andare e cedere a quella maledetta attrazione che glielo faceva cercare in continuazione ma che aveva paura.
Gajil era un fantastico amico, un insostituibile alleato ma era anche uno dei ragazzi più ambiti e lei di stare male non aveva voglia. Jet e Droy avevano ragione ma in fondo era arrabbiata anche con loro.
Chi aveva chiesto la loro opinione?!
Sì, avevano ragione, ma a Levy non interessava sentirsi mettere in guardia, sentirsi dire che lui l’avrebbe solo usata finché non si fosse stancato per poi passare alla preda successiva.
A lei interessava solo accettare quell’invito ma quei due le avevano messo la pulce nell’orecchio e ora lei non poteva farci niente. Non riusciva a ignorare le loro parole.
Uno spostamento d’aria improvviso la riscosse dalle sue riflessioni e si ritrovò a fissare con occhi sgranati la schiena dell’amico, nascosta dai lunghi capelli scuri, mentre lui si allontanava, sordo a qualunque richiamo.
 
-Ehi-
Natsu sollevò la testa di scatto, ritrovandosi a fissare lo sguardo penetrante e tatuato del proprio bassista.
Un mezzo ghigno gli sollevò un angolo della bocca, rivelando uno dei suoi canini leggermente più appuntiti del normale. Le cose con Gerard non erano andate benissimo i primi tempi, non si erano presi molto bene, soprattutto per via di quella storia irrisolta con Erza, che per Natsu era come una sorella.
Ma d’altro canto era il miglior bassista ancora libero in circolazione, a Gajil e Juvia andava più che bene e anche Erza era intervenuta in suo favore, al punto che ora si potevano considerare di nuovo amici anche se al ragazzo non sfuggiva la malinconia negli occhi di entrambi, ogni volta che i loro sguardi si incrociavano.
Trovava stupido, incredibilmente stupido, che due persone innamorate non stessero insieme per paura di farsi male a vicenda, quando il vero dolore lo provavano proprio stando separate. Lo trovava incredibilmente stupido anche perché lui quella fortuna non poteva più nemmeno sperare di sfiorarla.
-Tutto bene?- domandò Gerard, avvicinandosi e posandogli le mani sulle spalle, fasciate dalla camicia bianca a maniche corte, su cui aveva avvolto la sua immancabile sciarpa.
Si passò una mano tra le ciocche rosa, prima di tornare a ghignare.
-Tutto bene, tranquillo- rispose, con falsa noncuranza -Gli altri?- chiese poi, accigliandosi appena.
Non gli erano sfuggite le facce lunghe del suo batterista e della sua pianista/tastierista quando erano arrivati al Fairy Tail in anticipo, per posare le loro cose nel retro e scaricare gli strumenti dal furgone di Gajil.
Soprattutto Juvia sembrava distrutta, occhi rossi e capelli scarmigliati, finché Gajil non l’aveva obbligata a seguirlo e, probabilmente, a sfogarsi con lui.
-Juvia sta meglio, Gajil non troppo ma sai com’è fatto- lo informò il blu, stringendosi appena nelle spalle -Si sfogherà solo con Lily, concludendo che è il migliore amico che possa desiderare- concluse, facendo ridere l’amico e ridacchiando a sua volta -Sicuro che te la senti?- domandò poi, quando furono tornati seri, ancora più penetrante di prima.
-Se a te non dispiace…-
-L’abbiamo scritta tutti insieme questa canzone. Mi chiedo solo se ti senti davvero di presentarla stasera- lo interruppe Gerard, pragmatico come sempre.
Natsu allargò il sorriso, osservando l’amico con un’espressione che era tutto un programma.
-Non riesco a immaginare serata migliore! Sono davvero carico ora!- rispose, facendo sorridere anche Gerard, prima di tornare a imbronciarsi, preoccupato -Spero solo che Juvia stia meglio! Sembrava davvero uno straccio prima!-
 
Chiuse gli occhi, mugugnando appena e sentendo il cuore accelerare di botto nell’avvertire le labbra di Gray sulle proprie.
Non poteva crederci. Juvia davvero non riusciva a credere che stesse accadendo.
Lo aveva baciato così, di slancio, senza pensare, senza sapere neanche lei come poteva essere successo e si era aspettata di venire allontanata bruscamente dal moro e di trovarlo bordeaux e fumante per l’imbarazzo.
Ma le mani di Gray si erano posate sui suoi fianchi e l’avevano attirata ancora più vicina e l’audacia che si era impadronita di lei era decuplicata in un attimo, facendola sollevare sulle punte, infilare le dita nei suoi capelli e la lingua tra le sue labbra. E a quel punto era successo.
Come si era aspettata, si era trovata lontana da lui e non più tra le sue braccia improvvisamente invasa dal freddo.
Se lo era aspettato sì, ma non dopo che Gray si era lasciato andare quanto lei. E di certo non si era aspettata quello sguardo assassino e arrabbiato.
-Juvia te l’ho già detto e ripetuto, non può funzionare e non funzionerà mai. È troppo complicato. Lasciami in pace- aveva sibilato prima di staccarsi da lei e lasciarla lì, sola, mentre qualcosa si spezzava in Juvia e le lacrime prendevano a cadere come pioggia battente dai suoi occhi.
 
-Buonasera, Fairy Tail!!!-
Applausi e ovazioni seguirono la voce sempre entusiasta e dolce di Mira che era uscita sul palco per presentare i primi artisti di quel venerdì.
Tutti i venerdì il Fairy Tail diventava il palco per le band locali che cercavano un piccolo spazio per farsi conoscere, nella speranza di decollare. Tutti i venerdì Natsu e gli altri si trovavano lì, per ascoltare e divertirsi, ma la band formata dal ragazzo sei mesi prima non si era ancora voluta esibire in quel luogo dove tutti li conoscevano.
Natsu, spalleggiato dagli altri tre, sosteneva di voler aspettare di avere qualcosa di veramente indimenticabile per le mani per suggellare il loro esordio ufficiale.
Muovendosi a disagio sulla sedia, Lucy allungò la mano per recuperare il proprio drink e bere una generosa sorsata dalla cannuccia colorata, mentre aspettava che Mira presentasse la prima esibizione, probabilmente quella di Cana.
-… grande esordio!!! Finalmente, per la prima volta, qui al Fairy Tail, si esibiranno con il loro primo inedito gli Igneel!!!-
Un nuovo boato esplose nella sala, mentre Lucy sgranava gli occhi e tossicchiava per non strozzarsi di fronte a quell’inaspettata sorpresa.
Avevano deciso di esibirsi?!
Così dal niente?!
Perché Natsu non l’aveva avvisata?!
Un dolore penetrante le perforò lo stomaco al ricordo di quanto successo un paio di giorni prima e si voltò a cercare i propri amici, trovandoli senza parole quanto lei.
A giudicare dalla sua espressione, neppure Erza se lo era aspettato e ora sembrava emozionata al di là del suo normale stato. Non dubitava, Lucy, che l’idea di vedere Gerard sul palco la stesse facendo fremere e forse le aveva anche chiuso lo stomaco come stava succedendo a lei mentre Natsu usciva sul palco e raggiungeva il microfono ad asta, la chitarra già a tracolla.
Strinse il bordo del tavolo, deglutendo a vuoto e cercando disperatamente di concentrarsi sugli altri componenti della band. Gajil era già alla batteria, le bacchette in mano e gli occhi dardeggianti che sembravano voler evitare chiunque, Juvia si stava posizionando alle tastiere, bellissima nel suo vestito azzurro e Gerard, poco più indietro rispetto a Natsu, stava sistemando una corda del suo basso, posizionato davanti al proprio microfono.
-Con testo e musica di Natsu Dragneel, Gerard Fernandes, Gajil Redfox e Juvia Loxar, ecco a voi gli Igneel con Endlessly-
 
[Endlessly - The Cab]
 
Fu più forte di lei, mentre le luci si abbassavano, l’applauso scemava e la penombra l’avvolgeva insieme alle prime note suonate dalle dita esperte e delicate di Juvia, cercarlo con gli occhi un’ultima volta e il cuore le perse un battito nel trovare il suo sguardo fisso su di sé.
 
-Che stai dicendo?!-
-Hai capito benissimo Lucy!-
Lucy indietreggiò, sconvolta da quella rivelazione.
 

There's a shop down the street,
where they sell plastic rings,
for a quarter a piece, I swear it.
Yeah, I know that it's cheap,
not like gold in your dreams,
but I hope that you'll still wear it.

 
 
Quando Nasu le aveva detto che doveva parlarle di una cosa importante si era aspettata di tutto tranne quello.
Aveva pensato a qualcuna delle sue sciocche eppure tanto divertenti trovate ma non riusciva a credere dove il ragazzo stesse ora andando a parare.
E nemmeno voleva sentirglielo dire ad alta voce.
-Lucy, io…-
 

 
Yeah, the ink may stain my skin,
and my jeans may all be ripped.
I'm not perfect, but I swear 
I'm perfect for you.

 
 
-No! Non dirlo!- lo interruppe, alzando una mano a palmo aperto di fronte a sé mentre lui la guardava, scioccato da quell’interruzione così decisa -Non dirlo, Natsu. Non serve a niente. Io… non… tu sei il mio migliore amico… mi dispiace ma io non posso…-mormorò prima di scappare, incapace di sopportare il dolore che gli aveva appena provocato.

 
..and there's no guarantee,
that this will be easy.
It's not a miracle ya need, believe me.
Yeah, I'm no angel, I'm just me,
but I will love you endlessly.
Wings aren't what you need, you need me.

 
 
Ezra trattenne il fiato, stringendo appena il bordo della sedia, gli occhi puntati su Gerard che aveva iniziato a cantare insieme a Natsu.
Gli occhi puntati su di lui che non staccava i propri da lei, mentre tutto intorno a loro spariva e le mani del ragazzo continuavano a suonare senza sosta e la sua voce a riempirle le orecchie, solo per lei, per dirle qualcosa che in fondo sapevano entrambi e che nessuno dei due riusciva a buttare fuori e neanche a tenersi dentro.
E sapeva, lo sapeva fin troppo bene che quella parte di canzone doveva averla scritta lui.

 
There's a house on the hill,
with a view of the town,
and I know how you adore it.
So I'll work everyday,
through the sun, and the rain,
until I can afford it.

 
 
Sì, lo sapeva che era stato lui.
Ne era certa, Levy, che fosse di Gajil quella strofa. Riconosceva lo stile, riconosceva le parole, riconosceva lui.
La sua essenza.
Il suo esserci sempre ed essere disposto a tutto per lei.
Sì, quello era Gajil, il suo Gajil.
E quelle parole, come la musica, le stavano entrando sottopelle.

 
Yeah, your friends may think I'm crazy,
cause they can only see,
I'm not perfect, but I swear, I'm perfect for you.

 
 
Come aveva potuto essere così stupida e dare peso alle parole di Jet e Droy?!
Lei e solo lei sapeva di cosa aveva bisogno! Cosa era giusto e adatto a lei!
E mentre sorrideva senza riserve, gli occhi puntati sul ragazzo che pestava sulla batteria, solo per lei, capì che Gajil era quanto di più perfetto esistesse per completarla.
 

 
..and there's no guarantee,
that this will be easy.
It's not a miracle ya need, believe me.
Yeah, I'm no angel, I'm just me,
but I will love you endlessly.
Wings aren't what you need, you need me.

 
Il cuore gli batteva al triplo della velocità che si sarebbe potuta definire normale mentre non riusciva a staccare gli occhi da lei e dalle sue mani che sembravano accarezzare più che pigiare i tasti della tastiera.
Era come una calamita e Gray non riusciva a smettere di cercarla, ammirarla, rievocare nella testa la sensazione provata quando quelle stesse dita gli avevano accarezzato la nuca. Fremette nel ricordare la sensazione umida provata sulle labbra quando Juvia l’aveva baciato.
Quel bacio che l’amica agognava da tempo, lo sapeva Gray. Ma che non si era reso conto di agognare anche lui.
E la paura, lo spavento provato di fronte a quella rivelazione era stato troppo e l’aveva respinta, seguendo il suo stupido istinto.

 
You need me, I know you need me,
you need me, I know you need me

 
 
Strinse i pugni nel notare i suoi occhi rossi, nonostante la penombra, consapevole che era tutta colpa sua.
Mentre le note che aveva composto Juvia, pensando a lui, non aveva dubbi al riguardo, scavavano nel suo orgoglio, crepando quella corazza di ghiaccio che si portava sempre addosso, Gray si ritrovò a sorridere, colpito da quella rivelazione.
Perché, sì, Gray aveva disperatamente bisogno di Juvia.
 
Ink may stain my skin,
and my jeans may all be ripped.
I'm not perfect, but I swear,
I'm perfect for you.

 
Aveva bisogno del suo sorriso, di quel suo sguardo irriverente puntato addosso, di ridere con lui sapendo che avrebbe potuto interrompere quella risata quando avesse voluto, unendo le loro labbra.
Lucy aveva bisogno di Natsu e di sentirgli dire quelle parole che lei gli aveva impedito di pronunciare tanto bruscamente.

 
..and there's no guarantee,
that this will be easy. (This will be easy)
It's not a miracle ya need, believe me. (Won't you believe me?)
Yeah, I'm no angel, I'm just me,
but I will love you endlessly.
Wings aren't what you need, you need me. (You know you need me)

 
Si sporse in avanti, posando gli avambracci sul tavolo, trattenendo il fiato proprio come gli altri tre, senza sapere che stavano pensando tutti la stessa cosa. E cioè che dopo quella sera sarebbe cambiato tutto.
Sarebbe cambiato tutto senza che in fondo cambiasse davvero niente, perché in cuor loro lo sapevano da un pezzo ormai. Lo avevano sempre saputo, sin dal primo momento e andava bene così
Chi se ne importava se rischiava di essere complicato?!
Lo sarebbe stato di sicuro, l’amore era complicato!
Ma era anche incredibilmente semplice.
E, soprattutto, ne valeva la pena.
 

(I know you need me)
You need me,

 
 
Ne valeva la pena per baciarla di nuovo.
 

(I know you need me)
 

Ne valeva la pena, per dirgli “ti amo”.
 

You need me,
 
 
Valeva la pena, nonostante quello che potevano pensare i loro amici.
 

(I know you need me)
 
 
Valeva la pena, nonostante il passato.
 

 
There's a shop down the street,
where they sell plastic rings,
for a quarter a piece, I swear it.
Yeah, I know that it's cheap,
not like gold in your dreams,
but I hope that you'll still wear it.
 

 
Come se una silenziosa comunicazione fosse passata tra loro, si girarono a guardarsi l’un l’altro, sorridendo nella penombra, fremendo di impazienza ed emozione.
Rimanere seduti stava diventando incredibilmente complicato, così come trattenersi dal lanciarsi sul palco e interrompere l’esibizione ormai agli sgoccioli, i sorrisi costantemente disegnati sui loro volti mentre la voce di Natsu vibrava insieme all’ultima nota suonata da Juvia, prima di spegnersi nel silenzio del Fairy Tail.
Un boato assordante esplose dopo pochi secondi di silenzio ma non era certo il tipo di boato che ci si sarebbe aspettati.
Accigliandosi di fronte a quello strano rumore, che poco aveva a che vedere con un applauso, Lucy, Erza, Gray e Levy, insieme al resto dei presenti, si voltarono per capire cosa stesse succedendo e fecero giusto in tempo ad alzarsi e scattare lontano dal tavolo mentre Macao ci precipitava sopra, frantumandolo e picchiando la schiena a terra. 






Angolo di Piper: 
Buongiorno a tutti... Duuunque mi presento, sono Piper Parker e questa è la mia prima storia su Fairy Tail, ragion per cui spero di non aver fatto un casino! ^^' 
Spero che vi sia piaciuta e che vi sia piaciuta la canzone e che i POV fossero tutti chiari e... niente! Grazie a tutti quelli che leggeranno! 
Alla prossima! 
Piper. 
  
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