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Autore: Vaene    23/05/2015    5 recensioni
L'evoluzione del sentimento tra Tauriel e Kili dopo la sua guarigione dalla freccia avvelenata fino all'epilogo e oltre. La storia infatti prosegue anche dopo la fine della battaglia delle cinque armate, con un finale alternativo e una continuazione che coinvolge personaggi come Dìs, Galadriel, Haldir e altri...
Ho cercato di affrontare i dubbi e le difficoltà di un legame considerato "mostruoso"nell'universo della Terra di Mezzo, approfondendo la reazione di Fili, descrivendo il suo tentativo di mettere fine a tutto...
Tauriel e Kili si troveranno quindi ad affrontare lo sdegno della loro gente verso il loro amore, oltre alla guerra, alle differenze tra loro e alle diverse prospettive di vita e morte. --- Dunque! Recensite se vi va, ho bisogno di incoraggiamenti ^^
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Fili, Kili, Legolas, Nuovo personaggio, Tauriel
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il fogliame secco scricchiolava sotto i passi decisi di Kili, il quale di tanto in tanto rallentava, fingendo di controllare il cielo dal quale aveva preso a cadere una pioggia sottile. Dietro di lui, silenziosa e rassegnata, avanzava Tauriel, evitando accuratamente le rocce e le pozzanghere. La sua mente aveva come smesso di risponderle, incapace di formulare alcun pensiero sensato. Osservando Kili-o quel che ne rimaneva-si rese conto che anche adesso ch’ella era in piedi, la statura di lui era aumentata considerevolmente rispetto alla sua…

In quel momento, Kili si fermò e si portò la mano al mento, come fosse perplesso, grattandosi la barba incolta e scura con un’espressione buffa che ebbe la meglio sulla tristezza di Tauriel…

“Ferita e fradicia…che avrai mai da sghignazzare?!”

La risata sommessa di Tauriel s’interruppe bruscamente, riconoscendo il Khuzdul e dandosi dell’ingenua per non aver tentato di rivolgersi a Kili nella sua lingua natìa, piuttosto che in Sindarin. Ringraziò mentalmente Galadriel per averle insegnato il Khuzdul…

“Non intendevo offenderti o deriderti. E’ solo che i tuoi modi, il tuo viso…ecco, mi ricordi qualcuno che conoscevo…molto tempo fa.”

I tratti dubbiosi di Kili si rianimarono, all’udirla parlare nel suo stesso idioma. Ma ancora di più restò sorpreso dal fatto che anche per lui quell’estranea dagli occhi timidi, che cercava goffamente di coprirsi, non era del tutto un’estranea…

“Vieni da lontano, immagino…altrimenti non ti saresti fidata di me così facilmente. Le foreste sono piene di cacciatori molto meno compassionevoli di quello che hai davanti adesso, credimi.”

Una ciocca rossa sfuggì dall’orecchio di Tauriel mentre alzava le braccia per proteggersi dal getto della pioggia, sempre più forte. Kili fece un movimento come per raggiungerla e coprirla col suo stesso corpo. In quell’istante l’immagine di una distesa di neve in mezzo a colonne di fumo lo colpì, come fosse una visione…nello sfondo una città in fiamme, a terra una figura stesa, il rosso dei capelli sparsi nel bianco…lo stesso istinto di protezione che l’aveva appena assalito animava quella visione…

“Sei stato gentile a liberarmi da quel tronco…anche se ad imprigionarmi eri stato proprio tu…”-“Temevo fossi una di quelle megere che vagano di villaggio in villaggio, ingannando la povera gente!”

Tauriel lasciò ricadere le braccia lungo i fianchi, ormai completamente zuppa, arricciando il naso in uno sternuto improvviso che stavolta scatenò le risa di Kili…

“Gentile davvero! Scambiarmi per una strega…!”-“Calma! Non agitarti o ne attirerai una vera altrimenti! Forza, siamo arrivati!”

L’ingresso di una buia e larga caverna si aprì dinnanzi a loro e Tauriel si disse che Kili oltre che al suo idioma doveva aver conservato l’attaccamento alla terra e alla roccia…perché allora non si rammentava affatto di lei, di loro due?!
La rabbia e la frustrazione che sentiva montare dentro di sé furono annientate sul nascere da uno strano ringhiare sommesso, proveniente dall’antro scuro…

“Kili, non è sicuro qui…”-“Continui a chiamarmi così…perché?”

Nella penombra, Tauriel ammirò gli ultimi bagliori del giorno che indugiavano negli occhi autunnali del suo amore…
“Sii sincera, è il nome di colui al quale somiglio…?”
Un terrore improvviso s’impadronì di Tauriel, la quale non aveva considerato che quell’Uomo poteva non essere Kili…

“E’il tuo nome! Sei tu colui che cerco…”

Quel mezzo grido sfuggì dalle labbra tremanti di Tauriel e Kili rimase di sasso, colpito dal broncio quasi infantile su quel bellissimo viso, sconosciuto e familiare al tempo stesso…

“Bugiarda! Non è affatto vero! Io…”
Egli non fece in tempo a terminare la frase che il ringhiare di poco prima riprese, stavolta con più ferocia, facendo così scattare Kili in avanti verso Tauriel, afferrandola bruscamente per un fianco, per poi trascinarla oltre l’ingresso della grotta. Tauriel invece, stordita dalla fuga improvvisa e dalla foga con cui Kili l’aveva tratta in salvo, non riuscì a trattenere un ingenuo sorriso, mentre questi l’aiutava ad arrampicarsi in fretta e furia sopra un albero, per poi imitarla…poco prima di trovarsi il piede quasi chiuso nel morso di un ben strano animale a chiazze che, per nulla scoraggiato, si acquattò poco oltre tra i cespugli neri…

“Mi hai distratto con le tue storie assurde, con i tuoi sorrisini…”

Il tono accigliato di Kili si andò indebolendo progressivamente non appena intravide Tauriel abbarbicata tra i rami fitti, avvolta dal manto scarlatto dei suoi capelli, ansimante, con gli occhi chiari e spaventati fissi su di lui…
 
“Non guardarmi così! Ho già avuto quello sguardo su di me in passato…e ne ho dovuto pagare le conseguenze…”-“Che intendi dire?! C'è stata qualcun'altra allora?”

Kili si meravigliò di quell'affermazione così sdegnosa e falsa. Si accovacciò meglio che poté tra i larghi arbusti, a debita distanza da quella creatura silvana che iniziava ad ammaliarlo, ma anche a turbarlo…

“Mi sbagliavo! Sei dunque diventato crudele! Mi hai dimenticata!”

Tauriel, nella luce bluastra della notte piovosa, aveva chinato il capo, senza portarsi le mani al viso e lasciando che le lacrime scorressero libere sulle bianche guance, davanti a lui che intanto lanciava occhiatacce attorno…

“Come potrei…non ti ho mai nemmeno incontrata prima d’ora!”

Il timbro della voce di Kili voleva suonare forse sicuro, ma egli stesso si diede dello stolto per poi voltarsi, sbuffando, incapace di sopportare quella vista più a lungo, sentendosi colpevole di una colpa senza nome…

“Tu sei tornato! Eppure è come se non fosse così! Ma non può essere…non può essere stato tutto inutile! L’attesa infinita, le speranze, la lotta contro la vita stessa, che mi teneva lontana da te…ho sofferto invano! Avrei dovuto cedere, non resistere, al dolore!”

I singhiozzi ormai scuotevano le spalle di Tauriel ed ella non osava rialzare la testa, sprofondata in una disperazione ancora più amara di quella precedente, poiché stavolta sembrava davvero senza soluzione.
Commosso da tanta infelicità, Kili si voltò nuovamente verso di lei, inarcando le sopracciglia e inspirando profondamente, indeciso sul da farsi.

“Se ti ho causato questa delusione, anche solo involontariamente, ti chiedo perdono, con tutto me stesso…pur non comprendendo le tue ragioni, avverto una grande pena in te…ma non c’è nulla che io possa fare per cancellarla, mi dispiace.”

Il pianto di Tauriel smorì di colpo. Come colpita da qualcosa all’interno, ella parve piegarsi su sé stessa. Poi, nel nulla in cui le parve di galleggiare per un attimo, alcune parole le affiorarono sulle labbra appena schiuse…prima bisbigliate, poi più decise e ostinate…

“Innik dê…Amrâlimê, innik dê!”*

Ciò che un tempo era stato Kili all’improvviso si risvegliò.
Egli spalancò il grigio dei suoi occhi, avvertendo un calore e una sensazione di felicità talmente immediata da lasciarlo stordito…scene, frasi, promesse…tutto riaffiorò alla sua memoria con un’intensità tale da strappargli un verso che a Tauriel parve di sofferenza…ella tese allora le mani verso di lui, timorosa.
Ma Kili fu più svelto di Tauriel, allungandosi verso di lei quasi in un balzo e serrandola forte tra le braccia mentr’ella teneva ancora le sue a mezz’aria…

“Tauriel! Mio unico e vero amore…ho mantenuto la mia promessa! Eccomi! Ricordo tutto…ciò che siamo stati…ciò che volevamo, ciò che possiamo essere…”-“Anch’io ho mantenuto la mia promessa…ho visto il mondo cadere via…e adesso, finalmente, il mondo ha ricominciato ad avere un senso!”

I due sospirarono profondamente, uno nell’incavo delle spalle dell’altro, poi scoppiarono a ridere insieme e presero a stringersi freneticamente, fino a quando le loro labbra non si ritrovarono…allora i respiri di entrambi si fecero sempre più pesanti, così come la pioggia che frustava il fogliame attorno a loro. Kili fu il primo a staccarsi dal lungo bacio, serrando ancora di più le mani attorno alla vita di Tauriel e iniziando a carezzarle il collo col naso…

“Non hai mai smesso di essere mia…anche quando io non ero più e tu, mio amore indifeso, eri sola…e adesso sarai di nuovo mia…ma stavolta per sempre…”

Kili affondò il viso nel petto di Tauriel mentre lei affondava le sue dita tremanti tra le sue ciocche nere, per poi chinarsi sulla sua schiena, mentre le mani di lui scendevano verso le cosce umide di lei…
Socchiudendo le palpebre, Tauriel si lasciò adagiare contro i freddi rami, rabbrividendo leggermente, per poi avvinghiare le gambe contro i fianchi di Kili che nel frattempo le cinse i polsi…bruscamente dapprima, per poi portarseli entrambi alla bocca e riempirli di minuscoli baci. Con uno strano sorriso tra i baffi, Kili le sollevò il busto, spingendo la sua fronte contro quella di lei…
In quel momento entrambi si fermarono, fissandosi come mai prima d’allora, coi visi stravolti dalla passione, abbracciandosi di nuovo, con sempre maggior foga…le gambe di Tauriel strette contro il busto di Kili, le braccia di lui strette attorno alla schiena di lei, avviluppati in una nube corvina e rossa, incapaci anche solo di respirare o di scostarsi dall’altro…

“Non m’importa aver perso la mia immortalità, non m’importa non essere più un essere perfetto…la mia vera eternità sei tu!”

Tauriel, strofinò la guancia contro quella ruvida di Kili, carezzandogli il mento, scorrendo ogni suo lineamento, scoppiando a ridere ogni volta che questi gli afferrava i seni o le natiche, per poi scuotere il capo con fare rassegnato…fino a quando le loro voci diventarono una sola, in un’alta, acuta nota, che si perse nel fitto della foresta…
 
Dovevano essere stramazzati uno sul corpo esausto dell’altro senza nemmeno rendersene conto, poiché l’indomani l’alba li risvegliò delicatamente mentre erano ancora avvinti, braccia e gambe sospesi oltre i rami su cui erano precariamente stesi…
Non vi furono parole inutili tra di loro quel mattino, solo carezze e baci tiepidi, mentre osservavano il sole che iniziava a giocare tra le foglie verdissime attorno a loro, disegnando contorni lievi sui loro visi innamorati, rimandando strane luminescenze dall’azzurro e dal grigio dei loro occhi stregati…
Discesero insieme dall’albero, al quale spesso si recarono da allora innanzi, quasi come in pellegrinaggio dal villaggio in cui presero dimora. Furono sempre memori di ciò che era stata la loro vita prima di quella nuova vita insieme
Vita che aveva portato finalmente un’altra vita nella loro, donando ancora più gioia e allegria ai lunghissimi anni che trascorsero insieme, nella forma di un figlio che chiamarono Menesilme*. Egli aveva il nero delle notti senza stelle nei capelli e l'azzurro argenteo delle notti stellate nei suoi occhi. Da lui discesero molti altri, ai quali fu tramandata la storia di Tauriel e Kili, i quali continuarono così ad amarsi anche quando non furono più e raggiunsero insieme quel cielo stellato che avevano tanto amato entrambi.
 
 
 
 
 
 



*Innik dê amralime: "Torna da me amore mio" in Khuzdul. Frase incisa sulla pietra runica di Dìs.

*Menesilme: Cielo stellato(grosso modo)in elfico. Unione di Menel:Cielo; Silme: luce di stelle. Ho scelto l'elfico perché in Khuzdul è difficile trovare parole che si riferiscano al cielo e non alle profondità della terra, alla birra alla guerra etc (nondimeno, adoro i Nani)

Eccoci qua! Siamo arrivati alla fine (che brutta parola eh). Non mi piace dilungarmi nel lieto fine, per evitare di scadere troppo nello sdolcinato e nello scontato, lo ammetto ehehehe Comunque ringrazio tutti coloro che hanno letto, anche senza commentare, la mia storiella. Spero che almeno il finale sia piaciuto a tutti, o alla maggior parte chissà. Ad ogni modo, è stato un piacere scrivere queste pagine, dalla prima all’ultima J Ciao!
   
 
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