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Autore: civia93    04/01/2009    17 recensioni
Ciao! Questa è la mia prima fanfiction!
Allora, dopo Breaking Dawn sono passati 15 anni, e i nostri eroi continuano a vivere sempre nello stesso posto, evitando di frequentare Forks.
La piccola Nessie è cresciuta ormai, e nonostante si possa tranquillamente definire una donna, preferisce comportarsi da adolescente di 15 anni.
E io qui vi propongo un po' di avventure riguardo proprio la vita di Nessie, che si ritrova a fare i conti con una famiglia di vampiri, un fidanzato licantropo e le classiche cose di un'adolescente di 15 anni.
1° ciclo "Inizio nella nuova scuola": [concluso]
2° ciclo "Vampiro ad Halloween": [concluso]
3° ciclo "Impriting sbagliato": [concluso]
4° ciclo "Christmas time": [concluso]
5° ciclo "Gita in Italia": [concluso]
6° ciclo "Soggiorno dai Volturi": [concluso]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Renesmee Cullen
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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10 puntata Ehiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!! vi sono mancata??? XDXD
beh intanto inizio subito con un BUON ANNO A TUTTI e anche con il mio capitolo promesso del 2009....
ma prima, ringrazio:
candy948 : spero di non averti fatto aspettare tanto!!! 
Tay_ : cn qst capitolo la tua curiosità sarà saziata!
MimiMiaotwilight4e :  scusa se ti ho fatto passare le feste con il fiato sospeso ^_^''...ma non preoccupare, troverai risposte in qst capitolo!!! =P
Razorbladekisses : incredibile! una tua speranza potrebbe diventare realtà....=P
Bex Vampire : grazie mille per i tuoi complimenti....^__^
Ashlein : meglio tardi ke mai!! XD e il nostro caro e adorato edward alla fine si comporterà cm un vero papà...! =D
Sammy Cullen : ah beh, se ti preoccupi così poco, allora nei seguiti te li faccio morire uno ad uno...XDXDXD me tanto cattiva!!! e cmq skerzo!!!!
Pinka95 : beh si, Aisha doveva perdere sempre e comunque...XDXP e cmq nessie se la caverà benissimo anche da sola...
Lale loves vampires : sono contenta che la storia ti sia piaciuta....e scusa per l'attesa!! ^_^''

bene e ora, ricapitolando, la nostra Nessie è partita da sola alla ricerca di Amanda e del vampiro (che dal titolo del capitolo avete benissimo capito come si chiama).... e quindi andiamo a vedere cosa succede!

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10. Drew

Corsi per un bel po’, senza fermarmi eccetto per controllare la scia o per riprendere fiato (certe debolezze  umane erano inevitabili). La scia del vampiro mi aveva portato a seguire tutto il tratto scoglioso, per poi farmi sbucare sulla spiaggia. Lì seguire la scia divenne una cosa complicata, visto che il mio olfatto da vampira era già per metà, e adesso si aggiungeva anche il forte odore della salsedine. Ma poi vidi sulla sabbia delle impronte, e avvicinandomi riconobbi l’odore del vampiro. A quanto pare aveva proseguito a piedi, lentamente con passo umano. Ma perché? Seguii quelle impronte, di corsa.

Mentre correvo, pensavo al perché il vampiro avesse deciso di camminare, e soprattutto perché avesse deciso di portarsi Amanda con se. Ero sicura che Amanda l’avesse rapita lui, ma non trovavo una motivazione logica: forse l’aveva morsa, aveva bevuto un po’ del suo sangue e poi aveva deciso di continuare l’opera all’esterno della scuola. No! Una volta che un vampiro sente o assaggia un po’ sangue, è impossibile che si fermi. Forse doveva ancora divorare Amanda, ma allora non si spiegherebbe tutto quel sangue nello spogliatoio. O forse voleva portare via il cadavere di Amanda, ma non mi sembrava possibile un vampiro che prima uccide le sue vittime e poi le seppellisce. E poi, forse Amanda era ancora viva, ma c’erano scarsissime possibilità. NO! Dai su Nessie, non abbatterti così! Una minima possibilità c’è, e tu devi crederci! Quei pensieri erano le uniche motivazioni per quello che stavo facendo.

Per un momento i miei pensieri volsero a Claire e Leah: chissà se poi erano riuscite a trovarsi, e poi si erano accorte della mia assenza, e chissà se avevano capito dove ero andata. Pensai anche alla mia famiglia e al branco, che si trovavano da tutt’altra parte rispetto al vampiro. Probabilmente stavano impazzendo per capire dove potrebbe trovarsi, e certamente a nessuno di loro sarebbe mai venuto in mente che poteva trovarsi nella mia scuola, come accompagnatore di Amanda. E non potevano neanche immaginare che io gli stavo letteralmente andando incontro. Forse zia Alice adesso mi vedrà insieme al vampiro… Scartai subito quest’ipotesi: ero ancora a LaPush, e mia zia non poteva vedere niente che accadesse là. E inoltre, non poteva niente che mi riguardasse in prima persona.

Ma nonostante tutto questo, dentro di me non c’era l’ansia: solo calma. E forse ne capii anche il perché: la mia preoccupazione era svanita visto che il vampiro non si sarebbe scontrato con nessuno del branco e della mia famiglia, il sapere dell’inutilità della mia preoccupazione era stato confermato, la mia voglia d’agire soddisfatta, e la mia paura soppressa dal pensiero di salvare Amanda. Dentro di me regnava la calma e mi permetteva di ragionare con più lucidità.

Seguii le impronte correndo, finché poi in lontananza non vidi una figura nera. È lui. Mi avvicinai molto lentamente e in silenzio, nascondendomi dietro ad una roccia a poca distanza da lui.

Era alto più o meno quanto mio padre, indossava un completo a righe verticali nere e grigio chiaro, una camicia nera lasciata sbottonata sul collo. I capelli erano neri e un po’ lunghi, e ricadevano sulle spalle dandogli un’aria tenebrosa e affascinante. Naturalmente era di una bellezza innaturale, ma non mi incantò più di tanto (ero abituata ad essere circondata da persone belle e perfette). Era giovane, probabilmente trasformato all’età di vent’anni. Se ne stava immobile a fissare il mare, senza respirare. Strano…

Ma il suo bizzarro comportamento passò in secondo piano, quando mi accorsi che Amanda non era lì con lui. Né lei, né il suo corpo. Forse non è stato lui ad uccid… allontanai subito quel pensiero: Amanda doveva essere viva. Ma ormai non ci credevo più neanch’io. Inoltre, osservando lo strano vampiro, mi accorsi che era macchiato di sangue sulla giacca. E anche sul lato destro della bocca, che con un rapito movimento della lingua pulì: il sapore che sentì sembrò piacergli, visto che sorrise malizioso, continuando a fissare il mare.

Lo guardai con disprezzo e disgusto. Lurido succhiasangue! Quel mio pensiero mi sorprese: primo, perché quando Jake, o Quil, o Embry, o qualcun altro del branco chiamava così uno della mia famiglia, io mi infuriavo come una bestia; secondo, perché in fondo la mia famiglia e un po’ anch’io eravamo così, eravamo succhiasangue. Ma quando Edward, Emmett e Jasper parlavano di battute di caccia non ho mai pensato a loro così, quando vedevo Bella, Alice o Rosalie affondare i denti su un povero animale non ho mia pensato a loro così, quando io bevevo il sangue di un cervo o un alce non mi sono mai definita così, eppure era la verità, lo eravamo. Ma diversi! Di genere diverso! Questo era vero: noi eravamo civilizzati, avevamo ripugnato la nostra vera natura, non eravamo dei mostri, non eravamo degli assassini. Quel vampiro invece no. È un assassino. Ha ucciso Amanda. Chiusi gli occhi e sospirai: ormai era chiaro, inutile illudersi.

Ora, bisognava solo farsi dire dove aveva messo il cadavere. Riflettici Nessie: vuoi andargli vicino e chiedergli cortesemente di restituirgli il corpo della ragazza che ha appena mangiato? Si, era una cosa stupida da fare. E allora che fare? Inoltre, in quel momento la paura era tornata a galla, e si stava completamente impossessando di me: avevo paura di questo vampiro, del fatto che poteva uccidermi, del fatto che sapevo che era pericoloso. Solo in quel momento mi resi di quanto fossi stata stupida a pensare di poter andare li da sola, di poter anche solo pensare di salvare Amanda senza neanche un vampiro o un licantropo esperto dalla mia parte. Sei una cretina Nessie! Adesso cos’hai intenzione di fare?

Mentre mi perdevo in quei pensieri, mi spostai leggermente più indietro rispetto al vampiro, ma misi il piede in fallo su un sasso, che mi fece perdere l’equilibrio e farmi cadere in mezzo alla spiaggia. La maledizione dell’ereditarietà della goffaggine di mia madre è tornata a colpire!

Cadendo naturalmente feci un bel trambusto, e infatti quando mi rialzai in piedi vidi il volto del vampiro rivolto verso di me, che mi sorrideva amichevolmente. Rimasi impalata a fissarlo, incapace di muovermi o di fare qualcosa. Poi iniziò ad avvicinarsi verso di me lentamente, a passo umano.

Sospirai. Iniziano i giochi.

 

-Buonasera- mi salutò con voce suadente e misteriosa.

Il vampiro era arrivato ormai a pochi metri di distanza da me e si era fermato. Continuava a guardarmi fisso negli occhi, sorridente, con le mani nelle tasche dei pantaloni. Io invece ero immobile, con le braccia incrociate e la paura alla gola, ma lo sguardo fisso, per evitare di far vedere che avevo terrore. Aveva gli occhi scuri, ma non troppo.

-Ciao- risposi senza tradire alcuna emozione.

Mi guardò dall’alto al basso rapidamente, per tornare subito agli occhi: era come se stesse valutando se ero o no una buona preda. Questo mi provocò un’altra ondata di disgusto e di paura. Poi fece un respiro profondo, probabilmente per sentire meglio il mio odore, e la sua fronte si corrugò: forse aveva sentito che il mio odore era strano, risultato di metà umano e metà vampiro.

-Strano, molto strano…- mormorò tra sé. Poi si rivolse a me. –Qual è il tuo nome?

Cosa sta facendo? Naturale: sta cacciando, sta tentando cercando di far cadere la preda nella sua trappola. Inizia una conversazione, la preda rimane affascinata dalla parole del misterioso predatore, lo segue in un angolo buio, dove lui la morderà e la ucciderà. Ma perché farlo anche quando è solo su una spiaggia deserta? Ci arrivai grazie anche al suo sorriso malizioso: si stava divertendo. Ancora più ribrezzo e ancora più paura.

-Sbaglio o ti ho fatto una domanda?- ripeté lui. Il suo tono non era irritato, ma gentile.

Respirai a fondo. –Mi chiamo Claire- perché dirgli la verità?

Rise. –Non dirmi bugie.

Trasalii. Come fa a saperlo?

Continuò. –So che questo non è il tuo vero nome. Diciamo che ho un sesto senso sulle verità e le bugie delle persone. Ti prego, dimmi il tuo nome.

Perfetto, riesce a capire se una persona mente o meno. Come Maggie del clan irlandese. Questo si che mi è d’aiuto! –Renesmee.

-Renesmee… particolare. Io mi chiamo Drew. Ora dimmi mia cara Renesmee, cosa ci fai qui tutta sola sulla spiaggia a quest’ora della notte?- ancora con quel tono gentile.

-E tu?- Bene Nessie, perdi tempo, brava…

Sorrise e si volse a guardare il mare. –Osservo il mare e penso… la sai una cosa Renesmee? È stranamente rilassante e affascinante guardare il vento che crea le onde, osservare la luna che riflette la sua dolce luce sulla superficie cristallina... a volte mi perdo nel guardare questo paesaggio meraviglioso e cos’ mi ritrovo a camminare per la spiaggia per ore…

Fantastico! Mi trovo di fronte ad un vampiro che appena divorato una mia compagna di scuola che si diverte a fare il poeta e il filosofo!

Poi mi guardò di nuovo. –Ma non hai risposto alla mia domanda: che ci fai qui?

Attesi un attimo prima di rispondere. –Stavo cercando la mia amica Amanda. Alta, mora capelli mossi. Per caso l’hai vista?

Ma che dici Nessie? Come ti salta in mente di dire una cosa del genere? Stranamente quei pensieri in me non scatenarono l’ondata di paura che avrei dovuto provare. Ero calma, rilassata, non più spaventata. La mia voglia d’agire di stava facendo sentire, sopprimendo la mia paura. E poi il suo monologo sulla bellezza del mare aveva evaporato la mia paura. E poi, tra l’altro, non posso neanche mentirgli!

Drew inarcò le sopracciglia, scrutandomi ancora più a fondo. –No. Non ho visto nessuno passare di qui a parte te. Ma perché la stai cercando?

Giocai d’astuzia. –Al ballo della mia scuola non la trovano, e così la stanno cercando tutti- anche se solo in parte, era sempre la verità.

Annuì, continuando a scrutarmi. Poi parlò ma il suo tono di voce tradì il fatto che era sospettoso. –Sei umana Renesmee?

Attenta alla tua risposta Nessie: non fargli sapere che sei per metà come lui, è meglio di no. –Si, in parte. Non hai visto che sono vestita da vampira?- e feci un giro su me stessa, rivolgendomi verso di lui con i denti scoperti e con le braccia allargate per mettergli paura.

Drew rise e applaudì. Sospirai di sollievo. Ottimo trucco Nessie.

-Non male come vampira,- si avvicinò di un passo –ma non molto realistica.

-Cioè?

Altro passo verso di me. –Diciamo che i vampiri sono diversi…

Avanzava ancora. –E tu che ne sai?- chiesi.

Sorrise. –Più di quello che ne sai tu. Osserva…- e fece l’ultimo passo verso di me.

Ormai eravamo distanti solo per pochi centimetri. Continuava a fissarmi negli occhi e a sorridere. Io ero paralizzata: la paura era tornata ad invadermi e mi impediva di pensare lucidamente. Poi, Drew avvicinò il suo viso al mio, come se volesse baciarmi, e io non capii quel gesto. Ma fu più chiaro quando invece spostò il viso di lato e avvicinò le labbra al mio collo: voleva mordermi.

Allora il mio istinto di sopravvivenza si fece sentire: gli morsi un orecchio, diedi un forte calcio sul suo stomaco, e saltai verso l’alto, colpendo con i piedi la sua schiena e atterrando alle sue spalle in posizione d’attacco. Quelle lezioni di difesa con papà sono servite alla fine…

Si voltò rapidissimo, guardandomi furioso leggermente piegato in due: i colpi che gli avevo dato non erano molto forti (sempre per il fatto che ero vampira solo per metà…), ma la combinazione colpi-morso unita anche al fattore sorpresa dovevano avergli fatto abbastanza male. Papà e zio Jasper mi dicevano sempre di sfruttare l’astuzia, visto che la mia forza e la mia agilità erano mediocri.

-A quanto pare ne so abbastanza sui vampiri. No?- gli chiesi, sopprimendo per l’ennesima volta la mia paura.

Mi fissò e tornò in posizione eretta ricomponendosi. –Sei umana?

-Te l’ho già detto, in parte.

-E hai detto anche la verità! E allora cosa sei? Una mezza vampira?

Non risposi.

Drew sorrise. –Chi tace acconsente. Che strano non avevo mai incontrato una razza così strana. Ma adesso perché cerchi quella ragazza? Volevi mangiarla tu? Spiacente sei arrivata in ritardo.

Ringhiai. –Io non sono un’assassina!

Rise. –Siamo tutti degli assassini, mia piccola Renesmee. Non lo sai che le parole possono uccidere? E comunque noi siamo vampiri, è nella nostra natura uccidere per nutrirci.

-Non necessariamente gli umani!

-E che cosa allora, gli animali? Non essere ridicola Renesmee. Noi vampiri esistiamo per quello. Solo i più forti sopravvivono, e siamo noi. È come la selezione naturale di Darwin. Non trovi?

Ringhiai ancora più forte. –Dov’è Amanda?

Sorrise. –Perché la stai cercando? In fin dei conti non è neanche una tua amica, l’ho capito sai. Amanda non è una ragazza che ha un carattere molto facile da sopportare. Me ne sono accorto quando l’ho incontrata la prima volta. Ero nei pressi di Forks, sai ero assetato e avevo deciso di cacciare in quella cittadina.

La pista che aveva fiutato zia Rose…

Drew continuò. –Di solito caccio delle ragazze, è più facile affascinarle… comunque stavo andando verso la scuola superiore, quando l’ho vista in mezzo alla strada, con la macchina in panne. Stava urlando ad un telefonino, infuriata perché la sua auto non partiva più e perché avrebbe fatto tardi per parlare con l’organizzatore del buffet del ballo. Mi è sembrata una ragazza curiosa, così mi sono avvicinata a lei chiedendole se aveva bisogno d’aiuto. Naturalmente la sua prima reazione fu quella di rimanere abbagliata dalla mia folgorante bellezza, ma poi accettò volentieri il mio aiuto. Che strana ragazza: voleva essere lei il capo di ogni cosa! La segui giù fino a LaPush e accettai anche di farle da accompagnatore al ballo: volevo vedere il risultato della sua preparazione. Poi, quando avevo anche ballato con lei, la portai nello spogliatoio con la scopo di voler passare un po’ di tempo da solo con lei. Povera piccola, ci ha creduto subito. Ma d’altronde, sono un tipo magnetico… aveva un buon sapore il suo sangue, dolce ma anche pungente… forse ti sarebbe piaciuto Renesmee…

Ero furiosa, le sue parole mi facevano ribrezzo. –DOV’ È AMANDA?- urlai.

Alzò le spalle. –Che vuoi che me ne importi? In fin dei conti il suo corpo era solo l’involucro del suo sangue.

Ringhiai ancora. –Sei un mostro.

-Sono un vampiro. Senti Renesmee, ti faccio la proposta di diventare una mia alleata. Mi piace la tua determinazione.

-Non pensarci neanche, non diventerò mai una tua alleata.

Lo sguardo si indurì. –Bene. E visto che nelle tue parole vedo la verità, allora non mi rimane altro che ucciderti- e scattò verso di me.

Riuscii a schivarlo per un soffio, spostandomi di lato, ma mi ferì comunque al fianco. Non persi tempo a controllare la ferita, e scattai in avanti attaccandolo prima davanti e poi, passandogli sotto, di nuovo sulle spalle. Continuammo così per un po’, ma sapevo benissimo di non poter resistere per molto: lui era il doppio più forte e più agile, e io cominciavo anche a stancarmi.

Ed infatti, mentre mi spostai verso il basso, non mi accorsi del suo calcio in faccia, che mi scaraventò verso la roccia dietro la quale mi ero nascosta prima. Fu una bella botta ed infatti impiegai un po’ per riprendere i sensi. Quando aprii gli occhi, mi trovai il piede di Drew sul petto e il suo volto sorridente che mi fissava.

-Mi dispiace che sia finita… così presto. Volevo divertirmi ancora un po’ con te Renesmee.

Sto per morire. Spinse più forte il suo piede, si avvicinò al mio volto e io chiusi gli occhi. Passò un istante: aspettavo il forte dolore al petto e il bruciore del suo morso. E invece non arrivò.

Sentii un forte rumore, e poi che il peso del suo piede su di me era cessato. Aprii gli occhi: Drew era a dieci metri da me, tramortito per terra. Poco più distante, c’era un enorme lupo color grigio pallido che gli ringhiava contro, minaccioso.

Leah!

 

Non avevo mai visto un licantropo affrontare un vampiro. Neanche per scherzo o per allenamento, visto che la mia famiglia e il branco non andavano proprio d’amore e d’accordo. Quindi rimasi immobile, accasciata vicino la roccia, affascinata dallo scontro a cui stavo assistendo.

Drew e Leah si affrontavano senza esclusioni di colpi: Leah era molto più forte di quello che pensavo, ma Drew, come avevo sperimentato, era molto più furbo, e inoltre riusciva ad evitare tutte le finte di Leah grazie al suo senso in più. Non c’era un vero vantaggio da parte di qualcuno dei due, a volte c’era chi aveva la meglio sull’altro, ma solo per poco tempo. Nonostante questo, il corpo di Leah era pieno di graffi sanguinanti, e Drew aveva perso alcuni lembi di pelle dalle braccia o dai fianchi. Nel frattempo, cercai di rialzarmi in piedi, senza staccare gli occhi dal combattimento. Appena fui in piedi la testa mi girò, e tenendomela con un mano, notai che la botta di prima mi aveva fatto perdere un po’ di sangue. E notai anche che la ferita al mio fianco era sporca di sangue incrostato, e che forse mi ero anche incrinata qualche costola. Brava Nessie! Complimenti! Ma nonostante questo hai fatto del tuo meglio, sono fiera di te! Da quei pensieri, mi riscosse solo un ululato lanciante.

Mi voltai di scatto verso i due combattenti: Leah era finita a terra, contro un’altra roccia, perdendo i sensi; Drew le era vicino, in piedi un po’ goffo per via delle ferite, che la guardava furioso e sorridente. La paura mi attanagliò. No, NO NO! Drew stava per ucciderla, preparandosi al colpo finale. A quel punto scattai, e mi avvinghiai contro il vampiro, allontanandolo da Leah. Ma essendo lui più forte, mi scaraventò contro la stessa roccia di Leah, atterrando vicino a Leah e colpendo di nuovo la testa. Guardai negli occhi Drew, che mi fissava con un sorriso trionfante.

-Addio mia cara Renesmee- e si preparò ad attaccarmi per l’ultima volta.

È la fine. Ma non chiusi gli occhi, volevo vedere in faccia la morte.

Poi tutto accadde all’improvviso: sentii molti ringhi furiosi e il mio nome urlato disperatamente, vidi Drew scaraventato dietro di me da molte figure in movimento e altre figure correre verso di me e Leah ad una velocità soprannaturale. Poi vidi il volto angosciato di mia madre che mi parlava. Anzi mi urlava.

-Renesmee! Renesmee rispondimi di prego!

-Mamma…- mormorai e le saltai al collo, piangendo sollevata –Mamma mi dispiace. Sono stata una stupida e…

-Shh- mi rassicurò lei, accarezzandomi la testa –È tutto a posto ora. Tutto ok. Sei stata molto coraggiosa.

Mi lasciai rassicurare da quelle parole, mentre intorno a me sentii le voci sollevate delle zie e della nonna, e vidi anche Seth e Sam che si stavano occupando di Leah.

Un urlo lanciante mi fece spaventare. Bella se ne accorse.

-Calma, Renesmee calma- mi disse dolcemente in un orecchio –Edward, Jacob e gli altri si stanno occupando del vampiro.

Sussultai.

Finii di piangere e mi calmai dopo aver sentito l’ultimo grido di Drew e aver odorato la puzza di bruciato. Sempre accoccolata contro il petto di mia madre, sentii la voce di mio padre e la sua mano che mi accarezzava dolcemente la testa.

-Nessie, tutto bene?- mi chiese.

-Si- la mia voce era un sussurro.

-È un po’ scossa- gli disse Bella –Ma d’altronde è naturale che lo sia.

Edward rise. –Non immaginavo che fossi così coraggiosa e pazza da fare una cosa del genere da sola. Forse hai ereditato la vena di pazzia di tua madre.

-Ehi!- gli rispose lei con sorriso.

Risi anch’io, ormai calma e tranquilla.

Mi staccai dall’abbraccio di mia madre: davanti a me vidi tutta la mia famiglia, che mi sorrideva sollevata, e cinque lupi giganti che mi fissavano, di cui uno rossiccio mi leccò una guancia.

-Dov’è Leah?- chiesi

-Sam e Seth l’hanno portata a casa- mi rispose Carlisle –Non si è fatta niente, solo alcune ferite superficiali e una bella botta in testa.

Annui.

-Tu piuttosto sei ferita?- mi chiese zia Rosalie.

-Si: alla testa ho preso una bella botta, e mi sono ferita anche ad un fianco.

-Forse è meglio se ti porto all’ospedale…- disse il nonno.

-No, non adesso- risposi.

Intervenne mia nonna dalla mia parte. –Adesso Nessie è un po’ scossa. Meglio che riposi per un po’. Domani vedremo se sarà il caso di portarla in ospedale.

Un applauso a mia nonna!

-Va bene. Allora ci vediamo domani Nessie- mi disse il nonno.

Gli zii e i nonni corsero verso la foresta, mentre i lupi andarono verso LaPush, dopo che Jacob mi ebbe salutato con un’altra leccata. Eravamo rimasti solo io e i miei genitori.

-Dai Renesmee, andiamo a casa- e mia madre si prestò ad iniziare a correre insieme a mio padre.

-Aspettate!- dissi –Papà, non è che potresti…

Edward capì: mi prese in spalla e iniziò a correre, seguito da mia madre.

Quando ero più piccola, papà mi portava sempre in braccio mentre correva e a me piaceva molto. Crescendo, ho iniziato a correre da sola, ma sempre insieme a mio padre, cercando anche di batterlo in velocità (cosa impossibile!). Ma il quel momento ero troppo sconvolta e stanca per avere abbastanza energia per correre da sola. Così, mi lasciai trasportare dalla dolce e veloce corsa di mio padre, chiudendo piano piano gli occhi e abbandonandomi alla mia stanchezza.

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e insomma è finito tutto bene! quando mi ci metto so essere buona....=D
beh, come avete potuto notare la faccenda del vampiro si è conclusa, quindi anche il ciclo.
non vi spaventate, ho deciso di dividere questa ff in cicli così è più facile per me ricordarmi a che punto sono arrivata...
quindi posso ufficialmente dire:

1° ciclo "Inzio nella nuova scuola": [concluso]
2° ciclo "Vampiro ad Halloween": [concluso]
3° ciclo "???????": [prossimamente]

non vi anticipo niente, ma vi dico solo che nel prossimo ciclo un licantropo di nostra conoscenza avrà l'imprinting.....XD

ciao ciao vi prometto che posterò il prima possibile!!!!
   
 
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