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Autore: Letizia25    23/05/2015    6 recensioni
«Qual è la ragione di tutto questo?»
Lei fa per rispondergli, con le parole sulla punta della lingua. Ma proprio in quel momento, dalla camera vicino a loro si sente riecheggiare una risata, una risata di un ragazzo biondo che sta a cuore ad entrambi.
«Lui. Lui è l’unica ragione. Lo è sempre stato e per sempre lo sarà. Non posso permettermi di perderlo, non adesso, non quando posso rimediare a tutto il dolore che ho causato ad entrambi. È troppo importante per me.»
*
Da quando Letizia è tornata a New York, sono passati due lunghissimi mesi.
Lei si è rifatta una vita, ma dall’altra parte dell’Oceano qualcuno non ha dimenticato niente.
Una festa a sorpresa porterà tante novità a galla, e anche tanti problemi, facendo incrinare ogni rapporto.
Poi il destino gioca le sue carte.
Letizia si troverà a lottare per far rimanere vivi quei ricordi che l’hanno salvata, farà di tutto pur di farli riaffiorare e finalmente capirà cosa vuole davvero.
Troverà la sua unica ragione.
*
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=1hwVDTRBxpE&feature=youtu.be
*
Sequel della mia long Ovunque sei. La trovate sul mio profilo, buona lettura ;).
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Just us'
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(Per cortesia, leggete le note in fondo, sono importantissime oggi! <3)
20 . I miss you
 
 
I thought that things like this get better with time
But I still need you, why is that?
You’re the only image in my mind
So I still see you around

I miss you, like everyday
Wanna be with you, but you’re away
Said I miss you, missing you insane
But if I got with you, could it feel the same

 
Beyoncé – I miss you
 
Sono passate due settimane dalla partenza di Luke e dal suo ritorno a casa a Sydney. E né lui né Letizia stanno bene. Non hanno fatto altro che cercare di non pensare all’altro, per non stare troppo male, anche se si erano ripromessi di non dimenticarsi mai l’uno dell’altra. Ma non ce la fanno, non ci riescono. Pensare che la persona più importante della loro vita – perché sì, anche per Luke ormai Letizia è diventata indispensabile, persino più dell’aria, anche se ancora non riesce a capire i sentimenti che prova per lei – è a kilometri e kilometri di distanza, li fa stare peggio, giorno dopo giorno.
Perché manca lo svegliarsi la mattina e sentire l’altro preparare la colazione o fare la doccia. Manca il potersi dare il buon giorno con quel piccolo bacio sulla guancia, diventato ormai un’abitudine a cui entrambi non si sarebbero mai sottratti. Manca l’uscire insieme e tenersi per mano, anche solo per sentirsi più vicini. Mancano i sorrisi, quelli d’intesa, quelli di scherno, quelli felici. Manca il batticuore di ogni momento passato insieme, con gli amici oppure solo due. Manca la sensazione di completezza di quando si addormentavano insieme, sul divano o nel letto di uno dei due, stretti così forte l’uno all’altra per non perdersi. Mancano i brividi sulla schiena, sulle braccia alle gambe, alle mani, di quando i loro occhi si incontravano anche solo per un secondo,  e tutto il resto scompariva, non aveva più importanza. Mancano tutte quelle piccole cose che li facevano sorridere e che li facevano stare bene con nulla.
E quei giorni trascorsi lontani l’una dall’altro non avevano fatto altro che marcare queste assenze, come a non farle dimenticare a nessuno dei due. Non hanno fatto altro che incidere ferite sempre più profonde nei loro cuori, mentre loro non hanno fatto altro che cercare di stare in piedi. Perché è dura, è dura stare da soli, sapendo che quello di cui si bisogno è così fottutamente lontano.
Avrebbero tanto voluto scriversi, per mantenere comunque un contatto di qualsiasi tipo. Ma non ci sono mai riusciti. E inconsapevolmente – almeno per Luke – erano tornati al punto di partenza. Non si sono mai cercati in quelle due settimane, solo per paura di poter stare male, di nuovo, peggio di prima. Ma in questo modo, non hanno fatto altro che aumentare il dolore per la lontananza. E tutto questo fa schifo, a entrambi.
 
Luke sospira e prende il telefono per l’ennesima volta nell’ultima mezz’ora. Lo accende e subito la foto impostata come blocca schermo gli fa prendere l’ennesimo colpo al cuore, ‘ché ogni volta fa sempre più male, va sempre più in profondità. Perché quella foto raffigura loro due, lui che abbraccia Letizia da dietro. Ed entrambi non avrebbero potuto avere un sorriso più bello di quello sui loro volti.
Se la ricorda bene la sera in cui Keli aveva scattato quella fotografia. Era la domenica prima della partenza dei ragazzi. Nessuno di loro stava pensando a quel momento, perché erano tutti e sei concentrati a passare al meglio le ultime ore che avevano a disposizione. Non avevano fatto altro che fare gli stupidi, avevano riso tanto, fino alle lacrime, passando forse la serata migliore della loro vita con le persone giuste, perfette, al momento giusto – anche se poi giusto quel momento alla fine non lo era stato.
Luke sorride un po’ al ricordo e mette via il cellulare, alzandosi dal divano e avviandosi verso la vetrata che dà sul giardino posteriore della casa dei suoi genitori.
Non ha fatto altro che pensare a Letizia da quando è tornato. E non è un bene, perché ogni volta il suo cuore fa sempre più male e protesta, perché gli manca quella parte che Letizia si è presa, quasi senza permesso, e che non gli ha dato indietro, come se le appartenesse di diritto. E la cosa buffa è che lui se lo è lasciato fare, senza tirarsi indietro, ma anzi lasciando che quella ragazza mora entrasse nella sua vita come un uragano, che ha sconvolto ogni cosa, in un modo che lui non avrebbe mai creduto possibile.
Si passa una mano tra i capelli biondi e sospira di nuovo, tornando verso il divano per lasciarsi cadere a peso morto. «Che cazzo devo fare?» mormora, come se il dare voce al suo dubbio possa aiutarlo.
«Fatti meno problemi, tanto per cominciare.» commenta Ben, suo fratello, mentre sfoglia il giornale.
«E invece di pensare, agisci.» continua Jack, il più grande dei tre, mentre sparecchia la tavola con sua madre Liz. Proprio quest’ultima si avvicina a Luke e gli accarezza un po’ la testa, con un sorriso dolcissimo sulle labbra, un sorriso che solo una madre potrebbe avere.
«Tesoro, chiamala o inviale un messaggio. Sono sicura che vi sentireste meglio entrambi.» gli consiglia, sperando di poter aiutare suo figlio in qualche modo. Lui le sorride riconoscente e si alza dal divano. Ha bisogno di riordinare le idee prima di fare qualsiasi altra cosa. E fa per andare in camera sua, quando la voce di suo padre Andrew lo fa fermare, ormai a metà rampa.
«Comportati da uomo e affronta le tue paure.» solo questo gli dice. Poche parole, ma efficaci, che fanno subito breccia nel ragazzo, arrivando a toccare le corde giuste.
Luke annuisce piano, convinto e grato del consiglio dell’uomo, per poi andare finalmente in camera sua. Si stende sul letto e riprende il telefono in mano per la decima volta, aprendo WhatsApp e cercando il contatto di Letizia. La loro conversazione è vuota, non si sono mai scambiati messaggi neppure quando lui era a New York. A che sarebbe servito, dato che passavano ogni giorno insieme? Solo che adesso è tutto diverso. Sono distanti e non si vedono da giorni. E Luke sa che, se dovessero continuare a tenersi in contatto, forse starebbe peggio di prima, perché il fatto di poterle scrivere ma non poterla vedere lo distruggerebbe.
Guarda a lungo la foto del profilo della ragazza e, giura, potrebbe riconoscerla ad occhi chiusi ormai. Perché è la stessa che la mora tiene incorniciata sul comodino, quella stessa foto che alla fine è riuscito anche lui ad avere, dopo aver pregato Keli in ginocchio per giorni interi.
Un sorriso gli cattura le labbra. In fondo, però, cosa costa provare? Niente, anche perché quei giorni senza lei sono stati un vero inferno, fatto di incubi e di giornate vuote, di lotte per non perdere quei pochi ricordi che si era creato con lei, fatto di speranze non ancora infrante. E Luke non vuole più provare qualcosa di simile. E sa che quella scelta gli farà male, ma non gli importa, se è il prezzo da pagare per parlare un po’ con lei.
Emana un lungo sospiro e alla fine inizia a digitare sulla tastiera.
Solo, cosa scrivere? Ciao? Come stai? Hey? No, troppo banali.
Prova allora ad immaginarsi un discorso serio, cercando di metterci tutto quello che prova, tutta quella confusione di sentimenti che si ritrova dentro. Ma alla fine quel che viene fuori è solo un discorso patetico, da ragazzo disperato e senza neanche un minimo di palle, come si suol dire.
Sospira sconfitto e lascia cadere il telefono sul materasso, concentrato solo sul fatto che il suo cuore sta battendo in modo irregolare nel suo petto. Perché deve essere tutto così fottutamente difficile tra di loro? Non trova neppure il modo per raggiungerla con uno stupidissimo messaggio!
Si alza in piedi e percorre a piccoli passi la stanza, in cui regna il disordine più assoluto.
Cerca le parole, ma non le trova. Si sforza, prova qualche frase per non sembrare banale, stupido, coglione o qualsiasi altra cosa. Ma sembra che, qualunque cosa pensi, ci sia sempre una vocina fastidiosa dentro di lui che gli sussura che niente andrà mai bene.
Si prende la testa tra le mani e respira forte, cercando di dare ordine a tutti quei pensieri che gli affollano la testa. E non si accorge di sua madre che si avvicina piano, fino a che una mano non gli sfiora la spalla. Lui sussulta lievemente, preso di sorpresa, prima di voltarsi verso la donna e sorriderle debolmente per poi abbassare in fretta lo sguardo. Sa che a Liz non sfugge niente, e ora come ora preferisce evitare di parlare di cose simili con lei. In fondo è pur sempre un ragazzo.
«Sii sincero.» gli dice lei, senza tanti preamboli, arrivando dritta al nocciolo della questione, com’è solita fare in tutte le cose, specialmente se riguardano i suoi figli. E lo ha notato che Luke per Letizia è proprio andato. Lo aveva notato la prima volta che la ragazza era venuta da loro e, a distanza di mesi, lo nota ancora adesso. E, con quell’occhio esperto che solo una madre può avere, ha notato anche che il biondo è nel panico più totale, quasi fosse agli inizi della sua prima cotta. Ecco perché gli ha appena dato quel consiglio e gli ha accarezzato nuovamente la testa, scompigliandogli i capelli, per poi uscire chiudendosi la porta alle spalle.
Luke resta attonito per qualche secondo, giusto il tempo di assimilare bene le parole di Liz.
E senza sapere come si ritrova in un nanosecondo il telefono in mano e già le sue dita digitano quel messaggio. Non lo rilegge, perché sa che potrebbe avere dei ripensamenti come suo solito, riflessivo com’è. E con il cuore in gola che pulsa, facendosi sentire persino nelle tempie e nel tremore delle mani, lo invia.
Non si aspetta una risposta, non subito e forse neppure nei giorni che verranno. Sa solo di essersi tolto un peso dal cuore scrivendole quello che di più semplice poteva esserci al mondo. L’ha fatto per dimostrargli che non si è dimenticato di lei e che mai lo farà. Non gli importa se Letizia non l’ha cercato in quei giorni. È sicuro che anche lei abbia la sua stessa paura, il suo stesso timore di fare una mossa troppo sbagliata, di ferire entrambi irreparabilmente. E per i ricordi che mancano c’è tempo, o forse non ce n’è mai stato, ma pazienza. L’importante è non dimenticarsi di quegli ultimi due mesi, trascorsi con la persona più bella di tutta la Terra.
Blocca il telefono e lo lascia sul comodino, per poi uscire dalla stanza, senza voltarsi, con il sorriso sulle labbra e una speranza senza precedenti che gli invade il cuore passo dopo passo.
 
Da: Keli
Come stai?
 
È questo che la sua migliore amica continua a chiederle ogni giorno, da quando i ragazzi sono tornati in Australia. Letizia digita velocemente la risposta, il solito Bene, tu? per evitare che Keli le faccia altre domande, come suo solito, e torna a vedere Amore e altri rimedi, pur di non pensare a niente, pur di tenere la mente occupata con qualsiasi cosa che non riguardi gli altri e Luke, soprattutto Luke, con quei capelli biondi tra cui ama passare le dita, con quegli occhi blu come il cielo che la fanno sentire a casa sempre e comunque, con quella risata bellissima e timida, dolce, che le ha sempre scaldato il cuore, con quelle mani che si incastrano perfettamente alle sue…
L’arrivo di un altro messaggio – da parte di Keli, ne è più che sicura– la fa tornare con i piedi per terra.
 
Da: Keli
Finiscila di prendermi in giro. Sono due settimane che tiri fuori questa balla.
Sii sincera, una volta tanto, con me e con te stessa.
 
La mora sospira affranta e si sfrega le dita sugli occhi, che già sente lucidi e prossimi al pianto. Chi vuole prendere in giro? Lei non sta bene, non lo è mai stata in quelle due settimane lontana da Luke. E lo sa che non dovrebbe sentirsi così, perché alla fine si sono promessi di rivedersi presto. Però lui le manca, peggio dell’ossigeno. Ormai era diventata una dolce abitudine vederlo gironzolare per casa, seduto sul divano a farle compagnia, steso sul letto che la guarda e la stringe forte, che le dà il buon giorno con un bacio in fronte. Le mancano tutte quelle piccole cose che condividevano solo loro, oltre i momenti passati con i loro amici. Quelle piccole e semplici cose che la facevano stare bene, sempre. Piccole cose che adesso mancano. E quell’assenza fa male, tanto, troppo male.
Guarda lo schermo del telefono, le parole tutte sfocate, non riesce a distinguerle bene. Allora si passa di nuovo una mano sugli occhi, e non si sorprende nel vedersi le dita bagnate. Sospira ancora, sconfortata. Ormai è brava solo a piangere, non riesce a fare altro. E sa di sembrare patetica e stupida, sa bene che non serve a niente e che non ce n’è bisogno. Solo che Luke le manca, veramente tanto.
Tira in su col naso e digita la risposta, perché tanto sa che Keli non demorderà fino a che non avrà ottenuto quello che vuole, quella risposta che ferisce il cuore della mora ad ogni parola che scrive.
 
Da: Letizia
Come credi che stia? Sto male, va bene? Sto fottutamente male! Tu non hai idea
di quanto mi manchi. E non dirmi che mi capisci, perché tu e Ashton, ora come
ora, avete un rapporto completamente diverso dal nostro. Ashton ricorda,
Luke no. E tu non hai idea di quanto ancora mi faccia male sapere una cosa simile,
sapere che per lui sono e forse rimarrò sempre un’amica. Non ci siamo neppure
cercati in queste settimane. Cos’altro devo dirti?!
 
Preme Invia, con le dita che tremano, e mette il telefono in tasca per poi andare in bagno. Accede la luce e subito l’immagine che vede nello specchio la fa rabbrividire. Il volto pallido, le occhiaie scure e pesanti, gli occhi stanchi, le labbra lievemente screpolate.
Come mi sono ridotta ad amare qualcuno di impossibile? si chiede sospirando ed aprendo ilo rubinetto per lavarsi il viso con l’acqua fredda per poi puntare di nuovo lo sguardo su quella superficie che riflette.
L’amore è una grande presa per il culo, e il bello è che io ci credo fino in fondo, nonostante tutto.
Sorride allo specchio, all’immagine di se stessa che sta cadendo a pezzi, come se volesse incoraggiarsi quanto basta per non cadere. Si asciuga il viso e si spazzola i capelli, per rimettersi in sesto almeno un po’, poi torna in salotto e si lascia cadere a peso morto sul divano. E proprio quando fa ripartire il DVD, il BIP di un messaggio si fa sentire, distraendola.
 
Da: Keli
Lo so che non è semplice, cazzo! Credi di essere l’unica che sta male perché non
può vedere il ragazzo che ama? Non sei l’unica che si sente a pezzi, Leti. Ci sono
anche io, cazzo, ci son anche io che cerco di non affondare, solo perché l’ho
promesso a Luke, che avrei dovuto essere forte per te. E la vuoi sapere una cosa?
Ammetti che non è stato solo lui a non cercare te, perché neppure tu hai mai
provato a cercare lui. Hai mai pensato a come possa sentirsi lui?
 
E Letizia a quelle parole rimane basita, senza sapere cosa dire, spiazzata dalla verità che l’amica le ha messo davanti senza troppi giri di parole. Perché, come sempre, Keli ha ragione, l’ha sempre avuta. E perché alla fine è vero, che neppure lei ha mai cercato Luke, anche se avrebbe voluto sentirlo di nuovo, almeno una volta. Ma sa anche che, così facendo, avrebbe solo marcato di più il fatto che tra loro ci sono e ci saranno sempre 15.989 km. Una distanza che non si può colmare con un semplice messaggio. Una distanza che un cuore distrutto come il suo non riesce a sopportare, neppure questa volta.
Non risponde. Sa che Keli capirà. Lascia cadere il telefono accanto a sé e fa ripartire il film, sperando che almeno per la protagonista possa andare meglio di com’è andata a lei.
E la sua serata passa così, con il suo cuore diviso tra le emozioni così intense che quel film riesce sempre a farle provare, e Luke, il ricordo di quel ragazzo che mai e poi mai potrebbe cancellare dalla sua vita.
 
Ormai manca poco alla fine del film. Letizia prende l’ennesimo fazzoletto e si soffia il naso per l’ennesima volta. Ancora non riesce a capacitarsi come faccia quella storia a farla emozionare così, ancora non capisce come possa toccare tutte le corde giuste del suo cuore. Insomma, non è la solita storia in cui i protagonisti iniziano a fare solo sesso per poi innamorarsi perdutamente l’uno dell’altro. C’è altro dietro. C’è il che lei è malata di Parkinson e che, nonostante sia giovanissima, è già ad uno stadio avanzato. C’è lui che da donnaiolo si rende conto che la sola persona che conta davvero è lei. C’è che lui non vuole rinunciare a trovare una cura per la malattia che la affligge. C’è che lei alla fine ama e si lascia amare. C’è che entrambi capiscono di non poter fare a meno l’uno dell’altra, a discapito della malattia, del futuro e di tutto il resto.
E finalmente arriva il punto in cui lui le fa la dichiarazione più bella del mondo, facendo sospirare Letizia, che proprio non riesce a non emozionarsi per cose come questa. Solo che la mora non ha prestato molta attenzione al film, perché non ha fatto altro che comparare la storia narrata alla sua, al fatto che, nonostante tutto, sia lei che Luke hanno sempre combattuto, insieme, per cercare di affrontare tutto quello che il destino o la vita mettevano loro di fronte. Ci hanno provato… ma ne sono usciti sconfitti o vincitori?
Intanto il protagonista continua a parlare e finalmente arriva la parte che preferisce
 
«Io sono un grande stronzo....anzi no, sono consapevolmente un grande stronzo, perchè non mi è mai importato di niente e di nessuno in tutta la mia vita e la verità è che più o meno tutti l'hanno accettato...sai è così...è Jamie… e poi tu… Dio… tu!»
 
E Letizia non vede l’ora che arrivi il resto della battuta di lui, così da poter finire di emozionarsi così tanto.
Solo che il BIP che la avvisa dell’arrivo di un messaggio le fa perdere in un solo istante tutta la concentrazione e tutta quella miriade di emozioni che aveva dentro, va in fumo.
Sbuffando, sblocca il telefono. E tutt’ad un tratto non esiste più niente.
No, non vuole crederci. Non vuole credere al nome scritto su quello schermo, a quelle lettere chiare e ben leggibili sullo sfondo scuro. No, è impossibile. Cioè, perché? Cosa diamine sta succedendo?
Inghiotte a vuoto, presa dall’ansia. Che fare? Lasciarlo lì, senza vedere niente, come se non fosse mai arrivato o mai esistito o mai stato spedito? Leggerlo, e stare di merda dopo? Leggerlo, e poi provare a far funzionare quella piccola grande cosa?
Prende un lungo respiro, mentre il personaggio principale continua la sua dichiarazione.

«Tu non hai mai pensato questo di me. Io non ho mai conosciuto nessuno che pensasse davvero che io valessi qualcosa, finchè non ho incontrato te…»
 
E chissà, forse sono proprio queste parole a darle la scossa, a darle quel coraggio che non ha. Chiude gli occhi. Li riapre. E la notifica del messaggio c’è ancora. Il nome del mittente non è andato via! Con il cuore in gola, che batte fortissimo, così forte da sentirlo addirittura nelle tempie, apre il messaggio.
 
Da: Luke
Mi manchi.
E io senza te non so stare.
 
«E allora l'hai fatto credere a me, perciò sfortunatamente io ho bisogno di te e tu hai bisogno di me!»
 
Continua a dire il protagonista, come se stesse descrivendo quello che è successo a Luke e Letizia, come se quelle parole fossero state scritte solo per loro.
La mora osserva a lungo quelle parole, quelle lettere che si stagliano scure sullo sfondo chiaro. Quelle parole che le fanno tornare di nuovo le lacrime agli occhi. Solo che adesso sono lacrime di felicità, una felicità che la attraversa tutta, da capo a piedi, che la invade fino a toccare anche la cellula più piccola, fino a farla sentire di nuovo completa, facendola tremare, come non succedeva da mesi.
Perché quel Mi manchi vale più dio qualsiasi altro «Ti amo.» che si sono detti.
Perché quel E io senza te non so stare è molto più importante di qualsiasi altra dichiarazione d’amore, più di tutte quelle parole urlate al vento nella notte buia, sotto le stelle o le nuvole, sussurrate sotto le lenzuola, all’orecchio, con voce dolce.
Quelle parole valgono così tanto, sono così dannatamente importanti, perché le hanno appena dimostrato che non tutto è perduto, che si può ancora combattere e restare in piedi senza gettare la spugna. Sono quella speranza che cercava e che non era ancora riuscita a trovare. Sono questo e tantissime altre cose, che le servono, le bastano, la aiutano a scrivere una risposta, quella risposta che deve a Luke da tanto, troppo tempo, con il cuore in mano, che batte fortissimo, quasi volesse uscirle dal petto per correre da Luke, per poter trovare la sua metà mancante, senza doversene staccare mai più.
 
Da: Letizia
Pensavo che le cose sarebbero andate meglio con il tempo, ma il fatto è che
io ho ancora bisogno di te. Ti vedo in ogni volto delle persone che mi sono
attorno, cerco i tuoi occhi tra la folla, ma tu non sei lì.
E mi manchi. Cazzo se mi manchi.
Mi manchi, ogni giorno come se fosse il primo. E vorrei essere insieme a te
solo per stringerti forte e per non lasciarti andare mai più, perché l’ultima
cosa che voglio è starti lontana.
Perché neppure io so stare senza te.
 
E mentre lei preme il tasto Invia con le dita che tremano, che non riescono a stare ferma sulla tastiera, per poter finalmente dare l’inizio a quella nuova parte del loro rapporto, il film prosegue, con le ultime battute dei protagonisti, che ogni singola volta riescono a farla piangere sul serio.
 
«Avrò bisogno più io di te che tu di me!»
«Va bene!»
«No! Non va bene! Non è giusto! Volevo fare tante cose!»
«Le farai, solo che le farai con me!»
 
Ed è come se quelle ultime parole la aiutassero a fare più chiarezza in tutto quel turbine di pensieri, di incertezze che aveva dentro, facendole finalmente capire una cosa, una cosa che forse avrebbe dovuto intuire fin dall’inizio, senza farsi prendere dalle paure, dai ripensamenti.
Che non importa quanto difficile e lungo sarà il cammino. Non importa quanti ostacoli ci saranno. Non importa di chi o cosa ci sarà contro e farà qualsiasi cosa pur di abbattere la nostra speranza. Non importano i litigi, le incomprensioni, le lacrime, le urla, la rabbia. Non importa non credersi abbastanza per la persona che si ama. Se si fanno le cose insieme, non c’è niente che può fermarci, che può tirarci giù.
E alla fine era proprio questo ciò che lei e Luke stavano facendo, a volte rendendosene conto, altre volte no.
L’unica cosa certa per Letizia, almeno adesso, è restare in piedi e combattere. Lo deve a Luke, lo deve a se stessa, lo deve a quell’amore che sente nel cuore e che non ha mai smesso di agire.
 
Luke fa quasi per scendere le scale, quando sente rimbombare nel corridoio il suono del telefono.
Non è possibile, pensa tornando alla porta di camera sua e notando che non l’aveva chiusa bene.
Forse se lo sarà solo immaginato. E fa per andarsene con addosso quella convinzione, quando il suo sguardo viene catturato dallo schermo del cellulare, che si è illuminato per avvisare dell’arrivo di un messaggio.
Allora lascia stare tutto e si precipita a leggere.
E sul serio è impossibile, è incredibile. Insomma, vedere quel nome, sullo schermo, per lui è quasi come un sogno, perché proprio non sperava in una cosa simile, non subito almeno. Non avrebbe mai pensato che potesse rispondergli e, no, non è e forse non sarà mai pronto a leggere cosa lei gli ha scritto. Ma il fatto è che è proprio quel mai a convincerlo, a mettere da parte la sua paura senza senso. Perché potrebbe più non avere altre occasioni per parlarle e per cercare di dare un nuovo inizio al loro rapporto che si era preso una pausa, che sarebbe durata troppo, facendoli soffrire come non mai, se non avessero deciso di inviare quelle parole.
Con la mano che trema, apre il messaggio.
Ed è come se ogni parola che legge si conficchi nel suo cuore, e ci rimanga, a completare ogni spazio che era rimasto vuoto. E Luke lo sa che adesso sta a loro, ora che hanno dato il via, a continuare quel rapporto così speciale, senza farsi fermare dalla paura di poter rovinare tutto.
Perché c’è ancora tanto da fare, lo sa bene che non è ancora finita. E sa anche che insieme riusciranno a superare qualsiasi cosa, ormai non ha più paura, ma solo certezze che vuole raggiungere, solo e soltanto con Letizia. Ed è questa convinzione, questa piccola grande sicurezza che lo fa sorridere, mentre la speranza prende pian piano posto nel suo cuore.






Letizia
Ciao a tutti, cari i miei lettori! <3
Allora, che capitolo denso anche questo!!! Insomma, i nostri Luzia che si mancano ma che hanno paura di star male di nuovo, sono o non sono la cosa migliore di questo mondo?! Un mix di paura e dolcezza, il mio cuore muore e le lacrime scendono senza tregua (non avete idea di quante volte sia morta e resuscitata mentre scrivevo *^*). Insomma, il messaggio di Luke?!?!?! 
Questo capitolo è stato un parto, soprattutto per le parti del film che dovevo prendere (a proposito del film, ve lo consiglio altamente, è bellissimo!). Tuttavia il nostra Luke ancora non ricorda, voi avete idea del perchè? Fatevi sentire, che sono davvero curiosa! E, altra domanda (sto iniziando ad amare le domande, dopotutto è uno dei pochi modi che ho per interagire un po' con voi <3 ;)): secondo voi il nostro biondino preferito ricorderà mai qualcosina? 
Ok, detto questo, credo che sia sufficiente sperare che questi due poveri cristiani capitati sotto le mie grinfie possano stare bene alla fine, piccini *^*.
Via, vi saluto, che devo andare ad aggiornare pure Give me love and fill me in (a proposito, mi farebbe tanto piacere se passaste anche da lì, sul serio, sarei felicissima di sapere quel che ne pensate! <3). E, per favore, se avete tempo e voglia, vi va di passare pure da Inatteso? Giuro, tengo moltissimo a quella storia, e vorrei più pareri possibili per migliorarla oppure sapere che cosa ne pensate.
Grazie di tutto, come sempre. Non so come farei senza di voi. Siete meravigliosi!
AVVISO NUMERO 1: DAL 7 GIUGNO TORNO A POSTARE UNA VOLTA A SETTIMANA, quindi tenetevi pronti u.u
AVVISO NUMERO 2: TRA QUALCHE GIORNO ARRIVERA' LA NUOVA LONG SU ASHTON, esattamente dal 1° giugno. Vi ricordate quella storia su Ashton che avevo rammentato nel capitolo finale di Ovunque sei? Beh, è questa che posterò ;). Si chiamerà Insegnami a vivere, ed intanto vi lascio il banner:

 
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Poi, ho scritto un OS ROSSA SLASH (MUKE), per chi avesse voglia di dare un'occhiata, eccola qui: A little bit of wine.
Detto questo, vi saluto, con un bacione immenso ed ancora un grazie infinito! Vi voglio bene, Letizia <3

 
   
 
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