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Autore: lunadivergente21dw    23/05/2015    2 recensioni
Questa fan fiction parla delle disavventure di una povera ragazza ad Hogwarts (per questo nuovo personaggio mi sono ispirata ad una persona che conosco, una persona fantastica)
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Non ci poteva ancora credere, non stava succedendo a lei, no....
Prese un respiro profondo e indietreggiò di qualche passo suscitando risate dietro di lei.

-Scusate ma io non avevo nessuna intenzione di partecipare al vostro gioco, c'è stato un errore-

-Ahimè ora nel gioco ci sei e non puoi più tirarti indietro- a parlare fu un Tassorosso, sembrano tutti così gentili e pronti ad aiutare, vero? Beh, l'abito non fa il monaco...

-Esattamente Albert, quindi...- il Corvonero che prese la parola era evidentemente intenzionato a continuare il gioco e a mettere fine a quell'interruzione dato che diede una spinta ad Elisa verso il ragazzo che aveva girato la bottiglia....

E fu così che Elisa baciò Zabini.

Fu come se non esistesse più il pavimento sotto di lei, sgranò gli occhi, si allontanò di qualche passo e guardò in faccia il ragazzo, sembrava... mortificato.
Poi si guardò intorno, tutti gli occhi puntati su di lei su di loro, ma a lei sembrava di essere esposta nella vetrina sulla via di una grande città... peggio, in una vetrina della via principale del proprio paese, dove ti conoscono tutti).
Alcuni avevano un sorriso stampato in viso, altri ridevano mentre altri ancora non riuscivano a togliersi un'espressione di sorpresa/incredulità dalla faccia.
Non poteva sopportare quegli sguardi ancora per molto così uscì dalla sala comune senza dire una parola.
Si ritrovò in corridoio, da sola.
Non riusciva nemmeno a pensarci, così prese un respiro profondo e cominciò a correre.
Corse, corse nei corridoi, incontrò persino un prefetto di Serpeverde che cercò di fermarla ma lei continuò a correre.
''Serpeverde...''

Non sapeva nemmeno dove stava andando, le sue gambe continuavano ad andare avanti, lei decideva solo di girare per non andare a sbattere contro qualcosa... alla fine si ritrovò fuori, nel parco.
Prese un altro respiro e si sedette sotto uno dei tanti alberi.
La sensazione che provava era terribile e fastidiosa allo stesso tempo, come se un blocco di ghiaccio si fosse insinuato al posto dello stomaco e su una parte del cuore.
Si sentiva così male e non era nemmeno colpa sua, perchè funziona così?
Perchè non possono sentirsi responsabili gli altri, quelli che erano lí dentro?
Sarebbe giusto così, che colpa ne aveva lei?
Chissà se qualcuno dei presenti si sentiva in colpa per lei....
Figuriamoci, saranno ancora tutti lí a chiacchierare e a farsi quattro risate...
Tanto non erano stati loro ad aver baciato un ragazzo che conoscevano da ormai tanti anni.
No.
Non era la loro vita.
Era la sua.
Era un suo problema, non loro.
Lei aveva baciato un suo amico.
Lei aveva dato il suo primo bacio ad un amico.
Perchè non se ne era andata subito?
Cosa l'aveva trattenuta?
''E perchè diamine ho accettato di andare a quella festa?''
Se non ci fosse andata in quel momento sarebbe stata tranquilla in sala comune, magari a leggere un libro o a farsi una bella chiacchierata con Rose.
Ma era inutile pensare a cosa avrebbe potuto fare se non ci fosse andata, non serviva niente, forse aveva solo bisogno di rifugiarsi in qualche illusione.
Ciò che la preoccupava davvero era il giorno seguente, sapeva infatti che si sarebbe sparsa la voce ovunque, tutti avrebbero parlato di lei, di Zabini, del bacio e molto probabilmente avrebbero ingigantito la cosa.
Pensò ai suoi due fratelli, quando ci sono delle voci, fanno il giro di TUTTA Hogwarts, quindi sarebbe arrivata anche ai ragazzini del primo anno.
Cosa penseranno?
E cosa faranno?
Una domanda migliore le attraversò la mente.
''Cosa farò IO?''
Come si sarebbe comportata nei giorni successivi?
Non aveva voglia di pensarci al momento.
''Dovrei pensare al Quidditch, ecco''.
Cominciò a pensare a delle strategie per battere Grifondoro nella prossima partita, non sarebbe stato semplice, ma se....

-Ti ho cercata per ore...- Beatrice quasi sussurrò quella frase ed Elisa credette di esserselo immaginato, ma poi la vide, era lì.
La sua migliore amica era li' per lei.
Quasi non ci sperava più ma sapeva che l'avrebbe trovata. C'era sempre.
Beatrice si sedette accanto a lei.

-Come va?-

Elisa si limitò ad alzare le spalle.

-Senti, mi dispiace, è stata tutta colpa mia, io ti ho spinta verso quel tavolo e..-

Colpa sua? Non le avrebbe mai dato la colpa, non a lei, no.

-Non è colpa tua!- all'inizio la sua voce suonò roca, si guardò intorno, era ormai notte e il cielo era trapuntato da milioni di stelle e lei si trovava lì da un bel po'.

-Davvero, non ti darei mai la colpa per questo, lo penso sul serio- disse con estrema sincerità Elisa.

-D'accordo, ma questo di certo non ti tira su di morale. Quindi...- così tirò fuori delle cioccorane e cominciò a raccontarle una delle sue storie, almeno così sperava di distrarla per un po'.
Perchè a volte ascoltare una storia da una persona a cui tieni molto può farti dimenticare almeno per un po' i tuoi problemi e tornare felice.
Perlomeno, con Elisa funzionò.


_Angolo ''autrice''

''LA VENDETTA è UN PIATTO CHE VA SERVITO FREDDO'' :3

Ecco a voi l'intero accaduto.
Per qualunque informazione chiedete pure.
Spero vi piaccia :3
   
 
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