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Autore: M4RT1    24/05/2015    0 recensioni
Ricordi d'infanzia, di vita vissuta, bella o brutta.
Una Raccolta di Missing Moments. Un capitolo per ogni personaggio ucciso, per i suoi rapporti con gli altri e i loro ricordi insieme.
Dal I Capitolo:
Alla fine è sempre lei a perdere. Le parole sono l'arma più potente di tutte.
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Finnick Odair, Haymitch Abernathy, Johanna Mason, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è stata scritta per la Prima Fase dell’iniziativa “Ready, Set, Prompt” indetta dal gruppo Facebook The Capitol. Il prompt è: “Portami a casa"



 
Portami a casa.


 

Portami a casa.

Portami a casa, Haymitch. Ti prego.

Non voglio andare con loro. Non voglio seguire questi signori dai vestiti buffi e dai volti di fantasmi - bianchi, senza espressione come quelle persone morte che abbiamo visto una volta vicino alla Miniera.

Portami a casa.

Ti prego, Haymitch, tu puoi farlo!

Loro dicono che gliel'hai chiesto tu, che vuoi vedermi ed è per questo che mi stanno mandando via dalla nostra stanzetta. L'ho messa in ordine come ti avevo promesso, così quando torni non ti lamenti troppo - ho anche pulito la mensola, così puoi metterci sopra la corona da re che ti daranno. 

Portami a casa.

Forza, fratellone. Hai vinto i Giochi! Lo sai che ho paura delle persone di Capitol City, no? Lo sai che prima o poi una delle loro unghie mi graffierà la faccia e tu non sarai accanto a me a pulirmi il sangue. E io ho paura del sangue. 

"Dov'è Haymitch?"
"Arriverà presto, vedrai."

Siamo arrivati al Prato. E' diverso da com'era l'ultima volta che ci siamo stati insieme: quel giorno era verde come i piselli freschi e le foglie di menta che usa la mamma per cucinare; oggi mi sembra triste. E' triste perché non sei venuto anche tu?

Mi piace il Prato, ma non quando sono solo. Mi piace giocarci con te, ti ricordi? E' divertente quando mi ricorri e poi mi fai il solletico.
Ora però non ho voglia di giocare. Portami a casa, Haymitch.

"Dov'è Hugo? Eh? Dove?"
"A casa, Haymitch."

Sono stanco, Haymitch. Avevo ragione, hai visto? Mi hanno fatto male e tu non c'eri per proteggermi: vedi che non dovevi chiedere di portarmi da te? Hanno detto una bugia, come hai fatto tu quando mi hai promesso che saresti tornato subitissimo. 
Non sei ancora tornato, invece. E io sono troppo stanco per aspettarti.

Portami a casa, Haymitch.


 
Hugo Abernathy
46 ADD - 50 ADD


 
N.d.A.: Okay, non so cosa sia. Ho letto il prompt e mi è venuto in mente questo. 
Un po' di chiarimenti: la storia è ambientata appena dopo la vittoria di Haymitch, quando appunto Snow decide che la simpatica tattica del Tributo non era poi così simpatica e che, per avvertimento, vuole uccidere tutta la famiglia del Vincitore. Nel mio headcanon (leggi: turbe mentali sul suddetto personaggio) il primo a morire è proprio il fratellino che, sempre nel mio cervellino contorto, si chiama Hugo U.U
Seconda cosa da specificare: l'ultima scritta. Questa sarebbe la tomba del piccolo, che Haymitch trova di ritorno al Distretto. La datazione l'ho gentilmente presa in prestito dalle idee di gran parte degli autori del gruppo "The Capitol" in cui, appunto, quasi tutti utilizzano come punto di riferimento per il conteggio degli anni i Giorni Bui: parliamo quindi di ADD (After Dark Days) in caso di anni degli Hunger Games, oppure di Before DD.
Per me il cucciolo aveva quattro anni, quindi è nato nel 46 ADD.
Bene, credo di aver detto tutto.

 
  
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