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Autore: eppy    24/05/2015    5 recensioni
Quando presente e passato si fondono, le convinzioni vacillano, le barriere si spezzano, desideri mai conosciuti sconvolgono, vecchi sospiri ritornano, e inevitabilmente, cominciano i casini.
Emma è testimone dell'esistenza di un passato che per lui è stato troppo breve e bello, e lo ha lasciato con l'amaro in bocca.
Ethan è semplicemente il ragazzo che è stato capace di farle tremare le ginocchia senza aver mai incrociato i suoi occhi, e che lei, a distanza di anni, ha inserito in una parentesi della sua vita che considera conclusa.
Londra è la meravigliosa città che ospita la vecchia biblioteca che inneschera' i sopracitati casini.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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EMMA


" Credo..credo che voglia parlarmi" dissi, lasciando chiaramente trasparire la sorpresa di essermelo ritrovato alle spalle, e la tensione derivata dal repentino incontro dei nostri sguardi.

Ethan annuì soltanto, le labbra serrate in un sorriso forzato..e indiscutibilmente tenero, e protettivo.
" Ci vediamo più tardi, ok?" sussurrai, sforzandomi di non pormi mille domande alle quali non avrei saputo rispondere 
" A casa mia per la cena" aggiunsi un attimo dopo, desiderosa di avere la certezza di rivederlo presto. Dopotutto il nostro era stato un quasi-appuntamento.
" Sei sicura?" domandò lui, guardandomi dritto negli occhi
" Si, perchè?" risposi senza la minima esitazione. Non avevo dubbi.
" Beh, non lo so...non vi vedete da un sacco di tempo, e boh, forse avrete bisogno di tempo per parlare, per..non lo so, per stare insieme" 
Si dondolava da un piede all'altro, come un bambino timido e insicuro, e dovetti resistere all'impulso di stringerlo forte, e baciarlo, baciarlo fino a restare senza fiato.
Più passavano i giorni, e più mi rendevo conto che non avrei mai smesso di amarlo. Il mio Ethan. Lo avevo amato ancora prima di scoprire cosa fosse l'amore; quegli occhi, quella voce e quel sorriso mi avevano disorientata sin dal primissimo istante, quel ragazzo mi aveva fatto provare l'inimmaginabile senza nemmeno sfiorarmi, nemmeno una volta, e quando qualcuno ti entra dentro così, in modo così puro e violento, non hai via di scampo: te lo porterai dentro per tutta la vita.
Lo avevo capito dopo un po', dovevo essere onesta, ma forse avevo avuto bisogno di tempo perchè ciò che provavo per lui era talmente grande e intenso da intimorirmi, e indurmi a cercare scuse per credere di poter fare a meno di quello scombussolamento degli organi interni che Ricky non era mai riuscito a farmi provare. Con lui era successo piuttosto l'opposto, con lui avevo staticizzato la mia vita, l'avevo resa più pacata e semplice, senza nemmeno accorgermi che un po' di casini non avrebbero fatto altro che renderla più vera, più avventurosa, più interessante, più stimolante, persino più pericolosa e più eccitante. Bella da morire.. e da vivere.
" Io e Ricky non stiamo più insieme, dovresti saperlo..." gli ricordai
"..e poi non è cambiato nulla rispetto a cinque minuti fa, momento in cui credevo che lui fosse oltre la Manica.  E se è non cambiato niente, vuol dire che io e te stasera mangiamo insieme, come abbiamo negli ultimi...cinque mesi?" mi concessi un tenero sorriso.
Di tutta risposta, Ethan mi attirò a sè stringendomi tra le braccia per qualche istante, sotto gli occhi del mio ex ragazzo e padre di mio figlio, e mi baciò dolcemente sulla fronte, prima di sussurrare "va bene, stasera da te, come sempre" con entrambe le mani adagiate sul mio viso e gli occhi fissi nei miei.
" E poi avrò bisogno di te, nel caso in cui Ricky se ne esca con qualcosa di sconvolgente" sdrammatizzai
" E cosa potrebbe dirti di così sconvolgente?" il tono di voce era divertito, ma sapevo bene che sotto sotto fosse preoccupato e terribilmente geloso
" Forse che vuole trasferirsi definitivamente in Germania e vuole che tu lo segua?" ipotizzò lì per lì
" Ma non credo proprio" risposi, scacciando subito dalla mente quell'idea assurda
" Lo spero bene!" esclamò, di nuovo serio "non se lo deve nemmeno sognare di portarti via da me" aggiunse un attimo dopo, guardandomi come se volesse comunicare direttamente con la mia anima.
Mi riavvicinai per schioccargli un bacio sulla guancia, appoggiando le mani sul suo petto, per spingerlo via.  "Adesso vai" dissi, le dita bollenti a contatto con la sua t-shirt.
" A dopo" sussurrò soltanto, donandomi uno dei suoi sorrisi, prima di lasciarmi sola.
Senza permettermi di pensarci due volte, mi voltai in direzione di Ricky e lo raggiunsi un attimo dopo. Mi accorsi che portava i capelli più lunghi rispetto al solito, indossava gli occhiali da sole, e sembrava irritato.
Aveva di sicuro assistito al saluto un po' prolungato che c'era stato tra me e Ethan, e teneva i pugni serrati, e le sopracciglia aggrottate.
Il nostro scambio di battute non era durato più di un paio di minuti, ma probabilmente era stato l'abbraccio e il bacio sulla guancia che gli avevo dato, ad aver disturbato il mio ex. Ma io avevo agito per istinto, senza preoccuparmi di nascondere nulla, o comportarmi con Ethan in modo diverso dal solito a causa della sua inaspettata presenza.
Inaspettata ora..erano trascorsi quei sei mesi di cui Ricky mi aveva parlato prima di partire, per cui era normale che fosse tornato a Londra, solo che io non me ne ero nemmeno resa del tutto conto perchè..beh, io avevo smesso di aspettarlo.
" Ha finito? Quel cantante del cazzo ha già finito di proteggerti dal lupo cattivo?" il tono aspro e tagliente, gli occhi velati di incontrollata collera e gelosia
" Ciao anche a te Ricky" dissi sarcastica, evitando di soffermarmi sull'epiteto poco gentile che aveva rivolto a Ethan
" Un vecchio amico, eh? Un vecchio amico che guarda caso" si sbattè una mano sulla gamba con fare esageratamente teatrale "si chiama Ethan, proprio come l'idiota che ti sei abbracciata un minuto fa!"
" Alle volte queste coincindenze..davvero curiose, eh?" rincarò la dose, il tono di voce leggermente più alto e intriso di un malcelato e fastidioso divertimento
" All'inizio mi sono rifiutato di crederci, ma poi mi sono capitate sotto tiro delle foto che vi ritraevano insieme, mentre passeggiavate per Londra, troppo intimi e complici, e mi sono dovuto arrendere all'evidenza.
Ammetilo dai! Ammetillo che anche tu  avevi perso la testa dietro a quell'idiota del cazzo, e che quando te lo sei ritrovato davanti, dopo averci sperato per chissà quanto e con chissà quale veemenza, guardandoti bene dal dirmi che molto prima dei miei baci avevi bramato i suoi, non ci hai capito più nulla"
L'analisi della situazione era corretta, effettivamente le cose erano andate in quel modo, c'era poco da ribattere, eppure mi infervorai lo stesso.
" Non voglio nemmeno sapere per quale assurdo motivo non mi hai detto subito che il tuo fantomatico amico aveva la stessa faccia da schiaffi di quello che era stato il tuo sogno proibito da ragazzina..dimmi solo se state insieme ora. Ho bisogno di saperlo" così dicendo, sbattè un pugno sul tavolo e sussultai
" No, non stiamo insieme" dissi soltanto, sapendo in fondo in fondo di meritarmela quasi una scenate del genere..non gli avevo mai parlato della vera identità del mio amico Ethan,ma non lo avevo fatto soltanto per mantenere il segreto di quest'ultimo. Effettivamente, dopo essere riuscita a convincerlo a mettere il naso fuori dall' Old London, avrei potuto farlo, ma a quei tempi io e Ricky eravamo già ai ferri corti.
Lui se ne era già andato. Si, perchè era quella la questione fondamentale: il fatto che lui fosse partito senza darmi alcun tipo di certezza o possibilità riguardo il bambino che portavo in grembo. Suo figlio.
" Ma vallo a raccontare a qualcun'altro!" sbottò, enfatizzando le sue parole con i gesti.
Si erano invertiti i ruoli? Era lui che mi stava mandando a quel paese?!
" Ma si può sapere che vuoi ancora da me, dopo avermi scaricata filandotela in Germania?" alzai a mia volta la voce
" Filandomela in Germania? Ti devo forse ricordare che sei stata proprio tu a spingermi a partire per seguire il mio sogno?.
E poi, ti ho telefonato un sacco di volte! Ti ho sempre detto che ti amavo..fino a quando tu non hai smesso di rispondermi" mi accusò, giocando finalmente a carte scoperte
" Forse perchè non mi hai mai chiesto del bambino! Tutte le volte che mi hai chiamato hai fatto finta che non esistesse, come se ti fossi completamente dimenticato del fatto che fossi incinta. 
Non mi hai mai chiesto nulla riguardo la gravidanza, come se non fosse affar tuo, e non ti sei nemmeno preoccupato di chiedermi come stavo, da sola in una metropoli, con un pancione indesiderato e la paura di non essere in grado di fare la mamma a ventidue anni " mi sfogai
" Tanto non sei mai stata sola" sputò con rabbia
" Sai che ti dico? Se ci tieni davvero a me come dici, dovresti solo ringraziare Ethan. Perchè se non mi sono accasciata al suolo a piangere e tremare, se non mi sono fatta prendere dalla disperazione, se non mi è balenata nemmeno per un istante l'idea di darmi fuoco, e ho avuto la forza di reagire e accettare la realtà, è stato solo merito suo, che effettivamente non mi ha mai permesso di sentirmi sola" non era nient'altro che la verità
" Mi ha accompagnato dal ginecologo, mi ha tenuto la mano, è stato il primo ad accarezzarmi la pancia, a parlare sottovoce al bambino e a sentire i suoi calci, mi è stato accanto e si è preso cura di me..ha fatto tutto quello che avresti dovuto fare tu"
" E ha preso il mio posto anche nel tuo letto?" ringhiò furioso
" Sei proprio uno stronzo" sibilai, gli occhi rossi, di rabbia e di lacrime
" Voglio una risposta" mi sfidò, avvicinando il viso al mio e intrappolandomi
" Non è questo quello di cui stiamo parlando" provai a farlo ragionare
" Allora sei andata davvero a letto con quel coglione!" non lo avevo mai visto così fuori di sè. Era livido di rabbia, sembrava pazzo
" Si" confermai, con l'aria di una che è tutto tranne che pentita delle proprie azioni
Ricky si alzò bruscamente afferrandomi per un braccio, e mi trascinò fuori da quel bar, stringendo la presa e facendomi male. Mi ritrovai ben presto con la schiena incollata al muro e suoi occhi marchiati di fuoco, che mi fissavano senza pietà.
" E' successo una volta sola.io e te avevamo litigato di brutto, ero incazzata, delusa, disorientata, e mi sono ubriacata, insieme a lui. Nessuno di noi due era nelle condizioni di ragionare lucidamente, e infatti ce ne siamo fregati delle responsabilità e dell'etichetta del buon gusto per quella sera" gli sputai in faccia quella verità, liberandomi anche di quel peso.
Non reputai necessario dirgli che negli ultimi tempi, lui ci aveva spudoratamente provato, trovando ogni scusa buona per baciarmi fino a togliermi il fiato.
Avvertii un brivido accarezzarmi la schiena al solo pensiero che Ethan Harrow mi desiderasse. Proprio me, e nessun'altro.
E io ero pazza di lui, non potevo e non volevo più negarlo, perlomeno a me stessa.
Ricky mi fissava con uno sguardo di pietra, e per un attimo temetti che mi facesse del male. Poi mi diedi della stupida da sola, e provai a riportare la conversazione sull'argomento principale e a un livello più civile.
" Che cosa vuoi da me, eh?" domandai, quasi sussurrando, sempre inchiodata al muro 
"Mi hai mollato su due piedi non appena hai saputo della gravidanza, e adesso pretendi pure che ti accolga a braccia aperte?" 
Le nostre fronti quasi si sfioravano, così come i nostri nasi, e a quel punto il suo respiro parve calmarsi, gli spigoli del viso addolcirsi appena
" No..non mi aspettavo che mi accogliessi a braccia aperte. Ma sono tornato per rimediare, sono tornato per dimostrarti che a te ci tengo davvero, sono tornato per farti una proposta importante...poi ti ho visto insieme a quello, e non c'ho visto più. 
Senti, lasciamo perdere tutto quello che è stato: tu perdonami per essere scappato, e io ti perdono per quella sera"  non riuscì a nascondere un'espressione schifata
" Ricominciamo da qui, io,  te e...lui" avvicinò una mano al mio ventre, senza toccarlo "insieme" sussurrò poi, gli occhi fissi nei miei
" Che significa?" domandai, sconvolta e diffidente
" Che ammetto di essere stato un vigliacco a 'filarmela' come dici tu in quel modo, ma che starti lontano mi ha anche fatto capire tante cose, prima fra tutte che ti amo. Io ti amo Emma.
E mi dispiace di non averti mai chiesto come stavi, mi dispiace di essermi perso le radiografie, le carezze alla pancia, i calci e tutto il resto; ma se tu mi permetterai di farlo, giuro che mi prenderò cura di voi come avrei dovuto fare dall'inizio, e sarò talmente premuroso da diventare assillante e chiederti come stai trenta volte al giorno..e tu alla fine finirai per implorarmi di non chiedertelo più"
Cos'era quello sguardo dolce e adorante? Dov'era finita tutta la collera? ..Che-che diamine gli prendeva? Perchè mi stava dicendo quelle cose?
" In Germania sono stato benissimo, a parte la tua mancanza, ho davvero fatto passi da gigante, tanto che i direttori dell'ospedale mi hanno offerto un vero e proprio contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Se decido di accettare, dovrò trasferirmi definitivamente lì" fece una pausa...dove diavolo voleva arrivare?
" Ma tu e questa creaturina siete la mia famiglia, tutto ciò che ho, e non riesco a immaginare di starvi lontano ancora. Lo so che ti manca ancora qualche esame e poi la laurea, ma io sono nelle tue stesse condizioni, possiamo trovare una soluzione, e poi il tuo impiego qui Londra terminerà all'inizio di giugno, cioè tra poco più di una settimana...e insomma, io pensavo che potresti venire con me, in Germania, per ricominciare insieme da lì, tutti e tre, come una vera famiglia"
" Sono tornato esclusivamente per chiederti di seguirmi, e tornare a essere quelli di prima, anzi, anche meglio di ciò che eravamo prima."
Per un momento non seppi se ridere istericamente, piangere o urlare, e nel dubbio non feci nessuna delle tre cose, limitandomi a fissarlo immobile, incredula, sgomenta.
Come gli saltava in mente di presentarsi al settimo mese inoltrato di gravidanza e chiedermi di trasferirimi con lui in Germania come se niente fosse!
Dove era stato per tutto quel tempo? Cosa gli aveva fatto cambiare idea? E perchè la sua proposta mi aveva soltanto messa a disagio? Nemmeno un briciolo di felicità per il fatto che avesse finalmente accettato suo figlio, non un brivido di eccitazione al pensiero di ricominciare da capo, come una famiglia.
Pensai che con le sue supposizioni assurde, Ethan aveva decisamente fatto centro, rendendomi conto in quel momento stesso che la risposta a tutte le domande che mi ero posta, risiedeva in quegli occhi e in quel sorriso che mi avevano stregata quando avevo sedici anni.
Perchè la proposta di Ricky mi aveva messo a disagio?
Perchè non ero felice ed eccitata all'idea di noi tre insieme?
Perchè non gli avevo gettato le braccia al collo, come sicuramente avrei fatto, se stessi ancora sperando in un futuro con lui?
Semplice:  io amavo un altro, amavo quel provocatore nato, filtratore senza freni, disinibito, scansafatiche nello studio, pasticcione, dolce, sexy e divertente e protettivo ragazzo rispondente al nome di Ethan Harrow.
Ero stracotta di lui, addirittura peggio di come lo ero stata negli anni passati, e l'idea di rinunciare a lui, l'idea di dirgli addio per sempre e vivere senza i suoi super abbracci, le sue battute, anche quelle sconce, la sua voce, la sua risata, i suoi baci rubati, il suo sorriso, e i suoi occhi, le sue carezze, le sue adorabili fossette, e persino il suo essere irrimediabilmente rompiscatole, mi privava di ogni forza ed energia.
Io non volevo rinuciare a lui e a tutto quello che stava nascendo, no, non lo volevo nel modo più assoluto. 
" Non dici nulla?" dal tono di voce capii di averlo chiaramente lasciato sulle spine,  ma ogni volta che pensavo a Ethan, tutto il resto spariva, come sotto l'effetto di un incantesimo
" Non posso darti una risposta" dissi, cercando disperatamente una scusa per allontanrmi da lui, ne sentivo il bisogno dopo quell'incontro così intenso
" Il volo è prenotato per martedì, quindi hai sei giorni per decidere. Ma ti prego, perfavore, accetta di partire con me. Ti renderò felice, te lo giuro"
" Io..adesso devo andare Ricky" mi mancava l'aria, mi sentivo quasi in trappola, nonostante il suo tono fosse tornato dolce e pacato
" Ok, ma promettimi che ci penserai seriamente. Non c'e niente al mondo che desidero di più di un tuo 'si'. Potremmo sposarci e-"
Lo bloccai prima che galoppasse troppo con la fantasia "non correre così tanto Ricky...con questo pancione enorme, proprio non riesco a tenere il tuo passo" tentai di renderla più indolore
" Quando possiamo incontrarci per parlare un po', per trascorrere qualche ora insieme? Tra un paio di giorni, può andare bene? Venerdì?"
" Va bene...a-a  venerdì allora" sussurrai debolmente, prima di schiodarmi da quel muro, voltargli le spalle, e allontanarmi con una sola certezza: quella di non essere disposta a perdere l'amore della mia vita.





BUONSALVEEEEE!!!!
Eccomi con il nuovo capitolooo
Spero con tutto il cuore che sia stato di vostro gradimento, e mi scuso per non aver ancora risposto alle vostre meravigliose recensioni...lo farò prestissimo, promesso <3<3
Sappiate che le ho lette tutte, e come sempre, le ho apprezzate tutte...solo che non ho ancora avuto il tempo di rispondervi...siamo alla fine di maggio e per me e tutti i ragazzi e le ragazze della mia età, è indubbiamente un periodo di fuoco!
In ogni caso, grazie di cuore per aver recensito <3<3<3<3
E continuate a scrivermi le vostre opinioni, anche se non sempre riesco a rispondervi in tempo.

Adesso, un piccolo spolier del capitolo successivo:
******************
  
" Hai pianto" constatai, carezzandole una guancia con il pollice, su è giù
" E' lo shampoo che mi è andato negli occhi" tentò di sviarmi "sai, è veramente fastidioso" continuò
" E' stato Ricky?" continuai imperterrito
" A buttarmi lo shampoo negli occhi?" domandò lei, sapendo benissimo che entrambi ci stessimo riferendo ad altro
" Se la metti in questo modo..sì. E' stato lui?" il palmo della mia mano vagava indisturbato sul suo viso. Emma sospirò profondamente.
" Abbiamo iniziato litigando, e alla fine, è arrivato a propormi di seguirlo in Germania e ricominciare da lì la nostra storia, con il bambino"
Mi si gelò il sangue nelle vene. L'idea di perderla mi annebbiava la vista, mi rendeva incapace di ragionare, mi distruggeva. 

****************



A prestoooooooooo <3<3<3<3<3<3




















  
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