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Autore: Olympies    25/05/2015    1 recensioni
Sentivo il suo cuore battere attraverso il legno della mia arma - Un'altra allusione simile e giuro che ti tolgo le mutande davanti alla McGranitt-
- Evans, se vuoi togliermi le mutande possiamo farlo anche in privato. A vicenda-
Un piccolo movimento del polso e i suoi pantaloni caddero a terra, mostrando a tutti le gambe nude e ben piazzate.
- Credevo ci saremmo spogliati in un'altra circostanza, ma sono felice che abbia fatto tu il primo passo! Ci vediamo nello scompartimento dei Prefetti! Mi piaci così, intraprendente...- un altro gesto della mano e anche le mutande caddero, ma io non guardai, mi voltai e lo lasciai lì, con il gambero al vento.
[...]
Davanti al pollo arrostito che era stato preparato per la cena, la situazione non migliorò.
Pottter, scortato dalla sua B.A.D.A.G.D. ( Banda di Amici Disagiati Affetti da Gravi Deficit), si sedette vicino al mio sedere, ancora dolorante per le piaghe da decubito causate dalla mia posizione di disperazione assunta sul treno.
- Evans, sono abbastanza certo che quest'anno potremmo diventare più civili. Mi sento maturato, cambiato, un ragazzo nuovo, proprio come te. Quindi ti propongo un patto- annunciò.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Marlene McKinnon, Mary MacDonald | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 5



Hagrid aveva provveduto ad addobbare la Sala Grande con i suoi dodici alberi, mentre le  luci di Natale brillavano in ogni angolo del castello.
La mattina dopo sarei ritornata a casa, perché così era stato deciso: Hogwarts sarebbe stata troppo vuota e desolata per il mio spirito festaiolo e la Danimarca troppo lontana.
O meglio, questo era quello che avevo detto ai miei genitori: sostanzialmente restare al castello a reggere la candela a Black e Lens, che ormai più che amici sembravano due ragazzini nel pieno di quella fase “Siamo amici o cosa? Cosa!”, sarebbe stato troppo per la mia già consumata pazienza, mentre il ricordo del territorio danese risvegliava in me sentori di cipolle e brodaglie.
Nella camera che condividevo con le mie amiche, io e Mary avevamo riempito i nostri bauli, recuperando calzini e mutande da sotto il letto;  io avevo già preparato i miei abiti da Babbana per l’arrivo a King’s Cross, mentre lei trovava più interessante spazzolarsi una confezione di Cioccalderoni ricevuti da una vecchia fiamma come piccolo anticipo dei regali di Natale.
-Non dovresti mangiarli prima di cena- le feci notare – poi non avrai più fame-
- Impossibile- sentenziò lei, leccandosi le dita.
- Prima o poi scoppierai e inizierai a trasudare cioccolata – sbuffai. L’immagine di me e Mary sul treno per Londra , intente  a restare a galla in un mare di cioccolata, non sembrava poi troppo drammatica, però.
- Be’, dov’è il problema? Per cinque anni sei stata l’amica del cuore di Piton…- iniziò Marlene, che era entrata proprio due minuti prima dopo una doccia decisamente troppo lunga.
Io non risposi: se c’era una cosa su cui non mi andava di scherzare era Severus.
-  Andiamo, Lily, non tenerci il muso per una stupida battuta – Mary si pulì l’angolo della bocca, creando però una sgommata di cioccolata su tutta la guancia.
- Non tengo nessun broncio, semplicemente non mi fa ridere- tagliai corto.
- Piton non fa ridere a nessuno – fece notare Lens – Anzi, se ci penso, sono abbastanza certa che non piaccia neanche a sua madre- ridacchiò.
Io mi morsi le guance, ma non risposi, di nuovo.
- E’ ora di scendere, altrimenti perderemo l’ultimo banchetto di questo 1977- dissi dopo qualche minuto di silenzio.
- Anno di cambiamenti e amicizie… - iniziò Mary.
- … Amori…- Lens continuò.
- Baci rubati…-
- Omicidi, anche. L’anno non è ancora finito- levai la bacchetta, ma ne uscirono solo scintille dorate e innocue.
Forse.
Scendemmo insieme fino alla Sala Grande,  saltano gli scalini due a due. Appena entrata, anche a metri di distanza, notai Potter, che si dimenava in un racconto che sembrava essere estremamente divertente per la sua banda di amici.
Congelai un attimo la mia espressione in un sorriso cordiale, poi tirai avanti, sedendomi a debita distanza.
- Lily, insomma..- Lens mi raggiunse boccheggiando – cosa cavolo è successo?-
Io scrollai le spalle – Nulla-
- Andiamo, vi siete baciati, tu sembravi anche vagamente felice…-
- Non è successo proprio nulla. Potter è solo il ritardato di sempre-
Quella sarebbe stata l’ultima bugia dell’anno? Feci mentalmente spallucce.
Presi posto e in due minuti iniziai ad annegare i miei pensieri nel succo di zucca: se solo avessero saputo cosa cavolo aveva fatto quello scemo di Potter,  se solo fossi stata più furba.
- Senti, non faremo commenti, davvero. A noi puoi dirlo!- Mary mi si  sedette di fronte, incoraggiandomi e addentando una polpetta.
- Non c’è proprio molto da dire, ho abbassato la guardia dopo sette anni di vigilanza costante e lui mi ha rigirata come un calzino, ecco-
- Sì, ma questa volta è diverso – Marlene prese una cucchiaiata di minestra – non hai fatto scenate, non hai urlato in mezzo alle scale… andiamo, vi eravate appena baciati!- sussurrò.
- Sì, facciamo tutti errori- mossi la mano libera da posate in un gesto lavativo.
Dall’altra parte del tavolo, Potter mi lanciava occhiate in tralice e non so quale forza divina mi trattenne dal piantargli un coltello in mezzo a quel faccino perfetto che si ritrovava.
Io ti odio, pensai ardentemente, guardandolo dritto negli occhi, dove mi sarebbe piaciuto conficcare la lama.
Lui accennò  un sorriso e io stirai le labbra allo stesso modo, includendo, però, un bel medio.
- Andiamo, non possiamo continuare così, questa situazione è ridicola- Black si era avvicinato.
- Sai, Sirius, i primi anni credevo che fossi troppo intelligente per essere amico  di Potter, poi ho capito che eravate stupidi uguali. Tutti hanno delle scivolate, dopotutto. In ogni caso – bevvi del succo – non so secondo quale proposito tu ti sia presentato qui, provando a intavolare una discussione con me, ma sono abbastanza certa che tu non abbia dato ascolto al tuo istinto di sopravvivenza – afferrai il coltello e lo conficcai nella mia bistecca, vedendovi dentro i lineamenti di Potter – perché – inflissi alla carne un taglio profondo -…altrimenti..- altro taglio – non si spiega- iniziai a tritare la carne – per quale motivo- il coltello ora andava da solo, continuando la mia opera di distruzione – tu sia qui a parlarmi di situazioni ridicole-. Presi fiato, osservando Sirius Black dritto negli occhi e chiedendomi quanto sarebbe stato bello impalare lui e Potter per la testa, come uno spiedino di ritardati.
Lo vidi deglutire e indietreggiare, allora gli sorrisi di rimando.
Mary, davanti a me, non sembrava più troppo desiderosa di parlare.
- Dovresti mangiare quella carne, Lils, si raffredderà…-
 
 
 
Io e Mary ci eravamo appena accomodate in uno scompartimento vuoto, quando lei aprì bocca – Ascolta, sarà mica per Piton?-
- Scusa?- la osservai distrattamente da sopra la prima pagina della Gazzetta del Profeta, che riportava morti misteriose, ma non troppo.
- Non è che… ti è tornata quella cosa per Piton?- cercò di trattenere i conati, e così feci io.
- Non ho mai avuto una cotta per Piton- chiarii subito – che cosa ti salta in mente?!-
- Insomma, i primi anni odiavi James… stavi sempre insieme a Mocciosus… intendo.. sai.. ne parlavano un po’ tutti- balbettò.
- E’ stato il mio primo grande amico, gli volevo un gran bene- ricordai, un attimo – E quei quattro rimbecilliti non hanno fatto altro che denigrarlo per tutti questi anni-
- Be’, lui li ha istigati per primo- puntualizzò Mary.
- Non credo. E’ sempre stato molto introverso, molto… solo… e timido. Di certo loro non hanno mai mancato di sottolineare quanto fosse sfigato… e tutto il resto. Lui ha solo cercato di annullare quel divario ai miei occhi, credo, ricambiando i dispetti-
- Intendi unendosi ai Mangiamorte?- Mary era scettica, ora.
- Ha fatto una serie di errori, lo so bene- cercai di ribattere, ma Mary mi guardava dall’alto, gli occhi stretti in fessure.
- Lilian Evans, ti ha chiamata Mezzosangue, si è messo a nuotare nelle Arti Oscure e chissà che altro… non lo starai davvero giustificando?!-
- No, per carità- chiarii subito – Ma non voglio neanche dire che è sempre stato una persona orribile. Era il mio migliore amico, dopotutto un motivo ci sarà stato. Mi ha aiutato in tante situazioni- mi fermai un secondo -E comunque, so benissimo che ha sbagliato anche con Potter e gli altri – deglutii – spesso se le andava a cercare, li istigava, si immischiava in fatti che non erano i suoi – ricordai per un attimo il giorno in cui Potter salvò Piton da Remus.
Ero l’unica, oltre ai suoi tre amici,  a sapere del problema di Lupin, che me l’aveva confessato l’anno prima. Lo stomaco si rivoltò nella pancia, ripensandoci, ma negai in un secondo che la causa fosse Potter.
- Oltretutto – continuai – abbiamo fatto tutti grandi cazzate, eravamo più piccoli. Io per prima mi sono comportata in maniera poco carina con Petunia, negli ultimi due o tre anni. E alla fine quelli che sono tornati sui loro passi sono stati loro, non di certo Severus – ricordai, più fra me e me che a Mary – Tipo, sono abbastanza certa che James non gli lanci più fatture –meditai per un po’- o per lo meno, non senza un motivo- conclusi.
- E allora, per Merlino, dimmi cosa cavolo ti prende!- il tono di Mary era quasi supplichevole.
In quel preciso istante Potter, quasi avesse origliato tutto, aprì la porta dello scompartimento – Senti, Lily, possiamo parlare un attimo in privato?-
Una rabbia cieca mi montò in petto – Privato?!- Giusto il tempo di spezzare una lancia a suo favore e già lo odiavo di nuovo.
Aveva proprio la capacità di rovinare tutto – Privato, Potter?! Come il bacio che ci siamo dati?! O come le pomiciate che ti sei fatto con la tua stupidissima fidanzata ben una settimana dopo?!-
Vidi lui sbiancare, mentre Mary apriva la bocca – Cosa credevi, che non l’avrei scoperto che portavi avanti due storie contemporaneamente?! Volevi festeggiare la vittoria del tuo stupido Quidditch con doppio premio?-
- Allora- iniziò  lui diplomatico – partendo dal presupposto che io e te non stavamo tecnicamente insieme e che non avevo ancora lasciato Emma- disse tutto d’un fiato mentre Mary si alzava in piedi – E ricordandoti che il Quidditch non è poi davvero stupido, perché ci sono degli studi ben precisi…- Mary si stava avvicinando, quindi tagliò corto – Vorrei, insomma, dirti, se me ne dessi modo, che io e Emma stavamo davvero rompendo, in quel momento, è stata lei a saltarmi addosso, davvero-
Poi fu un turbine di mani e porte. Ebbi giusto il tempo di guardare Potter negli occhi e pensare, per un istante, che non stesse mentendo, prima che Mary lo facesse rotolare fuori dallo scompartimento, furente.
- Quello..- ansimò -…sporco…- digrignò i denti – lurido- sbattè le mani sui suoi pantaloni, per togliere la polvere – fedifrago ritardato- prese fiato, poi mi guardò negli occhi – E ora, Lilian, raccontami tutto, dal momento del bacio fino a ieri- provai a ribattere, ma lei serrò nuovamente gli occhi - Tutto! Ora-
E allora, con calma, iniziai da quel venerdì sera, fuori dalla biblioteca.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Mi scuso immensamente per questa lunghissima attesa, ma ho avuto impegni insormontabili.. tipo l’università.
In ogni caso, spero che vi piaccia il nuovo capitolo, un bacio!
Olympies

 
 
   
 
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