QUATTRO
“Mi sono arresa
all’evidenza: non sei solo tu ad essere ossessionato da me,
ma anche io ad
esserlo da te!”
La sua voce fu un tocco
vellutato sul mio orecchio. Un lieve sussurro che avrei potuto ritenere
frutto
della mia più sfrenata immaginazione, così
candidamente dolce quanto
incredibile se solo avessi lasciato subito spazio alla ragione per
comprendere
quelle parole.
Non avrei potuto giungere
a tanto neanche nei miei sogni!
La desideravo, anima e
corpo, ma non mi ero mai spinto così in avanti, mai fino a
credere che un
giorno lei potesse ricambiare in tutto e per tutto i miei sentimenti.
Quel suo soffice bisbiglio
rappresentò il mio personale canto di cherubini alle porte
del paradiso.
Sgranai d’istinto
gli
occhi e lasci crollare le mie braccia e il mio busto tra i soffici
cuscini del
divano, sfinito e sconvolto come se avessi appena assistito a una
apparizione
divina che mi aveva risucchiato tutte le forze.
Rimasi senza parole. A
stento ricordavo di respirare, completamente attonito e disarmato da
una
notizia tanto inaspettata.
Sabine mi lanciò
giusto un
veloce sguardo, così intenso da farmi subito intuire cosa
stesse facendo: aveva
dato una letta al mio stato mentale per capire le mie reazioni.
Avvampai vergognoso e mi
rimisi
composto.
“Io posso fare molte
cose,
buone o cattive, dipende dai punti di vista.. tutte le volte agisco per
il mio
solo bene. Come essere solitario sono profondamente egocentrica!
Provare
un’attrazione nei tuoi confronti è stata una
notizia sconvolgente quanto lo è
stato per te saperlo adesso. Appena mi sono resa conto che il tuo
interesse per
la mia persona creava in me forti emozioni, mai provate prima, ho
deciso di
capire cosa fosse” continuò indenne dalla
solennità di quelle rivelazioni.
“Mi sono fatta un
giro tra
i tuoi pensieri e mi sono persa nella tua allegra
ingenuità…. Ho cercato di
ricordare se mai avessi provato qualcosa del genere, ma, da quei pochi
ricordi
rimasti della mia vita passata, non sono riuscita ad ottenere nessuna
risposta
affermativa. Quella voglia di sorridere che mi travolgeva appena
percepivo la
tua presenza nelle vicinanze era un qualcosa di nuovo e non potei
passarci
sopra, non a lungo per lo meno. Ho provato a contenermi e fare finta di
nulla,
a rimanere staccata e indifferente, ma, più ti vedevo
così pieno di passione e
deciso verso la tua meta di conoscermi, più i miei schermi
crollavano uno a uno
fino a che fui io stessa a voler ricercare quella stessa
sensazione.”
Fece una pausa, poi
riprese il suo racconto e io mi lascai cullare ancora dalla morbidezza
della
sua voce.
“Così
iniziai a seguirti
senza che tu te ne accorgessi. O meglio, senza che tu ne fossi sempre
cosciente. Una volta affettivamente te ne sei
accorto…”
La guardai interrogativo e,
quando il mio sguardo cadde sul suo, collegai….
“Eri tu?” chiesi titubante.
“Sì. Ogni
due giorni correvo
da te e me ne restavo a fissarti nell’ombra cercando di
capire il perché delle
mie azioni. Continuavo a ripetermi che non potevo essere
così ossessionata da
un semplice essere umano, ma internamente mi contraddicevo
immediatamente
perché tu non sei uno dei tanti: sei speciale! Ti guardavo
indifeso nel tuo
letto e non sentivo il solito istinto di nutrirmi. Non volevo
ucciderti, anzi,
era come se volessi proteggerti. Volevo averti al mio fianco, sempre!
Per
saperti al sicuro. Perché solo tu sei stato capace di farmi
provare qualcosa di
così forte e diverso dalla mia sete e volevo custodire il
fautore di tanta
intensità…”
I suoi occhi rimasero sul
mio volto durante tutto il discorso.
Non saprei dire se mi
stesse leggendo la mente, ma non ne fui comunque intimorito. Ne ero
solamente
incantato. Ammaliato come accadde quando li vidi nel buio della mia
stanza
allora. Sorrisi al ricordo.
“Perché
non ti sei lasciata
vedere e sei sparita subito?” la domanda mi sgorgò
spontanea.
“Sbagli! Mi sono
fatta
vedere quando sei stato in pericolo.. ricordi
l’incendio?” feci un piccolo
cenno di affermazione, troppo incuriosito per interromperla dando fiato
anche a
una sola parola.
“E poi…
non ero sicura di
nulla! Non avrei saputo darti una spiegazione o anche solo una misera
motivazione della mia presenza. Quando ci incontravamo potevo avvertire
l’ardere del tuo sentimento scoppiare in te non appena
riuscivi a intravedermi
e io potevo gioire di quella sensazione riflessa su di me per qualche
lungo e
intenso secondo, prima di avvicinarmi e tornare a sembrare la solita e
fredda Sabine.
Entrambi attendevamo con ansia quei momenti e non potevo confessartelo
finché
non ne avessi capito io per prima il motivo!”
Sospirò lasciando scivolare la
rigidezza delle sue spalle e fu come uno sblocco: si adagiò
lenta sullo
schienale e si mise a scrutare i decori del soffitto.
“Proprio dopo la notte
dell’incendio, non sapendo più cosa pensare e
fare, chiesi consiglio a Marcus…
L’ho considerato sempre come un fratello maggiore da che mi
ha insegnato a
conciliare la mia esistenza con un nuovo modo di vivere. Mi
è stato vicino nei
cambiamenti e mi ha guidato con pazienza. E mi fu di nuovo
d’aiuto: è grazie a
lui se sono riuscita a chiarirmi! Mi ha indirizzato verso una nuova
visuale dei
miei sentimenti a cui ancora non ero arrivata, forse troppo refrattaria
per
farlo.. Gli ho raccontato cosa avevo letto in te, andando sul
dettagliato, poi gli
ho confidato i miei pensieri e in riposta lui mi ha detto in poche
parole che
ti eri perdutamente innamorato di me” il suo viso
tornò su di me per cogliere
il timido rossore sulle mie guance, evidentemente sicura di come avessi
potuto
reagire a certe scoperte. Sorrise intenerita e continuò con
un nuovo brillio
negli occhi.
Ne rimasi colpito e
indirizzai il mio sguardo sul suo profilo curvilineo. Rivolta
nuovamente verso
il soffitto, senza avere il bisogno di guardarmi per capire le mie
emozioni e
reazioni al suo insospettabile racconto, l’ammiravo perso nei
suoi colori e nei
suoi movimenti leggiadri. Le sedevo accanto osservando il continuo
movimento
delle turgide labbra e cercando di cogliere i vortici fantasiosi che le
vedevo
fare dalle sue pupille, come se stesse disegnando con la mente
ciò che in
realtà sta narrando con la voce.
“Una volta che mi
spiegò
cosa fossero l’amore e la passione per gli umani, realizzai
di non averli mai
provati prima, ma neanche il tempo di assumere il concetto che Marcus
mi
contraddisse all’istante: mi disse che in realtà,
proprio in quel momento,
anche io ero innamorata!”
Sabine si zittì per
un
attimo, quasi volesse darmi il tempo di apprendere affondo quella
rivelazione.
“Da lì mi
spiegò come
andava l’amore e la passione tra vampiri. In tutti i miei
anni di non-vita ero
rimasta all’oscuro di alcuni particolari a causa del mio
essere solitario. Così
potei capire quanto avesse ragione: mi ero innamorata di te e non era
solo una
curiosità verso un nuovo interesse, come invece pretendevo
di illudermi
precedentemente! Grazie a Marcus non sentii più la
necessità di capire cosa mi
stesse succedendo. Ormai era chiaro. Ora il problema era un altro:
accettare o
meno certi sentimenti e le loro conseguenze…. In un primo
momento, costretta da
un eccessivo senso di protezione nei miei e tuoi confronti, mi negai di
vederti
per un lungo periodo ed è proprio per questo che non mi sono
più intrufolata
nelle tue stanze di notte! Alla fine però dovetti arrendermi
al tuo incessante
insistere. Continuavi a cercarmi e sentirti così sconsolato
mi dava un forte
colpo al petto. Mi dispiaceva essere la causa delle tue sofferenze e me
ne
rattristavo di conseguenza! Credo sia questo il motivo per cui infine
ho
accettato di uscire con te, ma avrei dovuto semplicemente
evitarlo… non
avrei dovuto dartela vinta quella sera! Ti
ho spaventato senza ottenere nient’altro! Tu eri troppo preso
e non hai saputo rimanere
con nostri limiti, quei limiti che mi ero imposta per una sana
convivenza. Mi
mancava sentirti vicino, leggere il tuo uragano di folli emozioni,
guardare il
tuo viso raggiante e.. forse.. non ho saputo trattenermi neanche
io… Non avrei
dovuto permetterti di starmi così vicino! Fino a quel
momento non ti avevo
permesso cotanto lusso perché in realtà sapevo
che se solo tu mi avessi
minimamente sfiorato, non sarei stata capace più di
contenere il mio essere
selvaggio. Ti avrei fatto mio in ogni possibile accezione del termine!
Così mi
sono messa sulla difensiva per non danneggiarti fisicamente e sono
dovuta
scappare.. E’ stato un mio errore, mi sono lasciata andare,
non potendo
permettermelo! E tu ti sei ovviamente spaventato.. scusami!!!”
Si girò nuovamente
verso
di me e potei constatare la veridicità delle sue parole. Era
profondamente
dispiaciuta e si poteva evincerlo dalla sua faccia al primo sguardo! Si
stava
completamente e interamente scoprendo, onesta fino in fondo e sincera
in ogni
parola. E dalla prima all’ultima ne fui sorpreso e al
contempo grato.
Finalmente potevo
conoscere la sua vera essenza, non soltanto limitarmi a immaginarla.
Apprezzai
quanto la sua bellezza esterna rispecchiasse perfettamente quella
interna, in
tutti quei particolari che rendono un tesoro ancora più
prezioso.
Per quanto possibile, mi
stavo innamorando sempre di più della mia dama e ne fui
compiaciuto.
Le sorrisi. Un ampio e
felice sorriso brillava sul mio volto e un forte impulso mi nacque dal
profondo
del mio desiderio.. se in passato lei aveva visto ardere il mio
sentimento, ora
lo avrebbe visto esplodere e riversarsi senza remore su di lei.
Riuscii a tirar fuori un
filo di voce, trattenendo ancora tutto dentro in attesa del suo
permesso:
“posso?”
Sabine non si accorse di
quanto mi ero avvicinato tutto d’un tratto e di come quella
domanda le foste
stata soffiata quasi a fior di labbra. O forse, già se ne
era accorta e mi
aveva di nuovo permesso di avvicinarmi a lei consapevole di tutte le
mie mosse.
Anche quelle più improvvise.
Forte di questo tacito
consenso, le presi con premura il volto tra le mani e avvicinai le mie
labbra
alle sue, respirai l’aria che ci divideva e che sapeva del
suo profumo. Così, estasiato
da quell’odore e di averla così vicina, socchiusi
la bocca per finire in un
piccolo, leggero, delicato bacio.
Non
volevo esagerare. Volevo solamente sentirla.
Lei si lasciò
morbida
nella mia presa e ricambiò il gesto volgendo tutto il corpo
verso di me.
In quel momento
l’euforia
mi salì alla testa e presi a baciarla con maggiore passione,
dimentico di ogni
precedente idea di delicatezza e distanza. La strinsi fra le mie
braccia e, non
trovando alcuna resistenza, la avvolsi del mio desiderio.
Assaporai il gusto fresco
e nuovo.
Rimasi all’istante
dipendente da quel sapore come fosse il sapore di un frutto proibito ma
sempre
desiderato e ora assaggiato.
Lasciai che le emozioni
guidassero le mie azioni tanto da coinvolgere anche lei
nell’urgano di
sentimenti nato dal mio cuore.
Ora, tutto poteva
travolgermi: io avevo trovato la pace dei sensi… e la mia
dama!
Persi la cognizione del
tempo. Non per quanto restammo su quel divano a baciarci. Baci, solo
baci, ma
di un’intensità mai provata prima!
“Bill!” la
sua bocca si
era staccata da me.. non per prendere fiato come facevo io, ma per dire
qualcosa. “prima di andare oltre devi sapere cosa ne
consegue!” era diventata
stranamente seria e quindi mi allontanai leggermente per permetterle di
spiegarmi, senza però sciogliere l’abbraccio in
cui ci trovavamo.
“Quando sei entrato
hai
detto che potresti anche morire per me… lo pensi
ancora?”
Rimasi interdetto da
quella domanda a bruciapelo.
Cosa c’entrava in
quel momento?
Annuì comunque.
Alla fine
ero convintissimo di ciò che provavo.
Ora più che mai!
Ok, ammetto che non sia il
capitolo al completo, ma il tempo in questo periodo è poco e
visto che è già
passato qualche giorno di troppo ho deciso di fermarmi qui e
pubblicare. Spero
sia di vostro gradimento;)
Mi sono goduta le vacanze
e lo auguro anche a voi! Arrivo giusto in tempo per dirvi BUONA BEFANA
E BUON
ANNO NUOVO!
Commentate numerose! Sono
curiosa
di conoscere la vostra opinione… ^^
Grazie a chi legge e
commenta!!!!!!!!!!!!!!!!
Angeli neri: Piacere di conoscerti, Edda!
Je m’appelle Laura:D ..ehm ehm sto
studiando or ora francese :P .. Grazie dei complimenti! Mi fanno molto
piacere!!! Spero che rimarrai per sapere cosa ha da chiedere ancora
Sabine.. non
è ancora tutto!kiss
L.