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Autore: picchia    06/01/2009    2 recensioni
E quindi mi ero innamorato di un vampiro? Anzi di una vampira!!
Dopo un primo attimo di perdizione, sentivo un maggiore fremito e aumento d’eccitazione. Per nulla spaventato dall’idea.
Dovevo rivederla
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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QUATTRO

 

 

 

 

“Mi sono arresa all’evidenza: non sei solo tu ad essere ossessionato da me, ma anche io ad esserlo da te!”

La sua voce fu un tocco vellutato sul mio orecchio. Un lieve sussurro che avrei potuto ritenere frutto della mia più sfrenata immaginazione, così candidamente dolce quanto incredibile se solo avessi lasciato subito spazio alla ragione per comprendere quelle parole.

Non avrei potuto giungere a tanto neanche nei miei sogni!

La desideravo, anima e corpo, ma non mi ero mai spinto così in avanti, mai fino a credere che un giorno lei potesse ricambiare in tutto e per tutto i miei sentimenti.

Quel suo soffice bisbiglio rappresentò il mio personale canto di cherubini alle porte del paradiso.

Sgranai d’istinto gli occhi e lasci crollare le mie braccia e il mio busto tra i soffici cuscini del divano, sfinito e sconvolto come se avessi appena assistito a una apparizione divina che mi aveva risucchiato tutte le forze.

Rimasi senza parole. A stento ricordavo di respirare, completamente attonito e disarmato da una notizia tanto inaspettata.

Sabine mi lanciò giusto un veloce sguardo, così intenso da farmi subito intuire cosa stesse facendo: aveva dato una letta al mio stato mentale per capire le mie reazioni.

Avvampai vergognoso e mi rimisi composto.

“Io posso fare molte cose, buone o cattive, dipende dai punti di vista.. tutte le volte agisco per il mio solo bene. Come essere solitario sono profondamente egocentrica! Provare un’attrazione nei tuoi confronti è stata una notizia sconvolgente quanto lo è stato per te saperlo adesso. Appena mi sono resa conto che il tuo interesse per la mia persona creava in me forti emozioni, mai provate prima, ho deciso di capire cosa fosse” continuò indenne dalla solennità di quelle rivelazioni.

“Mi sono fatta un giro tra i tuoi pensieri e mi sono persa nella tua allegra ingenuità…. Ho cercato di ricordare se mai avessi provato qualcosa del genere, ma, da quei pochi ricordi rimasti della mia vita passata, non sono riuscita ad ottenere nessuna risposta affermativa. Quella voglia di sorridere che mi travolgeva appena percepivo la tua presenza nelle vicinanze era un qualcosa di nuovo e non potei passarci sopra, non a lungo per lo meno. Ho provato a contenermi e fare finta di nulla, a rimanere staccata e indifferente, ma, più ti vedevo così pieno di passione e deciso verso la tua meta di conoscermi, più i miei schermi crollavano uno a uno fino a che fui io stessa a voler ricercare quella stessa sensazione.”

Fece una pausa, poi riprese il suo racconto e io mi lascai cullare ancora dalla morbidezza della sua voce.

“Così iniziai a seguirti senza che tu te ne accorgessi. O meglio, senza che tu ne fossi sempre cosciente. Una volta affettivamente te ne sei accorto…”

La guardai interrogativo e, quando il mio sguardo cadde sul suo, collegai…. “Eri tu?” chiesi titubante.

“Sì. Ogni due giorni correvo da te e me ne restavo a fissarti nell’ombra cercando di capire il perché delle mie azioni. Continuavo a ripetermi che non potevo essere così ossessionata da un semplice essere umano, ma internamente mi contraddicevo immediatamente perché tu non sei uno dei tanti: sei speciale! Ti guardavo indifeso nel tuo letto e non sentivo il solito istinto di nutrirmi. Non volevo ucciderti, anzi, era come se volessi proteggerti. Volevo averti al mio fianco, sempre! Per saperti al sicuro. Perché solo tu sei stato capace di farmi provare qualcosa di così forte e diverso dalla mia sete e volevo custodire il fautore di tanta intensità…”

I suoi occhi rimasero sul mio volto durante tutto il discorso.

Non saprei dire se mi stesse leggendo la mente, ma non ne fui comunque intimorito. Ne ero solamente incantato. Ammaliato come accadde quando li vidi nel buio della mia stanza allora. Sorrisi al ricordo.

“Perché non ti sei lasciata vedere e sei sparita subito?” la domanda mi sgorgò spontanea.

“Sbagli! Mi sono fatta vedere quando sei stato in pericolo.. ricordi l’incendio?” feci un piccolo cenno di affermazione, troppo incuriosito per interromperla dando fiato anche a una sola parola.

“E poi… non ero sicura di nulla! Non avrei saputo darti una spiegazione o anche solo una misera motivazione della mia presenza. Quando ci incontravamo potevo avvertire l’ardere del tuo sentimento scoppiare in te non appena riuscivi a intravedermi e io potevo gioire di quella sensazione riflessa su di me per qualche lungo e intenso secondo, prima di avvicinarmi e tornare a sembrare la solita e fredda Sabine. Entrambi attendevamo con ansia quei momenti e non potevo confessartelo finché non ne avessi capito io per prima il motivo!” Sospirò lasciando scivolare la rigidezza delle sue spalle e fu come uno sblocco: si adagiò lenta sullo schienale e si mise a scrutare i decori del soffitto. “Proprio dopo la notte dell’incendio, non sapendo più cosa pensare e fare, chiesi consiglio a Marcus… L’ho considerato sempre come un fratello maggiore da che mi ha insegnato a conciliare la mia esistenza con un nuovo modo di vivere. Mi è stato vicino nei cambiamenti e mi ha guidato con pazienza. E mi fu di nuovo d’aiuto: è grazie a lui se sono riuscita a chiarirmi! Mi ha indirizzato verso una nuova visuale dei miei sentimenti a cui ancora non ero arrivata, forse troppo refrattaria per farlo.. Gli ho raccontato cosa avevo letto in te, andando sul dettagliato, poi gli ho confidato i miei pensieri e in riposta lui mi ha detto in poche parole che ti eri perdutamente innamorato di me” il suo viso tornò su di me per cogliere il timido rossore sulle mie guance, evidentemente sicura di come avessi potuto reagire a certe scoperte. Sorrise intenerita e continuò con un nuovo brillio negli occhi.

Ne rimasi colpito e indirizzai il mio sguardo sul suo profilo curvilineo. Rivolta nuovamente verso il soffitto, senza avere il bisogno di guardarmi per capire le mie emozioni e reazioni al suo insospettabile racconto, l’ammiravo perso nei suoi colori e nei suoi movimenti leggiadri. Le sedevo accanto osservando il continuo movimento delle turgide labbra e cercando di cogliere i vortici fantasiosi che le vedevo fare dalle sue pupille, come se stesse disegnando con la mente ciò che in realtà sta narrando con la voce.

“Una volta che mi spiegò cosa fossero l’amore e la passione per gli umani, realizzai di non averli mai provati prima, ma neanche il tempo di assumere il concetto che Marcus mi contraddisse all’istante: mi disse che in realtà, proprio in quel momento, anche io ero innamorata!”

Sabine si zittì per un attimo, quasi volesse darmi il tempo di apprendere affondo quella rivelazione.

“Da lì mi spiegò come andava l’amore e la passione tra vampiri. In tutti i miei anni di non-vita ero rimasta all’oscuro di alcuni particolari a causa del mio essere solitario. Così potei capire quanto avesse ragione: mi ero innamorata di te e non era solo una curiosità verso un nuovo interesse, come invece pretendevo di illudermi precedentemente! Grazie a Marcus non sentii più la necessità di capire cosa mi stesse succedendo. Ormai era chiaro. Ora il problema era un altro: accettare o meno certi sentimenti e le loro conseguenze…. In un primo momento, costretta da un eccessivo senso di protezione nei miei e tuoi confronti, mi negai di vederti per un lungo periodo ed è proprio per questo che non mi sono più intrufolata nelle tue stanze di notte! Alla fine però dovetti arrendermi al tuo incessante insistere. Continuavi a cercarmi e sentirti così sconsolato mi dava un forte colpo al petto. Mi dispiaceva essere la causa delle tue sofferenze e me ne rattristavo di conseguenza! Credo sia questo il motivo per cui infine ho accettato di uscire con te, ma avrei dovuto semplicemente evitarlo…  non avrei dovuto dartela vinta quella sera! Ti ho spaventato senza ottenere nient’altro! Tu eri troppo preso e non hai saputo rimanere con nostri limiti, quei limiti che mi ero imposta per una sana convivenza. Mi mancava sentirti vicino, leggere il tuo uragano di folli emozioni, guardare il tuo viso raggiante e.. forse.. non ho saputo trattenermi neanche io… Non avrei dovuto permetterti di starmi così vicino! Fino a quel momento non ti avevo permesso cotanto lusso perché in realtà sapevo che se solo tu mi avessi minimamente sfiorato, non sarei stata capace più di contenere il mio essere selvaggio. Ti avrei fatto mio in ogni possibile accezione del termine! Così mi sono messa sulla difensiva per non danneggiarti fisicamente e sono dovuta scappare.. E’ stato un mio errore, mi sono lasciata andare, non potendo permettermelo! E tu ti sei ovviamente spaventato.. scusami!!!”

Si girò nuovamente verso di me e potei constatare la veridicità delle sue parole. Era profondamente dispiaciuta e si poteva evincerlo dalla sua faccia al primo sguardo! Si stava completamente e interamente scoprendo, onesta fino in fondo e sincera in ogni parola. E dalla prima all’ultima ne fui sorpreso e al contempo grato.

 

Finalmente potevo conoscere la sua vera essenza, non soltanto limitarmi a immaginarla. Apprezzai quanto la sua bellezza esterna rispecchiasse perfettamente quella interna, in tutti quei particolari che rendono un tesoro ancora più prezioso.

Per quanto possibile, mi stavo innamorando sempre di più della mia dama e ne fui compiaciuto.

Le sorrisi. Un ampio e felice sorriso brillava sul mio volto e un forte impulso mi nacque dal profondo del mio desiderio.. se in passato lei aveva visto ardere il mio sentimento, ora lo avrebbe visto esplodere e riversarsi senza remore su di lei.

Riuscii a tirar fuori un filo di voce, trattenendo ancora tutto dentro in attesa del suo permesso: “posso?”

Sabine non si accorse di quanto mi ero avvicinato tutto d’un tratto e di come quella domanda le foste stata soffiata quasi a fior di labbra. O forse, già se ne era accorta e mi aveva di nuovo permesso di avvicinarmi a lei consapevole di tutte le mie mosse. Anche quelle più improvvise.

Forte di questo tacito consenso, le presi con premura il volto tra le mani e avvicinai le mie labbra alle sue, respirai l’aria che ci divideva e che sapeva del suo profumo. Così, estasiato da quell’odore e di averla così vicina, socchiusi la bocca per finire in un piccolo, leggero, delicato bacio.

Non volevo esagerare. Volevo solamente sentirla.

Lei si lasciò morbida nella mia presa e ricambiò il gesto volgendo tutto il corpo verso di me.

In quel momento l’euforia mi salì alla testa e presi a baciarla con maggiore passione, dimentico di ogni precedente idea di delicatezza e distanza. La strinsi fra le mie braccia e, non trovando alcuna resistenza, la avvolsi del mio desiderio.

Assaporai il gusto fresco e nuovo.

Rimasi all’istante dipendente da quel sapore come fosse il sapore di un frutto proibito ma sempre desiderato e ora assaggiato.

Lasciai che le emozioni guidassero le mie azioni tanto da coinvolgere anche lei nell’urgano di sentimenti nato dal mio cuore.

Ora, tutto poteva travolgermi: io avevo trovato la pace dei sensi… e la mia dama!

 

Persi la cognizione del tempo. Non per quanto restammo su quel divano a baciarci. Baci, solo baci, ma di un’intensità mai provata prima!

“Bill!” la sua bocca si era staccata da me.. non per prendere fiato come facevo io, ma per dire qualcosa. “prima di andare oltre devi sapere cosa ne consegue!” era diventata stranamente seria e quindi mi allontanai leggermente per permetterle di spiegarmi, senza però sciogliere l’abbraccio in cui ci trovavamo.

“Quando sei entrato hai detto che potresti anche morire per me… lo pensi ancora?”

Rimasi interdetto da quella domanda a bruciapelo.

Cosa c’entrava in quel momento?

Annuì comunque. Alla fine ero convintissimo di ciò che provavo.

Ora più che mai!

uando

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ok, ammetto che non sia il capitolo al completo, ma il tempo in questo periodo è poco e visto che è già passato qualche giorno di troppo ho deciso di fermarmi qui e pubblicare. Spero sia di vostro gradimento;)

 

Mi sono goduta le vacanze e lo auguro anche a voi! Arrivo giusto in tempo per dirvi BUONA BEFANA E BUON ANNO NUOVO!

 

 

 

Commentate numerose! Sono curiosa di conoscere la vostra opinione… ^^

Grazie a chi legge e commenta!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Angeli neri: Piacere di conoscerti, Edda! Je m’appelle Laura:D ..ehm ehm sto studiando or ora francese :P .. Grazie dei complimenti! Mi fanno molto piacere!!! Spero che rimarrai per sapere cosa ha da chiedere ancora Sabine.. non è ancora tutto!kiss

 

 

 

 

L.

 

 

  
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