Sara
C'è qualcosa di perversamente giusto nel fare la cosa sbagliata
Mancano venti gradini al terrazzo. Non so come Carlo riesca a reggermi sulla schiena, o come Giada possa tener sempre dritta la flebo. Non capisco nemmeno perché si sprechino tanto - è sbagliato, non ne vale la pena.
— Per il tuo compleanno ti portiamo via da quest’ospedale, che i medici lo vogliano oppure no.
Diana raggiunge la cima per prima e apre la porta sul sole dell’alba. A me mancano ancora dieci gradini.
— Se scoprono che mi avete fatta scappare…
— Non abbiamo paura.
— Non abbiamo paura.
L’ultimo gradino.
— Apri gli occhi.— dicono.
Lo faccio.
C’è il mondo, su questo terrazzo. Il mondo, nell’alba, l’eterno.
Grazie per aver fatto la cosa sbagliata.
Bacheca dell'autrice
Scritta per il contest " Brevi, ma intense", scritta, con le altre, in meno di un'ora, spero vi piaccia. Il prompt è il sottotitolo.