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Autore: pandaforpresident    29/05/2015    1 recensioni
In un mondo popolato da creature sovrannaturali, governato da Angeli e Demoni, i pochi umani superstiti sono stati costretti ad adattarsi, tra cui io, Ilimya. Ma cosa farò se sarò scelta per una missione (potenzialmente) suicida? E se dovrò viaggiare con un angelo egocentrico, con un demone sexy (che mi odia), un elfo con una direzione sessuale alternativa e con una vampira bipolare? Aggiungete un nemico molto attraente, un cucciolo fin troppo affettuoso, un morbo mortale e la consapevolezza di non essere proprio umana.
Ecco a voi la mia vita!
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il silenzio regnava nella stanza. Julian mi guardò felice, poi si avvicinò alla mia faccia. Cosa?! Io ero paralizzata ma, quando compresi il suo intento, fui presa dal panico e gli diedi una ginocchiata. Già, proprio lì. Lui si accasciò dolorante a terra lamentandosi. Poteva anche essere più forte degli esseri umani, ma i punto deboli erano gli stessi. «Ma cosa diav...» ringhiò arrabbiato cercando di rialzarsi, ma cadde di nuovo a terra addormentato. «Credo che sia meglio lasciarlo così per il momento» disse Seamus. Aveva gli occhi luminescenti, e capii che era stato lui ad addormentarlo. Ancora una volta mi ricredetti sui suoi poteri. «Signorina Shon, mi dispiace per l'inconveniente» disse Karolina. «In questo momento il signorino Julian non è totalmente in sé. Non ti preoccupare, probabilmente quando si risveglierà non si ricorderà niente» mi disse. «Ma... Quello che mi ha detto, cosa...cosa significa?» le dissi shoccata. «Non è per te. Avrebbe detto quella cosa a chiunque. In effetti siamo stati fortunati...» «Fortunati?! Quelli è pazzo! Oddio, la mia infanzia è finita!» esclamai. La dottoressa scosse la testa, sconsolata. «Signorina, nelle sue condizioni, in presa agli istinti e agli impulsi, potrebbe vedere nel suo migliore amico il suo peggior nemico. Poteva finire molto peggio di così. Ce la siamo cavata solo con una proposta indesiderata». Sospirai, sedendomi sulla sedia dove prima si trovava il demone. «Quindi, quanto durerà questa...» indicai il corpo disteso a terra «...fase adolescenziale?». «Dipende, potrebbe durate da 2 giorni fino ad un anno...». Era un incubo, vero?! «Seamus! Mi sembra che gli accordi non prevedessero un demone in preda agli ormoni!» esclamai disperata. Mi guardai intorno. Myll era alquanto scosso, e se ne stava appoggiato alla parete a braccia conserte. Biby borbottava tra sé e sé, lanciandomi delle occhiatina ogni tanto. Sebastian intanto si guardava le unghie, palesemente divertito. «Che cos'è la Scelta?» chiesi curiosa. Visto che ero lì, potevo anche avere delle risposte, vero? «Quando un demone raggiunge la maggiore età, deve scegliere una compagna forte abbastanza da partorire il proprio figlio. La scelta deve essere saggia, in quanto una scelta sbagliata potrebbe causare la morte o del bambino o della madre» rispose Seamus. «La signorina Coraline è stata addestrata fin dalla più giovane età a essere la compagna di Julian, e spetta a lei sposarlo» continuò Bianca. «Quindi a Julian spetta un matrimonio combinato?» chiesi sorpresa. «Pensavo che voi creature sareste state migliori degli esseri umani, ma mi devo ricredere. Avete ereditato ogni singolo difetto» dissi arrabbiata. «Decidere della vita sentimentale di una persona non spetta ad un terzo, ma alle persone interessate» continuai infervorata. Se c'era una cosa che non sopportavo era quando qualcuno sceglieva per un altro. Ognuno doveva pensare da sé al proprio bene. «Il matrimonio di Julian è necessario. Secondo le regole, l'erede di un Governatore deve salire al trono sposato e maturo. Julian è il secondogenito, quindi non spetterebbe a lui seguire le orme del padre. Se non si sposa al più breve, e se non passa questa fase, salirà al trono suo fratello, e sarebbe la fine» disse Myll, assorto. «Suo fratello? Intendi Eren, l'idiota e mi ha investito?» gli chiesi. In effetti il ragionamento era giusto. «Esatto. Poi Coraline è un ottimo partito. La sua famiglia è ricca sfondata e ha contatti con i principali regni indipendenti» disse ridacchiando Sebastian. La mia irritazione nei suoi confronti era incredibile, e tendeva ad aumentare. Un mugolio attirò la nostra attenzione. Julian si mosse un po' dolorante. Mi chinai al suo fianco. Lui aprii gli occhi. Si girò verso di me, guardandomi. «Come mai un umano si permette di indossare la mia giacca?» disse irritato. «Sta bene signori!» esclamai irritata, ma anche sollevata. La sua parte carina e coccolosa era troppo inquietante. Julian di guardò intorno e, notando le facce sollevate di tutti, passò da confuso a consapevole. «È cominciata, vero?» chiese rivolgendosi a Karolina. «Esattamente» disse la sorpresa. «Ditemi che non è successo niente..» disse sconsolato, mettendosi una mano tra i capelli. Ci guardammo tutti, poi scoppiai a ridere, seguita dagli altri. Il demone ci guardò confuso, prima di rivolgersi a me. «Ridammi la giacca, e non osare mai più usare le mie cose» mi disse saccente. «Seamus, non è che potresti rifare il trucchetto di prima?» chiesi supplicante allo Shinigami. Lui mi sorrise, ma evidentemente decise di aver bisogno di Julian. Gli ridiedi la giacca, ringraziando il cielo che almeno la camicia fosse asciutta. «Dopo questo...allegro intermezzo...» cominciò Seamus «...vi ho fatto venire qui prima della fine delle lezioni per comunicarvi delle cose importanti. Questa sera partirò per una missione importante e riservata, ma spero di potervene parlare al mio ritorno, che sarà tra circa una settimana. Nel frattempo voi dovrete rispondere al mio vice, la dottoressa Karolina. Vi allenerete insieme ogni sera dalle 22 alle 23 sotto la copertura del club di videogiochi. Quando ritornerò valuterò cosa avrete appreso e, se sarete allenati abbastanza, farete la vostra prima uscita all'esterno» disse serio Seamus, mentre noi cominciammo ad esultare. Finalmente si faceva qualcosa! «Ilymia, Julian. Voi vi allenerete da soli dalle 23 alle 24:30» continuò il preside. Aprii la bocca scandalizzata. «Cosa? Già la sopporto, devo pure perdere il sonno per lei?!» disse irritato il demone. «Julian, tu hai bisogno di poche ore di sonno...» disse la dottoressa. «...e io ho gli anticorpi geneticamente modificati, giusto?» dissi sbuffando. Di bene in meglio. Seamus ridacchiò divertito. «Credo che adesso possiate sloggiare». Cominciammo ad uscire dalla stanza, ma fui fermata dalla dottoressa. Mentre gli altri uscirono, lei mi fece segno di seguirla. Entrammo in uno sgabuzzino chiuso a chiave. Dentro era buio pesto, ma quando la donne accese una luce, rimasi a bocca aperta. La stanza era un laboratorio segreto, pieno di attrezzature moderne, con le pareti azzurre e tutti i ripiani bianchi. «Questo è il mio laboratorio personale. Quando avrete dei dubbi o dei problemi di salute non esitate a venirmi a trovare» disse allegra, cominciando a cercare qualcosa in una scrivania. «Come mai non è nei bassifondi?» chiesi incuriosita, cominciando a guardarmi intorno. «Perché...ehm... Diciamo che il rapporto tra me e il preside non sono... prettamente professionali...» disse timidamente, arrossendo come un pomodoro. Le feci un sorriso. «Ho capito doc. Insomma vorresti averlo vicino abbastanza da pomiciare quando volete» sghignazzai. «S-signorina!» disse scandalizzata, mentre le sue guance andavano a fuoco. Ricominciò a trafficare impacciata. Mi stava molto simpatica. «Vieni qui un attimo» mi disse, facendomi cenno di andare verso di lei, che era appoggiata ad un ripiano. «Guarda» sussurrò, indicandomi una piccola pianta appassita sul tavolo. Era un giglio tigrato, ma ormai la sua vecchia bellezza era sparita, come i colori sgargianti. Ero confusa. Lei improvvisamente mi afferrò una mano, pungendomi un dito con un ago. «Ahia!» esclamai, cercando di allontanarmi, ma la dottoressa, con una forza impressionante, mi tenne ferma, fino a quando una singola goccia di sangue cadde nel vaso. Finalmente mi liberò la mano ed ero pronta a darle della pazza, quando guardai il vaso. Il figlio, lentamente, stava riprendendo colore, e pian piano cominciava a riprendere vigore. Lo guardai meravigliata. «Vedi, Ilymia, il tuo sangue nasconde ancora mille segreti, e ti chiedo di fidarti di me» mi disse seria. Annuii. «Voglio però chiarirti alcuni dubbi» disse, cominciando a mettere a posto le sue cose, disinfettando l'ago e ammirando ancora una volta il fiore, ormai al suo massimo splendore. «Io sono una anguana*, una delle ultime rimaste». La guardai stranita. Non avevo mai sentito di una specie con quel nome. «Sarei molto potente e pericolosa, ma non ti preoccupare. Da quando ho avuto il Risveglio, i miei poteri sono ormai scomparsi...» disse mesta. «Risveglio?» chiesi incuriosita. Ero una ficcanaso, lo sapevo. «Io... Io sono una dei pochi sopravissuti alla Morte Nera» sussurrò. Spalancai la bocca e gli occhi. Probabilmente sembravo un'allucinata, ma non potevo reprimere il mio stupore. «Ecco perchè l'occhio è così...» mormorai. «Non sono contagiosa, se ti preoccupa!» disse, cecando di alleggerire l'atmosfera. «Wow... Ragazza...» le dissi, appoggiandole una mano sul braccio «...hai proprio un culo d'oro!». Karolina sorrise un po' impacciata. «Ora è meglio se andiamo. Fra un po' devi pranzare!» disse allegra, prima di accompagnarmi verso l'uscita. Chiuse la porta, e appena lo fece suonò la campanella. «Un'ultima cosa, Ilymia» mi disse, facendomi.fermare. «Se a Julian capita ancora qualcosa di strano, vienimi subito a chiamare e,per nessuna ragione al mondo, non accettare neanche un bacio da lui. Potrebbe non essere in sé, e a quel punto saresti legata a lui per sempre» mi disse seria. «Non c'è pericolo. Quello lì non riceverà neanche una stretta di mano da me!» esclamai, facendola ridere. Ci salutammo, e io mi avviai verso la mensa. Ciò che non avevo visto, e che forse sarebbe servito in futuro, era il giglio, divenuto ormai cenere, bruciato da fiamme nere, nell'oscurità del laboratorio. 0-Spazio Autrice-0 Ehilà, piccole cacchine di muffin! Spero di avere chiarito dei dubbi (anche se probabilmente ve ne ho fatto venire altri =v=). Ringrazio per i commenti e per il sostegno e per chi segue e per chi ricorda e per chi l'ha messa tra i preferiti e per... Ok, basta. *Le anguane sono creature metà donne e metà serpente che, di notte, attirano le persone e se le magnano... Allegria! XD
  
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