Avanzo nella penombra con sicurezza. I tre galli neri che trattengo per le zampe legate ondeggiano a ogni mio passo. Li ho tramortiti, in modo che non mi creino troppi problemi. Un penetrante odore di muffa e umidità ristagna nell’aria soffocante. Continuo a camminare, conoscendo perfettamente la strada…seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino, per giungere all’Isola che Non c’è. Al paradiso che non c’è. All’inferno caldo e accogliente che lui ha creato per me. Il castello è stato sventrato, come un corpo durante un autopsia. Le budella di pietra sono sparse nel parco, confuse con la carne trita che fino a poco tempo fa componeva esseri umani. Auror, Mangiamorte, membri dell’Ordine…sono morti in tanti. Ma io no, giusto? Io ci sono ancora. E sono viva...