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Autore: violetmoon888    31/05/2015    2 recensioni
Non sempre la parola fine presuppone che una storia sia finita... Ed è questo il caso di Alice Cullen: ha sconfitto i Volturi, ha salvato la sua famiglia, conosce il suo passato...ma davvero crede di conoscere se stessa? Davvero è una vampira? E se fosse un' altra? Se fosse di più?
Genere: Fantasy, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Jasper Hale, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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CIAO A TUTTI...FORSE L'AVRETE INTUITO MA AMO TROPPO QUESTI PERSONAGGI ;) .....AMMETTO CHE QUESTA VOLTA HO SUL SERIO LAVORATO DI  FANTASIA...COSA CHE SI VEDRA' SOPRATUTTO IN SEGUITO...INTANTO BUONA LETTURA !




 





POV JASPER

Alice si comportava in modo alquanto strano da qualche  giorno, cercava di stare sempre lontana dagli altri e a volte persino da me quando ne aveva l'occasione; era pervasa da un continuo senso di malinconia e ne soffriva parecchio...lo sentivo. Tuttavia non riuscivo ad identificarne la causa e di solito ero brillante nel farlo. Più che in tutti, in lei, la donna di cui ero innamorato, riuscivo sempre a cogliere le cause dei più sottili cambiamenti di umore; ora però potevo soltanto continuare a percepirne la sofferenza. Ma in fondo cosa ti aspettavi? Mi ero domandato un migliaio di volte... la mia piccola aveva da poco scoperto le dinamiche della sua vita da umana, del suo passato, dell'abominevole supplizio a cui la vita stessa l'aveva sottoposta! Era logico che si sentisse così!.Eppure alla fine di quel tortuoso viaggio mi era sembrata rinascere, felice come non mai...adesso dopo alcuni mesi la sofferenza stava tornando ,incombeva come una nuvola grigiastra... dovevo fare qualcosa.
Lei era lì, accanto alla finestra, scrutava l'orizzonte, ma chissà...sembrava persa nei suoi pensieri o forse proiettata in uno dei tanti scenari futuri.
“Alice...” sussurrai appena il suo nome ma lei si voltò immediatamente, un sorriso raggiante le illuminò il volto seppure per una breve frazione di secondo; da quando avevo notato quella nube di nostalgia, lei riusciva a spazzarla via soltanto incrociando il mio sguardo, dandomi un bacio, stringendosi a me,ma tutta quella sofferenza era sempre lì, in procinto di scagliarsi contro di lei e il mio potere diveniva inutile.
“oggi il tempo è davvero orrendo!” che idiota, certo parliamo dell'argomento più stupido del mondo, del meteo!. Eravamo soli nel salotto e al dire il vero non sapevo affatto dove si erano cacciati gli altri ma meglio così.
“Già...” disse lei e tornò a fissare la finestra sconsolata, le andai vicino e le cinsi le spalle dandole teneri baci sul collo,
“Jazz...mi fai il solletico!” emise un risolino;
“Su avanti...parla...” divenne seria all'improvviso e mi colse alla sprovvista,
“Come?” si girò verso di me e con un'espressione irresistibile mi accarezzò la guancia destra,
“Lo so che vuoi dirmi qualcosa...da un paio di giorni ci stai rimuginando su...l'ho visto...” pronunciando quelle ultime parole si morse il labbro.
“Perchè lo fai?” le chiesi confuso,
“Fare cosa?”
“Ogni volta che dici di aver avuto una visione ti mordi il labbro, oppure abbassi gli occhi e lo sento Alice....” l'afferrai, tremava,
“Lo sento...l'odio che provi per te stessa....per le tue visioni...” si divincolò e mi voltò le spalle,
“Amore devi smetterla di colpevolizzarti...tu non hai fatto niente di male...” rimase immobile,
“Ascoltami... capisco quanto sia dura e difficile accettare il proprio passato... di certo solo tu conosci l'atroce dolore che hai dovuto sopportare...ma una piccola parte lo avverto anch'io Alice, e so che ti sta bruciando dentro ancora adesso...piccola mia devi ...” non riuscivo a proseguire, come potevo dirle di accettarlo e andare avanti? Che tutto sarebbe stato lenito dal tempo se non sarebbe stato così? Certo il mio passato era stato orribile ma non così misterioso e atroce come e il suo e solo grazie a lei lo avevo ormai accantonato. Restammo qualche secondo in silenzio, lei sempre immobile...poi parlò:
“Devo cosa? Dimmi...cosa dovrei fare?” si voltò, gli occhi lucidi, lo sguardo dritto su di me,
“ ...devi solo smettere di prendertela con te stessa... non è giusto che tu soffra ancora...”
“Jasper ti prego smettila...” stava soffrendo, a causa delle mie parole..ma perchè?
“Era questo quello che volevi dirmi?” chiese fredda,
“ Si esatto... e sto solo cercando di aiutarti!” dissi leggermente offeso, un senso di colpa profondo la investì, ecco perfetto, oggi non riuscivo a combinarne una buona.
“Scusami...” sussurrò, si diresse verso il divano e si sedette massaggiandosi le tempie,
“No Ali, scusami tu...io non voglio vederti soffrire...non lo meriti...per questo ti sto dicendo queste cose.” Scattai verso il divano e le presi le mani, la reazione che seguì fu del tutto opposta al mio scopo. Lei si alzò di scatto, ora provava rabbia ma non verso di me, nuovamente verso se stessa, mi rivolse uno sguardo così profondo e carico di un mix di emozioni che per un secondo mi paralizzò,  uno sguardo che diceva NON CAPISCI! NON TI RENDI CONTO DI CIO' CHE DICI!, 
“Jasper...io MERITO di soffrire...” e chiuse la porta della stanza.
Se avessi potuto sbattere la testa su un muro lo avrei fatto, 
“Stupido!” mi dissi, era in un stato peggiore di quanto avessi supposto, si stava colpevolizzando per tutto quello che era accaduto negli anni non solo per il suo passato, la mia povera Alice, come potevo farla sentire meglio!
“Che succede?” ero così perso nelle mie speculazioni da non accorgermi che Edward e Carlisle erano tornati. “Oh beh...sono un imbecille che non riesce a consolare la donna che ama” pensai, Edward sorrise ma capì la gravità della situazione analizzando le  parole di lei che rimbombavano nella mia testa, per ultime “ IO MERITO DI SOFFRIRE”.
“ Che le sta succedendo?” mi chiese, Carlisle era nel suo studio,
“Ed... sta male da morire...ha cercato di trattenerlo da qualche giorno...ma ora è evidente...”
“Strano... non ho avvertito nulla di strano nei suoi pensieri..oh...Bella … è stata sempre attaccata a lei! Ecco...”
“Si colpevolizza...”
“Per cosa?”
“ Per tutto credo...”
“Ma che dici Jazz?”
“Intendo per tutte le situazioni preannunciate dalle sue visioni...almeno così ho intuito...”
“Non ha voluto parlare con te?” mi chiese sorpreso, frattanto impilava nuovi libri appena acquistati,
“Ci ho parlato...ma credo di aver esagerato con i miei moniti...” Edward provò a chiamarla avvicinandosi alle scale, ma non c'era,
“Sento i suoi pensieri... lontani...credo sia nella foresta....” ero già davanti alla porta, pronto ad andarle in soccorso, Edward mi bloccò,
“Forse vuole stare un po' sola...” mi sussurrò,
“No... è stata lasciata sola fin troppe volte” .





POV ALICE

“Ma che hai fatto Alice!” continuavo a ripetermi, avevo lasciato lì, nel modo più brusco possibile Jasper, paralizzato dalle mie parole, ecco avevo deluso anche lui ormai. Me ne stavo seduta sulla cima di un albero cercavo di pensare a qualsiasi cosa pur di essere lasciata in pace dalle mie visioni. Basta ! Non ne potevo più di vedere catastrofi...non lo avevo detto a nessuno...ma da un mese circa il mio potere si era “amplificato”...riuscivo a vedere eventi drammatici che si svolgevano nei luoghi più disparati di tutta la terra. Una madre che aveva perso tutti i suoi figli a causa di un pazzo armato di fucile, un aereo schiantatosi nell'Atlantico mietendo 356 vittime. Dolore. Sangue. Paura. Ero stanca di tutto questo. 
In più adesso mi ritrovavo inevitabilmente a pensare al passato e ogni qualvolta affioravano quei ricordi mi sentivo sempre peggio, sempre più maledetta. E ogni persona che aveva l'onere di fare la mia conoscenza finiva inevitabilmente col soffrire! La mia famiglia! I miei amici! Jasper! 
Un odore familiare all'improvviso invase le mie narici, profumo sublime capace ancora di scombussolarmi e mandarmi al tappeto....
“Eccoti!” Jasper sbucò da sotto un ramo, senza esitare mi raggiunse con un balzo e mi abbracciò forte, lo strinsi più forte che potevo.
“ Mi dispiace Jazz...” mi prese il volto tra le mani e mi baciò la fronte,
“Sono io che devo scusarmi, ho forzato troppo la mano...non dovevo parlarti così..” era così rammaricato , eppure lui aveva fatto la cosa giusta!
“No no Jazz... le tue parole erano le più adatte...sono io...io non dovevo fuggire in quel modo...so che vuoi aiutarmi...ma vedi... io...” non riuscivo a continuare, un nodo mi stringeva la gola. Lui mi prese tra le braccia e scendemmo dall'albero, 
“Ali... dimmi tu...cosa posso fare?”
“io...non lo so...” ammisi,
“Piccola...posso sapere perchè hai detto di meritare di soffrire?” mi chiese dolcemente,
“ Perchè e così Jazz...io sono la causa di tutte le sofferenze che si sono abbattute nel corso degli anni sulla nostra famiglia...le mie visioni... sono una maledizione... recano solo paura terrore e puro dolore...ma se ciò accadesse solo a me stessa...ci soffrirei ma non cosi tanto... il fatto è che...è per colpa mia …. è colpa mia se gli altri soffrono. Ogni volta che ho una visione vedo gli sguardi ansiosi di tutti, di Bella ,di Edward, di Carlisle...il tuo sguardo preoccupato...ed è logico che sia così! Predico disgrazie!... Sono una fonte inesauribile di rovina... faccio del male...” cercai di riassumere e dare corpo alle angosciose emozioni che provavo da tempo, sfogarmi mi dava un po' di sollievo. Jasper doveva sentire cosa stessi provando ed ero conscia di quanto male gli facessero quelle parole perchè teneva a me in un modo indescrivibile e anch'io tenevo a lui più della mia vita;
“Oh Alice non dire questo...” si avvicinò,eravamo davvero vicini, i nasi quasi si toccavano, non riuscivo a sostenere il suo sguardo carico d'amore, non era giusto che lui soffrisse ancora ,per causa mia.
“Guardami Alice,guardami...” non ci riuscivo...
“Alice Cullen...tu non sei una disgrazia...non sei una rovina ne tanto meno una sciagura! Ascolta, è solo per merito tuo che la nostra famiglia è salva....per la seconda volta! Ti rendi conto?” mi accarezzò i capelli,
“Alice tu salvi vite, non le spezzi, ne causi sofferenza o dolore, certo le tue visioni sono sconvolgenti a volte...ma è nulla paragonato a cosa sarebbe potuto accaderci se tu non le avessi avute! ...”
“Non cominciare a dirmi che ho un dono! Questa è una maledizione!” indietreggiai,
“ Io non credo sia una maledizione … sai cosa? Non chiamiamolo dono o potere o capacità...  sei tu...semplicemente tu...le tue visioni sono parte di te... e mi dispiace che tu ne soffra tanto...nessuno di noi può sapere cosa comporta vedere nel futuro...ma Alice devi sapere che grazie a te centinaia di vampiri non si sono uccisi quella mattina nella radura...grazie a te la nostra famiglia è ancora unita... Reneesme è viva... e vogliamo parlare di me?” a quel punto lacrime di gioia e tristezza cominciarono a rigarmi il volto,
“Tu mi hai SALVATO!”
“Shhh...ti prego....Jazz...” caddi in ginocchio sussultando....lui si accovacciò vicino a me,
“Alice io ti amo...” lo guardai finalmente negli occhi,
“Ti amo anch'io” sussurrai, sorrise carezzandomi per qualche secondo, 
“ Ora non osare mai più dire che meriti di soffrire.... Nessuno che io conosca ha più sofferto di te quindi no...se qualcuno o qualcosa si azzarderà a farti soffrire ti giuro che ...” fece una pausa, un respiro,
“va tutto bene...”
“Oh Jazz! Io vorrei stare bene...vorrei che tutto questo non scalfisse il mio cuore...ma è impossibile... e so quanto forte tu senta il mio dolore...”
“lo so...e non ti chiedo di gridare in giro quanto ami le tue visioni...” risi per un attimo,
“Ma soffrire così nuoce a te stessa....e più che mai hai il diritto di essere felice...” smisi di piangere... mi accorsi di aver inondato buona parte della sua camicia; ci alzammo, lui mi prese le mani, cercai di ricompormi...
“Sei così forte Alice...” mi disse,
“Uhh...Cosa?...Scherzi? ...hai appena assistito ad una piena del Nilo...” scherzai, lui rise ,
“ Cadi e ti rialzi...torni a cadere e continui a rialzarti...” spiegò,
“Ma questo è anche merito tuo...” gli arruffai i capelli; mi sentivo meglio...si molto meglio... tuttavia il parere che avevo nei riguardi delle mie visioni non era poi tanto cambiato,
“Jasper...” cominciai seria,
“hai ragione...devo smetterla ti autocommiserarmi … devo smettere di colpevolizzarmi....ma vedi, so ormai chi sono e che non posso cambiare nulla del passato...comprese le mie visioni.... e in ogni caso non potrò mai giudicarle come mezzo di salvezza” lui si intristì,
“ Non potrò mai riuscire a sostenerti come tu hai fatto con me...” disse,
“Cosa?...Jazz cosa dici...sei l'unico che può capirmi...il tuo sostegno è.... straordinario...” gli presi il viso e lo baciai intensamente...infondendo tutto l'amore possibile; poi mi feci indietro, un espressione di sollievo balenava sul suo viso...
“Okay...mi hai convinto...” gli tirai un pugno sul torace,
“Ahi...” mi attirò a se e mi sfiorò soltanto la bocca con le sue morbide labbra;
“Allora...” sussurrò ma si fermò, intuì cosa voleva dire;
“allora... smetterò di tormentarmi e se dovessi farlo ti dirò ogni cosa...”
“Signorina Cullen.... sa una cosa?” ora le nostre labbra si toccavano,
“Lei è la mia unica ragione di vita”
  
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