Capitolo
11 – Dimenticare
“L'ingenuo perdona e dimentica. Il saggio perdona ma non dimentica.”
Cit. Anonimo
Il
chiacchiericcio dei ragazzi scorreva lento e monotono nella Sala
Grande, come ogni sera al momento della cena.
Ginny
si chiedeva come potevano esistere degli esseri viventi che dopo
un intero giorno di scuola avevano ancora voglia di parlare.
La
giovane fissava il suo brodino con aria annoiata, continuando a
girarlo con un cucchiaino senza rendersene conto.
La
sua mente continuava a vagare, e puntualmente finiva sempre per
incepparsi nella scena che più volte l’aveva
tormentata nel giro di quel
giorno.
Le
vacanze di Natale si stavano avvicinando, e l’aria festiva
stava
iniziando ad influenzare l’umore di molte persone, ma Ginny
non era fra queste.
La
consapevolezza di conoscere colui che aveva mandato in infermeria
il povero Harry, le stava squarciando il petto in due.
Dopo
aver scoperto cosa aveva fatto quello stolto di Malfoy, non aveva
resistito alla tentazione di sorprenderlo per mostrargli tutto il suo
odio.
Si
era sentita catapultata indietro nel tempo: aveva provato la stessa
sensazione di quando – arrampicata
su un
albero – aveva udito il piano del Serpeverde.
Ma
quel giorno non aveva reagito, invece la sera prima aveva sentito
una rabbia ceca montargli nel petto e si era mossa prima di far
subentrare la
ragione.
E
per la prima volta, Malfoy aveva pronunciato il suo nome.
Ricordava
ancora la lieve inclinazione della sua voce, come se si
fosse rotto qualcosa nel momento in cui l’aveva vista.
Poi
era scappata, e a gran velocità aveva raggiunto la Sala
Comune per
piangere lacrime di rabbia e delusione.
Perché
nonostante tutto il male che aveva fatto, nonostante conoscesse
il suo unico scopo, Malfoy le aveva scosso il cuore.
Si
odiava perché non riusciva a contenere quel sentimento di
amore/odio che le bloccava la gola ogni volta che lo vedeva, e soffriva
nel
sapere che Harry era in infermeria a causa sua.
Probabilmente
Malfoy si era liberato del ragazzo solo per non avere
ostacoli nel suo piano, e ciò che più bruciava
sull’orgoglio della Grifondoro,
era la consapevolezza che Draco stava avendo successo, mentre lei non
era
riuscita a fare altrettanto.
Nessuna
fra le sue azioni, i suoi modi di fare o di guardarlo era
stata in grado di smuovere il suo cuore di ghiaccio.
Ma
dopo ciò che era successo a Harry, nulla di tutto questo
aveva
importanza: Malfoy era solo un pomposo e arrogante Serpeverde che la
stava
abbindolando, e lei non poteva permetterlo, non dopo ciò che
aveva fatto.
Da
quel giorno in poi, Draco non sarebbe più esistito per lei.
Così
presa dai suoi pensieri non notò l’acquietarsi
delle ciance che
facevano da sottofondo alla cena, e quando alzò lo sguardo
notò alcuni
Grifondoro che allungavano il collo verso il tavolo dei professori.
Solo
in quel momento la bella giovane vide la Preside McGranitt in
piedi vicino il piccolo altare dove Silente era solito fare dei
discorsi.
Dall’inizio
dell’anno scolastico, la Preside non si era mai avvicinata
alla piccola ara, forse per una sorta di rispetto nei confronti di
Silente, e
questo rendeva il suo annuncio ancora più importante.
-Miei
cari studenti! Sembra solo ieri che questo castello affrontava
la temibile guerra, uscendone vincitore. Ricordo con nostalgia il tempo
in cui
queste mura non erano state sconvolte da tale avvenimento, e ogni volta
che
poso lo sguardo su di voi, sento che nulla è cambiato da
allora. Pertanto, ho
proposto personalmente al consiglio scolastico di continuare con la
tradizione
annuale che prevede un ballo, per festeggiare il Natale. La Sala Grande
sarà
abbellita a festa e ognuno di voi potrà partecipare ma,
aimè, con un grande
evento deve aumentare anche la sorveglianza. Pertanto, mi vedo
costretta a
stabilire delle ronde notturne cui parteciperanno tutti i prefetti,
Caposcuola
compreso. So di chiedere molto a quest’ultimi, ma confido
nella vostra comprensione.
Questa sera stessa, i prefetti si ritroveranno nell’atrio per
discuterne, e mi
aspetto di essere informata sulle coppie che perlustreranno le varie
aree del
castello. Detto questo, vi auguro di passare una buona serata!-
La
Preside tornò al suo posto, lasciando dietro di
sé una marea di
studenti eccitati all’idea di quel ballo, al quale Ginny
– in quanto prefetto –
non poteva partecipare.
Era
stanchissima, e il sogno di immergersi sotto le coperte del suo
letto dopo la cena s’infranse quando – con
un sospiro sconsolato – si rese conto di dover
andare all’incontro con i
prefetti per stabilire le coppie.
Si
portò stancamente una mano contro la fronte, nella speranza
che il
suo mal di testa trovasse sollievo con il contatto della sua mano
fredda.
Quando
le ciance delle ragazze che stavano già immaginando i loro
vaporosi vestiti si fecero troppo insistenti, decise di alzarsi e
d’incamminarsi verso il luogo citato dalla Preside.
Sarebbe
arrivata prima di tutti i Prefetti e ne avrebbe approfittato
per sedersi da qualche parte e sperare che quella maledetta emicrania
le
passasse in fretta.
Mentre
camminava per i corridoi, si ritrovò a riflettere sul fatto
che
lei, a differenza di tutte le altre ragazze del castello – prefetti esclusi –, non avrebbe
partecipato al ballo a causa delle
ronde.
Non
che a Ginny importasse molto di quelle stupide festicciole: era
bello sentire il clima caldo e festivo del Natale, ma molti studenti
trasformavano quell’aria gioiosa in qualcosa di troppo
pacchiano e ipocrita.
Semplicemente
le dispiaceva per gli altri prefetti che non potevano
partecipare alla festa.
Quando
arrivò nell’atrio si sorprese nel trovarlo
già pieno di persone
che confabulavano tra di loro sui compagni che avrebbero avuto nella
ronda.
-Ragazzi,
calmatevi! Questa volta, non voglio isterismi sui compagni
che assegneremo: l’ultima volta sembrava di stare allo stadio
di quidditch!-
Li
riprese un ragazzo di Tassorosso appartenente al sesto anno, al che
alcuni prefetti lo guardarono con sfida.
-Non
è colpa nostra se molti di noi non vanno
d’accordo! E poi tu chi
sei per decidere? Sai che l’unico ad avere
autorità qui è il Caposcuola, ovvero
Malfoy!-
Ginny
sgranò gli occhi a quelle parole, e il cuore le
mancò di un
battito: si era completamente dimenticata della carica di Malfoy.
Non
era ancora pronta ad affrontarlo, anche se non avrebbe dovuto
parlargli ma solo acconsentire alle sue decisioni.
-Malfoy
non verrà all’incontro. Mi ha chiesto di prendere
il suo
posto, per questa volta, e ha detto che qualsiasi compagno gli
assegneremo, per
lui andrà bene-
A
quelle parole, gli occhi di un sacco di ragazze
s’illuminarono, e
Ginny sentì uno strano moto di rabbia iniziare ad annodarle
lo stomaco.
Non
sopportava quelle gatte morte che ronzavano attorno al Serpeverde
solo perché era di belle fattezze, escludendo completamente
il suo carattere.
Nonostante
tutto, le venne spontaneo sospirare con rassicurazione:
almeno il biondino non si sarebbe presentato.
-Bene,
visto che ci siamo tutti, direi di iniziare ad assegnare le
diverse aree del castello. Dopotutto, prima iniziamo e prima finiamo.
Avete già
formato delle coppie?-
Domandò
il Tassorosso, al che una serie di prefetti – rigorosamente
femmine – alzarono le mani
per prendere parola, ma il Caposcuola le precedette.
-Lasciate
Malfoy fuori dalla formazione! Non è presente, quindi
decideremo alla fine chi assegnargli…-
I
volti delle ragazze si avvizzirono come fiori pronti a sbocciare che
non riuscivano a mostrarsi in tutta la loro bellezza a causa di un
evento
imprevisto.
-In
tal caso, io vado con Terry-
-Io
con Suzanne-
Le
coppie iniziarono a formarsi senza troppi impicci, mentre Ginny
rimaneva in disparte, nell’attesa di ricevere istruzioni.
-Bene,
allora Suzanne e Gloria perlustreranno i sotterranei, io e
Theodore ci occuperemo della zona centrale del castello, Terry e Hannah
ispezioneranno i piani superiori e…chi manca?-
Ginny
si guardò intorno per cercare l’ultimo prefetto
rimasto solo,
che sarebbe stato indubbiamente il suo compagno durante la ronda.
Corrugò
la fronte, confusa, quando notò che tutti avevano un
compagno;
perse un battito quando si ricordò che…
-Ah,
Ginny! Bene, allora tu starai con Malfoy: vi occuperete del
giardino, in particolare la zona del Lago Ne…-
-No!-
Rispose
istantaneamente Ginevra, osservando il Tassorosso con la
decisione negli occhi: non voleva più vedere il Serpeverde
dopo l’orrore che
aveva commesso con Harry.
Lui
non doveva più far parte della sua vita, e la cosa
più frustrante
era che in quel momento non poteva nemmeno dargli la colpa: non era
presente al
dibattito e, pertanto, non aveva potuto influenzare quella decisione.
-Ginny,
per favore, collabora! Ho detto sin dall’inizio che non
volevo
discussioni: l’ultima volta è stata un disastro!
Perciò ti prego di accettare
Malfoy come tuo compagno, senza discutere! Prendi esempio da lui: ha
detto che
non avrebbe avuto problemi, a prescindere dal compagno che gli
assegnavamo!-
-Ci
sono un sacco di ragazze che vorrebbero Malfoy come compagno!
Scegli una di loro, ma non me! Posso stare con chiunque durante la
ronda, ma
non-con-Malfoy!-
-Come
puoi ben vedere, le coppie sono già tutte formate, e
iniziare da
capo sarebbe una gran perdita di tempo, oltre a creare un grande caos.
Pertanto, accetterai Malfoy come compagno: non costringermi a farti
rapporto…-
Le
ordinò severamente, al che la ragazza respirò
pesantemente,
mordendosi la lingua per evitare di specificare in quale parte del
corpo si
poteva mettere il rapporto.
Non
aveva altra scelta: doveva accettare la decisione impostale
perché
un rapporto avrebbe fatto abbassare la stima che i docenti riponevano
in lei.
L’atrio
iniziò a svuotarsi mentre lei rimaneva immobile in mezzo
all’atrio con la voglia di urlare al mondo tutta la sua
frustrazione e la sua
rabbia.
Alcune
ragazze le passarono accanto, lanciandole delle occhiate di
puro odio, invidia o compassione: dovevano averla presa per pazza, dopo
che
aveva rifiutato un compagno come il Serpeverde.
La
Grifondoro trattenne l’istinto di prenderle per i capelli e
sfogare
su di loro tutta la frustrazione dovuta a quell’insolita
giornata.
Quando
fu certa di essersi calmata, uscì dall’atrio e
percorse
lentamente il corridoio che la divideva dalla sua Sala Comune.
In
quell’istante, una testa biondo platino nascosta dietro
l’angolo,
la stava osservando con sguardo vittorioso e un ghigno di soddisfazione.
-Cosa
ti ha detto la testa quando hai pagato il Tassorosso per andare
alla riunione al posto tuo e metterti in coppia con Ginevra?-
Draco
sorrise, mantenendosi con il gomito contro la parete mentre continuava
a osservare la ragazza dai fluenti boccoli rossi che si muovevano come
nastrini.
-Semplicemente
non potevo mettermi in coppia con la Weasley perché lei
mi avrebbe incolpato e non avrebbe mai accettato di fare la ronda con
me. Non
passivamente, almeno. Se a farlo, invece, fosse stata
un’altra persona, tutto
sarebbe filato liscio come lo sputo di un troll-
Sorrise
malignamente, strofinando l’indice e il pollice come a
tastare
la consistenza della suddetta sostanza.
-A
volte la tua precisione e diavoleria mi preoccupano-
Disse
Theodore, facendo sogghignare il compagno che ancora una volta
aveva dimostrato un grande ingegno, anche se adoperato per la ragione
sbagliata.
-Non
capisco proprio perché ti sforzi così tanto per
una donna! Potevi
lasciar perdere e pensare ad un altro modo per vendicarti, ma tu non ti
accontenti di un rifiuto: no, il giovane Malfoy vuole di
più! Cos’è che ti
attrae tanto in quella ragazza, fino al punto da farti fare queste
follie? Ti eccita
il fatto che si creda alla pari di un uomo?-
A
quelle parole il Serpeverde smise di sorridere, e con un profondo
respiro prese a studiare con più attenzione la ragazza che
camminava
tranquillamente per i corridoi.
-Non
alla pari di uomo qualunque, Theodore. Alla pari di un Malfoy!-
To
be continued…
Ben
ritrovati,
utenti di efp!
Spero
che questo
colpo di scena non abbia deluso le aspettative di nessuno! Come avete
visto
(letto?), il nostro Malfoy ha di nuovo sfoggiato il suo grande
ingegno…è
proprio una serpe! Ginny non sospetta niente ma doveva pur aspettarsi
una mossa
da parte del Serpeverde ehehehee di certo non rinuncerebbe a lei a
causa di un
piccolo incidente di percorso ;) Per quelli che se lo stanno chiedendo,
Ginny
poteva finire nei guai (capitolo 6-Notte) perché i prefetti,
quando non sono di
ronda, hanno gli stessi privilegi di uno studente normale, per questo
Ginny
rischiava l’espulsione! Altro accorgimento: per quelli che
hanno notato il nome
Theodore nella lista dei prefetti, si tratta di Theodore Nott, il
Serpeverde
che abbiamo ritrovato con Draco nella parte finale. Detto questo,
volevo
ringraziarvi di cuore perché ogni domenica mi fate sentire
il vostro sostegno e
questo è davvero importante per me <3 Inutile dire
che senza di voi non so
se sarei arrivata a questo punto *^* Vi mando un bacio enorme,
Bimba