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Autore: bimbabest99    31/05/2015    9 recensioni
La guerra magica è conclusa. Tutti i ragazzi ritornano ad Hogwarts per frequentare l’ultimo anno, ma la guerra magica ha segnato ognuno di loro. Per quanto vogliano negarlo, una parte dei loro cuori rimarrà incatenata in quel passato fatto di morte e paura. Ma c’è sempre uno spiraglio di luce nell’oscurità, così come c’è sempre un po’ di buio nella luce. Draco e Ginny. Due ragazzi agli antipodi, rispettivamente buio e luce. Ma, in fondo, cosa illuminerebbe la luce senza le tenebre? E cosa oscurerebbe il buio senza la luce?
***
Perché tutto in lei gli ricordava un angelo: la sua purezza, la sua ingenuità, i gesti pregni di dolcezza infantile.
Un bellissimo angelo dalle ali candide e i capelli di fuoco: così bello, così puro, così perfetto.
Troppo perfetto.
Un sorriso maligno curvò le labbra del ragazzo, e gli occhi perlati scintillarono macabramente.
Era arrivato il momento che le ali di quell’angelo si sporcassero di sangue, così da impedirgli di volare.
E solo allora quella ragazza che tanto gli ispirava odio, avrebbe capito cosa significava osservare la vita con gli occhi di un cieco.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Ginny
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo 11 - Dimenticare                                   My only Love sprung from my only Hate…

 

                         Capitolo 11 – Dimenticare

L'ingenuo perdona e dimentica. Il saggio perdona ma non dimentica.

Cit. Anonimo

                                 

Il chiacchiericcio dei ragazzi scorreva lento e monotono nella Sala Grande, come ogni sera al momento della cena.

Ginny si chiedeva come potevano esistere degli esseri viventi che dopo un intero giorno di scuola avevano ancora voglia di parlare.

La giovane fissava il suo brodino con aria annoiata, continuando a girarlo con un cucchiaino senza rendersene conto.

La sua mente continuava a vagare, e puntualmente finiva sempre per incepparsi nella scena che più volte l’aveva tormentata nel giro di quel giorno.

Le vacanze di Natale si stavano avvicinando, e l’aria festiva stava iniziando ad influenzare l’umore di molte persone, ma Ginny non era fra queste.

La consapevolezza di conoscere colui che aveva mandato in infermeria il povero Harry, le stava squarciando il petto in due.

Dopo aver scoperto cosa aveva fatto quello stolto di Malfoy, non aveva resistito alla tentazione di sorprenderlo per mostrargli tutto il suo odio.

Si era sentita catapultata indietro nel tempo: aveva provato la stessa sensazione di quando – arrampicata su un albero – aveva udito il piano del Serpeverde.

Ma quel giorno non aveva reagito, invece la sera prima aveva sentito una rabbia ceca montargli nel petto e si era mossa prima di far subentrare la ragione.

E per la prima volta, Malfoy aveva pronunciato il suo nome.

Ricordava ancora la lieve inclinazione della sua voce, come se si fosse rotto qualcosa nel momento in cui l’aveva vista.

Poi era scappata, e a gran velocità aveva raggiunto la Sala Comune per piangere lacrime di rabbia e delusione.

Perché nonostante tutto il male che aveva fatto, nonostante conoscesse il suo unico scopo, Malfoy le aveva scosso il cuore.

Si odiava perché non riusciva a contenere quel sentimento di amore/odio che le bloccava la gola ogni volta che lo vedeva, e soffriva nel sapere che Harry era in infermeria a causa sua.

Probabilmente Malfoy si era liberato del ragazzo solo per non avere ostacoli nel suo piano, e ciò che più bruciava sull’orgoglio della Grifondoro, era la consapevolezza che Draco stava avendo successo, mentre lei non era riuscita a fare altrettanto.

Nessuna fra le sue azioni, i suoi modi di fare o di guardarlo era stata in grado di smuovere il suo cuore di ghiaccio.

Ma dopo ciò che era successo a Harry, nulla di tutto questo aveva importanza: Malfoy era solo un pomposo e arrogante Serpeverde che la stava abbindolando, e lei non poteva permetterlo, non dopo ciò che aveva fatto.

Da quel giorno in poi, Draco non sarebbe più esistito per lei.

Così presa dai suoi pensieri non notò l’acquietarsi delle ciance che facevano da sottofondo alla cena, e quando alzò lo sguardo notò alcuni Grifondoro che allungavano il collo verso il tavolo dei professori.

Solo in quel momento la bella giovane vide la Preside McGranitt in piedi vicino il piccolo altare dove Silente era solito fare dei discorsi.

Dall’inizio dell’anno scolastico, la Preside non si era mai avvicinata alla piccola ara, forse per una sorta di rispetto nei confronti di Silente, e questo rendeva il suo annuncio ancora più importante.

-Miei cari studenti! Sembra solo ieri che questo castello affrontava la temibile guerra, uscendone vincitore. Ricordo con nostalgia il tempo in cui queste mura non erano state sconvolte da tale avvenimento, e ogni volta che poso lo sguardo su di voi, sento che nulla è cambiato da allora. Pertanto, ho proposto personalmente al consiglio scolastico di continuare con la tradizione annuale che prevede un ballo, per festeggiare il Natale. La Sala Grande sarà abbellita a festa e ognuno di voi potrà partecipare ma, aimè, con un grande evento deve aumentare anche la sorveglianza. Pertanto, mi vedo costretta a stabilire delle ronde notturne cui parteciperanno tutti i prefetti, Caposcuola compreso. So di chiedere molto a quest’ultimi, ma confido nella vostra comprensione. Questa sera stessa, i prefetti si ritroveranno nell’atrio per discuterne, e mi aspetto di essere informata sulle coppie che perlustreranno le varie aree del castello. Detto questo, vi auguro di passare una buona serata!-

La Preside tornò al suo posto, lasciando dietro di sé una marea di studenti eccitati all’idea di quel ballo, al quale Ginny – in quanto prefetto – non poteva partecipare.

Era stanchissima, e il sogno di immergersi sotto le coperte del suo letto dopo la cena s’infranse quando – con un sospiro sconsolato – si rese conto di dover andare all’incontro con i prefetti per stabilire le coppie.

Si portò stancamente una mano contro la fronte, nella speranza che il suo mal di testa trovasse sollievo con il contatto della sua mano fredda.

Quando le ciance delle ragazze che stavano già immaginando i loro vaporosi vestiti si fecero troppo insistenti, decise di alzarsi e d’incamminarsi verso il luogo citato dalla Preside.

Sarebbe arrivata prima di tutti i Prefetti e ne avrebbe approfittato per sedersi da qualche parte e sperare che quella maledetta emicrania le passasse in fretta.

Mentre camminava per i corridoi, si ritrovò a riflettere sul fatto che lei, a differenza di tutte le altre ragazze del castello – prefetti esclusi –, non avrebbe partecipato al ballo a causa delle ronde.

Non che a Ginny importasse molto di quelle stupide festicciole: era bello sentire il clima caldo e festivo del Natale, ma molti studenti trasformavano quell’aria gioiosa in qualcosa di troppo pacchiano e ipocrita.

Semplicemente le dispiaceva per gli altri prefetti che non potevano partecipare alla festa.

Quando arrivò nell’atrio si sorprese nel trovarlo già pieno di persone che confabulavano tra di loro sui compagni che avrebbero avuto nella ronda.

-Ragazzi, calmatevi! Questa volta, non voglio isterismi sui compagni che assegneremo: l’ultima volta sembrava di stare allo stadio di quidditch!-

Li riprese un ragazzo di Tassorosso appartenente al sesto anno, al che alcuni prefetti lo guardarono con sfida.

-Non è colpa nostra se molti di noi non vanno d’accordo! E poi tu chi sei per decidere? Sai che l’unico ad avere autorità qui è il Caposcuola, ovvero Malfoy!-

Ginny sgranò gli occhi a quelle parole, e il cuore le mancò di un battito: si era completamente dimenticata della carica di Malfoy.

Non era ancora pronta ad affrontarlo, anche se non avrebbe dovuto parlargli ma solo acconsentire alle sue decisioni.

-Malfoy non verrà all’incontro. Mi ha chiesto di prendere il suo posto, per questa volta, e ha detto che qualsiasi compagno gli assegneremo, per lui andrà bene-

A quelle parole, gli occhi di un sacco di ragazze s’illuminarono, e Ginny sentì uno strano moto di rabbia iniziare ad annodarle lo stomaco.

Non sopportava quelle gatte morte che ronzavano attorno al Serpeverde solo perché era di belle fattezze, escludendo completamente il suo carattere.

Nonostante tutto, le venne spontaneo sospirare con rassicurazione: almeno il biondino non si sarebbe presentato.

-Bene, visto che ci siamo tutti, direi di iniziare ad assegnare le diverse aree del castello. Dopotutto, prima iniziamo e prima finiamo. Avete già formato delle coppie?-

Domandò il Tassorosso, al che una serie di prefetti – rigorosamente femmine – alzarono le mani per prendere parola, ma il Caposcuola le precedette.

-Lasciate Malfoy fuori dalla formazione! Non è presente, quindi decideremo alla fine chi assegnargli…-

I volti delle ragazze si avvizzirono come fiori pronti a sbocciare che non riuscivano a mostrarsi in tutta la loro bellezza a causa di un evento imprevisto.

-In tal caso, io vado con Terry-

-Io con Suzanne-

Le coppie iniziarono a formarsi senza troppi impicci, mentre Ginny rimaneva in disparte, nell’attesa di ricevere istruzioni.

-Bene, allora Suzanne e Gloria perlustreranno i sotterranei, io e Theodore ci occuperemo della zona centrale del castello, Terry e Hannah ispezioneranno i piani superiori e…chi manca?-

Ginny si guardò intorno per cercare l’ultimo prefetto rimasto solo, che sarebbe stato indubbiamente il suo compagno durante la ronda.

Corrugò la fronte, confusa, quando notò che tutti avevano un compagno; perse un battito quando si ricordò che…

-Ah, Ginny! Bene, allora tu starai con Malfoy: vi occuperete del giardino, in particolare la zona del Lago Ne…-

-No!-

Rispose istantaneamente Ginevra, osservando il Tassorosso con la decisione negli occhi: non voleva più vedere il Serpeverde dopo l’orrore che aveva commesso con Harry.

Lui non doveva più far parte della sua vita, e la cosa più frustrante era che in quel momento non poteva nemmeno dargli la colpa: non era presente al dibattito e, pertanto, non aveva potuto influenzare quella decisione.

-Ginny, per favore, collabora! Ho detto sin dall’inizio che non volevo discussioni: l’ultima volta è stata un disastro! Perciò ti prego di accettare Malfoy come tuo compagno, senza discutere! Prendi esempio da lui: ha detto che non avrebbe avuto problemi, a prescindere dal compagno che gli assegnavamo!-

-Ci sono un sacco di ragazze che vorrebbero Malfoy come compagno! Scegli una di loro, ma non me! Posso stare con chiunque durante la ronda, ma non-con-Malfoy!-

-Come puoi ben vedere, le coppie sono già tutte formate, e iniziare da capo sarebbe una gran perdita di tempo, oltre a creare un grande caos. Pertanto, accetterai Malfoy come compagno: non costringermi a farti rapporto…-

Le ordinò severamente, al che la ragazza respirò pesantemente, mordendosi la lingua per evitare di specificare in quale parte del corpo si poteva mettere il rapporto.

Non aveva altra scelta: doveva accettare la decisione impostale perché un rapporto avrebbe fatto abbassare la stima che i docenti riponevano in lei.

L’atrio iniziò a svuotarsi mentre lei rimaneva immobile in mezzo all’atrio con la voglia di urlare al mondo tutta la sua frustrazione e la sua rabbia.

Alcune ragazze le passarono accanto, lanciandole delle occhiate di puro odio, invidia o compassione: dovevano averla presa per pazza, dopo che aveva rifiutato un compagno come il Serpeverde.

La Grifondoro trattenne l’istinto di prenderle per i capelli e sfogare su di loro tutta la frustrazione dovuta a quell’insolita giornata.

Quando fu certa di essersi calmata, uscì dall’atrio e percorse lentamente il corridoio che la divideva dalla sua Sala Comune.

In quell’istante, una testa biondo platino nascosta dietro l’angolo, la stava osservando con sguardo vittorioso e un ghigno di soddisfazione.

-Cosa ti ha detto la testa quando hai pagato il Tassorosso per andare alla riunione al posto tuo e metterti in coppia con Ginevra?-

Draco sorrise, mantenendosi con il gomito contro la parete mentre continuava a osservare la ragazza dai fluenti boccoli rossi che si muovevano come nastrini.

-Semplicemente non potevo mettermi in coppia con la Weasley perché lei mi avrebbe incolpato e non avrebbe mai accettato di fare la ronda con me. Non passivamente, almeno. Se a farlo, invece, fosse stata un’altra persona, tutto sarebbe filato liscio come lo sputo di un troll-

Sorrise malignamente, strofinando l’indice e il pollice come a tastare la consistenza della suddetta sostanza.

-A volte la tua precisione e diavoleria mi preoccupano-

Disse Theodore, facendo sogghignare il compagno che ancora una volta aveva dimostrato un grande ingegno, anche se adoperato per la ragione sbagliata.

-Non capisco proprio perché ti sforzi così tanto per una donna! Potevi lasciar perdere e pensare ad un altro modo per vendicarti, ma tu non ti accontenti di un rifiuto: no, il giovane Malfoy vuole di più! Cos’è che ti attrae tanto in quella ragazza, fino al punto da farti fare queste follie? Ti eccita il fatto che si creda alla pari di un uomo?-

A quelle parole il Serpeverde smise di sorridere, e con un profondo respiro prese a studiare con più attenzione la ragazza che camminava tranquillamente per i corridoi.

-Non alla pari di uomo qualunque, Theodore. Alla pari di un Malfoy!-

To be continued…

Ben ritrovati, utenti di efp!

Spero che questo colpo di scena non abbia deluso le aspettative di nessuno! Come avete visto (letto?), il nostro Malfoy ha di nuovo sfoggiato il suo grande ingegno…è proprio una serpe! Ginny non sospetta niente ma doveva pur aspettarsi una mossa da parte del Serpeverde ehehehee di certo non rinuncerebbe a lei a causa di un piccolo incidente di percorso ;) Per quelli che se lo stanno chiedendo, Ginny poteva finire nei guai (capitolo 6-Notte) perché i prefetti, quando non sono di ronda, hanno gli stessi privilegi di uno studente normale, per questo Ginny rischiava l’espulsione! Altro accorgimento: per quelli che hanno notato il nome Theodore nella lista dei prefetti, si tratta di Theodore Nott, il Serpeverde che abbiamo ritrovato con Draco nella parte finale. Detto questo, volevo ringraziarvi di cuore perché ogni domenica mi fate sentire il vostro sostegno e questo è davvero importante per me <3 Inutile dire che senza di voi non so se sarei arrivata a questo punto *^* Vi mando un bacio enorme,

Bimba

  
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