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Autore: Diletta_86    31/05/2015    1 recensioni
Severus Snape è sempre stato un uomo burbero e scostante, ma anche uno come lui è capace di amare. Cosa può riuscire a fare un amore in pericolo? Siamo alla notte in cui l'Oscuro Signore si reca a Godric's Hollow per eliminare Harry, ma non tutto andrà come sperato...può il mago più grande e temibile non essere poi cosi invincibile come credeva?!
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Quello che il piccolo Harry non poteva sapere era ciò che era accaduto la sera precedente, subito dopo la ritirata degli studenti per la notte.
 
 

 
-LA SERA PRECEDENTE-
 
Severus sbatte' la porta alle sue spalle.  Ci erano volute ore per calmarsi, e una dura camminata nella foresta proibita.  L'intero castello dormiva da un pezzo, perfino i suoi figli erano crollati. Lily stava mettendo a letto il giovane James proprio quando lui si decise a rientrare.
I verdi occhi della moglie lo scrutavano alla ricerca di una scintilla del vecchio Severus, ma ogni cosa in lui non era mutata, il tutto era solo divenuto più consapevole dei rischi e del pericolo imminente. Sospirò.
" Sei tornato..."
" Temevi il contrario?!"
" Non penso che saresti corso a buttarti in ginocchio dai Malfoy o dai Mulciber, se è questa la tua insinuazione..."
" Non insinuo niente Lils... è solo..."
" Cosa ?!"
" Lui sta' tornando... "
Non riusciva a mentirle per un secondo di più.  Con un gesto brusco sollevò la manica sull'avambraccio sinistro.  Il nero marchio dell'infamia era poco più di un ombra contro la pelle pallida di Severus, ma era netto e delineato.  Lily rabbrividì.
" Tu non... non puoi Sev!"
" Verrà a cercarci! Sono un maledetto mangiamorte traditore sposato con una... "
Deglutì. Non lo avrebbe ripetuto. Lo aveva giurato il giorno delle loro nozze e sarebbe rimasto fedele al giuramento a qualsiasi prezzo. E comunque la sua Lils aveva già inteso il senso delle sue parole.  Non sembrava ferita dai cupi pensieri che avvolgevano la mente del marito, anzi, era molto più preoccupata che il lato scriteriato del giovane docente di pozioni lo conducesse in qualche gigantesco disastro.
" A costo di legarti con la più potente fattura che io conosca, Severus Snape tu non andrai ad infilarti dritto nella tana del lupo! Non te lo consento! "
Se fosse rimasta sposata con Potter avrebbe finito coll'essere un Auror. Aveva la tempra ed il piglio che Malocchio Mody non si lascia mai sfuggire in un mago.  Severus fu costretto ad arretrare di fronte all'irruenza della moglie, finendo seduto di colpo sulla sedia del loro soggiorno.
"Vedi di darti una regolata, supereroe."
Gli soffiò prima di girare sui tacchi ed allontanarsi, lasciandolo solo coi suoi pensieri.  Severus sapeva che la moglie aveva ragione, non potevano permettersi di venire divisi dalle necessità di una nuova guerra alle porte. Anche perchè, se l'istinto non lo tradiva, quasi sicuramente il preside Silente aveva informazioni che non aveva condiviso e che sarebbero uscite solo quando all'uomo forse parso comodo.
Non era riuscito a coricarsi prima dell'alba e anche allora uno strano incubo aveva tormentato le sue stanche meningi. Lily aveva dato alla luce due splendidi gemelli, di nuovo un maschio ed una femmina. Voldemort però aveva trovato il luogo dove lui li aveva nascosti... Si era svegliato in ritardo e coperto di sudore.  Sarebbe rimasto più che volentieri a dormire, se non fosse stato per la sua prima lezione dinnanzi al figlio.
 
C'era un tacito accordo tra lui ed Harry, sarebbero stati padre e figlio per l'intero ciclo di studi, eccezion fatta per le lezioni di pozioni. Severus era il capocasata di serpeverde e se si fosse dimostrato debole i suoi studenti avrebbero fatto di lui un boccone e conseguentemente sarebbe stato un bersaglio per i loro padri, quasi tutti ex mangiamorte. 
Fu anche per questo motivo che Severus si vide costretto ad infliggere una bruciante umiliazione al figlio maggiore, in quel loro primo giorno da insegnante ed alunno, ed ancora se ne pentiva. 
-Suvvia Severus... non farti troppo il sangue amaro... -
La voce di Albus che entrava, come sempre senza permesso, nel suo ufficio lo distrasse dai foschi pensieri.  Come se non bastasse la cicatrice prudeva in maniera incessante, ed era impossibile per lui anche solo pensare di stare nella stessa stanza quando il corpo insegnante era al completo.
-Che cosa ti occorre Albus?!-
- Non posso essere qui solo per una visita?!-
- Oh si...puoi. Ma in quel caso le falci di Spinner’s possono pensare di accedere alla serie cadetta del campionato di quiddich-
Ed infatti le intenzioni del preside non erano quelle di un cortese amico. Albus aveva ricevuto una serie di lamentele dai genitori degli alunni. Nessuno dei nobili blasonati capiva come fosse possibile che un casato reietto ed estinto fosse tornato a rivivere per l'arrivo di un, testuali parole, -banale figlio di due mezzosangue-. Severus avrebbe volentieri dimostrato loro quali erano le vere qualità del mezzosangue e dove esercitare un discreto autocontrollo per non prendersela con Albus che innocentemente alimentava il conflitto per poter nascondere a tutti i suoi piani.
- Sai che non mi curo granché` dei mugugni dei nobili Albus-
- E tu sai che quelli stessi genitori sono stati quasi tutti servi di Riddle e che non rialzerebbero la cresta se non temessero per il loro padrone...-
Un brivido improvviso scosse le membra del pozionista. Sembrava quasi che…che Silente fosse contento del ritorno di Voldemort.
-Quindi come intende procedere, preside ?! –
Silente girava attorno alla scrivania allisciando le punte della barba. Niente di buono. Quando si fermò Severus era pronto a sentirsi dire che era licenziato. Ma non accadde.
  • Opteremo per una soluzione creativa. Decisamente. –
  • E quale sarebbe ?! –
  • Oh. Lo vedrai Severus... Lo vedrai... –
 
E come al solito non vi fu modo di scucire null’altro a quel vecchio scarpone di Silente. Severus lo vide lasciare il suo studio fischiettando e avrebbe tanto desiderato affatturarlo ben bene. Per quell’uomo lui e tutta la sua famiglia erano null’altro che carne da macello. Doveva studiare qualcosa... né andava di troppe cose.  
Si alzò, uscendo dalla stanza con passo deciso. Aveva bisogno di riflettere e dell’aria aperta. Raggiunse il cortile che, come al solito, era ricolmo di studenti nullafacenti tra una lezione e l’altra. Parevano osservarlo con aria diversa dal solito. Probabilmente era opera della nuova popolarità di Harry. 
-Buongiorno Sibilla...-
- Salve Sev…-
La docente di divinazione non ebbe tempo di terminare il suo saluto. Qualcosa le velò lo sguardo e prese a tremare. Irrigidita lo squadrava con occhi velati e quando riprese a parlare perfino la voce era diversa:
 
Nati da coloro che sei volte hanno sfidato l’oscuro,
Nati in una notte di luna rossa...
Due sono i figli dell’uomo marchiato,
Due anime antiche che la leggenda ha dimenticato,
Giovani eredi di una buona novella,
L’amore tra Godric e della di Salazaar sorella.
In due cuori legati da un uguale destino,
Del mondo magico si decide il cammino.
Ardue prove e cocenti rancori
Decideranno la sorte dei due nobil signori.
Il casato perduto ritornerà
E l’Oscuro signore alfine cadrà.
 
Severus sudava freddo. Quella dannata svitata non era un inutilità magica come tutti credevano! Lui sapeva bene che alcune profezie si avveravano, si avveravano sempre. Si scostò tremante dalla professoressa che, ripresasi, lo guardava stranita.
 
  • Ho forse detto qualcosa? –
Borbottò allontanandosi in una folla impietrita. Il professore minacciò di confinarli tutti fuori da Hogsmeade per i seguenti tre secoli se avessero parlato, ma c’erano alunni la cui fedeltà non andava certo alla causa del ministero. Era un uomo rovinato… rovinato ed in pena. 
   
 
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