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Autore: x_teamloula    31/05/2015    0 recensioni
Effy Hemmings.
James Mcvey.
Libri, foto, vestiti ovunque;questa era la mia stanza,e poi sopra al letto c'ero io, forse la cosa più incasinata di tutte.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fui bloccata.
Successe tutto in una frazione di secondo, ero lì che borbottavo cose antipatiche su Bee ed era abbastanza palese che ero nervosa.
Improvvisamente sentii le sue labbra premute sulle mie.
Mi baciò teneramente, tirandomi a sé per la giacca. 
Provavo una stranissima sensazione e quando ci staccammo lui aveva un sorriso sul viso.
Era questo che amavo di James, non era un sorriso malizioso tipico dei ragazzi stronzi, era un sorriso sincero e non sapevo bene il perché ma riuscivo a percepirlo. 
James mi piaceva, ed anche tanto.
Era passato già un bel minuto che stavamo in silenzio a guardarci.
Mi scappò un sorriso che lo fece smuovere.
"Finalmente dai segni." - rise, abbracciandomi.
Quando sciogliemmo l'abbraccio mi schiarii la voce - 
'Forse è meglio che vada a dormire...' - dissi.
"Non può essere questa la tua risposta, Effie." - fece lui, passandosi una mano tra i capelli.
"Ecco io, io sono.." - fui interrotta.
"Sei in imbarazzo?" - rise. 
"No, andiamo!" - feci, sorridendo e spingendolo scherzosamente. 
"Allora io entro." - indicai la porta.
"Andiamo Hemmings." - questa volta era più serio.
Io scrollai le spalle - "Che c'è? 
Ah e non ti permettere di chiamarmi per cognome." 
Lui rise - "Va a farti fottere McVey." - disse imitandomi.
La cosa fece ridere anche me. 
"Non so perché l'ho detto, ero incazzata.." 
"Per la gelosia l'hai detto, ecco per cosa." 
"Ma smettila." - feci una smorfia.
All'improvviso uscii Michey da casa per buttare la spazzatura e abbassai lo sguardo, James fece lo stesso e mi prese le mani.. arrossii. 
"Non preoccuparti." - mi sussurrò in un orecchio. 
Vedemmo Micheal che stava venendo verso di noi.
"Sera.." - si avvicinò.
Io ammiccai un sorriso che lui ricambiò.
"Ehi." - fece James, cercando di non metterlo a disagio.
"Effie, Luke vuole che torni.." - fece,guardando verso il basso.
Io sbuffai. 
James mi strinse una mano come per dire - sh, va bene così, tranquilla, non sbuffare e non creare casini -
"Ci puoi dare altri cinque minuti?" - fece James.
Michey non rispose - "Solo cinque, sul serio." - continuò poi.
"Michey,ti prego." - feci io.
"Okay, okay,muovetevi.." - disse, rientrando.
Appena sentimmo la porta chiudersi mi sedetti sul muretto per raggiungere la sua altezza.
"Ora non sei più tanto alto!" - dissi, compiaciuta. 
Lui rise - "E tu non sei più tanto bassa." - mi prese in giro.
Feci la finta offesa e lui si appoggiò su di me.
Era così bello.
Rimanemmo a fissarci per un po'.
"Vogliamo sprecare così i nostri ultimi minuti insieme?" - dissi ridendo e , naturalmente, prendendolo in giro.
"Addirittura gli ultimi minuti insieme, mi odi proprio.." - fece sorridendo.
"Probabile." - lo guardai ridendo.
Mi diede un bacio.
"E' così bello fissarti." - disse poi.
"Okay,questo è inquietante." - dissi e scoppiammo a ridere entrambi.
"Aiutami a scendere da qui." - dissi poi.
Così mi prese le mani e mi aiutò a scendere, attento a non farmi cadere.
"Scusami per prima." - ammiccò lui.
"Scusami tu.." - dissi, mortificata. 
"E' buffo!" - disse James, sorridendo. 
"Cosa?" 
"Quando si è arrabbiati, o quando si porta rancore, nessuno vuole ammettere di aver sbagliato, ma quando passa tutto è come se fossero tutti colpevoli." - disse lui, tenendomi la mano.
Io risi.
"Perché ridi?" - disse poi, sorridendo.
"Non ti facevo così filosofo, te l'ha consigliata Bee questa frase vero?" - dissi, continuando a ridere.
"E questa affermazione te l'ha consigliata la gelosia?" - disse lui, guardandomi. 
"Ciao James, buona notte." - dissi apatica mentre mi giravo per andarmene.
Però la sua mano afferrò il mio braccio e mi tirò indietro a sé, mi baciò.
Sorridemmo tra un bacio e l'altro e una volta finito fece - "Buona notte anche a te, Hemmings." - sorridendo.
"Va a farti fottere, McVey." - dissi, con un sorriso stampato in faccia.
Mi avviai alla porta e la aprii con le chiavi, mi girai per salutarlo ed era ancora lì - "Che fai ancora là?" - chiesi.
"Aspetto che entri." - disse lui, mentre entrambi gesticolavamo un -ciao- con le mani.

7.09 

Suonò la sveglia e mi alzai dal letto con un enorme sorriso stampato in faccia. 
Scesi le scale e notai che erano già tutti in cucina, mi salutarono con un 'buongiorno' mentre Ashton mi porse una tazzina di caffè. 
"Stasera c'è il festino di Joy, inizia alle 22." - disse poi, passandomi lo zucchero.
Micheal sbuffò, al che tutti lo incitarono - "Dai Michey, ci sarà tutta la scuola! Non puoi svignartela come sempre."
"Chi è Joy?" - chiesi curiosa.
"Tu non vieni." - ribatté Luke.
"Cosa? E dai!" - dissi offesa.
"Sei impazzita, si drogano a quella festa. Tu non ci metti piede." 
"Dai Luke, non è giusto." - fece Ash.
"Portate lei al posto mio." - rispose Michey.
"No, ci venite tutti e due e basta." - disse Ash, facendo sbuffare Luke.
Finita la conversazione ci andammo a preparare per la scuola e uscimmo di casa.
A scuola non si parlava di altro, 'il festino di Joy, il festino di Joy'.
Vidi James finalmente che veniva verso la nostra direzione sorridendo, anche Calum se ne accorse e mi prese per mano, portandomi dentro la scuola - "Vieni, ti faccio vedere una cosa."
Mi portò in sala teatro, anzi nell'enorme sala teatro. 
C'era un palcoscenico gigantesco e il sipario lo era ancora di più, la sala era immensa con tutti quei posti a sedere.
"Wow, non pensavo che ci potesse essere un vero e proprio teatro qui." - dissi guardando per la milionesima volta intorno.
"Già, allora tu stasera te la senti di venire?" - disse, appoggiandosi leggermente allo schienale di un sedile. 
"Certo! Non ci vedo nulla di male in questo festino.." 
Lui annui, ci fu qualche attimo di silenzio spezzato poi dalla campanella delle 8.05.
"Senti Effie, che ti ha detto ieri James?" - disse poi.
"Oh.. Niente, si è scusato." 
"E basta?" 
"No, abbiamo chiacchierato. Che ti importa?" 
"Mi importa, punto." 
Sbuffai - "Grazie dell'interessamento ma so quello che faccio Calum." - dissi, andando verso la classe.


 
 
  
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