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Autore: Liya_Sazza    31/05/2015    0 recensioni
Niall Horan ha in mente solo il suo lavoro, essere in una band è sempre stato il suo sogno. Alison Evans cerca di organizzare ogni istante della sua vita, troppo grande per una persona così piccola.
Le loro vite s'incontrano e dal quel momento sarà difficile separarle, si presenta l'occasione per annullare la distanza ma un incidente farà iniziare la storia in un altro modo.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Foto, immagini, cattura di un momento, ricordo, si possono chiamare in tanti modi ma saranno sempre li, uguali per molto tempo senza cambiare di una virgola, ma io sono cambiata. Quell'allegria che c'era nelle foto è rimasta li, da quel maledetto incidente insieme ad Harry, da quando ho preso la decisione più stupida che potevo prendere, ma in quel momento era quella giusta. Non potevo tornare da loro, non potevo guardarli in faccia e dirgli che era tutto come prima, perchè sarebbe stata solo un'immensa bugia; una di quelle che ti tormentano da dentro, che non ti lasciamo spazio per respirare, che cercano di venire a galla ad ogni costo, che solo una persona forte riesci a vincerle, ed io di certo non sono per niente forte, non la sono mai stata.
Non passa giorno che non pensi a quello che sta succedendo a loro, come vivono la loro vita, se gli manco come loro mancano a me, ma non ho mai trovato il coraggio di comporre quei numeri impressi su quel foglietto di carta che sa ancora del caffè bevuto con Louis, perché se non lo avessi rincorso per dirgli che la memoria era tornata forse sarei con loro, senza farmi tante paranoie.
È stata la telefona origliata di Louis a Niall a bloccarmi; aveva capito tutto, ancora prima che lo capissi io stessa ma non aveva pensato al dolore che si poteva provare lasciando le persone a cui tieni, a cui hai imparato a voler bene senza conoscere davvero.
Forse se non l'avessi rincorso ma chiamato soltanto sarei a Londra con loro, non sul divano a leggere storie d'amore deprimenti mentre mio padre si prepara per il grande evento della settimana prossima.
Dopo il mio incidente ha capito quanto sia corta la felicità e ha deciso di non aspettare e sposarsi con Gloria, la sua compagna. Mia madre non l'ha presa molto bene ma credo che sia solo per la decisione presa così in fretta e soprattutto per le mie condizioni.
Non ho raccontato a nessuno di essermi ricordata della mia vita a Londra, quando mi fanno domande di quel periodo insisto ancora sul muro nero, nessuno indaga oltre sia per non peggiorare la situazione, sia perchè forse si sono accorti che sono io stessa a non volere ricordare quella parte di passato.
Papà: Ali tutto bene?
La sua voce mi riporta alla realtà facendo volare il libro via dalle mani, ride divertito da quel gesto e si ritrova solo una brutta occhiataccia da parte mia.
Io: si, tutto bene. Cosa dev'esserci di strano?
Papà: non lo so, da quando è iniziata l'estate sei sempre in casa a leggere. Hai finito tutti i romanzi che c'erano in casa. Per caso riguarda il periodo buio?
Sospiro infastidita e raccolgo il libro. Mi chiedevo per quanto ancora mi avrebbero lasciato stare, per quando avrebbero retto la finta delusione per non riuscire a ricordare quel periodo.
Papà: se non ci dici come ti senti non possiamo aiutarti Alison. Devi fidarti di noi come noi ci fidiamo di te.
Io: è più semplice di quanto credete, mi fido di voi ma nessuno può aiutarmi almeno che non abbia una macchina del tempo.
Esco di casa prima che passa rispondermi, non sono pronta per affrontare l'argomento Niall e non so nemmeno se sarò mai in grado di affrontarlo. È brutto pensare di non stare con la persona che ami solo per il fatto di non farne soffrire altre, però succede: delle volte si prendono delle decisioni che non si vorrebbero mai prendere ma che dobbiamo prendere.
Mi ritrovo a girare in tondo nel parco della città e sentendomi una perfetta scema decido di sedermi all'ombra di un albero. L'estate quest'anno non è molto calda, ma ad una che il sole da fastidio d'inverno, quello estivo non è proprio il massimo.
Seduta sotto quell'albero mi torna in mente Hyde Park, la litigata con Harry e con qualsiasi persona che mi fosse accanto, tranne che Niall. Con lui non si poteva litigare, anzi non riuscivo nemmeno a stare seria davanti a lui, trovava sempre il modo di evitare discorsi che ci avrebbero messo faccia a faccia sostenendo le nostre idee come se fossero oro colato. Lui le affrontava girandoci attorno, mi diceva sempre che era inutile discutere per qualcosa che non era così essenziale, non aveva senso farmi arrabbiare e vedermi piangere per il nervoso. Voleva vedermi sempre con il sorriso,quel sorriso che, a detta sua, gli illuminava la giornata; quello che non sapeva era che il suo sorriso illuminava la giornata. È proprio il suo sorriso a mancarmi più di ogni cosa perchè in un momento come questo mi avrebbe detto di smetterla di piangere, che quelle lacrime non dovevano scorrere, che non hanno nessun diritto di spegnermi il sorriso, ma lui non c'è a ricordarmelo e non ci sarebbe più stato.
Niall: quelle lacrime non dovrebbero rigarti il viso.
Quella voce non le ferma, le fa aumentare e mutare in lacrime d'emozione, emozione di averlo accanto, di poterlo stringerlo ancora una volta, di parlargli, di baciarlo e lasciarlo andare ancora una volta, con più difficoltà della prima.
Io: se sapevo che le avresti asciugate, avrei iniziato sei mesi fa.
Lo stringo a me, dandogli in quell'abbraccio tutto quello che non sono mai stata capace di dire, tutto quello che gli avevo nascosto, tutta la sofferenza provata per la distanza.
Appoggiati a quell'albero nel parco dove giocavo da bambina ci siamo raccontati quello che è successo in questi mesi, senza tralasciare niente, ogni minimo particolare diventa importante solo per poter passare ancora più tempo insieme, ma il tempo, per quanto voleva correre piano, non può fermarsi e quello a nostra disposizione svanisce con i nostri cellulari che suonano, che entrambi lasciamo suonare incuranti perchè da quel parco nessuno dei due se ne vuole andare, troppo avidi di esserci ritrovati e troppo deboli per lasciarci andare.
Passammo la notte in quel parco, incuranti di tutto quello che avevamo in torno, in quel momento esistevamo solo Niall ed io, il resto per ora poteva aspettare.

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Buona sera,
sinceramente mi trovo in difficoltà a scrivere le note d'autore piuttosto che il capitolo in se.
Che dire? Siamo giunti alla fine, eh si, dopo un anno, una moltitudine di ritardi sono riuscita a scrivere l'ultimo capitolo.
Vorrei ringraziarvi tutti di cuore davvero, da chi c'è stato dall'inizio, chi è arrivato dopo, a chi mi ha maledetto per i ritardi e soprattutto ai lettori silenziosi.
Non ho ricevuto molte recensioni ma vedevo che qualcuno il capitolo lo leggeva, o meglio lo apriva, e questo mi bastava davvero, almeno ero sicura di non scrivere solo per me stessa.
In questa storia ho cercato di mettere tutta me stessa, ed ora che andrò a mettere la spunta su “completa”, spero di avervi lasciato un po' di Alison, che nonostante tutto non ha mai smesso di credere nei propri sogni.
Grazie ancora di tutto, un bacio Sara

  
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