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Autore: Artemis97    01/06/2015    1 recensioni
Dal testo:
Quando tutto ciò in cui credi crolla …
Quando le maschere cadono …
Quando il cuore smette di battere …
Quando la tua realtà scompare …
Come andrai avanti? A cosa ti reggerai? Quale sarà la tua verità?
Guarda: un agguato ti è stato teso.
Senti: il gelo della morte ti avvolge.
Capisci: il tuo cuore ha smesso di battere.
Harry Potter è un Principe Oscuro, Lily e James sono vivi. Cosa succederà?
P.s.
Anche se l'argomento può essere stato già trattato da molti autori voglio avvisare che questa storia sarà molto diversa dalle altre.
Genere: Avventura, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Il trio protagonista, James Potter | Coppie: Draco/Harry, James/Lily
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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I miei ricordi?
 Sono così pieni di dolore …
per favore non farmi raccontare
 
Capitolo 9
Ricordi
 
Occhi d’oro, dolore al cuore, dolore nell’anima. E io cado per te, con te, my dear love.
 
 
 
“Psss”
 
Un ragazzo si fermò per guardarsi intorno, non vedendo nessuno scrollò le spalle e riprese a camminare.
 
Doveva essere stata la sua immaginazione …
 
“Ehi, psss”
 
… o forse no.
 
“Chi è?” domandò nel corridoio vuoto.
 
“Qui” sempre quella voce disse.
 
“Qui dove?”
 
“Vieni qui, più qui, alla tua destra”
 
Curioso, il ragazzo si mosse avvicinandosi a una colonna. Una mano velocemente scattò da dietro di essa e lo afferrò tirandolo. Il ragazzo si lasciò sfuggire un grido (che lui definirebbe virile, ma che non lo era per niente).
 
“Caelltren” ridacchiò la voce “ancora così ingenuo e curioso, Caelltren”
 
Le guance del ragazzo si arrossarono mentre si imbronciò.
“Faetlyn lascia in pace il ragazzino, ha ancora pochi secoli” qualcuno arrivò.
Appena vide chi era, Caelltren lo raggiunse nascondendosi dietro di lui “Mytthion lei è cattiva … e io non sono un ragazzino!”
 
I due più grandi risero.
 
***
 
“Caelltren!” la voce di Faetlyn lo raggiunse, squillante e vivace.
“Sì?” domandò alzando il naso da un libro.
“Caelltren mi annoio, cantami una canzone!”
Il giovane inarcò un sopracciglio scuro alla ragazza “non ne conosco nessuna, cosa potrei mai cantarti?”
Il sorriso di Faetlyn si allargò “allora vieni, Mytthion ne sta componendo qualcuna. Ma lui non sa cantare, lo farai tu!”
 
***
 
Caelltren sorrise mentre le sue dita si fermarono sulle corde dell’arpa, l’accarezzava con riverenza e con occhi luccicanti. Sapeva che quell’arpa era sua, doveva esserlo. Lo chiamava, lo pregava di cantare qualcosa e di accompagnarsi con il suo suono idilliaco.
 
“Mytthion!” chiamò il fratello poco distante.
“Caelltren?”
“Voglio questa Mytthion”
 
Quello fu il primo giorno in qui il cielo fu rassicurato dal suono della voce e delle note di Caelltren.
 
***
 
Due spirali di luce si avvolsero e si divisero e si avvolsero ancora andando a formare una colonna magnifica. Tutto il luogo era luminoso e arcano.
Il pavimento era di un bianco pulito e limpido, non aveva una reale consistenza e sembrava come se da un momento all’altro potesse sparire eppure ciò non turbava minimamente le persone che ci camminavano sopra come se nulla fosse.
Le pareti erano composte dalla stessa sostanza impalpabile, le colonne invece erano fatte di luce, luci speciali visibili solo a persone speciali.*
 
Un paio di occhi azzurro ghiaccio osservavano tale meraviglie, le ali che sembravano quasi vibrare dall’eccitazione. Stava per assistere a qualcosa di semplicemente eccezionale! Stava per nascere una luce, quella che sarebbe stata compagna della sua!
 
Aveva voglia di correre, ballare e cantare.
 
Altri suoi simili lo affiancarono, ma lui non lì notò neanche. I suoi occhi erano fissi su un punto esatto: lentamente, pian piano, una luce fuoriuscì dal pavimento trasparente per poi scoppiare in un enorme getto di incredibile potenza. Oh, era buon segno, un ottimo segno. Significava che il nascituro sarebbe stato qualcuno che avrebbe compiuto qualcosa di grande, in bene o in male non era ancora dato saperlo neanche al Padre.
Ecco ecco, dalla luce crollò fuori un corpo.
 
Aveva lunghi capelli castani e, a una prima occhiata, il suo fisico sembrava quello di un quindicenne.
Il proprietario degli occhi azzurri, Caelltren, fece un impercettibile passo avanti. Era affascinato da questa nuova presenza, questo sarebbe stato il suo compagno, non sarebbe stato più solo.
Il castano si alzò traballante in piedi, si osservò le mani e poi alzò il capo mostrando il più bel paio di occhi dorati che avesse mai visto.
 
“Oh” Caelltren mormorò catturato. Mentalmente si rimproverò che la prima parola che aveva detto al suo compagno fosse un misero “oh”.
Padre fu il primo a risvegliarsi dall’incanto di quegli occhi d’oro.
“Benvenuto figlio mio, da oggi il tuo nome sarà Lucifero”
 
***
 
Il giovane angelo dagli occhi blu si avvicinò al nascituro, Lucifero (già nominato da Mytthion ‘Pretty-Lucy’). Era un po' spaventato e continuava a domandarsi se il suo compagno lo avrebbe accettato, e se non era abbastanza? E come avrebbe fatto a fare una buona impressione?
 
Ecco, gli occhi dorati si rivolgono a lui. È il suo momento, si sarebbe presentato e gli avrebbe fatto vedere le meravigliose creazioni del Padre; una delle ultime soprattutto: la Terra e l’Eden.
 
Sorrise timidamente facendo un passo in avanti “ben nato Lucifero, sono Caelltren” ma il sorriso gelò all’occhiata esaminatrice ricevuta in cambio. Era fredda, gli occhi pieni di calcolo e lì comprese, capì, Lucifero sarebbe stata la fine.
 
Ma questo non fermò il proprio cuore dal battere furiosamente per lui.
 
Poi Lucifero spalancò le ali e gli angeli trasalirono e si allontanarono rispettosamente di qualche passo. C’era qualcosa di diverso in lui, possedeva un’ampia apertura alare e ben definita, le piume erano azzurrine verso le punte e quest’ultime erano di un blu profondo.
 
E poi accadde, qualcuno sussurrò l’informazione che diede inizio a tutto:
“è un arcangelo!”
“è vero! Il nuovo nascituro è un arcangelo!”
 
“Fateci passare!”
E tutti gli angeli si spostarono sorpresi ancora una volta; Michele, Raffaele e Gabriele avanzarono a rapidi passi verso Lucifero. Anche Caelltren inghiottì sbigottito, dopotutto i tre arcangeli raramente si facevano vivi tra gli angeli comuni, ma eccoli qui ora; Caelltren sentì dentro di se il fiotto amaro della consapevolezza espandersi ed esplodere dentro di lui. Era così orribile assistere a ciò che avrebbe provocato la distruzione …
 
Michele aprì le braccia e sorrise “benvenuto Lucifero, Stella del Mattino e il più giovane dei quattro arcangeli” e Lucifero sorrise per la prima volta, ma se agli occhi degli altri era affascinante, per Caelltren era orribilmente falso. 
 
“Moriremo tutti” mormorò.
 
***
 
Passò un giorno, ne passarono due … cinque … dieci … ma ancora Caelltren non toccava la sua arpa. Non aveva voglia di suonare e la sua bella voce si rifiutava di cantare. Ma nessuno se ne accorse, tutti erano ammaliati da Lucifero, tutti volevano conoscere il nuovo arcangelo.
Caelltren voleva solo il suo compagno, lo aveva così a lungo agognato e ora non poteva averlo, neanche toccarlo o parlargli. Lucifero, così vicino eppure così distante, così bello, ma così falso.
 
Caelltren lanciò uno sguardo alla sua arpa abbandonata lì, in un angolo dimenticata. Allungò la mano, le sue dita sfiorarono appena le corde per poi ritirarsi. Sospirò, non voleva suonare in questo stato; la sua musica doveva trasmettere gioia non dolore.
 
***
 
“Caelltren è da un mese”
“Da un mese cosa?” finse ingenuità verso Mytthion che gli lanciò un’occhiataccia.
“Un mese che non sentiamo la tua voce, dalla nascita del nuovo arcangelo”
 
Caelltren distolse lo sguardo colpevole “io … io non posso -” cantare perché so che Lucifero ti ucciderà, distruggerà tutto. Non posso cantare se sto piangendo disperatamente dentro, quale gioia potrei mai esternare in questa tragedia? Come posso dirti che mi sento così colpevole di aver desiderato un compagno che, a quanto sembra, porterà solo tragedia?
Questo era quello che voleva urlare, ma invece emise solo un flebile singhiozzo. E poi un altro e un altro finchè non stava praticamente piangendo e Mytthion lo teneva stretto tra le braccia.
“Ehi, shhh piccolo, va tutto bene”
Caelltren singhiozzò più forte
“Mytthion per favore, promettimelo”
“Qualsiasi cosa piccolo”
“Non mi lasciare”
“Non lo farò”
Ma Caelltren sapeva che era falso, era uno dei tre angeli senza tempo, poteva vedere il futuro, sapeva che gli altri due si erano già uccisi non potendo sopportare un simile peso. Frederick e Alambert si erano gettati tra le braccia di Morte una volta che avevano guardato Lucifero; Caelltren aveva voluto fare lo stesso, ma non ne aveva il coraggio.
Oh, poteva vederlo Mytthion a terra, le sue piume sparse intorno a lui, gli occhi spenti e le labbra socchiuse come se stesse per dire qualcosa. Faetlyn piangeva, urlava. Lucifero rideva e il cielo era spaccato. Sarebbero Caduti, anche Caelltren stesso, ma dopo poco avrebbe anche lui cessato di esistere, era il suo destino.
Altre lacrime gli sfuggirono “Mytthion ti prego non morire”
 
***
 
Caelltren si trovava di fronte al Padre, la testa china, le spalle curve dalla stanchezza e sconfitta.
“Padre questo è il nostro futuro, bisogna –inghiottì duramente- bisogna eliminare Lucifero”
 
Padre annuì in comprensione, ma poi “non possiamo”
“Co-cosa? Ma Padre!”
 
Il volto del Dio era stravolto dal dolore, eppure brillava di pura determinazione “non possiamo figlio mio” e non gli fornì spiegazioni. Fu un grande errore, Caelltren iniziò a dubitare: aveva ragione Lucifero a dire che il loro Padre preferiva gli umani a loro? doveva essere vero, altrimenti qual’era il motivo dietro tale disinteresse palese per la sorte degli angeli? Certo, aveva visto il viso segnato dal dolore del Dio, ma era vero o … o finto? Lui e i suoi fratelli erano dei passatempi per il Dio?!
E l’odio lo corrose.
 
***
 
“Tu sei mio”
Caelltren aprì gli occhi di scatto, la paura gli stringeva i polmoni. Non poteva parlare, ne urlare, non un suono gli sfuggì dalle labbra: sopra di lui, a cavalcioni, c’era Lucifero.
“Tu sei mio, hai capito!?”
Caelltren annuì rapidamente.
 
Che cosa aveva fatto arrabbiare così tanto l’arcangelo? Non si erano neanche mai parlati prima d’ora, Lucifero non lo degnava di uno sguardo, neanche di un misero cenno quando s’incrociavano in strada. Perché ora questo? Non lo aveva previsto, non c’era nel futuro!
 
O forse gli era stato precluso di vederlo? E se sì, perché?
 
“!” gemette di dolore improvvisamente, Lucifero gli aveva stretto un fianco con forza.
 
“Guardami negli occhi, te lo ordino!” 
 
Lentamente, quasi con timore, Caelltren incrociò gli occhi dell’arcangelo folle. I suoi occhi azzurri si scontrarono con un paio oro determinati e … possessivi?
 
“Non voglio più vederti flirtare con quell’angelo stupido di bassa lega”
 
Caelltren era spaventato, inchiodato al letto dal più giovane angelo che, probabilmente, era anche il preferito del Padre (altrimenti perché non sarebbe già intervenuto per salvarlo?).
 
“Quel Mytthion –sputò il nome con disgusto e rabbia- non deve neanche avvicinarsi a te e toccarti, ci siamo capiti?”
Caelltren spalancò gli occhi: Mytthion?

“Ho detto: ci siamo capiti?!”
 
Caelltren annuì rapidamente anche se in realtà voleva urlare. Dov’era suo Padre quando c’era bisogno di Lui? Lo aveva davvero abbandonato? Ma cosa aveva mai fatto di male Caelltren, lo aveva sempre servito obbediente come un figlio devoto avrebbe fatto! Stava davvero giocando ai preferiti? Preferiva Lucifero, l’ultimo nato, a lui? E preferiva gli umani agli angeli?
 
***
 
Dopo quell’evento, Caelltren evitò Mytthion (aveva paura che sarebbe stato lui a provocare la sua morte) e Lucifero (l’arcangelo spaventava la sua intera essenza) e Dio (quasi non riusciva più a chiamarlo Padre).
 
La sua arpa continuava a rimanere abbandonata in un angolo, a prender polvere; Caelltren non riusciva a vederla senza provare fitte al cuore ed essere assalito dai ricordi di giorni felici senza Lucifero.
 
***
 
Prima dello scadere del prossimo mese, La Stella Del Mattino fece la sua mossa e impostò i cieli in fiamme.
 
***
 
Lucifero era in piedi, sul corpo morto di Mytthion, la spada grondante di un liquido bianco latte (il sangue di Mytthion!) era nella sua mano. Il suo volto contorto in un ghigno folle; lo guardò.
“Ora non ci sarà nessuno tra di noi” ridacchiò e Caelltren, povero, piccolo, ingenuo Caelltren, urlò.
 
Non avrebbe più rivisto i sorrisi di Mytthion, non avrebbe più sentito la sua risata. Mytthion non lo avrebbe più protetto da Faetlyn, non avrebbe più composto canzoni ne ascoltato le sue storie. Mytthion era scomparso e con lui anche tutta la luce di Caelltren.
 
Poco più in là, una Faetlyn ferita e sanguinante, si coprì in fretta le orecchie; molti altri non furono così veloci e fortunati.
 
Caelltren possedeva la Voce del Cielo, il suo canto poteva allietare gli animi o distruggerli. Caelltren era il musicista, l’angelo senza tempo, Caelltren era sempre stato quello buono e dolce, ma in quel momento, in quell’esatto istante, Caelltren divenne l’Ira che non giudica, ma annienta.
 
***
 
Lucifero fu il primo a cadere, seguirono Azazel, Mephisto e molti, molti altri. Stranamente Caelltren non li aveva ancora raggiunti, forse Faetlyn aveva pregato Padre di farlo partecipare prima all’addio del corpo angelico di Mytthion, ma Caelltren dubitava che per pura pietà o qualsiasi sentimento buono, gli era stato concesso ciò. Caelltren credeva che Padre stava soltanto torturarlo. Padre non era buono, non era generoso, era crudele e sottile nei suoi inganni.
 
Caelltren continuava a vagare tra le macerie di quella che un tempo era la sua casa; il suo urlo, distruttivo, ne aveva spazzate via un bel po', ma non aveva le forze per pentirsene.
 
“Non ho più fiducia in te” disse apparentemente a nessuno
 
“Lo so” rispose il Signore comparendogli poco distante
 
“È tutto così sbagliato” sospirò Caelltren; un oggetto catturò la sua attenzione, spostò qualche pezzetto di muro e scoprì la sua arpa, gliela aveva regalata Mytthion …
Lacrime offuscarono la sua vista e si chinò a raccoglierla. Una volta in mano la strinse al petto, era fredda e piccola, inanimata e soltanto un lontano ricordo di Mytthion, ma doveva farselo bastare(forse).    
 
“Ma doveva accadere” sussurrò Dio
 
Caelltren sogghignò amaro “un evento fisso nel tempo, eh”le sue dita corsero alle corde. Un “do” grave risuonò in quel silenzio triste seguito presto da un “re” e un “fa” e poi, come se le sue dita non riuscissero più a fermarsi, altre note fiorirono implacabili.
Caelltren voleva Mytthion, rivoleva l’angelo che capì di amare così tanto che faceva male; Mytthion,un fratello che lo ha sempre protetto e che gli è stato accanto fin dalla sua nascita, un fratello perso a causa del suo ‘compagno’ Lucifero. Sapeva però che non lo avrebbe riavuto indietro e allora, piuttosto che vivere una vita senza di lui,avrebbe preferito annientare la sua Grazia e non aver più ricordi di Lucifero, Mytthion e Faetlyn, ma avrebbe tenuto il ricordo di suo Padre (il Dio che non ha ascoltato, lo ha abbandonato e ha permesso la morte di Mytthion e che Faetlyn fosse ferita).
 
“Caelltren fermati!”
 
Che strano, considerò l’angelo mentre le sue piume cadevano e la Grazia spariva, gli sembrava che Padre fosse triste.
 
E poi Caelltren scomparve.
 
Angolo dell’autrice
 
*riferimento al capitolo 7
 
Come avete di sicuro capito Caelltren è Harry, Lucifero è James Potter e questa è la loro misteriosa storia. James Potter non ricorda chi era mentre Harry ricorda soltanto che un tempo era un angelo, e il Padre, quindi non conosce Lucifero, Mytthion e Faetlyn fino ad ora perché, ricordiamo, adesso Harry sta sognando/ricordando e questo capitolo è quello che sta vedendo.
 
lunadistruggi: ^///^ grazie! Comunque no, non aiuta. Soprattutto hai visto chi è veramente James, le cose andranno ancora più in discesa da adesso in poi! Però con questo capitolo ho almeno tolto un paio di tue domande o ne ho create altre? Fammi sapere <3

AliNikoKITE: grazie per i complimenti, cerco sempre di creare qualcosa che appassioni ^___^ hai ragione, Harry tanto normale non ci è, però è bello scrivere di qualcuno che esce dai soliti paramentri, no? *-*
Baci!

fenice cremisi: sinceramente non lo so neanche io -_-" ... naaaah, in realtà diciamo che non sapevo come continuare per questo ho deciso di creare un salto di scena. Dunque Harry viene ritrascinato di nuovo indietro a casa Black dove va a dormire (dopo una lunga giornata faticosa ci vuole, no? u.u) e successivamente è svegliato da questo sogno/incubo/ricordo. Spero che la spiegazione (anche se esigua) ti piaccia ^__^ anche perchè non c'è nient'altro da aggiungere su questo ...
Baci!


P.s. spero che anche questo capitolo piaccia! Alla prossima e mille scuse per il (solito) ritardo!  
 
  
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